Esordio in Nazionale Italiana l'11.04.1954: Francia vs Italia 1-3
Ultima partita giocata in Nazionale Italiana il 25.04.1961: Italia vs Irlanda del Nord 3-2
Totale presenze in Nazionale Italiana: 6
Reti subite in Nazionale Italiana: 8
Ha giocato anche con il Cesenatico (C), il Rimini (B), il Modena (B), l'Internazionale (A), il Genoa (A).
Ha allenato il Genoa (*).
"Sangue romagnolo non mente. E quello che scorre nelle vene di Giorgio Ghezzi, è purissimo. Nasce a Cesenatico, in provincia di Forlì, il 10 luglio 1930 e si fa le ossa nelle divisioni inferiori nelle file di Rimini e Modena. Poi il salto nel grande calcio dove si afferma in difesa della porta dell'Inter. Si guadagna il soprannome di "Kamikaze" per le sue uscite a valanga sui piedi degli attaccanti avversari lanciati a rete, dei quali ha spesso ragione. Approda al Milan all'età di trent'anni dopo una breve parentesi al Genoa e nel team lombardo conosce una seconda giovinezza giocando per ben 6 stagioni e collezionando dal '60 al '65 144 gettoni di presenza in incontri ufficiali, 123 dei quali di campionato. In rossonero conquista uno scudetto e la Coppa dei Campioni nel 1963 ai danni dei portoghesi del Benfica Lisbona." (Da 1899-1999. Un secolo rossonero" di Carlo Fontanelli, Geo Edizioni 2000)
"Parate e uscite spericolate, è il "kamikaze". Incomprensibile la cessione al Genoa, si vendica giocando nel Milan. Ma ha cuore nerazzurro: a fine carriera apre un albergo e lo chiama "Hotel Internazionale." (Dal sito inter.it)
"Ebbe una storia d'amore con Edy Campagnoli prima che la stessa diventasse la moglie di Lorenzo Buffon. Gestiva un Hotel chiamato "Internazionale" (la sua squadra del cuore) oltre ad un night club chiamato "Peccato Veniale". Era molto amico di Walter Chiari (tifoso rossonero) e Gino Bramieri (tifoso nerazzurro). Fu anche consigliere comunale, eletto nelle liste del PCI. (notizie riprese dal "Dizionario del Calcio Italiano, Baldini & Castoldi Editori, 2000)
(Archivio Magliarossonera.it)
(Archivio Magliarossonera.it)
Supersport, 1962: La Signora "Kamikaze"
Enzo Matteucci (a sinistra) e Giorgio Ghezzi durante un allenamento con l'Inter nel campionato 1957-1958
LA NASCITA DEL KAMIKAZE-GHEZZI Oggi esce in libreria "Ora sei una stella", romanzo sulla storia dell'Inter del giornalista della Gazzetta dello Sport Luigi Garlando. Ecco la seconda di sei pillole
MILANO, 10 luglio 2007 - Oggi esce in libreria "Ora sei una stella" (Mondadori, 322 pagine), l'ultimo romanzo di Luigi Garlando, una delle firme più illustri della Gazzetta dello Sport. Il soggetto è un nonno che racconta al nipotino secchione un secolo di Inter. Il nipotino si appassionerà alla squadra e al calcio, e diventerà un portiere. Cornice di fantasia e storia vera. Ecco un secondo stralcio (ne pubblicheremo sei).
LE SUPPOSTE DI GHEZZI - Guarda la foto, Ambrogio: si lancia come un missile tra le gambe del Pompierone Nordahl ed è proprio in quell'attimo che Giorgio Ghezzi diventa, per tutti, il Kamikaze. Da allora in poi, a ogni partita, si lancerà in picchiata come un pilota giapponese. Due volte si spacca la testa a Marassi, due volte gliela aggiustano all'ospedale. Forse era stato anche a causa dei colpi presi sulla zucca, che il Giorgio succhiò le supposte invece di infilarle nel posto giusto.". L'Ambrogio si piega in due dal ridere: "Questa te la sei inventata, dài.". Incrocio le dita sulle labbra: "Giuro sul sinistro di Recoba! Il Giorgio aveva un po' di febbre e mal di gola e il dottor Angelo Clerle, medico dell'Inter, gli ha dato un paio di supposte. Il mattino dopo il Kamikaze si presenta con la faccia schifata: "Com'erano amare quelle medicine, dottore.". Be', sì, un po' matti i portieri lo sono. Però il Giorgio, quando voleva, sapeva usarla bene la testa. Durante gli allenamenti del Milan, andava a nascondersi dietro le colonne dell'Arena e spiava il Liedholm che calciava i rigori, così gliene ha parati due in campionato". (di Luigi Garlando)
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 1° maggio 1954)
Foto-cartolina di Giorgio Ghezzi con autografo, 1954
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)
Giorgio Ghezzi gelataio (dalla "Gazzetta dello Sport" del 26 luglio 1955)
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 17 giugno 1957)
Ghezzi in compagnia di Edy Campagnoli
Estate 1959, Ghezzi arriva al Milan (da "Il Calcio Illustrato")
Ghezzi e Bonizzoni (dal "Corriere della Sera" del 19 novembre 1959)
(dalla rivista "Il Football", 1959-60)
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 30 ottobre 1959)
Presa plastica di Giorgio Ghezzi all'Arena di Milano, 1961-62 (da "Calcio2000")
Giorgio Ghezzi, 1961-62
Giorgio Ghezzi, 1961-62
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 marzo 1962)
Giorgio Ghezzi, Campione d'Italia 1961-62, gioca con i burattini
di Milan e Inter (il Diavolo che sovrasta il biscione)
Giorgio Ghezzi, 1962-63
(da "Forza Milan!")
Cartolina di Giorgio Ghezzi, 1962-63
29 settembre 1963, Milanello, il Presidente Felice Riva stringe la mano a Giorgio Ghezzi, al suo rientro in squadra.
A destra, mani sui fianchi, il vicepresidente Mino Spadacini discute con un dirigente rossonero
(by Maria Riva Christiansen)
(da "MilanInter" del 2 dicembre 1963)
Milan vs Benfica, finale Coppa dei Campioni 1963: Cesare Maldini, Pivatelli, Ghezzi e Rocco
(per gentile concessione di Renato Orsingher)
Toni Bellocchio e Giorgio Ghezzi, periodo 1962-1964 (per gentile concessione di Antonella Bellocchio)
Permesso di soggiorno in Brasile per la finale di Coppa Intercontinentale 1963 (per gentile concessione di Ivano Piermarini)
Libro dedicato a Giorgio Ghezzi, di Roberta Ravello
(per gentile concessione di Renato Orsingher)
(da "MilanInter" del 10 febbraio 1964)
Giorgio Ghezzi 1963-64
(by Gabriele Castelli)
Milan vs Juventus 1963-64, Giorgio Ghezzi in tribuna in compagnia della moglie
(da "Il Calcio Illustrato")
(da "Il Calcio Illustrato")
Il matrimonio di Ghezzi (da "Lo Sport Illustrato")
Video con un'intervista a Giorgio Ghezzi, 1973
(dal "Guerin Sportivo", dicembre 1990)
"Kamikaze" anche sulla sabbia di Cesenatico, tra barche a vela e mosconi a remi.
Giorgio Ghezzi, il portiere della prima Coppa dei Campioni vinta da una squadra italiana (by Lucia Ravenda)
Caricatura di Ghezzi di Franco Bruna
Il suo autografo
Una bella immagine in rossonero di Giorgio Ghezzi, che a difesa della porta del Milan vinse uno scudetto e la prima Coppa dei Campioni della storia del Diavolo. Quando il Kamikaze morì, a soli 60 anni, Gianni Brera lo ricordò con queste parole: "Conoscendolo io benissimo, sono in grado di affermare che era coraggioso due volte, perché in effetti era sensibile fino alla paura: non per altro le sue uscite parevano sempre dettate dalla disperazione. Giorgio Ghezzi era bello e di gentile aspetto, niente sbruffone e tanto meno vanesio. I suoi occhi erano grandi e pensosi, spesso malinconici. Il suo spirito dialettico romagnoleggiava al punto da renderlo anche ridicolo, come quando, battuto, incolpava del pateracchio chi aveva sbagliato a tirare. C'era poi il sospetto che, amando gli interventi teatrali, arretrasse di qualche passo per poter agevolmente volare a bloccar palla. Era un vezzo che in fondo divertiva anche i suoi avversari. In realtà, aveva un solo difetto evidente: quello di render molto meno sul fianco sinistro che sul destro. Aveva poi degli abbassamenti di tono psichico a dir poco disastrosi (come gli accadde nella Coppa Intercontinentale con il Santos al Maracanà): era molto sensibile: e questo poco si addiceva al suo ruolo, tenuto da mattocchi spericolati fino all' incoscienza." (by Lucia Ravenda)
Addio a Giorgio Ghezzi su "Forza Milan!", gennaio 1991
Cimitero di Cesenatico (FC) - tomba di famiglia
(foto Servizi Cimiteriali)