da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005 Il buon rendimento della stagione precedente viene ancora migliorato. Vengono acquistati Lovetti, Antonini, Remondini e Loik, che diventerà poi nel Torino il grande giocatore da tutti conosciuto. La squadra è affidata a Banas (allenatore) ed all'austro-tedesco Felsner (D.T.). Per tutto l'anno i rossoneri sono nell'alta classifica e lottano sino all'ultimo per il titolo. La maggior soddisfazione per i milanisti è costituita dalla vittoria a San Siro sull'Ambrosiana per 1-0 con gol di Egidio Capra, dopo quasi dieci anni di astinenza nei derby di campionato. Lo scudetto va all'Ambrosiana Inter dopo un campionato combattutissimo (7 squadre in 5 punti nella classifica finale) con il Milan al 3° posto alla pari col Genova. I rossoneri vanno in Coppa Europa e fanno così il loro debutto internazionale in una competizione ufficiale, con il Ripensia Timisoara (Romania). Ancora sfortunata la Coppa Italia: eliminazione in semifinale dal Torino, ancora con un gol nei supplementari. La Coppa Italia va alla Juventus. La Nazionale rivince in Francia la Coppa del Mondo.
da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita del girone unico"), febbraio 2005
Il 1937-38 è una stagione esaltante per i colori rossoneri: con Hermann Felsner direttore tecnico e Jozsef Banas allenatore, il Milan è terzo in campionato (sua miglior prestazione degli anni '30), arriva ancora in semifinale di Coppa Italia (eliminato sempre al 118', nei supplementari, dal Torino: una vera maledizione) ed esordisce ufficialmente in una competizione internazionale, la Coppa dell'Europa Centrale, nel giugno-luglio 1938 contro i rumeni del Ripensia Timisoara (i rossoneri verranno eliminati in semifinale).
Ma la gioia maggiore per il popolo milanista arriva il 20 febbraio dello stesso anno: dopo quasi dieci stagioni di astinenza, i "Casciavid" battono in campionato i "Bauscia" dell' Ambrosiana-Inter a San Siro: 1-0 grazie al gol di Egidio Capra all'80'; scene d'entusiasmo spropositato si registrano nel centro cittadino: i milanisti (detti "Casciavid", cioè cacciaviti, gli operai del pallone) sconfiggono gli interisti (soprannominati "Bauscia" da saliva, cioè gli sbruffoni). Nell'estrema periferia di San Siro, sostenuti dalla gente delle popolari case di ringhiera, i rossoneri superano i nerazzurri della centralissima Arena e della ricca borghesia dei bei palazzi cittadini. Vittoria ancora più rimarchevole, dato che, in quell'anno, l'Ambrosiana vincerà lo scudetto con la coppia Ferrari-Meazza, interni della Nazionale che di lì a poco bisserà il titolo di Campione del Mondo, dopo quello del 1934.
dal sito www.ilveromilanista.it
STAGIONE 1937/1938 - L'ESPLOSIONE DI BOFFI
Il quarto posto colto nel 1937 non resta un'episodio isolato, in casa Milan. I rossoneri, guidati ancora dall'ungherese Jozsef Banas (affiancato dall'austrotedesco Felsner nelle vesti di DT), si migliorano addirittura e restano in scia scudetto fino all'ultima giornata, terminando terzi a pari merito col Genoa. In estate arrivano Lovetti, Remondini, Loik (un diciottenne che nel Grande Torino diverrà un campion e di livello assoluto) e Antonini, che militerà nel Milan per oltre un decennio come colonna di centrocampo. La formazione impostata da Banas prevede: Zorzan; Perversi (capitano), Bonizzoni; Lovetti (Remondini), Bortoletti, Gianesello; Moretti, Gabardo (Antonini); Capra, Boffi, Arnoni. In estate il Milan debutta in Europa, nella Mitropa Cup: i romeni del Ripensia Timisoara eliminano subito la compagine meneghina, che si rifà in campionato. La perla di tutta la stagione è l'1-0 nel derby, sigillato dal gol di Capra. Un successo atteso quasi 10 anni. Alla fine lo scudetto va all'Ambrosiana Inter, di soli tre punti davanti ai rossoneri: le prime 7 della classe finiscono tutte nel giro di 5 punti. La coppa Italia, invece, svanisce ancora al '118 supplementare, e ancora contro il Torino: evidenti scherzi di un destino ancora beffardo per il vecchio Diavolo.
La stagione inizia in casa con il Liguria: Aldo Boffi, dopo la prima stagione da giovane promessa, si candida per il ruolo di stella della squadra con la prima doppietta di stagione. Alla seconda giornata il Milan va a vincere a Bari, con reti di Capra, del solito Boffi e del nuovo Antonini. I tifosi si disilludono presto: ko col Toro (0-1 in casa) e pari con Napoli (1-1) e Lazio: biancocelesti avanti con l'ex Stella, rossoneri che pareggiano col carioca Gabardo e raddoppiano col regista di lungo corso Moretti. La beffa arriva all'84, su sfortunato autogol della quercia Perversi. Il Milan crolla anche nel derby (1-2) ma rialza la testa vincendo a Livorno (2-1) con graffi di Remondini e Moretti, sempre affine col gol. Moretti, fiero della sua maglia a strisce rossonere, va ancora a bersaglio con l'Atalanta, aprendo la discesa verso un facile 3-0: rossoneri che recuperano terreno. Nelle 5 gare successive, oltre a due pareggi, il Milan abbatte Roma (1-0), Fiorentina (a bersaglio anche Moretti e Bonizzoni dal dischetto) e Genova (Capra sigla l'1-0 in Liguria). Le sconfitte con Bologna (0-1) e Juve (0-2), seguite dall'1-1 col Liguria (a segno il giovane Loik, fturo grande torinista) frenano l'armata di Banas. Il Bari materasso, che pur si salverà, ne prende 5 (a 1) a Milano: un autogol, una doppietta del narciso Gabardo e due fucilate del bomberone Boffi. Aldo da Giussano è alla seconda doppietta e sta iniziando a diventare un centravanti completo. Potente e veloce, acquisisce partita per partita maggiore continuità che gli garantirà presto proficui bottini di reti. In casa del Torino è solo 0-0, ma il giovane cannoniere esibisce tutto il suo repertorio nel 3-1 al Napoli, rifilando al malcapitato portiere di turno l'ennesima doppietta. Va a segno anche Arnoni. A Roma, in casa Lazio, il Milan scivola: 1-1 e gol di Moretti, bestiaccia nera dei biancocelesti di quegli anni. L'andamento in campionato è positivo, non irresistibile, ma i tifosi sono soddisfatti. Certo non si aspettavano il regalone che arriva nel sentitissimo derby con i cuginastri 'borghesi'. La vittoria manca da quasi dieci anni e curiosamente, forse per scaramanzia, il Milan scende in campo con una maglia rossa a pois neri! Questa divisa allucinante, che forse confonde i nerazzurri, porta bene: Capra segna con un guizzo che rialza una stagione per lui opaca, i tifoi esultano per l'1-0 da due punti! Sulle ali dell'entusiasmo, i Ragazzi di Banas affondano ancora il Livorno: la griffe, ancora una volta, è del ciclonico Aldo Boffi. La fiducia riacquistata esalta la tifoseria meneghina, ma gli sforzi esalati in queste partite difficili si fa sentire: due 0-0 e l'1-3 in casa della Roma minano i sogni tricolori del Milan. I tifosi si aggrappano tutti all'idolissimo Boffi, e nella gara in casa con la Lucchese fanno sentire tutta la loro voglia di grande calcio. Lovetti apre le marcature, ma i 'rossoneri toscani' danno battaglia. Serve un grandissimo Boffi per spegnerli: Aldone segna il 2-0 e chiude la gara. Poi lancia un messaggio ai tifosi, infilando altri due peri: tripletta devastante, che grida la grandezza del campione e la sete della squadra. Il gruppo si compatta attorno a Boffi e al mister, e si rimette in carreggiata con la pesantissima vittoria a Firenze: 1-0 del 'pirata' Antonini, ormai impossessatosi del ruolo di titolare in regia, a fianco a Moretti. Il sogno scudetto resiste, anche se il Genova mette i bastoni tra le ruote: 2-2, non basta l'ennesima doppietta di un Boffi scatenato. Identico risultato a Bologna: stavolta Boffi va a bersaglio 'solo' una volta, raddoppia Arnoni: ma ormai lo scudetto è un sogno quasi impossibile. Difatti all'ultimo turno il Milan non riesce a battere la Juve: 1-1 acciuffato solo all'84, con l'ultima scintilla -la numero 16- dell'impagabile Boffi. Il terzo posto è, in ogni caso, più che dignitoso.
COPPE. E' Moretti l'eroe dei primi turni: 2 gol nel 2-0 al Varese, uno nel 3-0 al Liguria nella ripetizione, dopo lo 0-0 d'andata: copertina anche per il baby Loik, autore di una fantastica doppietta. Il Milan asfalta il Bologna ai quarti: 2-0 e doppio sigillo di Moretti, sempre lui. Col Toro, in semifinale, è durissima: Boffi e Gianesello marcano rete, ma termina 2-2. Boffi segna anche al ritorno, ma il Toro pareggia e vince 3-2 al '118 supplementare: replay della beffa dell'anno precedente. In Europa il Milan debutta a Timisoara, travolto (0-3) dai romeni del Ripensia in Mitropa Cup. A poco serve il 3-1 di San Siro: romeni avanti con Bindea, pari di Cossio (utilizzato solo nel doppio confronto estivo con i romeni) e gol di Loik; 3° gol ancora di Cossio, ma Milan eliminato.
Terza stagione tra i pali per l'affidabile Zorzan (35 partite), difeso da capitan Perversi (37/0) e Bonizzoni (33 gare e un gol su rigore), affiatati come sempre. Per Perversi è la dodicesima stagione con le strisce rossonere. A centrocampo viene introdotto Lovetti (28/1), con Remondini (21/1) pronto a subentrare. Pilastro del centrocampo è ancora Bortoletti (36/0), alla quinta stagione milanese. Sulla sinistra si distingue bene il valoroso Gianesello (25/1, al terzo anno al Milan). La regia è affidata a Gabardo (26/1) e Moretti, che più invecchia e più sorprende, anche in zona gol: 32 gare totali e 12 gol per lui, 7 in serie A e 5 in 5 apparizioni di Coppa Italia. Antonini (23/2) è discreta alternativa al brasiliano Gabardo, ma negli anni diventerà un perno del centrocampo e una vera bandiera: 288 presenze rossonere fino al 1949. L'attacco è tutto impostato sul ciclonico Aldo Boffi, prototipo del bomber sfondareti anni '30: cecchino infallibile, Boffi realizza 16 gol in campionato (in 24 gare) e 3 nelle Coppe (5 gare tra Coppa Italia e Mitropa), per un totale di 19, che si aggiungono ai 15 della prima stagione con la casacca rossonera. Meno incisivo della stagione precedente Egidio Capra (36 gare e 6 gol, tutti in A), che però si prende le copertine decidendo un derby che il Milan non vinceva da troppi anni. Completa il reparto Arnoni (23/4), troppo leggero come punteros. In rosa ci sono anche Berra, Bodini, Buscaglia, Cossio (solo 2 gare, e 2 gol: entramibi in Mitropa), Diamante, Martini, Poggi, Provagli, rigotti e Scagliotti. Ezio Loik da Fiume (all'epoca città libera), è una talentuosa mezzala di 18 anni che diventerà una stella nazionale nel Grande Torino: solo 2 gare (e 1 gol) nella prima di tre stagioni rossonere.
Il Milan 1937-38. Da sinistra in piedi: Boffi, Rigotti, Bortoletti, Zorzan, Remondini, Scagliotti e Perversi.
In ginocchio: Capra, Moretti, Bonizzoni e Gianesello.
|
dal sito www.wikipedia.org
AVVENIMENTI
Senza più Schiavio, che lasciò il calcio a poche giornate dall'inizio, il Bologna faticò e non riuscì a vincere il terzo titolo di fila nel torneo che precedeva i Mondiali di Francia. Vinse in volata, invece, l'Ambrosiana-Inter tutta italiana, mentre è da segnalare il fugace ritorno sul podio della Juventus, vincitrice della Coppa Italia, che trovò la sua forza nella difesa dei terzini Foni e Rava.
Il torneo prese il via il 12 settembre 1937 e vide partire bene proprio i torinesi; ma l'Ambrosiana-Inter volò in testa alla decima giornata e chiuse il girone d'andata saldamente in vetta, battendo il Bari con un roboante 9-2 e vantando ben 4 punti di vantaggio sul gruppo delle seconde (Bologna, Juventus e Genoa). Era il 9 gennaio.
L'inizio del girone di ritorno coincise però con una flessione del rendimento nerazzurro: il 20 febbraio la sconfitta nel derby permise alla Juventus di avvicinarsi pericolosamente. Allo scontro diretto di Torino, il 13 marzo, Juventus e Ambrosiana-Inter arrivarono alla pari: vinse per 2-1 la Juve, che la settimana dopo espugnò il fortino del Genoa e sembrò lanciata verso lo scudetto. Ma i bianconeri crollarono inaspettatamente a pochi passi dal traguardo, perdendo a Trieste e cedendo in casa contro il Liguria, ex-Sampierdarenese, a 90 minuti dalla fine. L'Ambrosiana-Inter non poté non approfittare dell'occasione: balzò in testa e attese l'ultima giornata con una classifica da brividi, che vedeva in testa i nerazzurri con 39 punti, poi la Juventus con 38 e Bologna, Genoa e Milan terze a quota 37. Espugnando Bari, l'Inter, dopo otto anni di attesa, vinse il suo quarto scudetto: era il 24 aprile 1938. Meazza si laureò per la terza volta capocannoniere (lo era già stato nel 1929-30 e nel 1935-36).
Meno avvincente la lotta per la salvezza: già alla ventesima giornata l'esordiente Atalanta e la deludente Fiorentina si ritrovarono nettamente staccate rispetto al resto del gruppo. Fu quindi una salvezza non troppo agitata quella del Livorno, ritornato in Serie A dopo due anni di assenza.
STAGIONE 1937-38 |
Ragione sociale |
Milan Associazione Sportiva (M.A.S.) |
Luigi Perversi,
capitano del Milan 1937-38
|
|
Colori sociali |
Rosso e nero a strisce verticali |
Data di fondazione |
13 dicembre 1899 |
Sede |
Via Gaetano Negri, 8 - MILANO
|
AREA DIRETTIVA |
Presidente |
Emilio Colombo |
Vice-presidente |
Donato Passaquindici |
Segretario |
Angelo Monti |
AREA TECNICA |
Allenatore |
Jozsef Banas |
Direttore Tecnico |
Hermann Felsner |
AREA SANITARIA |
Massaggiatore |
Luigi Clerici |
SQUADRA |
Capitano |
Luigi Perversi |
Campi sportivi |
Stadio San Siro - MILANO / Civica Arena - MILANO |
Giocatori di partite ufficiali |
Giuseppe Antonini I, Vicente Arnoni, Bruno Berra, Renato Bodini, Aldo Boffi, Giuseppe Bonizzoni, Gino Antonio Bortoletti I, Pietro Buscaglia I, Egidio Capra II, Remo Cossio, Luigi Diamante, Elisio Gabardo, Sereno Gianesello II, Ezio Loik II, Mario Lovetti, Vittore Martini, Giovanni Moretti, Luigi Perversi (cap.), Ernesto Matteo Poggi II, Mario Provaglio, Leandro Remondini I, Carlo Rigotti II, Cinzio Scagliotti, Mario Zorzan |
Palmares |
- |
|