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Al suo secondo anno di vita il Milan è già Campione d'Italia, in virtù del successo ottenuto sul Genoa padrone di casa, battuto sul campo di Ponte Carrega con un secco 3 a 0. Viene inoltre bissata la conquista della "Medaglia del Re" dopo aver superato nell'ordine la Mediolanum, la Juventus ed il Genoa.




da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
E' una grande stagione per il Milan. Il 5 maggio sul campo di Ponte Carrega a Genova la squadra vince il suo primo titolo nazionale, battendo i favoritissimi padroni di casa del Genoa con un perentorio 3-0. Tra i 13 giocatori utilizzati in campionato solo 5 sono italiani; la componente britannica predomina sia sul camopo che in società. In marzo i rossoneri vincono anche la 2^ edizione della "Medaglia del Re", dopo aver avuto la meglio sui concittadini della Mediolanum (una società di ginnastica con sezione calcistica), sulla Juventus e sul Genoa.




da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita e le prime vittorie"), dicembre 2004
CAMPIONI D'ITALIA!
Il 1901 vede sia la società che la squadra impegnate a colmare il gap che le separa dalle consorelle genovesi e torinesi. Il football ufficiale (quello della FIF) si giocava infatti esclusivamente nel triangolo industriale Genova-Milano-Torino (ribattezzato GE-MI-TO), altrove esisteva un movimento calcistico meno organizzato o, come soprattutto nel Nord-Est d'Italia, legato ancora alle sezioni football delle società di ginnastica, quindi non aderenti alla Federazione Italiana Football. Il torneo del 1901 vede la squadra battersi molto bene, superare i turni eliminatori con Mediolanum (2-0) e Juventus (3-2 a Torino) e finalmente arrivare alla finalissima col Genoa, sempre vittorioso nei tre campionati precedenti. Disputata sul campo genovese di Ponte Carrega con la Coppa Fawcus in palio, la partita è vinta dal Milan col clamoroso punteggio di 3-0. Ecco come i genoani, su una loro rivista del 1922, ricordano l'incontro: "Il 5 maggio 1901 si disputava la finalissima del campionato italiano: la nostra squadra (cioè il Genoa, n.d.a.) aveva di fronte la forte squadra del Milan Club e soccombeva gravemente per 0-3. Giornata nera poiché la differenza effettiva dei due teams avrebbe comportato al più uno score di un punto". Aggiungiamo che una delle marcature fu dovuta ad un'autorete, un'altra a Kilpin e la terza ad un tocco in mischia di un imprecisato giocatore rossonero. Questa la formazione del Milan, con Kilpin capitano, per la prima volta campione d'Italia: Hood; Suter, Gadda; Lies, Kilpin, Angeloni; Recalcati, Davies, Negretti, Allison, Colombo G.



La formazione del Milan vincitrice del primo titolo nazionale nel 1901.
In piedi da sinistra: Lies, C. Gadda, Hood, il vice-presidente Nathan Berra, Suter.
Seduti: Kilpin, il presidente Edwards, Camperio II, Angeloni I. In basso: Recalcati, Davies, Negretti, Allison, G. Colombo



Quella del 1901 fu un'impresa sportiva di grande spessore. Vincere in trasferta era difficilissimo. In casa del Genoa, poi, mattatore in quegli anni, quasi impossibile. I campi erano pieni di insidie che solo i giocatori locali conoscevano e poi c'erano le fatiche del trasferimento. Si viaggiava solo in treno e per andare a Torino o a Genova da Milano si impiegavano quattro o cinque ore. Si partiva di sabato, si pernottava e si mangiava dove si poteva; finalmente la domenica c'era la partita e poi il (quasi sempre mesto) ritorno a casa. Forti del titolo appena conquistato, i rossoneri rivincono la Medaglia del Re, superando ancora il Genoa e ribadendo la sua superiorità per l'annata.




dal sito www.acmilan.com
La squadra vince il primo titolo nazionale il 5 maggio 1901 sul campo di Ponte Carrega a Genova, sconfiggendo i favoritissimi padroni di casa con un perentorio 3-0. Una curiosità: in campionato, dei 13 calciatori impiegati soltanto 5 sono italiani, a testimonianza di una predominanza britannica sia in campo sia in società.




dal sito www.ilveromilanista.it - di Stefano Rossi
STAGIONE 1900/1901 - IL PRIMO SCUDETTO
La gloria non si fa attendere, circa 17 mesi dopo la storica serata che segnò la nascita del Milan i rossoneri di laureano Campioni d'Italia per la prima volta nella loro storia. Il primo tassello sulla strada della Stella che arriverà "soltanto" 78 anni dopo. E' una grande stagione per il Milan che sul campo di Ponte Carrega a Genova, contro il Genoa detentore, vince il suo primo titolo nazionale e successivamente bissa anche il successo nella trofeo "Medaglia del Re". Il fenomeno-Milan si espande velocemente in una Milano vogliosa di calcio ed il club rossonero, che può contare su un autentico fuoriclasse dell'epoca, Herbert Kilpin, eccita le fantasie giovanili dei provetti calciatori di inizio secolo. In breve tempo il Milan soppianta nell'immaginario collettivo ciò che fino ad allora è stato rappresentato dall'altra squadra di Milano, la Mediolanum, sconfiggendola puntualmente in ogni incontro. Il Milan dimostra inoltre un assetto societario definito "all'avanguardia" per l'epoca e la richiesta di diventare "socio" aumenta notevolmente. L'aumento dei soci è proporzionale ai praticanti ed in aumento continuo è anche il numero di aspiranti calciatori e l'intelaiatura del Milan diventa sempre più robusta.
Nella stagione 1900/1901 il Milan utilizza 13 giocatori dei quali 5 sono italiani. In campionato il Milan affronta tre partite. Domenica 14 aprile 1901 al Trotter, i rossoneri sconfiggono i "cugini" della Mediolanum per 2-0 aggiudicandosi il passaggio al turno successivo, la semifinale, in cui affrontano al Juventus. Domenica 28 aprile 1901 a Torino il Milan supera i bianconeri per 3-2 aggiudicandosi la finalissima contro l'onnipresente Genoa. E Domenica 5 maggio 1901 sul campo del Genoa i rossoneri si impongono con un robusto e chiaro 3-0 sui rossoblù. La partita si gioca in un clima incandescente, colpa di una serie di polemiche sorte fra le due società circa la data e il luogo dello spareggio per la seconda edizione della "Medaglia del Re". L'ostilità dell'ambiente non impedisce ai valorosi rossoneri di espugnare il campo del Genoa. E' trionfo. Il bis nel Trofeo "La Medaglia del Re" non è figlio di una partita unica, come l'anno precedente, ma prevede 3 incontri contro le stesse avversarie incontrate in campionato. Nel primo incontro il Milan si impone per 3-0 sulla Mediolanum, nel secondo sconfigge la Juventus di misura 1-0 aggiudicandosi così la finale contro il Genoa. La finalissima termina 1-1 con la necessità di effettuare uno spareggio che il Genoa però si rifiuta di giocare. Il trofeo viene assegnato a tavolino al Milan. Altro trionfo. Il Milan nella stagione 1900/1901 presenta una divisa a strette bande verticali rossonere, pantaloncini a mezzagamba bianca, calzettoni neri con bordo rosso.




dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1900-1901, CAMPIONI D'ITALIA!
IL MILAN VINCE IL PRIMO TROFEO DOPO AVER ELIMINATO LA MEDIOLANUM E LA JUVENTUS, AL TERMINE DI UNA SFIDA COMBATTUTISSIMA. KILPIN GUIDA I SUOI A SFIDARE IL FORTISSIMO GENOA SUL SUO CAMPO, E IL MILAN VINCE 3-0: INIZIA LA LEGGENDA.

1901, L'ANNO DEL DIAVOLO. Con un anno in più di esperienza sulle spalle, i ragazzi di Kilpin si ripresentano all'appuntamento col campionato carichi e motivati. La splendida divisa a sottilissime strisce rossonere, con scudo milanese sul cuore, inizia a coprirsi di onore e gloria: oltre alla Medaglia del Re, rivinta dai ragazzi, stavolta è il campionato l'obbiettivo principale. La prima sfida oppone al Milan i cugini della Mediolanum. In campo i rossoneri viaggiano spediti e passano in vantaggio con Davies, centravanti inglese che aveva seguito Kilpin a Milano da Torino. Il Milan argina gli avversari grazie all'affiatata coppia difensiva Suter-Gadda, e a chiudere i giochi ci pensa il forte mediano Lies, segnando il 2-0. La gara di semifinale è un big match con la Juventus. I bianconeri passano con Donna, la gara è combattutissima e il Milan va in rete col baby Negretti, diciottenne su cui ci sono molte speranze. La battaglia continua senza esclusione di colpi, ed è ancora la Juve a passare, con Malvano; il Milan non demorde e spinge con grinta, basando le proprie forze sul trittico di centrocampo Lies-Kilpin-Angeloni, uomini di gran tempra che lottano con energia su ogni pallone. Proprio Kilpin, il faro del Milan per il suo grande entusiasmo agonistico, dà la scossa. I rossoneri pareggiano ancora con Negretti e, quando la gara sembra finita, siglano il 3-2 definitivo proprio con l'incommisurabile leader britannico. Il mediano inglese si prende la gloria e l'onore di trascinare il Milan nella sua prima finale. L'ultimo atto si disputa a Genova, contro i fortissimi campioni in carica. I rossoblù hanno vinto i primi 3 scudetti di fila e sul loro campo sembrano invincibili; inoltre i milanisti devono sorbirsi il lungo e faticoso viaggio in treno, in terza classe e a spese proprie, che spesso sfinisce la squadra ospite. Invece i Diavoli si materializzano forti come mai sul campo di Ponte Carrega e spazzano via i supercampioni con un 3-0 senza repliche. Unico marcatore noto, il solito Kilpin: il papà del Milan firma con tanta grinta ed un gol storico il primo successo di una serie infinita, ed è giusto che il destino scelga lui per incoronare la squadra dei sogni.
I PROTAGONISTI. Portiere del Milan dei pionieri era Hoberlin Hoode, uno dei tanti inglesi in squadra. Oltre alle qualità di portiere gli vanno riconosciute doti di coraggio e forza interiore attribuibili a tutti gli estremi difensori dell'epoca, visto che il portiere era spesso vittima di grosse ammucchiate in area. Ciò era figlio di uno schema tattico con 2 soli difensori e ben 5 attaccanti, utilizzato da tutte le squadre: così ogni corner era un'immensa mischia in area, con praticamente tutta la squadra rivale a suonarle di santa ragione. L'affiatatissima coppia difensiva era composta da Suter e Gadda, un binomio vincente. Hans Heinrich Suter era uno svizzero di gran classe, che a fine carriera cercherà l'avventura negli USA, dove morirà nel 1955. Catullo Gadda era un grintoso terzino arrivato dalla Mediolanum, bravo e autoritario nel lottare con gli avversari. Il centrocampo era guidato dall'immenso Kilpin, quello che è considerato da tutti il fondatore del Milan: un giocatore magari non molto dotato tecnicamente, ma che colmava queste lacune con una tempra trascinante. Con lui lottavano Kurt Lies, alto e potente, ed il più tecnico Daniele Angeloni, anch'esso ex Mediolanum. L'attacco, affollatissimo, era imperniato sul giovanissimo Ettore Negretti, una speranza che non mantenne poi tutte le promesse; in questo campionato, tuttavia, segnò una doppietta epocale nella semifinale con la Juventus. Ai suoi fianchi agivano Samuel Davies (perito tessile come Kilpin), che segnò il primo gol della stagione nel derby con la Mediolanum, e il capitano, David Allison. Inglese nato in Francia, Allison aveva una grande esperienza ed una forte personalità; giocava da centravanti boa e non segnava moltissimo, però sapeva destreggiarsi come un maestro sulla linea dell'offside, sfruttando la poca dimestichezza con le regole di arbitro e collaboratori. Più esterni agivano Agostino Recalcati, scattante e minuto fisicamente, e Guerriero Colombo, di valore tecnico e agonistico notevoli. Recalcati proveniva dalla Mediolanum, e dopo lo scudetto in rossonero vi avrebbe fatto ritorno; nel 1904 fu tra i fondatori dell'US Milanese. In rosa c'era anche l'inglese Penvhyn Llwellyn Neville, socio fondatore e giocatore poliedrico. (Pubblicato da RG METAL '88)




La Gazzetta dello Sport dà notizia del Milan Campione d'Italia 1900-01 La Coppa Fawcus e la Medaglia del Titolo Nazionale,
assegnate in premio ai vincitori del Torneo






Documentario "Football, l'età dei pionieri - La nascita del Genoa CFC"
(narrato dall'ex capitano rossoblu Claudio Onofri)





Le maglie delle prime squadre italiane: da sinistra l'Andrea Doria, il Milan, l'U.S. Milanese,
il Genoa, l'F.C. Torinese, la Juventus e la prima maglia del Genoa (bianca)
(dal Museo della Storia del Genoa)




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Ragione sociale Milan Football and Cricket Club (M.F.B.C.C.)



Caricatura di Alfred Ormonde Edwards, primo presidente rossonero
(disegno di Franco Bruna)
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
scelta di Herbert Kilpin ("rosso perchè saremo dei diavoli e nero perchè dovremo metter paura a tutti")
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Fiaschetteria Toscana - via Berchet, 1 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Alfred Ormond Edwards
Vice-presidente Edward Nathan Berra
Segretario Bernardino Guido Gregoletto
AREA TECNICA
Allenatore Herbert Kilpin
SQUADRA
Capitano Herbert Kilpin (Sezione Football)
Edward Nathan Berra (Sezione Cricket)
Campo sportivo Trotter - Piazza Doria - MILANO (Arena Civica)
Giocatori di partite ufficiali David Allison, Daniele Angeloni I, Italo Guerriero Colombo, Samuel Richard Davies, Edward Dikinson Dobbie, Catullo Gadda, Hood, Herbert Kilpin (cap.), Kurt Lies, Ettore Negretti, Penvhyn L. Neville, Agostino Recalcati, Hans H. Suter, Guido Valerio, Louis Wagner
Palmares Campione d'Italia (1° Titolo Nazionale)
Medaglia del Titolo Nazionale
Coppa Fawcus
2^ Edizione della "Medaglia d'Oro Umberto I" (Medaglia del Re)
Trofeo "Albero di Natale"