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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Il Milan incomincia molto bene la stagione, rivincendo "La scarpa Radice". Ci sono aspettative per un buon campionato da parte rossonera che abbandona definitivamente il campo Monforte per trasferirsi al velodromo Sempione. La stagione è da classificarsi tra quelle buone. Infatti la squadra vince il suo girone eliminatorio (conquistando 19 punti su 20), così come il sucessivo girone di semifinale. Il torneo finale del Nord Italia fra Genoa, Torino, Inter e Milan non arriverà alla fine per lo scoppio della prima guerra mondiale. Il titolo sarà assegnato al Genoa, in testa nel girone settentrionale al momento della sospensione. Ancora grande il belga Van Hege (22 gol in 20 partite) in un buon Milan che perde solo 3 incontri su 21 disputati.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Dalla scissione alla Grande Guerra"), gennaio 2005
All'inizio della stagione 1914-15, dopo aver peregrinato sui campi delle più modeste consorelle milanesi, il Milan si trasferisce al Velodromo Sempione, nelle vicinanze dell'attuale Vigorelli. Questo impianto era sostanzialmente una pista ciclistica in cemento, dotata di ampie tribune per il pubblico, con al centro un prato, occupato da un campo per il football. Quando inizia il campionato, in altre parti d'Europa già tuona il cannone. Lo svolgimento del torneo procede regolarmente: il Milan soddisfa, vincendo un primo ed un secondo girone eliminatorio e qualificandosi per il raggruppamento finale dell'Italia Settentrionale. Ad una giornata dal termine del torneo, alla vigilia di un derby con l'lnter (e dello scoppio della guerra), un perentorio telegramma della Federazione interrompe la contesa sportiva: "In seguito mobilitazione per criteri opportunità sospendesi ogni gara". Decisione sicuramente intempestiva (lo si vedrà nell'immediato futuro), dovuta all'irrazionale emotività del particolare momento storico. Il titolo viene assegnato al Genoa, in testa alla classifica di Lega Nord al momento della sospensione.


dal sito www.ilveromilanista.it

STAGIONE 1914/1915: LA GUERRA SPEZZA IL CAMPIONATO
Discreta stagione per i colori rossoneri, che si trasferiscono nel nuovo campo, il Velodromo Sempione. Vinta la Scarpa Radice, il Milan domina il girone eliminatorio (19 punti sui 20 disponibili) e supera il girone di semifinale. Il girone finale è interrotto per lo scoppio della guerra, con lo scudetto al Genoa che in quel momento si trovava in testa. Capitano e goleador, Luis Van Hege realizza 22 reti in 20 partite, anche se quasi tutte nel facile girone iniziale. Il Milan si affida ancora al bravo Barbieri in porta (settima stagione rossonera), con la difesa imperniata sul solito grande Marco Sala, affiancato da un nuovo partner, Amilcare Pizzi. Scarioni e Lovati compongono il centrocampo assieme a Soldera, che diventa titolare e in questo ruolo giocherà 146 gare fino al 1924, segnando pure 13 reti. Van Hege e Ferrario sono i bomber, assieme al sempre ottimo Trerè, la bandiera giunta all'ottava stagione con le strisce rossonere: 11 gol per lui. Morandi e Bozzi completano il reparto.
Goleade in serie nel girone settentrionale: troppo scarse le formazioni messe sulla strada dei rossoneri che travolgono l'Audax Modena per 13-0 (gol di Soldera, tripletta del giovanissimo trevigiano Brevedan, poker di Trerè e addirittura 5 gol di van Hege!), l'AC Milanese per 5-0 (tripletta di Van Hege), il Chiasso per 7-1 (poker del belga), il Bologna per 9-1 (tripletta di Van Hege, doppietta di Trerè, gol di Bozzi, Morandi, Ferrario e rigore di Lovati), la Juventus Italia (poker dell'incontenibile Van Hege), ancora AC Milanese (3-0) e Chiasso (5-0, primo gol rossonero del gladiatore Scarioni, alla settima stagione col Milan), prima di ottenere un 2-0 a tavolino per forfait dell'Audax, un 1-0 a Bologna targato Ferrario e l'inutile 1-1 (Morandi) con la Juventus Italia all'ultimo turno, a qualificazione già in tasca. A questo punto van Hege ha già realizzato 20 gol in 10 partite: da qui il suo rendimento inizierà leggermente a calare. Il girone B di semifinale parte a Novara, e Morandi/Van Hege lanciano subito i rossoneri (2-1); il pari con l'Alessandria è targato Pizzi: il difensore si conferma un ottimo innesto dietro e scopre ora pure il gusto dell'incursione. Le nevicate di febbraio sospendono per un mese il torneo, poi il Milan riprende sconfitto dalla Vigor Torino; al ritorno va in rete ancora il sorprendente Pizzi, e il solito provvidenziale Ferrario archivia il 2-0. Spinta decisiva, quella della difesa: a Novara apre Ferrario e il Milan vince 2-1, ma a fare notizia è il gol vittoria segnato da Marco Sala: il fortissimo terzino dal cuore rossonero segna il primo gol dopo tanti anni di battaglie nelle mischie difensive. Nel girone finale il Milan parte pareggiando col Genoa (Ferrario, ancora lui) e col Torino (Greppi, riserva di poche presenze, si prende una giornata di gloria) prima di perdere il derby e la trasferta di Genoa. in gol per i rossoblù anche l'indimenticabile De Vecchi, in gol contro il suo cuore. Altro pari col Toro, grazie ad un guizzo di Van Hege dopo alcune partite in ombra: finalmente il fuoriclasse belga torna a brillare. Purtroppo per lui a questo punto il campionato viene sospeso, ma forse per il Milan è meglio così, visto che non stava disputando un grande girone.
Marco Sala sempre più leader. Difensore straordinario, bandiera di lungo corso, Sala continua a destreggiarsi bene dietro (15 gare) e ora trova anche il suo primo gol rossonero. Con lui davanti a Barbieri svetta Amilcare Pizzi, un nuovo innesto che porta freschezza nel reparto. Milanese, Pizzi gioca 16 partite di rendimento costante e trova pure 2 volte la gioia del gol. Nel mezzo Scarioni fa sempre la parte del guerriero, combatte ardente e si prende pure lui la soddisfazione del primo gol con la maglia del Milan, anch'esso alla settima annata in squadra. 15 gare per il bravissimo cursore Lovati, 18 per il terzo in linea Soldera, una sorpresa: segna anche 2 gol e pone le basi per svariate stagioni da titolare di buona qualità. In attacco si vede Carlo Bozzi (15 gare e un gol), attaccante milanese di pochi gol, allineato con i vari goleador: Van Hege, che ne infila 22 ma brilla soprattutto a inizio stagione, Ferrario (costante il suo apporto di gol, pur senza essere un fenomeno: 17 match e 11 gol, lui il suo piccolo contributo l'ha sempre dato), l'infinito Trerè (ottava stagione e altri 11 gol: in 12 gare!) e il sapiente tornante Morandi: tecnica e aiuto alla manovra, 5 gol in 13 partite e un rendimento costante. Sporadiche apparizioni per Greppi (5/!), Crema (2/2) e Brevedan (4/3), il giovane che a fine stagione cadrà tragicamente in guerra. In squadra anche Avanzini, Balloni, Bertazzini, Cazzaniga, Attilio Colombo (8 stagioni col Milan, ormai da un pezzo è riserva quasi invisibile), Gaslini, Mosca, Pettinelli, Rovelli, Zacchi e Lorenzo Oleario de Bellagente, 18 anni, che nonostante il nome da sudamericano è un calabrese di prospettive. Non mantenute.




dal sito amarcordmilan.blog.lastampa.it
IL MILAN A CAVALLO DELLE DUE GUERRE: LA GRANDE GUERRA FERMA TUTTO
Nel maggio del 1915, l'Italia entra nel primo conflitto mondiale. Il giorno prima, la mobilitazione generale bloccava la disputa del derby Milan-Inter. Numerosi giocatori rossoneri partirono per il fronte bellico. Un anno dopo moriva Herbert Kilpin, il padre fondatore
La stagione 1914-15 fu funestata, nella parte finale, dall'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale. Il Milan cominciò la stagione alla grande, conquistando "La Scarpa Radice". Le premesse per un campionato di vertice, con ambizioni da scudetto, c'erano tutte. Nel frattempo, la squadra si era trasferita dal campo Monforte al velodromo Sempione. Il girone eliminatorio vede i rossoneri conquistare 19 punti su 20. un andamento confermato anche nel girone di semifinale.
Il torneo finale del Nord Italia, che mise di fronte Genoa, Torino, Inter e Milan, non si concluse per lo scoppio della guerra. Mancava una giornata alla fine del campionato. Il Milan si stava preparando ad affrontare l'Inter quando giunse un telegramma dalla federazione. "In seguito mobilitazione per criteri opportunità sospendesi ogni gara". L'Italia dichiarava guerra all'Austria entrando nella Grande Guerra. Nel 1919, fu deciso di assegnare il titolo al Genoa, in testa nel girone settentrionale al momento della sospensione.
Il bilancio finale del Milan 1914/15 fu molto positivo, con soli 3 incontri persi su 21. Il Belgio, invaso dai tedeschi, richiamò il bomber Van Hege per arruolarsi nell'esercito. Il presidente Pietro Pirelli partì volontario per il fronte bellico. Fu in quella stagione che il Milan conquistò il successo con il punteggio più largo (record ancora imbattuto): 13-0 contro l'Audax Modena. Altri giocatori che si misero in evidenza per l'elevato rendimento furono il difensore Marco Sala (prima bandiera di lungo corso, 122 partite disputate in maglia rossonera, capitano nella stagione 1915/16), ottimo elemento in una retroguardia molto forte in cui svettarono, inoltre, Pizzi e Barbieri.
Scarioni recitò la parte del combattente, bravissimo nel ruolo di cursore Lovati, mentre Soldera fu la sorpresa. Ottimo il rendimento di Trerè (ottava stagione e altri 11 gol in 12 gare) e del tornante Morandi. La guerra si portò per sempre anche alcuni rossoneri: il vice presidente Giberto Porro Lambertenghi, il dirigente Glauco Nulli (medaglia d'oro al valor militare) ed i giocatori Brevedan (primo calciatore milanista caduto nella Grande Guerra del 1915-18), Canfari, Colombo, Rovelli, Moda e Soldera. Nell'ottobre del 1916 morì Herbert Kilpin, padre fondatore del Milan.
Il campionato italiano non si disputò per quattro anni. Di quel tragico quadriennio, che registrò morte e distruzione a causa del conflitto mondiale, si ricorda soprattutto la vittoria del Milan nella Coppa Federale del 1916 e la vittoria rossonera nel derby del marzo 1918, nella finale della Coppa Mauro. I rossoneri, in quella circostanza, annientarono l'Inter 8-1. nonostante la terribile situazione, determinata dalla guerra, il comitato lombardo della federazione riuscì ad organizzare la Coppa Mauro, quasi un surrogato del campionato.
Il derby che assegnò quel trofeo passerà alla storia come quello dal risultato più vistoso nella storia della stracittadina meneghina. L'irrefrenabile Aldo Cevenini, autore di cinque reti, demolì gli avversari e per il malcapitato portiere interista Dal Corso fu una giornata nefasta. Il quinto dei fratelli Cevenini, bomber dal gioco efficacemente superbo, da trascinatore dei compagni di linea, con quei cinque gol trovò una collocazione nella storia calcistica rossonera in un periodo funestato dalla grande guerra. Il 23 marzo 1919 il Milan diventò meno inglese anche nella denominazione sociale: scomparve infatti il riferimento al cricket, rimanendo solo "Football Club".


dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1914-1915, VAN HEGE PRIMA DELLA GUERRA
GRAZIE AD UN VAN HEGE STRARIPANTE, IL MILAN SUPERA DI SLANCIO GIRONE INIZIALE E DI SEMIFINALE; IL BELGA CALA NEL GIRONE FINALE, E IL MILAN LO IMITA. IL TORNEO E' TUTTAVIA SOSPESO PER LO SCOPPIO DELLA GUERRA. BRILLANO I DIFENSORI SALA E PIZZI, OLTRE AL SOLITO COSTANTE FERRARIO.

BUONA STAGIONE per i colori rossoneri, che si trasferiscono nel nuovo campo, il Velodromo Sempione. Vinta la Scarpa Radice, il Milan domina il girone eliminatorio (19 punti sui 20 disponibili) e supera il girone di semifinale. Il girone finale è interrotto per lo scoppio della guerra, con lo scudetto al Genoa che in quel momento si trovava in testa. Capitano e goleador, Luis Van Hege realizza 22 reti in 20 partite, anche se quasi tutte nel facile girone iniziale. Il Milan si affida ancora al bravo Barbieri in porta (settima stagione rossonera), con la difesa imperniata sul solito grande Marco Sala, affiancato da un nuovo partner, Amilcare Pizzi. Scarioni e Lovati compongono il centrocampo assieme a Soldera, che diventa titolare e in questo ruolo giocherà 146 gare fino al 1924, segnando pure 13 reti.
Van Hege e Ferrario sono i bomber, assieme al sempre ottimo Trerè, la bandiera giunta all'ottava stagione con le strisce rossonere: 11 gol per lui. Morandi e Bozzi completano il reparto.

GOLEADE IN SERIE nel girone settentrionale: troppo scarse le formazioni messe sulla strada dei rossoneri che travolgono l'Audax Modena per 13-0 (gol di Soldera, tripletta del giovanissimo trevigiano Brevedan, poker di Trerè e addirittura 5 gol di van Hege!), l'AC Milanese per 5-0 (tripletta di Van Hege), il Chiasso per 7-1 (poker del belga), il Bologna per 9-1 (tripletta di Van Hege, doppietta di Trerè, gol di Bozzi, Morandi, Ferrario e rigore di Lovati), la Juventus Italia (poker dell'incontenibile Van Hege), ancora Ac Milanese (3-0) e Chiasso (5-0, primo gol rossonero del gladiatore Scarioni, alla settima stagione col Milan), prima di ottenere un 2-0 a tavolino per forfait dell'Audax, un 1-0 a Bologna targato Ferrario e l'inutile 1-1 (Morandi) con la Juventus Italia all'ultimo turno, a qualificazione già in tasca. A questo punto van Hege ha già realizzato 20 gol in 10 partite: da qui il suo rendimento inizierà leggermente a calare.
Il girone B di semifinale parte a Novara, e Morandi/Van Hege lanciano subito i rossoneri (2-1); il pari con l'Alessandria è targato Pizzi: il difensore si conferma un ottimo innesto dietro e scopre ora pure il gusto dell'incursione. Le nevicate di febbraio sospendono per un mese il torneo, poi il Milan riprende sconfitto dalla Vigor Torino; al ritorno va in rete ancora il sorprendente Pizzi, e il solito provvidenziale Ferrario archivia il 2-0. Spinta decisiva, quella della difesa: a Novara apre Ferrario e il Milan vince 2-1, ma a fare notizia è il gol vittoria segnato da Marco Sala: il fortissimo terzino dal cuore rossonero segna il primo gol dopo tanti anni di battaglie nelle mischie difensive. Nel girone finale il Milan parte pareggiando col Genoa (Ferrario, ancora lui) e col Torino (Greppi, riserva di poche presenze, si prende una giornata di gloria) prima di perdere il derby e la trasferta di Genoa. in gol per i rossoblù anche l'indimenticabile De Vecchi, in gol contro il suo cuore. Altro pari col Toro, grazie ad un guizzo di van Hege dopo alcune partite in ombra: finalmente il fuoriclasse belga torna a brillare. Purtroppo per lui a questo punto il campionato viene sospeso, ma forse per il Milan è meglio così, visto che non stava disputando un grande girone.

MARCO SALA sempre più leader. difensore straordinario, bandiera di lungo corso, Sala continua a destreggiarsi bene dietro (15 gare) e ora trova anche il suo primo gol rossonero. Con lui davanti a Barbieri svetta Amilcare Pizzi, un nuovo che porta freschezza nel reparto. Milanese, Pizzi gioca 16 partite di rendimento costante e trova pure 2 volte la gioia del gol. Nel mezzo Scarioni fa sempre la parte del guerriero, combatte ardente e si prende pure lui la soddisfazione del primo gol con la maglia del Milan, anch'esso alla settima annata in squadra. 15 gare per il bravissimo cursore Lovati, 18 per il terzo in linea Soldera, una sorpresa: segna anche 2 gol e pone le basi per svariate stagioni da titolare di buona qualità. In attacco si vede Carlo Bozzi (15 gare e un gol), attaccante milanese di pochi gol, allineato con i vari goleador: Van Hege, che ne infila 22 ma brilla soprattutto a inizio stagione, Ferrario (costante il suo apporto di gol, pur senza essere un fenomeno: 17 match e 11 gol, lui il suo piccolo contributo l'ha sempre dato), l'infinito Trerè (ottava stagione e altri 11 gol: in 12 gare!) e il sapiente tornante Morandi: tecnica e aiuto alla manovra, 5 gol in 13 partite e un rendimento costante. Sporadiche apparizioni per Greppi (5/!), Crema (2/2) e Brevedan (4/3), il giovane che a fine stagione cadrà tragicamente in guerra.
In squadra anche Avanzini, Balloni, Bertazzini, Cazzaniga, Attilio Colombo (8 stagioni col Milan, ormai da un pezzo è riserva quasi invisibile), Gaslini, Mosca, Pettinelli, Rovelli, Zacchi e Lorenzo Oleario de Bellagente, 18 anni, che nonostante il nome da sudamericano è un calabrese di prospettive. Non mantenute. (Pubblicato da RG METAL'88)






Il Milan anteguerra della stagione 1914-15
(Archivio Magliarossonera.it)



dal sito www.wikipedia.org
AVVENIMENTI
La nuova formula aveva reso le eliminatorie regionali un fastidioso incomodo dall'esito scontato. Tutte le principali società non ebbero difficoltà a superarle. Il gioco si fece interessante solo dopo le vacanze natalizie, quando iniziarono i quattro gironi di semifinale. I due gruppi più interessanti furono l'A e il C, in cui il Genoa riuscì ad eliminare i Campioni in carica casalesi che non furono in grado di ripetere l'impresa dell'anno precedente, e il Torino a sua volta ebbe la meglio su una ormai vecchia Pro. Decisamente più agevoli i percorsi delle due grandi milanesi nei rispettivi raggruppamenti. È da segnalare come tutte le semifinali furono assai perturbate dalle abbondantissime nevicate invernali slittando di diverse settimane, un particolare, questo, normalmente marginale, ma in questo caso, come vedremo, determinante. L'inizio delle finali slittò dopo Pasqua, e l'andamento del torneo fu alquanto equilibrato.
Clamorosa fu la rotta in cui il Genoa incappò a Torino incassando sei gol, tuttavia i grifoni si dimostrarono la squadra più regolare e si apprestavano ad accogliere i Granata a Marassi il 23 maggio, giorno di Pentecoste, per la gara decisiva: un pareggio e sarebbe stata la vittoria finale. Questa gara però, come vedremo fra poco, non si svolgerà mai.

LA SOSPENSIONE BELLICA
Come detto, il 23 maggio avrebbe dovuto svolgersi l'ultima giornata del girone finale. Eventi politici di ben più alta levatura investirono tuttavia la settimana precedente la gara. Il Parlamento italiano aveva votato giovedì 20 maggio i pieni poteri al governo, al fine dell'ingresso nella Prima guerra mondiale. Sabato 22 maggio venne dichiarata la mobilitazione generale, e così, assai precipitosamente, la FIGC decise l'immediata sospensione del campionato. Il provvedimento fu molto criticato, in particolare dalla società ligure.
Il 23 maggio, Pentecoste, l'Italia dichiarava guerra all'Austria. Nelle settimane seguenti i dirigenti della FIGC discussero di cosa fare dell'inconcluso torneo. Si decise dunque che il torneo si sarebbe ultimato dopo la fine della guerra che, si era convinti, si sarebbe risolta con una vittoria nel giro di poche settimane. Come andò a finire è noto....Il Consiglio Federale tornerà a riunirsi solo nel 1919 per organizzare il campionato 1919/20, col titolo a quel punto vacante da quasi quattro anni. Non avendo più senso giocare le gare restanti, il 23 settembre 1919, alla vigilia del nuovo torneo, la FIGC dichiarò il Genoa Campione d'Italia per la settima volta, ritenendo valida ed efficace la classifica quale era al momento dell'ingresso in guerra. Sfortunatamente molti dei genoani neocampioni, in primis il terzino Claudio Casanova, non sapranno mai della loro vittoria, perché tragicamente scomparsi in guerra.


dal sito www.clarence/forum.it
La guerra travolge tutto e tutti. Il campionato sarà sospeso sino alla sua fine ed al suo posto vi saranno coppe, amichevoli fra squadre composte da giovani e "seniores", incontri tra rappresentative militari. Tutte le squadre di calcio pagano il loro tributi di morti! Van Hege riesce ad organizzare un incontro fra belgi ed italiani. Fra i caduti rossoneri si annotano il vice presidente Giberto Porro Lambertenghi, il dirigente Glauco Nulli ( medaglia d'oro al valor militare), i giocatori Brevedan, Moda, Soldera.




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Ragione sociale Milan Football and Cricket Club (M.F.B.C.C.)
Louis Van Hege
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Bottiglieria Franzini - via Mercanti, 1 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Piero Pirelli I
Vice-presidente Giberto Porro Lambertenghi
Segretario Giuseppe Wilmant
AREA TECNICA
Direttore Sportivo Cesare Stabilini
Allenatore Commissione Tecnica: Cesare Stabilini, Mario Beltrami, Carlo Colombo
SQUADRA
Capitano Louis Van Hege
Arbitri Guido Moda I, Gerolamo Radice
Campi sportivi Velodromo Sempione (C.S.M.), Via Arona - MILANO / Civica Arena
Giocatori di partite ufficiali Augusto Gaetano Avanzini, Amleto Balloni, Luigi Barbieri, Bertazzini, Carlo Bozzi, Erminio Brevedan, Emilio Cazzaniga, Attilio Colombo, Luigi Crema, Romolo Ferrario, Lorenzo Gaslini, Anselmo Greppi, Cesare Lovati, Ernesto Morandi, Gino Mosca, Lorenzo Oleario de Bellagente, Luigi Pettinelli, Amilcare Pizzi, Egidio Rovelli, Marco Sala, Alessandro Scarioni II, Francesco Soldera I, Attilio Trerè II, Louis Van Hege (cap.), Gustavo Zacchi
Palmares Scarpa d'Argento "Gerolamo Radice"
Coppa Marx
Coppa Natale
Torneo di Milano