Ha giocato anche con il Wasas Budapest (A), il Teplitzer (A).
"Quando io allenavo il Milan, all'inizio degli anni Trenta, prima delle partite casalinghe, ci si dava tutti appuntamento
in Piazza Duomo e raggiungevamo San Siro in tram. Qualche giocatore, invece, raggiungeva lo stadio di corsa, per
una sorta di pre riscaldamento prima della gara." (Jozsef Banas, prima giocatore dal 1924 al 1926, poi allenatore del Milan dal 1931 al 1933) |
"Jozsef Banas, il primo giocatore straniero ingaggiato dal Milan negli anni Venti dopo la riapertura delle frontiere, nacque a Cziffer, in Ungheria, il 5 febbraio 1894, due giorni dopo Renzo De Vecchi. Cresciuto nelle file del Ferencvàros, si affermò rapidamente, entrando a far parte della nazionale magiara. Il presidente del Milan, Piero Pirelli, alla vigilia del campionato 1924-25, decise di guardare oltre confine per rinforzare la squadra e puntò proprio su Banas. Il forte "mediocentro" esordì il 5 ottobre 1924 in una partita contro l'Andrea Doria vinta per 2-0, imponendo subito personalità e visione di gioco. Dotato di gran temperamento, si narra che, all'arrivo della primavera, rimanesse praticamente digiuno per quindici giorni per disintossicarsi dalle tossine accumulate durante l'inverno.
Purtroppo nel torneo successivo (1925-26), a poche giornate dal termine, contro l'Alessandria si infortunò seriamente ad un ginocchio. Non poté continuare ad alto livello e fu costretto a tornare in patria. Richiamato in Italia dal presidente rossonero Ravasco nel 1930, iniziò la propria lunga carriera di allenatore e soprattutto di istruttore dei giovani girando mezza Italia. Scopritore del talento fiumano Ezio Loik, segnalò, inutilmente, ai dirigenti rossoneri un certo Valentino Mazzola che, giovanissimo, giocava nella formazione dell'Alfa Romeo di Milano. Oltre a Rocco, che lo ebbe allenatore a Padova quando Banas - proprio lui - inventò il "catenaccio", un altro suo grande allievo fu "Cina" Bonazzoni che, una volta affermatosi, si dimostrò riconoscente nei confronti dell'amico e maestro. Lo volle accanto a sé, in qualità di secondo, per diverse stagioni. L'ultima volta nel '58-59 quando, richiamato dalla lontana Acireale, tornò al Milan a fare da istruttore ai giovani astri nascenti rossoneri: Salvadore, Trapattoni, Radice, Trebbi e molti altri." (Da "CentoMilan, il libro ufficiale" di Fabrizio Melegari, Ed. Gazzetta dello Sport-Panini, 1999)
Dal sito www.milanhistory.blogspot.com
JOZSEF BANAS, FOSFORO MAGIARO
ILLUMINATO REGISTA UNGHERESE, PORTO' AL MILAN PRESTIGIO, ESPERIENZA E GRAN VISIONE DI GIOCO. SI IMPOSE SUBITO COME REGISTA DELLA SQUADRA, MA UN BRUTTO INFORTUNIO LO TOLSE DI MEZO DOPO SOLE DUE STAGIONI. MA BANAS SAPRA' ESSERE ANCORA UTILE, COME ALLENATORE E RESTAURATORE ATLETICO...
JOZSEF BANAS ha vestito la maglia rossonera per sole due stagioni e a fine carriera, ma ha saputo regalare ai tifosi rossoneri di metà anni '20 forti emozioni. Emozioni dovute, oltre che alla sua bravura in regia, al prestigio e alla fama internazionale che questo regista biondino proveniente dall'est ha saputo portare a Milano. Nato in Ungheria, a Cifer, nel 1894, sin da piccolo si è trasferito con i suoi a Budapest. Nella capitale ha vestito con onore la maglia del glorioso Ferencvaros, dopo aver iniziato nel Vasas nel 1913. playmaker preciso, dal passaggio filtrante ben registrato in repertorio, Banas si impone presto come uno dei migliori "volanti" europei. Del resto la scuola magiara è una delle più apprezzate dell'epoca, e Banas non tarda a brillare anche in Cecoslovacchia, acquistato dal Vasas. Nel 1924, a 30 anni, accetta la corte di Piero Pirelli e si trasferisce al Milan. E' un gran colpo per l'immagine della società rossonera, ma anche il responso del campo ne trae beneficio: Banas si impone presto per personalità e carisma, piazzandosi nel cuore del centrocampo e pilotando la manovra con esperienza superiore. In quel Milan era quasi un extraterrestre. Le sue qualità migliori erano la visione di gioco caratteristica dei grandi registi, unita ad un tocco sapiente, ad una innata naturalezza nell'innescare gli avanti con movimenti da metronomo. 20 gare al primo anno, e un gol. 20 gare al secondo, poi il destino ha deciso di fermarlo sfasciandogli il ginocchio: carriera finita, in occasione di un pari con l'Alessandria. Banas smise la maglia del Milan e tornò in patria. La società rossonera lo richiama nel 1930, come scopritore di talenti. Banas col tempo diventò allenatore, anche dello stesso Milan; guidò Padova, Cremonese, Pescara, Palermo e Acireale, allenando in veneto anche Nereo Rocco. Nel '58 tornò al Milan come consulente e restauratore atletico, rimise in sesto la squadra che era sfinita e le consentì di volare fino allo scudetto. Insomma, un grande uomo, bravo in ogni campo. Anche senza scarpette chiodate. (Pubblicato da RG METAL'88)
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Cartolina di Jozsef Banas, 1924-25
(da "Il Calcio") |
Un terzetto di ungheresi in Italia (dalla "Gazzetta dello Sport" del 5 ottobre 1924) |
Banas intervistato il 1° novembre 1924
(da "Il Calcio") |
Mini-scheda di Banas, 1925-26
(Archivio Magliarossonera.it) |
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(da "Il Calcio Illustrato", 1931-32) |
Jozsef Banas e Mario Magnozzi, rispettivamente allenatore e capitano del Milan, 1932-33 |
(da "La Domenica Sportiva" del 18 dicembre 1932) |
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