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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Inizia presto la stagione del Milan: in agosto la sfida vittoriosa con la Dinamo Zagabria apre la porta ai gironi di Champions League. La squadra viaggia su buoni livelli in tutte le competizioni cui partecipa con buone prospettive di successo. Improvvisamente a metà dicembre la squadra accusa un'evidente flessione di rendimento dovuta ad una serie incredibile di infortuni che mette fuori uso l'intero centrocampo: dopo il neo acquisto Redondo, il Milan perde infatti Albertini e Ambrosini e dà l'addio ad ogni sogno di gloria. Zaccheroni è esonerato, Cesare Maldini gli subentra e ritorna sulla panchina rossonera dopo 27 anni. Autentica perla della stagione è lo storico 6-0 rifilato all'Inter nel derby di ritorno. Il Milan finisce al sesto posto in campionato qualificandosi per la Coppa Uefa della stagione successiva; lo scudetto va alla Roma, la Coppa Italia alla Fiorentina, la Champions League al Bayern nella finale giocata a San Siro.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il decennio della Stella e il buio dei primi Anni Ottanta"), maggio 2005
Nell'annata 2000-01 il rendimento dei rossoneri decade ulteriormente, tanto che nell'ultima parte della stagione, dopo l'eliminazione in Champions League, Zaccheroni viene esonerato e sostituito da Cesare Maldini, tornato dopo 27 anni sulla panchina del Milan, guidato sul campo con la fascia da capitano dal figlio Paolo. Perla del suo breve periodo come allenatore (in coppia con Mauro Tassotti) è il 6-0 dell'11 maggio 2001 con cui i rossoneri massacrano l'lnter in un irripetibile derby; mai nella quasi centenaria storia del derby della Madonnina si era constatato, in una gara di campionato, un simile divario tra le due squadre.





La rosa rossonera per la stagione 2000-01



dal sito www.wikipedia.org
2000-01: DA ZACCHERONI A CESARE MALDINI
Anche la stagione 2000-2001 è insoddisfacente. Eppure le premesse sono buone: la rosa viene rafforzata dagli innesti di Nelson Dida, di giovani interessanti come Luca Saudati e Francesco Coco (prodotti del vivaio rossonero) e Gianni Comandini (capocannoniere del precedente campionato cadetto), ma soprattutto dell'argentino Fernando Redondo, fresco campione d'Europa col Real Madrid, indiscusso talento costantemente afflitto da problemi fisici.
In agosto il Milan affronta e supera vittoriosamente il turno preliminare di Champions League contro i croati della Dinamo Zagabria, assicurandosi così l'accesso al tabellone principale. La squadra viaggia su buoni livelli in tutte le competizioni cui partecipa con buone possibilità di successo. Ciononostante, in modo improvviso, da metà dicembre, il rendimento subisce un netto calo. Infatti, pur avendo iniziato alla grande il cammino in Champions League con le vittorie contro il Besiktas (4-1) e Barcellona (battuto per 2-0 al Camp Nou), in seguito la squadra non riesce ad esprimersi sui livelli alti che gli competono. In campionato non lotta mai per il titolo, mentre nella seconda fase della Champions, nelle prime cinque partite, ottiene solo una vittoria e tre pareggi. Nell'ultimo match giocato a marzo, costretto alla vittoria interna contro il Deportivo La Coruña, non va oltre l'1-1 ed è perciò estromesso dalla massima competizione europea per club. Svanisce così la grande possibilità di disputare la finale nel proprio stadio. L'eliminazione costa la panchina a Zaccheroni, che è sostituito da Cesare Maldini, vecchia gloria rossonera e padre di Paolo affiancato a sua volta da un'altra vecchia gloria rossonera, Mauro Tassotti. Maldini esordisce con un roboante 4-0 interno contro il Bari, ma non riesce a condurre la squadra al 4° posto, l'ultimo disponibile per l'accesso alla Champions League. Alla fine il Milan si piazza soltanto al 6° posto in Serie A, qualificandosi per la Coppa UEFA, ma si consola con lo storico trionfo nel derby in trasferta contro l'Inter, sconfitta per 6-0 l'11 maggio 2001 grazie alle doppiette di Comandini e Shevchenko (ancora autore di 24 reti in campionato) e ai gol di Federico Giunti e Serginho. È dalla nascita del campionato di Serie A a girone unico (stagione 1929-1930) che un derby di Milano non termina con uno scarto così ampio. Il percorso in Coppa Italia si ferma in semifinale, dove i rossoneri sono eliminati dalla Fiorentina poi vincitrice del trofeo (andata: Milan-Fiorentina 2-2, ritorno: Fiorentina-Milan 2-0).

AVVENIMENTI
Dopo la gioia della Lazio stavolta fu la parte giallorossa di Roma a trionfare: la società del presidente Sensi infatti, investendo cifre ingenti sul mercato, allestì una squadra fortissima che riuscì ad imporsi e dominare l'intera stagione.
Il 1º ottobre 2000, alla conclusione delle Olimpiadi di Sydney, partì il nuovo campionato con le solite favorite: la Juventus, le milanesi e le romane, con Parma e Fiorentina nel ruolo di possibili outsiders. All'inizio del torneo la Roma andò in testa alla terza giornata per venire superata la domenica dopo dalle due sorprese di inizio stagione: l'Udinese e l'Atalanta. I friulani rimasero addirittura in vetta da soli alla sesta prima di venire sopravanzati dalla Roma di Fabio Capello e capitan Francesco Totti, che conquistò definitivamente il vertice il 12 novembre. I giallorossi, rinforzatisi in estate con l'acquisto del bomber Gabriel Batistuta, tennero un ritmo impressionante a cui nessuno sembrava poter tener testa. Il 22 dicembre lo scontro dell'Olimpico contro la Juventus terminò a reti inviolate e permise ai capitolini di andare alla sosta natalizia con un rassicurante +6 sui bianconeri secondi. La squadra di Capello riprese però subito la sua marcia e il 5 febbraio diventò campione d'inverno con sei punti di vantaggio sulla Juventus e sulla Lazio campione in carica, che dopo un avvio difficile si propose come accreditata antagonista dei cugini.
I giallorossi continuarono la loro marcia anche nel girone di ritorno mantenendo vantaggi sempre rassicuranti sulle due inseguitrici. Il 1º aprile, quando la Roma andò addirittura a +9 sulla Juventus e +12 sulla Lazio, molti pensarono che il torneo si fosse chiuso in anticipo, ma la domenica dopo i giallorossi crollarono sotto i colpi della Fiorentina e la vigilia di Pasqua impattarono in casa col Perugia, permettendo il recupero delle due inseguitrici. Il 6 maggio a Torino fu in programma lo scontro diretto tra Juventus e Roma con sei punti a dividere le due formazioni: dopo il micidiale doppio vantaggio bianconero del primo tempo, i giallorossi trovarono la forza di rimontare con due gol segnati nell'arco degli ultimi dieci minuti della partita. Molte delle responsabilità caddero sul portiere bianconero, van der Sar, reo di aver incassato il primo gol da lontanissimo, e di non aver trattenuto il secondo. Il 27 maggio i pareggi incrociati delle romane contro le milanesi portarono i lupacchiotti ad un passo dal titolo, anche se la Juventus si era avvicinata a soli quattro punti di distanza. Dopo il pareggio del San Paolo alla penultima giornata, il 17 giugno la Roma sconfisse per 3 a 1 il Parma (con i gol di Totti, Montella e Batistuta) dando il via all'irrefrenabile festa per il 3° scudetto. Il titolo passò così sull'altra sponda della Capitale. Alla Lazio non bastarono, infatti, le 26 reti del capocannoniere Hernán Crespo. Proprio nell'ultima giornata di campionato la Juventus esonerò l'allenatore Ancelotti con un'ingloriosa caduta di stile. La notizia dell'esonero venne infatti comunicata all'allenatore nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo di Juventus-Atalanta,quando ormai con la Roma vincente per 2 reti a zero sul Parma era chiaro che il campionato sarebbe stato vinto dalla compagine giallorossa.
Mentre il Parma conseguì una possibile qualificazione in Champions League che, come due anni prima, non seppe poi sfruttare, a Milano si assistette ad un'annata grigia che portò le due squadre locali solo in zona Uefa. Se al Milan il presidente Silvio Berlusconi esonerò il tecnico dell'ultimo scudetto, Alberto Zaccheroni, dopo un'inopinata eliminazione europea, sul fronte interista si assistette ad un vero e proprio annus horribilis: se la stagione era partita con la clamorosa eliminazione in Champions da parte dei semisconosciuti svedesi dell'Helsingborg, che portò all'esonero di Marcello Lippi a favore di Marco Tardelli, la via crucis nerazzurra continuò attraverso il pesantissimo passivo di un sei a uno in Coppa Italia a Parma, l'esclusione anche dalla Coppa UEFA per mano degli ignoti spagnoli dell'Alavès che scatenò una feroce contestazione dei tifosi, ed infine l'umiliazione suprema di uno zero a sei, ancor più bruciante perché subito nel derby. Sfiorò la qualificazione UEFA anche il Brescia di Carlo Mazzone che si qualificò all'Intertoto ma perse la finale col Paris Saint-Germain dopo due pareggi, per la regola dei gol in trasferta.
In coda oltre al Bari, retrocesso da tempo, l'ultima giornata mise in scena un'incredibile bagarre da cui uscirono declassati il Napoli e il Vicenza. Si salvò per la classifica avulsa il Lecce, che in casa all'ultimo turno batté in rimonta la Lazio per 2-1 con una doppietta di Gaetano Vasari. L'ultima squadra retrocessa fu la Reggina, dopo lo spareggio con il Verona.




Stagione precedente    STAGIONE 2000-01    Stagione successiva
Ragione sociale Milan Associazione Calcio S.p.A. (A.C.M.)
Cesare Maldini,
di ritorno sulla panchina rossonera per
la seconda parte della stagione 2000-01
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Filippo Turati, 3 - MILANO
Centro Sportivo Milanello - Carbonolo di Carnago (VA)
AREA DIRETTIVA
Presidente Silvio Berlusconi
Vice-presidenti Franco Baresi II, Paolo Berlusconi, Adriano Galliani, Gianni Nardi
Amministratore Delegato Adriano Galliani
Direttore Generale Ariedo Braida
AREA ORGANIZZATIVA
Direttore Organizzativo Umberto Gandini
Team Manager Silvano Ramaccioni
AREA COMUNICAZIONE
Direttore della Comunicazione Vittorio Mentana
Capo Ufficio Stampa Paolo Tarozzi
AREA TECNICA
Allenatore Alberto Zaccheroni fino al 18 marzo 2001, poi Mauro Tassotti
Direttore Tecnico Cesare Maldini dal 18 marzo 2001
Allenatore in Seconda Stefano Agresti fino al 18 marzo 2001
Preparatori Atletici Paolo Baffoni, William Tillson, Daniele Tognaccini
Allenatore dei portieri Maurizio Guido, poi Luigi Romano
Respons. Settore Giovanile Franco Baresi II
Allenatore Primavera Mauro Tassotti fino al 13 marzo 2001
AREA SANITARIA
Responsabile Settore Sanitario Jean Pierre Meersseman
Medico Sociale Rodolfo Tavana
Massaggiatori

Giancarlo Bertassi, Roberto Boerci, Giorgio Puricelli, Tomislav Vrbnjak

SQUADRA
Capitano Paolo Maldini
Sponsor Opel
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Christian Abbiati, Demetrio Albertini, Mohammed Aliyu Datti, Massimo Ambrosini, Ibrahim Ba, Oliver Bierhoff, Zvonimir Boban, Drazen Brncic, José Antonio Chamot, Francesco Coco, Gianni Comandini, Alessandro Costacurta, Daniele Daino, Diego De Ascentis, Nelson Dida, Marco Donadel, Valerio Fiori, Gennaro Ivan Gattuso, Federico Giunti, Andrés Guglielminpietro, Thomas Helveg II, José Mari, Julio Cesar, Kakhaber Kaladze, Leonardo Nascimento de Araujo, Paolo Maldini (cap.), Pablo Garcia, Roque Junior, Sebastiano Rossi, Luigi Sala, Luca Saudati, Serginho, Andriy Shevchenko
Palmares Memorial "Trabattoni"
La Squadra "Primavera" conquista l'8° Torneo di Viareggio