da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005 La squadra, sostanzialmente invariata rispetto alla passata entusiasmante stagione, si presenta con un'unica importante novità. In porta non c'è più Lorenzo Buffon, il portiere dei 4 scudetti del dopo guerra, ma Giorgio Ghezzi, ex Genoa ma soprattutto ex gloria interista. E' anche l'ultima stagione milanista detto "Pepe", inimitabile giocatore di classe purissima. Le sue finte di corpo e i suoi lanci, la sua intelligenza nel prevedere l'azione lo mettono nel numero ristretto dei maestri del calcio. Il Milan disputa un campionato non all'altezza delle aspettative, senza mai riuscire a contrapporsi alla Juventus, dominatrice della stagione, che vince scudetto e coppa Italia. I rossoneri sono solo terzi dietro anche alla Fiorentina. Il Milan più bello dell'anno è quello del derby di primavera (5-3 all'Inter) con un irresistibile Josè Altafini autore di 4 reti. In Coppa dei Campioni i milanisti eliminano i greci dell'Olympiakos ma cadono davanti al Barcellona. In Coppa dell'Amicizia doppia vittoria col Tolosa.
da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il Milan di Rizzoli incontra l’Europa"), aprile 2005
Per la stagione 1959-60 viene ingaggiato il portiere Giorgio Ghezzi, ex idolo della Milano nerazzurra. La squadra sembra paga dei risultati ottenuti e alquanto scarica, né Bonizzoni né Viani riescono a scuoterla; solo raramente riesce a brillare, come nel derby del 27 marzo 1960 quando Altafini, con un irresistibile poker di gol la trascina al successo per 5-3, dopo anni di vacche magre nella stracittadina. A fine campionato il terzo posto in classifica non accontenta i tifosi, così come l'eliminazione dalla Coppa dei Campioni agli ottavi di finale; dopo sei stagioni, il grande Juan Alberto Schiaffino lascia il Milan con destinazione Roma.
Una formazione rossonera per la stagione 1959-60 |
dal sito www.wikipedia.org
AVVENIMENTI
Dopo un anno di pausa, la Juventus ritornò trionfalmente allo scudetto; accumulando vantaggio partita dopo partita la squadra bianconera seminò tutte le avversarie grazie ad un attacco bestiale, che segnò 92 gol in 34 partite e portò Omar Sivori (28 reti) e John Charles (23) rispettivamente al primo e terzo posto della classifica cannonieri.
Il campionato iniziò il 20 settembre 1959. La Juve partì bene; al primo pareggio, arrivato alla quarta giornata contro l'Atalanta, reagì rifilando un devastante 7-0 all'Alessandria la settimana dopo. Con una marcia regolare si liberò dell'insidia-Bologna, che dopo aver battuto i bianconeri perse tre gare di fila, e passò indenne gli ultimi mesi dell'anno, mentre le inseguitrici si pestavano i piedi a vicenda: il primo posto alla fine del girone d'andata, il 24 gennaio 1960, fu assicurato. I punti di vantaggio sul Milan, secondo, erano quattro.
Durante il ritorno la Vecchia Signora non mostrò alcun segno di cedimento, mentre alle sue spalle si fece strada la Fiorentina, arrivata a due soli punti di distacco dalla capolista vincendo lo scontro diretto del 27 marzo a Firenze; ma la Juve si rialzò subito, mentre la Fiorentina incappò in tre pareggi di fila, condite da una vittoria e dalla sconfitta contro la Sampdoria. Proprio quest'ultima, il 15 maggio, permise ai bianconeri di volare a più otto, consegnando loro di fatto l'undicesimo titolo. La Fiorentina fu seconda in classifica per il quarto anno consecutivo.
Interessante la lotta sul fondo, dove il numero delle squadre retrocesse salì a tre. Il Genoa rimase schiacciato all'ultimo posto sul campo e fu successivamente condannato per un tentativo di illecito ai danni della neopromossa Atalanta: la pesante penalizzazione cancellò di fatto tutti i punti conquistati durante il campionato dai liguri. Retrocessero in Serie B assieme ai grifoni anche l'Alessandria, che lasciò in eredità al Milan un giovanissimo Gianni Rivera, e il Palermo, in A da un solo anno. Per i grigi piemontesi questa rimase l'ultima stagione nel massimo campionato.
dal sito clarence/forum.com
LA RIFORMA
La Federazione provvede ad un riordinamento del quadro calcistico. La riforma messa a punto da Zauli comporta la divisione tra settore professionistico (comprendente le squadre di Serie A e B), semiprofessionistico e dilettantistico. Inoltre porta a 3 Il numero delle formazioni destinate a retrocedere fra i cadetti a fronte di altrettanto promozioni dalla serie inferiore.
STAGIONE 1959-60 |
Ragione sociale |
Associazione Calcio Milan (A.C.M.) |
Nils Liedholm,
capitano del Milan 1959-60
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Colori sociali |
Rosso e nero a strisce verticali |
Data di fondazione |
13 dicembre 1899 |
Sede |
Via Andegari, 4 - MILANO
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AREA DIRETTIVA |
Presidente |
Andrea Rizzoli |
Vice-presidenti |
Giangerolamo Carraro (detto Mimmo), Renzo Polverini, Giacomo Spadacini |
Segretario |
Carlo Montanari |
AREA TECNICA |
Allenatore |
Luigi Bonizzoni |
Direttore Tecnico |
Giuseppe Viani |
Allenatore in Seconda |
Felice Arienti |
Allenatore Ragazzi |
Mario Malatesta |
Preparatore Atletico |
Aristide Facchini |
AREA SANITARIA |
Medico Sociale |
Pier Giovanni Scotti |
SQUADRA |
Capitano |
Nils Erik Liedholm |
Campi sportivi |
Stadio San Siro - MILANO / Civica Arena - MILANO |
Giocatori di partite ufficiali |
Luciano Cesare Alfieri, José Joao Altafini, Giancarlo Bacci, Gastone Bean, Enrico Mario Bergonti, Sergio Bettini, Mario Bresolin, Lorenzo Buffon, Giancarlo Danova, Benedetto De Angelis, Paolo Ferrario, Giorgio Fogar I, Alfio Giuseppe Fontana, Giancarlo Gallesi, Carlo Galli, Luigi Garagna, Giorgio Ghezzi, Ernesto Grillo, Nils Erik Liedholm (cap.), Cesare Maldini, Gianni Meanti, Gilberto Noletti, Vincenzo Occhetta, Ambrogio Pelagalli, Cesare Reina, Sandro Cesare Salvadore (I), Juan Alberto Schiaffino, Giovanni Trapattoni, Mario Trebbi, Francesco Zagatti |
Palmares |
Coppa dell'Amicizia
La Squadra "Riserve" conquista il 6° Torneo di Viareggio |
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