Francesco COCO

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(Archivio Magliarossonera.it)



Scheda statistiche giocatore
  Francesco COCO

Nato l'08.01.1977 a Paternò (CT)

Terzino sinistro (D), m 1.81, kg 78

Stagioni al Milan: 7, dal 1993-94 al 1996-97, 1998-99 e dal 2000-01 al 2001-02 (a settembre 2001 ceduto al Barcellona), (di cui 5 con partite ufficiali, dal 1995-96 al 1996-97, 1998-99 e dal 2000-01 al 2001-02)

Cresciuto nel Milan

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 28.07.1995: Alessandria vs Milan 0-3

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (Serie A) il 27.08.1995: Padova vs Milan 1-2

Ultima partita giocata con il Milan il 26.08.2001: Brescia vs Milan 2-2 (Campionato)

Totale presenze in gare ufficiali: 79

Reti segnate: 5

Palmares rossonero: 1 Scudetto (1998-99)

Esordio in Nazionale Italiana il 07.10.2000: Italia vs Romania 3-0

Ultima partita giocata in Nazionale Italiana: nel 2002

Totale presenze in Nazionale Italiana: 17

Reti segnate in Nazionale Italiana: 0

Palmares personale: 1 Titolo Europeo (2000, Nazionale Italiana Under-21), 1 Scudetto (2006-07, Internazionale), 1 Coppa Italia (2005, Internazionale)




Ha giocato anche con il Vicenza (A), il Torino (A), il Barcellona (A), l'Internazionale (A), il Livorno (A).

Terzino di fascia sinistra, dalla progressione esplosiva, abile nella spinta e nel cross, meno puntuale in fase difensiva. Prodotto del vivaio rossonero, in prima squadra non riesce mai a esplodere definitivamente." (Da La Grande Storia del Milan, Gazsport 2005)



Dal sito www.wikipedia.it

CLUB
Esordisce da professionista con il Milan in Padova-Milan 1-2 del 27 agosto 1995 (serie A '95/'96), in cui rimane due stagioni disputando complessivamente 28 partite tra campionato e coppe, vincendo uno scudetto sotto la guida di Fabio Capello nel 1995-1996. Nella stagione successiva, negativa per il Milan, Coco è allenato da un altro "totem" rossonero, Arrigo Sacchi. Considerato l'erede naturale del terzino Paolo Maldini, con cui condivideva squadra e ruolo (prima che Paolo cominciasse a giocare da difensore centrale) viene mandato in prestito pure al Vicenza nella stagione 1997-1998 per consentirgli di fare esperienza in Serie A e in Europa, visto che i Veneti partecipavano alla Coppa delle Coppe. Con i biancorossi non riesce però a imporsi all'attenzione della Serie A (20 presenze per lui in campionato, in una stagione in cui i biancorossi si salvano per 1 punto). Nelle partite più delicate di Coppa delle Coppe, poi (il Vicenza arriva fino alla semifinale dove viene eliminato dal Chelsea), il mister Francesco Guidolin gli preferisce compagni di squadra più esperti.
Torna al Milan e vive un anno sfortunato in cui gioca solo 6 partite in campionato (subentrando sempre a partita in corso) prima di infortunarsi al ginocchio l'8 novembre 1998 nel corso di un derby contro l'Inter. Nel 1999-2000 viene quindi ceduto in prestito pure al Torino per ritrovare una maglia da titolare e la confidenza con il campo di gioco. Nonostante qualche incomprensione con Mondonico disputa 21 match. La stagione si chiude purtroppo con la retrocessione dei granata, ma per Coco è programmato il ritorno alla base.
Di ritorno a Milano, stavolta riesce a imporsi anche con i rossoneri giocando 30 partite e segnando due reti in campionato (finora le uniche da lui realizzate) ed altre due in Champions League, tra cui una nella storica vittoria per 0-2 ottenuta al Camp Nou. Credono in lui sia Alberto Zaccheroni, tecnico del Milan suo vero "mentore", sia Giovanni Trapattoni, c.t. della nazionale, che lo fanno giocare titolare come fluidificante di sinistra a centrocampo in moduli che prevedono la difesa a 3. Coco debutta in nazionale a San Siro il 7 ottobre 2000 in Italia-Romania 3-0, partita in cui il capitano Paolo Maldini supera il numero di presenze in nazionale di Dino Zoff e diventa record-man.
Successivamente anche Cesare Maldini, che subentra a "Zac" nel mese di marzo dopo l'eliminazione dalla Champions League, lo schiera titolare, impiegandolo come terzino sinistro in una difesa a 4, dove Coco copre anche le spalle all'ala brasiliana Serginho. L'anno seguente ha però dei contrasti col tecnico Fatih Terim nel mese di agosto. Infatti il terzino siciliano ha paura che il funambolico allenatore turco preferisca come quarto di sinistra in difesa Serginho e magari valuti anche la possibilità di riportare sulla fascia Paolo Maldini. Coco non vuole rischiare di passare la stagione seduto in panchina nel campionato che porta ai Mondiali nippo-coreani, a cui tiene molto e dove (a condizione di giocare con continuità nel club) ha molte possibilità di giocare titolare. (in realtà anni dopo si verrà a sapere anche che lo scandalo delle foto compromettenti comprate a Fabrizio Corona da parte della dirigenza per evitarne la divulgazione in pubblico si riferiscono a quel periodo...). Trapattoni rassicura il ragazzo sul fatto di esser tenuto in considerazione nonostante la militanza in un campionato estero e così Coco viene pertanto prestato al Barcellona con diritto di riscatto per i Catalani (prestito di una stagione pagato 7 miliardi, riscatto fissato a 30), dove disputa una buona stagione pur senza affermarsi del tutto (23 presenze in campionato e 10 in Champions League), anche per l'ingombrante presenza di Sergi nel suo ruolo tra i blaugrana.
Il "Barça" non riscattò Coco, che tornò alla base a fine stagione. Nell'estate del 2002 Milan e Inter perfezionarono lo scambio alla pari tra Seedorf e Coco (valutati 20 milioni di Euro ciascuno).
Dal 2002 al 2005 milita nell'Inter, ma dopo una prima stagione da titolare con Hector Cuper, un lungo infortunio alla schiena gli impedisce per molto tempo di partecipare regolarmente alla vita sportiva dei neroazzurri (nei due campionati successivi gioca solo 6 volte). Nel 2003-2004 non gioca esclusivamente per motivi fisici visto che la squadra era allenata da Cuper e in seguito dal grande estimatore del giocatore, Alberto Zaccheroni. Nel 2004-2005, invece, oltre ai problemi fisici nella parte iniziale della stagione, Coco rimane fuori anche per scelta tecnica, con il nuovo mister Roberto Mancini che lo impiega quasi esclusivamente in Coppa Italia e tra l'altro nell'insolito ruolo di terzino destro.
Nell'estate del 2005 viene ingaggiato in prestito pure dal Livorno, con cui ha l'opportunità di giocare con più regolarità. È una stagione positiva, in cui il giocatore torna a solcare la fascia nel suo ruolo preferito (esterno sinistro di centrocampo in un 3-5-2) a buoni livelli, ma un grave infortunio al ginocchio lo fa fermare di nuovo durante una partita contro il Chievo il 2 aprile. Nell'estate 2006 torna all'Inter, ma rimane fuori rosa per tutto il girone di andata, sia perché doveva ristabilirsi dall'infortunio e in ogni caso per scelta tecnica, visto che Roberto Mancini non aveva intenzione di puntare su di lui. Nel gennaio 2007 sostiene un provino con il Manchester City ma viene rifiutato (si era sparsa la voce che il provino fosse andato male perché si fosse presentato con una sigaretta in bocca, ma il giocatore ha sempre smentito questa ipotesi, sostenendo invece che non era adatto al modulo difensivo della squadra. Per questa voce è stato etichettato dai tabloid inglesi "Coco the Clown") prima di essere ceduto il 31 gennaio in prestito secco al Torino, dove, avvolto nel mistero dei suoi problemi fisici, disputa appena 3 partite. Il "Toro" si salva per 1 punto.
Nell'estate 2007 rientrato dal prestito al Torino, è ritornato all'Inter. Dopo aver sostenuto le visite mediche con l'AS Saint-Étienne ed essere stato ad un passo dalla rescissione consensuale del contratto con l'Inter, si è visto contrapporre il rifiuto della squadra francese complice, a detta del presidente, una scarsa forma fisica evidenziata dai risultati delle visite mediche.
Il 7 settembre 2007 rescinde in modo consensuale il suo contratto che lo legava all'Inter fino al giugno 2009 e abbandona definitivamente, a soli 30 anni, il mondo del calcio per iniziare la carriera di attore negli Stati Uniti d'America.
Il 30 ottobre 2007, dichiara di essere pronto a tornare a giocare a calcio, essendo disposto anche a giocare gratuitamente per la squadra che lo ha lanciato a livello nazionale e internazionale, il Milan. Flavio Briatore gli ha proposto di giocare nella sua squadra, il QPR, ma successivamente tra i due ci sono state incomprensioni (uno deluso dalla professionalità del giocatore, l'altro dall'organizzazione e dalle strutture del club), e l'avventura londinese del difensore è durata appena tre giorni.

NAZIONALE
Coco ha disputato 17 partite (0 gol) con la Nazionale italiana ed ha partecipato alla spedizione azzurra ai Mondiali del 2002. Ha debuttato sotto la gestione Trapattoni il 7 ottobre 2000 in Italia-Romania 3-0 dopo aver conquistato in estate il titolo europeo under 21 da protagonista sotto la guida di Marco Tardelli.






(Archivio Magliarossonera.it)


(Archivio Magliarossonera.it)


(Archivio Magliarossonera.it)





Stagione 2000-01
(dal sito www.calciatori.com)


Stagione 2000-01
(Archivio Magliarossonera.it)






Il suo autografo



Dal sito www.gazzetta.it
29 agosto 2001

MILAN: COCO IN PRESTITO AL BARCA, CONTRATTO CON DIRITTO DI RISCATTO
MILANO - Dopo le notizie diffuse dalla stampa spagnola, arriva dallo stesso Milan la conferma: Francesco Coco e' stato ceduto in prestito al Barcellona,con diritto di riscatto. La notizia, resa nota attraverso il sito internet della societa' rossonera, non specifica pero' quale sia la cifra che i blaugrana dovranno sborsare per il laterale sinistro del Milan, che andrà a rafforzare il reparto di centrocampo del club spagnolo.




Dal sito www.gazzetta.it
30 agosto 2001

COCO, ''IL MILAN NON CREDE AI GIOVANI''. IL NEO ACQUISTO DEL BARCELLONA A COVERCIANO CON NUOVA MAGLIA
FIRENZE - Il difensore della nazionale Francesco Coco si e' gia' fatto ritrarre, nel ritiro di Coverciano, con la maglia blaugrana del Barcellona, il suo nuovo club.''Sono sempre stato convinto - ha detto Coco - che il mio futuro potesse essere al Milan, che ho sempre considerato la mia seconda casa. Invece questo sogno e' svanito, il Milan non crede ai giovani e non si fida di loro''.(ANSA)




Dal sito www.calciatori.com
2 aprile 2002

MILAN, COCO VUOLE RIMANERE AL BARCELLONA
Francesco Coco ha parlato del suo futuro. Appartiene al Milan, che lo ha ceduto con la formula del prestito: ''Mi trovo benissimo qui e se il Barça vuole, io sarò felicissimo di rimanere qui. Per ora sto tranquillo ed aspetto senza impazienza''. . Il Barcellona ha un'opzione di riscatto su di lui: entro la fine di aprile deciderà se esercitarla.




Dal sito www.gazzetta.it
31 maggio 2002

MILAN-INTER, GALLIANI CONFERMA LO SCAMBIO COCO-SEEDORF
Lo ha affermato Adriano Galliani: per lo scambio Coco-Seedorf mancano ormai solo le firme dei giocatori. L'affare si concluderà certamente in maniera positiva per entrambe, anche se in realtà c'è ancora un piccolo problema legato all'ingaggio di Seedorf, il cui contratto è parso troppo oneroso per la dirigenza rossonera. L'Inter sistema finalmente la fascia sinistra di difesa, uno dei punti deboli della stagione appena terminata.






Coco in copertina di "Forza Milan!", novembre 2004



Cliccare sull'immagine per ingrandire e leggere

Articolo della "Gazzetta dello Sport", 15 ottobre 2005





Con Manuela Arcuri


Ancora Francesco Coco con Manuela Arcuri



Dal sito www.gazzetta.it
1° settembre 2005

COCO, ''LA MIA CARRIERA RIPARTE DA LIVORNO". "Con questa squadra spero di poter ritrovare la nazionale"
Livorno - ''Da Livorno ripartira' la mia carriera che a causa di un grave problema alla schiena aveva avuto un brusco rallentamento''. Francesco Coco e' pronto a ripartire. Il giocatore, ex Inter, e' stato presentato oggi come nuovo acquisto del Livorno e fissa subito i primi obiettivi. ''Spero di poter raggiungere traguardi ambiziosi e magari di poter ritrovare anche la nazionale. Dopo tutto ho solo 28 anni. Qui a Livorno ritrovo mister Donadoni, un allenatore preparato che ho avuto modo di conoscere anche da calciatore quando ero nel Milan''.




Dal sito www.gazzetta.it
13 marzo 2007

SCANDALO VIP, COCO RICATTATO DUE VOLTE
Il granata avrebbe dovuto sborsare 10.000 euro per evitare la pubblicazione di alcune foto compromettenti. In un'altra occasione l'ex difensore dell'Inter pagò 6.000 euro
POTENZA - Alcune fotografie che lo ritraevano "in compagnia di altri uomini a torso nudo, nel corso di una festa" che risaliva al novembre 2006, furono offerte al calciatore Francesco Coco nel gennaio scorso, quando l'atleta era sul punto di firmare un contratto con il Manchester City, per evitare che venissero pubblicate in Inghilterra, rovinando così la carriera del calciatore.
TENTATA ESTORSIONE L'episodio - un tentativo di estorsione - fa parte dei capi di imputazione dell'ordinanza di custodia cautelare che il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, ha emesso a carico di 12 persone, arrestate ieri nell'ambito dell'inchiesta su foto e ricatti coordinata dal pm, Henry John Woodcock. Coco - che poi vide comunque svanire la possibilità di giocare nel Manchester City dopo che l'allenatore decise di fare a meno di lui, sorpreso con una sigaretta all'arrivo all'allenamento - avrebbe dovuto pagare diecimila euro per evitare la pubblicazione delle foto: l'accusa di tentativo di estorsione per tale episodio è stata mossa a Fabrizio Corona, Lele Mora e ad altre tre persone, fra le quali una donna, che organizzò anche "un incontro casuale" con il calciatore in una discoteca di Rimini.
FOTO ACQUISTATE Secondo l'accusa, gli indagati fecero in modo che Coco (ora tesserato per il Torino) temesse per la sua carriera - e per il contratto al City - se le foto fossero state pubblicate, e costruirono "una improbabile tesi difensiva" quando il calciatore raccontò a Novella 2000 di essere stato di nuovo ricattato. In precedenza, infatti, Coco era stato fotografato nei pressi di una discoteca di Milano, mentre era in compagnia di una donna. Al calciatore fu prospettata la pubblicazione delle immagini "compromettenti" su giornali di gossip e, addirittura, la loro "possibile manipolazione", in modo da far sembrare la donna un transessuale. Coco pagò seimila euro per avere le foto e non correre rischi.







Dal sito www.gazzetta.it
7 maggio 2007

VALLETTOPOLI, COCO E ADRIANO DEPONGONO IN PROCURA
Il granata parla per due ore col pm, poi all'uscita si sfoga: "Mi sono state attribuite con leggerezza delle etichette: vai a letto 'puttaniere', ti risvegli 'gay'...". L'interista non rilascia dichiarazioni
MILANO - È un Francesco Coco a tutto campo quello che si trattiene a parlare con i giornalisti, al termine della deposizione, durata un paio di ore, davanti al Pm Frank Di Maio, titolare dell'inchiesta cosiddetta Vallettopoli. "In questi mesi - dice il giocatore del Torino - se ne sono dette tante sul mio conto: ho provato fastidio per la facilità con la quale mi sono state attribuite delle etichette, ti fanno passare da donnaiolo a gay...".
"HO PAGATO CORONA" - Il giocatore ha poi spiegato di aver pagato Fabrizio Corona "per evitare la pubblicazione di fotografie che mi avrebbero messo in cattiva luce perché non riguardavano il mio mestiere di calciatore". Alla domanda se questi scatti rappresentassero delle trappole, Coco ha risposto: "Non lo so; riguardo, però, alle foto che mi sono state scattate, a torso nudo, su una barca, posso dire che si trattava di uno scatto spensierato, fatto con un amico". Sui suoi rapporti con Corona e con l'agente dello spettacolo Lele Mora, l'ex giocatore dell'Inter precisa: "Frequentavamo gli stessi ambienti, ma l'amicizia è un'altra cosa, non avevo un particolare feeling con loro". Nega, poi, di aver fatto parte del giro della cocaina, al centro di un capitolo dell'indagine: "Nessuno mi ha mai fatto domande sulla cocaina, sono pulito". Quanto al suo futuro sul campo, Coco confida di recuperare presto al 100% la forma fisica.
ADRIANO TACE - Gli investigatori apparsi particolarmente soddisfatti per la deposizione di Coco che avrebbe confermato in pieno le accuse a Corona, detenuto nel carcere milanese di San Vittore. Nel pomeriggio è sentito come testimone anche Adriano che però, al termine della deposizione, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.




Dal sito www.gazzetta.it
11 luglio 2007

COCO, STORIE D'AMORE E DI COLTELLO
L'altra notte il difensore dell'Inter si è ritrovato di fronte una spasimante armata, delusa nel vederlo uscire dal Billionaire con un'altra donna, vero obiettivo dell'aggressione. I tre sono poi stati interrogati per ore dalla Polizia
SASSARI - Ha rischiato di finire in tragedia la nottata di lunedì scorso trascorsa dal calciatore Francesco Coco e da una sua amica tra i locali della Costa Smeralda. Il difensore dell' Inter è stato aggredito nel suo appartamento di Porto Cervo da una spasimante delusa, gelosa per aver visto l'ex fidanzato di Manuela Arcuri lasciare il Billionaire, il locale di Flavio Briatore, in compagnia di un'altra donna.
L'AGGRESSIONE - La notizia è apparsa oggi sul quotidiano E Polis Milano e sulle due edizioni sarde del giornale di Nicola Grauso. Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni l'autrice dell'aggressione avrebbe compiuto il blitz armata di un coltello che Coco sarebbe provvidenzialmente riuscito a sottrarle, prima che la situazione degenerasse. La vittima predestinata doveva essere la donna che si trovava con il calciatore. Poco dopo Coco e le due donne sono stati interrogati per ore al commissariato della Polizia di Stato di Porto Cervo. Coco avrebbe deciso di non sporgere denuncia.
LA DINAMICA - Tutto era iniziato all'alba di martedì al Billionaire, locale di cui Coco è assiduo frequentatore. Il difensore siciliano si era intrattenuto con un'amica poi, a notte fonda, i due si erano allontanati per recarsi nell'appartamento di Porto Cervo dove Coco trascorre le vacanze. Poco dopo, l'aggressione. Pur disarmata la donna ha aggredito la rivale a mani nude, costringendo la vittima ad una precipitosa fuga da un balcone. L'arrivo delle pattuglie del Commissariato di Porto Cervo ha messo fine all'inseguimento. Sulla vicenda è stato inviato un rapporto alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.




Dal sito www.settimanasportiva.it
27 luglio 2007 - di Dominique Antognoni

NON MI ACQUISTEREI
"Nel marzo del 2006 mi ero accordato con il Real Madrid. Capello era già in procinto di diventare allenatore dei merengues, aveva fatto alla dirigenza il mio nome. Poi mi sono rotto il crociato. Finito tutto". Firmato Francesco Coco. Cosa pensate delle sue parole? Intanto che nel marzo del 2006 Fabio Capello era l'allenatore della Juve non ancora investita da Calciopoli e che si era già accordato con il Real. Non si tratta dell'unica grossa rivelazione fatta dal terzino sinistro, nella hall di un albergo di Riscone di Brunico, dove si allena con la squadra Primavera dell'Inter in attesa di andarsene da qualche altra parte. E' un fiume in piena, Francesco.
Tanti argomenti, nessuna polemica, solo fatti e considerazioni. Ma che fatti, e che considerazioni.

- Partiamo dalla insolita preparazione estiva, assieme alla squadra Primavera, con "i grandi" che sudavano e provavano gli schemi sul campo accanto. Come ti sei sentito? Imbarazzato? Frustrato?
''Diciamo che io voglio tornare a fare il calciatore e che non mi sarei sentito a mio agio con i miei ex compagni. So che l'Inter non conta su di me, so che non rientro nei piani. Mi sarei sentito uno di troppo, quasi un intruso. Ho un contratto fino al 2009, di conseguenza ho ricevuto la raccomandata dalla società, che mi invitava di presentarmi in ritiro il 14. Assieme ai dirigenti abbiamo deciso di stare con la Primavera. Meglio per tutti''.

- Fisicamente, come stai?
''Non tornerò mai al cento per cento. Dopo l'operazione alla schiena ho un deficit del nervo sciatico, al massimo potrei arrivare all'ottanta. Lo spero bene, anche perché ci sono delle offerte interessanti, potrei tornare a giocare''.

- In Italia?
''No, all'estero. Il Deportivo La Coruna é una possibilità, c'era anche il Betis Sevilla, poi é sfumato, sono a posto con i terzini. Ho qualche offerta pure dalla Francia. Speriamo bene''.

- Perché all'estero, in Italia non sarebbe possibile?
''Non credo. Le società temono il giudizio della gente comune, dei tifosi. Nessuno punterebbe su di me. Al primo errore, il minimo errore, sarei finito. In un altro paese mi sentirei libero, mi giudicheranno secondo le mie prestazioni e basta. Niente gossip, niente preconcetti''.

- Dicevi del contratto: hai mai pensato alla rescissione?
''Sì, certo, onestamente però mi pare una strada poco percorribile, in questo momento. Vorrei andare in prestito per una stagione e poi convincere la mia nuova squadra ad acquistarmi. D'altronde chi prenderebbe un giocatore fermo da un anno, con due gravi infortuni alle spalle? Io non mi acquisterei''.

- L'Inter, inteso come società, come si é comportata?
''Mi ha completamente abbandonato, e non da ieri''.

- In che senso?
''La mia prima stagione in nerazzurro é stata ad alti livelli. Titolare quasi sempre. Poi inizia il mal di schiena e i medici mi consigliano l'intervento. Risultato? Sono stato fermo due anni''.

- E loro?
''Nulla. mi hanno lasciato solo. A gestire una situazione terribile. Dovevo tornare dopo un mese e mezzo, sono stato fuori per due anni''.

- Scusa, ma é dura da capire. Avevi 26 anni, eri titolare della Nazionale e dell'Inter. Perché mai una società non deve difendere un patrimonio del genere?
''Chiedetelo a loro''.

- Lo chiediamo a te.
''Non lo so. Dovrei andare e chiarire la situazione, chiedere delle spiegazioni '.

- Forse é un pò tardi, sono passati quattro anni.
''Lo so. Appena infortunato, mi sono concentrato sul recupero. Vedevo che i tempi si allungavano, non riuscivo a capire cosa succedeva. Non avevo la testa per dei chiarimenti ''.

- Però un'idea ce l'avrai...
''No''.

- Il Milan ha avuto da gestire un caso molto simile, quello di Inzaghi. Per due anni lo hanno sostenuto, appoggiato, aiutato: lui é tornato regalando la Champions.
''Diciamo che i due infortuni non sono stati simili. Però, come idea, si, ci sta''.

- Fin qui le colpe della società. E le tue?
''Io ho mollato troppo presto, lo ammetto. Lo dicevo prima, sembrava un recupero breve, invece i tempi diventavano sempre più lunghi. Mi chiedevo se sarei tornato a fare il calciatore, non trovavo risposte, mi sono lasciato andare. E' in quel periodo che iniziano le storie piccanti, i gossip, il tam tam mediatico, uscivo sempre e di conseguenza facevo notizia ''.

- Forse un po' te le sei cercate, le notizie extracalcistiche.
''E perché? Io semplicemente mi divertivo, andavo in discoteca, alla luce del sole. Altri invece rimanevano a casa a far baldoria fino alle otto. Una volta una giornalista viene e mi chiede come mai finisco sempre sui giornali. Ma io che ne so, mica faccio l'editore o il direttore del giornale. Sono gli altri a pubblicare articoli su di me ''.

- Fra le tante donne, qual é stata la più bella?
''E' antipatico fare delle classifiche, però solo una donna avrei sposato, Manuela Arcuri. Certo ero ancora troppo giovane, avevo solo 26 anni, ma in prospettiva mi ci vedevo accanto a lei ''.

- Prima di tornare al calcio, ci racconti l'episodio delle due donne si fanno a coltellate per te?
''Pazzesco. L'aspetto più delirante e che gli amici mi chiamano dicendomi beato te. Come beato me? Una cosa del genere é folle, incredibile. Non c'entro nulla, assolutamente. Poi mi chiedono perché esco sui giornali: cosa c'entro?''

- Francesco Coco é ancora un calciatore da grande squadra?
''Non lo so. Però vi racconto un episodio. Al Livorno andavo benissimo. Giocavo sempre, e bene. Un giorno si presentano i dirigenti del Lione, si giocava contro la Fiorentina. Volevano seguire Pasqual, alla fine della gara si sono congratulati con mio padre, seduto accanto. Hanno preso contatto, poi mi sono infortunato di nuovo. Ecco, vorrei tornare come ai tempi del Livorno, 29 gare ad un buon livello; poi tutto sarà possibile ''.

- A dire il vero un'occasione c'é stata, nella passata stagione, il Torino.
''Andò tutto male. Una scelta sbagliata, affrettata. Mi sono accordato nell'ultimo giorno di mercato, il 30 gennaio, senza neppure essere convinto. Andai per Zaccheroni. Il Toro era a metà classifica, poi vennero quattro sconfitte di fila e la situazione era diventata drammatica. Esonerato Zac, arrivò De Biasi che non poteva rischiava nulla e di conseguenza puntò sulla gente pronta. Feci due gare, peraltro da ala. Come convincere? Poi il novanta per cento della gente era contraria al mio arrivo, non si andava da nessuna parte ''.

- Capitolo Manchester City: davvero sei andato ad allenarti con la sigaretta in bocca?
''Altra pazzia. Secondo voi, uno va con la sigaretta in bocca a salutare il mister? In dodici anni di professionismo nessuno mi ha mai visto fumare, nel caso uno senta il bisogno va nel bagno, come a scuola. E' venuta dall'Italia la notizia, da qualcuno che aveva l'intenzione di farmi del male, in Inghilterra hanno semplicemente copiato dai giornali italiani. Sono stato per tre giorni a Manchester. Ogni mattina un dirigente veniva a prelevarmi dall'albergo e mi portava allo stadio. Uno scende dalla macchina e si accende la sigaretta, davanti agli spogliatoi? Assurdo ''.

- E allora perché non sei rimasto?
''Semplice, Pearce mi voleva utilizzare come centrale. Sono un terzino, mister, gli dissi ''.

- Pensi al dopo calcio?
''Ho già delle mie attività, farò l'imprenditore''.

- Non ti interessa un ruolo in una società, o magari fare l'agente?
''Se non segui i tuoi affari da vicino sei perduto. Per cui...''

- Isola dei famosi, qualche altro show televisivo?
''Il calcio é un'attività pubblica, non mi va di farne un'altra''.

- Inter, Barca, Milan, la Nazionale. Poi nulla, solo infortuni e guai. Facendo un bilancio, ti consideri un calciatore fortunato oppure no?
''Fino a 26 anni molto fortunato. Dopo, no ''.

- Pare ovvio, ma complessivamente?
''Direi sfortunato. Se a 25 anni hai giocato nelle squadre più forti del mondo e hai fatto pure un Mondiale, vuol dire che ci sapevi fare. Ecco, avrei voluto migliorare ancora, giocare ad altissimi livelli. Due gravi infortuni mi hanno distrutto ''.






(dal sito www.inter.it)


Con Flavio Briatore e Pippo Inzaghi



Dal sito www.gazzetta.it
2 agosto 2007 - di Alessandro Grandesso

COCO E' DEL SAINT-ETIENNE. "E RIVOGLIO LA NAZIONALE"
Il difensore sarà il terzo italiano nella Ligue 1 francese dopo Roma e Grosso: "Non giocherò più in Italia, su di me si dice di tutto e i paparazzi mi seguono ovunque. Ho superato le visite mediche e sono molto determinato. L'Inter? Voglio chiudere"
PARIGI - Via dall'Italia per sfuggire alla persecuzione dei paparazzi e rilanciarsi per ritrovare la nazionale. E' l'ambizioso piano di Francesco Coco ad un passo dal Saint Etienne. Il terzino sinistro dell'Inter dovrebbe firmare per un anno, diventando il terzo italiano della Ligue 1.
INNOCENZA - Dalle colonne dell' Equipe, Coco cerca di minimizzare la reputazione di sicupafemmine e di ribelle da cronaca rosa: "Non voglio più giocare in Italia proprio a causa di tutte queste dicerie. Se vado in discoteca una volta ogni due mesi, tutti scrivono che ci sono stato trenta volte. Se torno a mezzanotte da un ristorante, dicono che erano le quattro del mattino. Non è colpa mia se i paparazzi mi seguono dappertutto".
PIANO - Il terzino quindi vuole riscattarsi, lontano dai flash che lo hanno immortalato spesso in situazioni poco calcistiche: "Sono estremamente determinato. Gli infortuni appartengono al passato e il mio obiettivo è la Nazionale". Donadoni è avvertito.
OPZIONI - A Saint Etienne, Coco ha già superato le visite mediche: "E' andato tutto bene. Ora devo parlare con i dirigenti dell'Inter. Ho ancora due anni di contratto ma ci sono due possibilità: o chiudiamo qui il rapporto oppure firmo per una stagione in prestito. Preferisco la prima opzione. In ogni caso, giocherò con il Saint Etienne per un anno e già sabato sarò in tribuna per la sfida contro il Monaco, a Montecarlo".
RICORDI - Il difensore però ammette di non conoscere granché del nuovo club: "Mi viene in mente solo il mio esordio con il Milan. Giocammo a Saint Etienne in amichevole, avevo 18 anni". Club storico, i "verts" lanciarono Michel Platini e detengono il record di scudetti vinti (10).
ITALIANI - Coco, potrebbe quindi diventare il terzo italiano della Ligue 1. Oltre a Flavio Roma, portiere e capitano del Monaco, in Francia dal 2001, il difensore ritroverebbe proprio il l'ex compagno di squadra Fabio Grosso che invece ha firmato per i rivali del Lione. Le due città distano appena una cinquantina di chilometri e i derby tra le due squadre sono sempre carichi di tensione e spettacolo. Il primo rendez-vous è fissato per il 26 agosto.




Dal sito www.gazzetta.it
2 agosto 2007

COCO, COLPO DI SCENA. NON VA PIU' AL SAINT-ETIENNE
Il difensore aveva già superato le visite mediche, ma non ha trovato l'accordo con l'Inter per la rescissione del suo contratto, che scade tra due anni: di qui il passo indietro dei francesi
MILANO - Colpo di scena nella vicenda del trasferimento di Francesco Coco al St. Etienne. Il club francese ha annunciato la rinuncia a ingaggiare il difensore, che aveva già superato le visite mediche.
PROBLEMI CON L'INTER - A quanto risulta, Coco non avrebbe trovato l'accordo con l'Inter per la rescissione del contratto, che scade tra due anni. Di qui il passo indietro dei francesi. Il giocatore, negli ultimi tempi, è stato alla ribalta più per vicende di gossip che per le cronache sportive: in prestito al Torino, ha giocato solo tre gare, una delle quali dalla panchina




Dal sito www.gazzetta.it
11 settembre 2007

Francesco Coco, dopo tante chiacchiere sul suo futuro, lascia definitivamente il calcio per approdare nel mondo dello spettacolo.
Dopo aver rotto consensualmente il suo contratto che lo legava all'Inter sino al 2009, per l'ex giocatore di Barcellona e Milan si era parlato di un possibile approdo negli Stati Uniti, e invece sarà uno dei partecipanti della prossima edizione dell'Isola dei Famosi.
Non è la solita sparata giornalistica perchè lo stesso giocatore ha confermato la notizia al settimanale 'Chi': "Fino a oggi la gente mi conosceva per quello che è stato scritto di me. Adesso, grazie all'Isola dei Famosi, avrò la possibilità di farmi conoscere per quello che sono veramente".
Sarà lui infatti il decimo naufrago vip del reality di Simona Ventura che avrà inizio il prossimo 18 settembre. "Tre settimane fa non ci pensavo nemmeno, stavo ancora valutando offerte in campo calcistico. Poi ho deciso che, dopo una carriera piena di soddisfazioni, non potevo chiudere in tono minore. E ho lasciato il mondo del pallone".




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