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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
E' una stagione stregata, sfortunatissima. Il Milan arriva vicino alla conquista dello scudetto e della Coppa Italia, ma finisce per perderle entrambe. Al posto di Sormani e Lodetti arrivano Biasiolo, Benetti, Villa e Zignoli. Il Milan sempre più Rocco e Rivera, parte molto bene in campionato (vittoria a Torino con la Juve 2-0 e nel derby 3-0) e alla fine del girone d'andata è imbattuto campione d'inverno. La prima sconfitta arriva con l'Inter alla 20° giornata. I nerazzurri si fanno sotto, i rossoneri perdono la loro tranquillità. Alla 23^ sono sconfitti a S. Siro (1-2) dal Varese. E' il crollo. Scudetto all'Inter con 46 punti, secondo il Milan a 42. La beffa si ripropone in Coppa Italia. Qualificatosi per il gironcino finale a 4, i rossoneri si classificano primi alla pari col Torino. Nello spareggio di Genova, dopo lo 0-0 finale ai supplementari, i granata si aggiudicano il trofeo ai rigori.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il decennio della Stella e il buio dei primi Anni Ottanta"), maggio 2005
La stagione 1970-71, con Nereo Rocco sempre al timone della squadra, è quella della frettolosa cessione dell'ancor valido Giovanni Lodetti. Per rimpiazzare l'amatissimo "Basletta" vengono acquistati il mediano Giorgio Biasiolo e la mezzala Romeo Benetti (che diventerà una pedina fondamentale del Milan degli anni '70). La stagione è promettente e i rossoneri sembrano avviati a conquistare la Stella del decimo scudetto: imbattuti per tutto il girone d'andata, superano a Torino la Juve per 2-0 e l'lnter per 3-0. Ma a poche giornate dal termine, soprattutto a causa di un'inopinata sconfitta casalinga (1-2) col Varese, la squadra è superata in classifica dai nerazzurri e giunge seconda. Anche la Coppa Italia riserva un amaro epilogo: in finale a Genova, il Milan è battuto ai calci di rigore dal Torino.






Una formazione rossonera per la stagione 1970-71.
Da sinistra in piedi: Benetti, Rivera, Rosato, Biasiolo, Schnellinger, Cudicini.
Accosciati da sinistra: Combin, Zignoli, Anquilletti, Rognoni, Prati



dal sito www.wikipedia.org
1970-71: SECONDO POSTO E FINALE DI COPPA ITALIA
Nella stagione 1970-1971 il Milan sfiora la conquista di scudetto e Coppa Italia, ma perde entrambi i trofei.
Durante il calciomercato estivo partono Sormani e Lodetti, e al loro posto arrivano Biasiolo, Benetti, Villa e Zignoli. La squadra, guidata da Rocco e da Rivera, parte molto bene in campionato (vittoria a Torino contro la Juventus per 2-0 e nel derby per 3-0) e alla fine del girone d'andata è campione d'inverno. La prima sconfitta arriva con l'Inter alla 20^ giornata. Da quel momento i rossoneri sentono il fiato sul collo dei nerazzurri. Al 23° turno sono sconfitti (1-2) a San Siro dal Varese. La sconfitta segna il sorpasso dell'Inter, che conquista lo scudetto con 46 punti, sopravanzando il Milan di quattro lunghezze. La delusione si ripropone in Coppa Italia. Qualificatisi per il girone finale a quattro squadre, i rossoneri si classificano primi alla pari con il Torino. Nello spareggio di Genova, dopo lo 0-0 finale ai supplementari, i granata si aggiudicano il trofeo ai rigori.
Alla fine della stagione la presidenza cambia: il 1° giugno 1971 Federico Sordillo prende il posto di Franco Carraro.

AVVENIMENTI
Dopo due anni di novità in vetta, coi trionfi della Fiorentina nel 1968-69 e del Cagliari nel 1969-70, ritornò protagonista la città di Milano, con un appassionante duello tra le due squadre meneghine e il Napoli. Il campionato iniziò il 27 settembre 1970.
Mariolino Corso, al quarto scudetto con la maglia dell'Inter. Partì bene lo scudettato Cagliari, che, dopo la vittoria in casa dell'Inter, il 25 ottobre, sognava il secondo trionfo: ma a Vienna, sei giorni dopo, durante la partita tra Italia e Austria, un grave infortunio mise fuori gioco Riva, compromettendo, in parte, la carriera della grande ala e mandando in frantumi i sogni del club rossoblù; l'8 novembre i sardi non andarono oltre l'1-1 contro il neopromosso Foggia e, mentre il Milan vinse seccamente il derby spedendo l'Inter indietro, a sorpresa balzò in testa il Napoli, che mantenne la rotta e arrivò in testa al 20 dicembre, giorno dello scontro diretto con il Milan; al San Paolo vinsero però i rossoneri (0-1 sul campo, ma a seguito delle violente proteste degli spettatori napoletani il risultato divenne 0-2 a tavolino) che volarono in testa e furono campioni d'inverno il 17 gennaio 1971.
Già alla fine del girone d'andata, però, aveva fatto sensazione la rimonta dell'Inter, il cui avvio di stagione, sotto la guida di Heriberto Herrera, era stato povero di risultati e ricco di polemiche a causa di problemi nello spogliatoio. I "senatori" nerazzurri non riuscivano più a tollerare il suo modo di condurre la squadra e fecero di tutto per farlo cacciare; alla quinta giornata di campionato, dopo la sconfitta nel derby, il presidente Ivanoe Fraizzoli lo esonerò, chiamando a sostituirlo Giovanni Invernizzi. I nerazzurri vinsero il derby di ritorno, il 7 marzo e distanziarono poi il Napoli, terzo in classifica, battendolo nella sfida di due settimane dopo a Milano (2-1 per l'Inter, con vantaggio del Napoli e infinite polemiche per le due reti nerazzurri, tra cui un rigore, segnate nella nebbia di S.Siro). Il sorpasso si concretizzò quando i rossoneri persero in casa contro il Varese e gli interisti sconfissero in trasferta il Catania. Con due punti di vantaggio, poi aumentati a tre, il finale fu quasi una passerella: il 2 maggio il Milan perse in rimonta a Bologna mentre l'Inter superava largamente il Foggia, ormai in caduta libera. Terzo giungeva il Napoli, il cui ottimo risultato finale era da attribuire soprattutto alla solidità del suo reparto arretrato. Lo scudetto fu matematico per l'Inter.
Un'importante novità di quest'anno fu l'introduzione della Zona Uefa, conseguente alla programmata inclusione della Coppa delle Fiere nel novero delle manifestazioni della UEFA. L'Italia fu subito iscritta come nazione di prima fascia avente a disposizione ben 4 posti, cioè il massimo possibile. L'innovazione diede ancora più interesse al campionato, che godeva ora di un nuovo traguardo anche per le squadre di alta classifica ma escluse dalla corsa al titolo. Oltre al Milan e al Napoli, gli ultimi due posti furono appannaggio di Juventus e Bologna, che staccarono una Roma balbettante che non raccolse se non due punti nelle ultime tre giornate.
Sul fondo, tra le già condannate Lazio e Catania fu praticamente uno spareggio per evitare l'ultima posizione. Più avvincente la lotta per il quart'ultimo posto: crollò in B lo stesso Foggia, per differenza reti, mentre si salvarono per un soffio la Sampdoria e la deludente Fiorentina, campione solamente due anni prima.




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Ragione sociale Milan Associazione Calcio S.p.A. (A.C.M.)
Franco Carraro,
alla sua ultima stagione
da presidente rossonero
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Filippo Turati, 3 - MILANO
Centro Sportivo Milanello - Carbonolo di Carnago (VA)
AREA DIRETTIVA
Presidente Franco Carraro fino al 31 maggio 1971, poi Federico Sordillo
Vice-presidente Federico Sordillo, fino al 31 maggio 1971
Segretario Bruno Passalacqua
AREA TECNICA
Allenatore Nereo Rocco
Allenatore in Seconda Marino Bergamasco
Aiuto Allenatore Cesare Maldini
Allenatore Squadra De Martino Carlo Scarpato
AREA SANITARIA
Medici Sociali Giovanni Battista Monti, Pier Giovanni Scotti
Massaggiatore Carlo Tresoldi
SQUADRA
Capitano Gianni Rivera
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Mario Angelo Anquilletti, Pierangelo Belli, Romeo Benetti II, Giorgio Biasiolo I, Roberto Casone, Cesare Cattaneo, Nestor Combin, Fabio Cudicini, Luigi Maldera I, Angelo Paina, Pierino Prati, Gianni Rivera (cap.), Giorgio Rognoni, Roberto Rosato I, Pierpaolo Scarrone, Karl Heinz Schnellinger, Giovanni Trapattoni, Silvano Villa II, Vincenzo Zazzaro II, Giulio Zignoli
Palmares La Squadra "De Martino" vince la Coppa d'Oro "Comune di Arcore"