da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005 Finita la guerra, non si riesce ad organizzare subito un campionato di calcio a Girone Unico. Le vie di comunicazione utilizzabili sono scarse, le linee ferroviarie fuori uso. La soluzione si prospetta con la disputa di due tornei, uno in Alta Italia, l'altra al Centro-Sud; le prime 4 di entrambi si incontreranno nel girone finale, titolo nazionale in palio. Il Milan che si affida alla guida tecnica di Adolfo Baloncieri, allenatore di ritorno, capitanato dal vecchio Giuseppe Antonini si fa trovare pronto. Per la verità l'inizio di campionato è qui disastroso, poi la squadra si riprende e, sia pure attraverso un duplice spareggio col Brescia, si qualifica per il girone finale con Torino, Juve e Inter. Nel girone finale con le 4 squadre meridionali, il rendimento è ancora migliore. Alla fine i rossoneri sono terzi dietro al Torino campione ed alla Juventus e davanti ai rivali dell'Inter. Fra i giocatori brillano l'italo-uruguaiano Puricelli e Tognon.
da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Dopo 44 anni, di nuovo lo scudetto"), marzo 2005
RIPARTE IL CAMPIONATO
Il campionato 1945-46, il primo del dopoguerra, inizia nell'ottobre '45. I già scarsi collegamenti ferroviari da una parte all'altra d'Italia si effettuano all'insegna della precarietà; l'organizzazione di un torneo nazionale a girone unico è praticamente impossibile. Si disputano così un campionato al Nord e uno al Centro-Sud: le migliori 8 si ritroveranno in un girone finale per contendersi il titolo. Trabattoni ritorna stabilmente alla guida della società, i tecnici sono Busini (direttore sportivo) e Baloncieri (allenatore); capitanata da Giuseppe Antonini, la squadra ha i suoi punti di forza in Tognon, Gimona, Bonomi, Annovazzi e nel cannoniere italo-uruguaiano Hector Puricelli (detto "Testina d'oro"). San Siro, che ha una maggior capienza, e Arena si alternano come sede degli incontri, a seconda dell'affluenza prevedibile di pubblico. Il Milan si qualifica con una certa fatica (quarto posto) per il gironcino finale: a quel punto riesce a dare il meglio di sé, chiudendo, anche grazie a una doppia vittoria sui cugini nerazzurri (che nel frattempo hanno ripristinato la vecchia denominazione di "Internazionale"), al terzo posto assoluto dietro a Torino e Juventus.
Un'insolita maglia rossa con striscia orizzontale e colletti neri per la stagione 1945-46. In piedi da sinistra: Bonomi, Annovazzi, Rossetti, Tognon, Zorzi, Gimona, Baloncieri (allenatore).
Accosciati da sinistra: Clocchiatti, Cerri, Antonini, Rosellini, Puricelli (Foto Archivio Luigi La Rocca) |
dal sito www.wikipedia.org
UN'ITALIA SPEZZATA
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l'Italia si ritrovò in macerie e spezzata in due. Gli accaniti combattimenti lungo la Linea Gotica dell'inverno 1945 avevano gravemente compromesso, se non distrutto, le linee di comunicazione sull'Appennino, rendendo assai difficoltosi gli spostamenti fra la Pianura Padana e la Penisola Italiana.
In queste condizioni, la Federazione decise di far ripartire il campionato di calcio con una formula una tantum. Nel Nord del paese fu organizzato un Campionato dell'Alta Italia che si poneva in continuità con quello prebellico di Serie A, essendovi ammesse tutte le società che avrebbero avuto titolo a partecipare alla massima serie della soppressa stagione 1943-44. Una citazione a parte va però fatta per la Sampierdarenese e l'Andrea Doria, che tornavano a disputare separatamente la massima serie dopo la forzata fusione del 1927 voluta dai fascisti: appena conclusa la guerra e caduto il regime, la FIGC prese a riesaminare tutte le imposizioni volute nei vent'anni della dittatura, ed individuò un'ingiustizia nella nascita dell'allora Dominante, poi Liguria, poiché si trattò null'altro che della soppressione della quotata Andrea Doria a tutto vantaggio di una Sampierdarenese il cui unico privilegio era quello di rappresentare la località dove si era formato il secondo Fascio più antico d'Italia dopo quello di Milano. Fu così che la Federazione accolse il reclamo degli ormai invecchiati ex dirigenti della Doria - alcuni dei quali nel corso degli Anni Trenta avevano tentato di ricostruire, senza molto successo, la società in Serie C - riammettendoli d'ufficio nella massima serie, come peraltro fece per i residui soci del Liguria, che ripresero il nome di Sampierdarenese.
Nel Meridione la situazione era ancora più complessa, non essendoci ivi sufficienti società - solo quattro più il Bari formalmente retrocesso - aventi titolo alla disputa della massima serie. La soluzione fu trovata organizzando un Torneo Misto del Sud fra le squadre di Serie A e quelle di Serie B: accettarono l'invito l'Anconitana, il Napoli, il Palermo, il Pescara, la Salernitana e il Siena, per un totale di undici formazioni, un numero dispari poiché il ritiro del Pisa per mancanza di fondi, e il fallimento della M.A.T.E.R. Roma, lasciarono il torneo zoppo.
Solo alla conclusione dei due raggruppamenti le prime quattro classificate di ogni campionato si sarebbero qualificate al Girone Finale Nazionale che avrebbe determinato la vincitrice dello scudetto, con una formula che ricordava un poco quella dei campionati precedenti il 1926. Per questo complesso meccanismo il campionato 1945-46, pur comparendo regolarmente negli albi d'oro, non è assimilato a quelli di Serie A e non compare nelle relative statistiche.
AVVENIMENTI
Il campionato Alta Italia fu vinto dal Torino che grazie a un ottimo finale riuscì a superare in classifica l'Inter battendola nello scontro diretto. Terza classificata fu la Juventus mentre quarta fu il Milan che si qualificò al girone finale a fatica, battendo allo spareggio il Brescia con cui era quarto a pari merito.
Il campionato del Centrosud venne invece vinto a sorpresa da due squadre di Serie B, il Napoli e il Bari, che ottennero, oltre che la qualificazione al girone finale, anche la promozione in Serie A. Superarono il turno anche la Roma e il Pro Livorno, che nell'ultimo campionato aveva sfiorato lo scudetto. Deludenti i percorsi di Fiorentina e Lazio che non riuscirono a qualificarsi.
Il girone finale si giocò tra aprile e luglio: alla fine a vincere lo scudetto fu il Torino che, giunto all'ultima giornata primo a pari merito con la Juve, approfittò del passo falso dei bianconeri che pareggiarono a Napoli mentre i Granata, travolgendo il Pro Livorno, li staccarono in classifica.
STAGIONE 1945-46 |
Ragione sociale |
Associazione Calcio Milan (A.C.M.)
|
Adolfo Baloncieri,
mister rossonero 1945-46 |
|
Colori sociali |
Rosso e nero a strisce verticali |
Data di fondazione |
13 dicembre 1899 |
Sede |
Via del Lauro, 4 - MILANO
|
AREA DIRETTIVA |
Presidente |
Umberto Trabattoni |
Vice-presidenti |
Mario Mauprivez |
AREA TECNICA |
Allenatore |
Adolfo Baloncieri |
Direttore Tecnico |
Antonio Busini III |
AREA SANITARIA |
Medico Sociale |
Giuseppe Veneroni |
Massaggiatore |
Guglielmo Zanella |
SQUADRA |
Capitano |
Giuseppe Antonini I |
Campi sportivi |
Stadio San Siro - MILANO / Civica Arena - MILANO |
Giocatori di partite ufficiali |
Carlo Annovazzi, Giuseppe Antonini I (cap.), Mario Siro Bandirali III, Andrea Bonomi, Felice Cerri, Giovanni Clocchiatti, Domenico Cremonesi, Aredio Gimona, Giorgio Granata, Gianni Mattioni, Hector Puricelli, Luigi Rosellini, Giovanni Rossetti, Omero Tognon, Gianni Toppan, Piero Trapanelli I, Luigi Zorzi I, Duilio Zotti |
Palmares |
- |
|