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testo in parte tratto da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
E' l'anno della relegazione nella serie cadetta. A Felice Colombo, che rimane pur sempre l'azionista di riferimento, succede Gaetano Morazzoni, un onorevole della D.C. molto amico dello stesso Colombo e di Rivera, che con il passare del tempo, in cuor suo, rimpiangerà di aver accettato l'incarico. La squadra, sempre affidata a Giacomini, viene riorganizzata per affrontare il campionato di competenza. Vengono acquistati dall'Avellino il portiere Ottorino Piotti, dalla Lazio (come parziale risarcimento per il mancato acquisto di Bruno Giordano) Mauro Tassotti, destinato a diventare negli anni a venire una colonna portante della difesa milanista, dal Modena Stefano Cuoghi e Cesare Maestroni (che non disputerà neanche un incontro ufficiale in maglia rossonera).
Esordiscono in prima squadra tre prodotti del vivaio, Sergio Battistini, Alberigo Evani ed Andrea Icardi. Il Milan vince abbastanza agevolmente il torneo di serie B e la sua promozione non è mai in discussione, ma il ritorno nella massima serie non sarà comunque una cavalcata trionfale, pur essendosi classificato al termine della stagione al primo posto in classifica, anche perché tutte le squadre che incontrano i rossoneri danno l'anima per fare bella figura. A livello societario le cose vanno tutt'altro che bene, con frizioni continue tra il tecnico friulano ed i vertici societari, Vitali e Rivera in testa, rei secondo Giacomini di essere rimasti ancorati alla poltrona nonostante fossero a conoscenza della situazione dell'anno precedente che aveva declassato la società nella serie inferiore; Rivera, infatti, interrogato a Roma nell'ambito del totonero, dichiara ai giudici che sia Albertosi che Colombo non gli avevano mai parlato espressamente della situazione e quindi non si era sentito in obbligo di denunciare il tentativo di illecito. Queste parole risuonano come una bomba alle orecchie dell'avvocato Porceddu dell'Ufficio Inchieste, il quale asserisce senza mezzi termini che se l'ex capitano milanista gli avesse riferito a tempo debito quanto dichiarato in Tribunale, sarebbe stato sicuramente deferito.
Dulcis in fundo, la dirigenza rossonera interpella per la stagione a venire un altro ex rossonero, Gigi Radice, che fa la sua comparsa in tribuna a Rimini il 7 giugno 1980. Per Giacomini questo è davvero troppo; raggiunta la promozione con una giornata d'anticipo battendo il Monza a San Siro, dopo aver festeggiato negli spogliatoi con i suoi ragazzi, lascia l'incarico, sollecitato anche dalla stessa dirigenza. Per l'ultima partita di campionato, a Pescara, in panchina siede il fido Italo Galbiati, allenatore della "Primavera".
Al termine della stagione, Silvio Berlusconi, patron di Canale 5, fa la sua prima apparizione nel mondo del calcio e, confessando il suo tifo milanista, organizza il suo 1° Mundialito per Clubs con Feyenoord, Santos, Penarol ed internazionale, che si aggiudicherà poi la manifestazione. Nel Milan fa il suo esordio contro il Feyenoord anche la stella olandese Johann Cruijff, anche se per un solo tempo. Una piccola boccata d'ossigeno, questa, in mezzo a mille problemi a livello societario.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il decennio della Stella e il buio dei primi Anni Ottanta"), maggio 2005
Con Gaetano Morazzoni presidente e guidato ancora dall'allenatore Giacomini, il Milan affronta con dignitosa compostezza la stagione 1980-81 e il nuovo campionato di competenza; neo-rossoneri sono Sergio Battistini, Ottorino Piotti, Mauro Tassotti e Stefano Cuoghi. I tifosi milanisti non ci mettono molto a comprendere che la loro formazione è un corpo estraneo alla serie cadetta; sempre stretti alla loro squadra, sembrano avere l'unico fastidio nel dover contare le giornate che mancano al ritorno in A. A fine campionato, con la promozione in tasca, la squadra partecipa insieme all'lnter e ad altre prestigiose società straniere al Mundialito per clubs organizzato da Silvio Berlusconi che, da patron di Canale 5, tv emittente del torneo, fa la sua apparizione nel mondo del calcio confessando la sua fede milanista.









Una formazione del Milan per la stagione 1980-81. Da sinistra in piedi: Maldera, Tassotti, De Vecchi, Collovati, Piotti. Accosciati da sinistra: Buriani, Vincenzi, Romano, Baresi II, Antonelli, Novellino



dal sito www.wikipedia.org
1980-81: LA RISALITA IN SERIE A
Nel 1980-1981 la squadra risale in Serie A vincendo il campionato di Serie B, sotto la presidenza Morazzoni, con Roberto Antonelli capocannoniere del campionato. In campionato la squadra perde sei partite: due in casa contro Sampdoria e Pisa (entrambe per 0-1), quattro in trasferta contro Foggia (1-0), Pescara (1-0), Palermo (3-1) e Taranto (3-0), quest'ultimo retrocesso in C-1 al termine della stagione. In Coppa Italia, inserito nello stesso girone dell'Inter, contro cui perde 0-1, non supera la prima fase, come i nerazzurri. Le altre squadre del girone erano Avellino (che si qualificò per migliore differenza reti), Palermo e Catania.

AVVENIMENTI
Il torneo fu il primo dopo lo scandalo del Totonero, che decretò le retrocessioni d'ufficio dalla Serie A del Milan e della Lazio, nonché le penalizzazioni del Taranto e del Palermo. Nonostante il pronostico sulla promozione vertesse quindi sul Milan e sulla Lazio (favorite assime alle due genovesi), il campionato si rivelò molto combattuto.
Già dalla prima giornata, giocata il 14 settembre 1980, il Milan (costituito per gli otto undicesimi dagli stessi elementi che avevano vinto due anni prima il campionato) batté in casa a fatica il Bari, mentre la Lazio fu fermata sul pari all'Olimpico da un Palermo in cerca di punti per annullare la penalizzazione. I meneghini presero subito la testa della clasifica e fecero l'andatura, con le concorrenti a seguire da vicino. Uscito imbattuto dagli scontri diretti contro Genoa e Lazio, il Milan resistette ad un periodo di flessione riuscendo infine ad assicurarsi la promozione con una giornata di anticipo, battendo con una rete di Roberto Antonelli (capocannoniere del torneo con 15 realizzazioni) un Monza già condannato.
Dietro al Milan guadagnò la seconda posizione il Cesena che, dopo un avvio incerto (la prima vittoria arrivò solo alla sesta giornata), dette avvio ad un duello contro Genoa e Lazio da cui rimasero infine esclusi i biancocelesti che, dopo aver condotto il campionato costantemente al secondo posto, conobbero una flessione che costò il posto in zona promozione. Decisivi furono per i biancocelesti i pareggi nelle ultime due giornate con la Lanerossi Vicenza (macchiato da un rigore sbagliato da Chiodi nel finale di partita) e il Taranto.
A fondo classifica, assieme al Monza già retrocesso da tempo, caddero con un paio di giornate di anticipo il Taranto (che, nonostante alcune buone prestazioni come la vittoria per 3-0 in casa contro il Milan, non riuscì a recuperare in tempo i cinque punti di penalizzazione) e l'Atalanta. Pareggiando a Ferrara si salvò il Verona, rendendo inutile la goleada della Lanerossi Vicenza contro il Catania, anche in concomitanza della vittoria del Varese ai danni del Pisa.




dal sito www.amarcordmilan.blog.lastampa.it
1980-81: IL PRIMO CAMPIONATO DI B
Condannati dalla Caf nella vicenda del calcio-scommesse (la partita incriminata fu un Lazio-Milan del gennaio '80), i rossoneri si trovarono ad affrontare, per la prima volta nella loro storia, un campionato di serie B. All'inizio degli anni '80 il calcio italiano attraversò una profonda crisi. Lo scandalo delle scommesse clandestine, partito dalle dichiarazioni di un fruttivendolo e di un macellaio, sancì un crollo di credibilità del nostro calcio. I Campionati Europei del 1980 (disputati in Italia e vinti dalla Germania Ovest) fecero registrare un flop di presenze di spettatori. Il Milan, affidato a Massimo Giacomini per l'operazione "risalita immediata", cambiò pelle negli alti vertici dirigenziali. Felice Colombo, il presidente dello scudetto della stella, coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse, aveva ceduto la massima carica dirigenziale al brianzolo Gaetano Morazzoni, parlamentare democristiano e presidente degli enti aeroportuali. Gianni Rivera assunse la vicepresidenza, con Vitali uomo-mercato.
Tra i reduci del decimo scudetto, conquistato appena due stagioni prima, figuravano in squadra Aldo Maldera (promosso capitano), Novellino (che alla fine di quella stagione avrà il rendimento più elevato), Antonelli (che vincerà la classifica marcatori del campionato di B '80-'81), Collovati (punto fermo della nazionale italiana di Bearzot), Franco Baresi, Ruben "pannocchia" Buriani e Walter De Vecchi, detto l'avvocato, che i tifosi interisti ritrovarono nei loro incubi dopo una sua doppietta nel derby del 18 marzo '79 che in dieci minuti fece svanire una vittoria che i nerazzurri credevano già al sicuro. Tra i giovani il nome più ricorrente è quello di Battistini, approdato nelle giovanili del Milan insieme ad Alberigo Evani dopo un provino sostenuto a luglio sotto lo sguardo competente di Italo Galbiati.
Il ritorno in A dei rossoneri fu immediato anche se non esente da figuracce. A Taranto, ad esempio, finimmo ridicolizzati (3-0) da una squadra che a fine stagione retrocesse in C. A Palermo non andò meglio: Calloni (l'ex di turno che al Milan venne soprannominato "lo sciagurato Egidio" per i gol che riusciva a mangiarsi) ci rifilò una tripletta dopo aver firmato, nella stessa stagione, il gol decisivo in un confronto valido per la Coppa Italia. Da sciagurato a bestia nera. La vittoria all'Olimpico contro la Lazio costituì una delle prestazioni più belle dei rossoneri in quel campionato. Il 4 gennaio '81 salì in cattedra "Dustin" Antonelli con due gol (uno con un pallonetto di elevata fattura) che diedero il via alla fuga decisiva del diavolo, che si avviava ad un ritorno in A senza intoppi ma non di certo spettacolare. I frutti del lavoro di Giacomini cominciavano a farsi vedere. Il Milan affrontava la cadetteria con la supponenza distaccata di un personaggio d'alto rango chiamato a usare il badile con i pezzenti (parole del grande Brera), mentre i tifosi, i fedelissimi, continuavano a seguire la squadra in casa e in trasferta (900 milioni di lire d'incasso in sette partite interne nel campionato '80-'81). La fedeltà come massima prova d'amore.
La promozione giunse solo alla penultima giornata, dopo una vittoria sul Monza, a San Siro, con gol di Novellino. "Bentornato Milan" fu il titolo del Guerin Sportivo per salutare il ritorno in A del diavolo. Per Giacomini fu "missione compiuta". La società, tuttavia, lo aveva già scaricato, preferendogli Gigi Radice, fresco d'impresa dopo aver salvato in A il Bologna, zavorrato ad inizio stagione dalla penalizzazione per il calcio-scommesse. Novellino profetizzò: "con un paio di acquisti azzeccati, l'anno prossimo lotteremo per lo scudetto". Monzon si riferiva al campionato 1981-'82, l'annus horribilis del Milan, il punto più basso nel ciclo di quel "piccolo diavolo rossonero" d'inizio anni '80.




Stagione precedente    STAGIONE 1980-81    Stagione successiva
Ragione sociale Milan Associazione Calcio S.p.A. (A.C.M.)
Gaetano Morazzoni,
presidente rossonero
per la stagione 1980-81
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Filippo Turati, 3 - MILANO
Centro Sportivo Milanello - Carbonolo di Carnago (VA)
AREA DIRETTIVA
Presidente Gaetano Morazzoni
Vice-presidenti Angelo Colombo, Felice Colombo, Renato Pigliasco, Gianni Rivera
AREA TECNICA
Direttore Sportivo Alessandro Vitali
Allenatore Massimo Giacomini fino a giugno 1981, poi Italo Galbiati
Allenatore in Seconda Giuliano Zoratti
Preparatore Atletico Aristide Facchini
Allenatore Primavera Italo Galbiati
AREA SANITARIA
Medico Sociale Giovanni Battista Monti
Massaggiatore Paolo Mariconti, Ruggero Ribolzi
SQUADRA
Capitano Aldo Maldera III
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Roberto Antonelli, Franco Baresi II, Sergio Battistini, Aldo Bet, Marco Bolis, Ruben Buriani, Gabriello Carotti, Fulvio Collovati, Stefano Cuoghi, Walter De Vecchi II, Alberico Evani, Giuseppe Galluzzo, Andrea Icardi, Roberto Incontri, Aldo Maldera III (cap.), Alberto Minoia, Emilio Monzani, Walter Alfredo Novellino I, Ottorino Piotti, Francesco Romano, Mauro Tassotti, Antonio Vettore, Francesco Vincenzi
Palmares Coppa Ali della Vittoria
La Squadra "Primavera" vince il 1° Trofeo "Angelo Dossena"
La Squadra "Allievi Nazionali" vince il Trofeo "Grossi-Morera" under 18
La Squadra "Esordienti" vince il 2° Memorial "Alvaro Gasparini"
La Squadra "Giovanissimi" vince il Torneo "Città di Valenza"