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12 febbraio 2025, Feyenoord vs Milan 1-0




dal sito www.gazzetta.it
7 febbraio 2025

AMARCORD
Il sorteggio odierno ha dunque designato gli olandesi del Feyenoord di Rotterdam quale prossimo avversario dei rossoneri in Champions League, con gare di andata (in Olanda) e ritorno (a San Siro).
Da stabilire ancora con esattezza le due date; Feyenoord vs Milan si disputerà martedì 11 o mercoledì 12 febbraio 2025, mentre Milan vs Feyenoord avrà luogo martedì 18 o mercoledì 19 febbraio 2025.
Nel frattempo -per l'angolo "Amarcord"- pubblichiamo di seguito le tre pagine del nostro portale Magliarossonera.it relative alla fin qui unica doppia sfida ufficiale tra le due squadre (sempre in Coppa dei Campioni) del 1969-70, oltre alla gara di apertura del "Mundialito" 1981 -partita nella quale Johan Cruijff vestì per un tempo la maglia del Milan- con le immagini ed i quotidiani dell'epoca.



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dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - QUASI OBBLIGATO IL 4-4-2 CON PULISIC, LEAO, JOAO E SANTI INSIEME
Se Atene piange, Sparta non ride. È questo il messaggio che passa dalla conferenza stampa di Sergio Conceiçao, che al "de Kuip" ha presentato la sfida di Champions League di questa sera contro il Feyenoord. Gli olandesi hanno diversi infortunati, hanno perso Gimenez e hanno cambiato allenatore giusto ieri. Situazione difficile, ma anche quella dei rossoneri non è da meno. Conceiçao infatti ha parlato di 15-16 giocatori di movimento a disposizione per domani tolti i giovani che arrivano dalla lista B: il Milan non avrà a disposizione centrocampisti di riseva se non un Terracciano adattato. E anche per la mancanza di alternative che si sta andando verso un 4-4-2 molto offensivo.
Conceiçao ha detto che l'equilibrio è fondamentale, e domani ce ne vorrà tanto se scenderanno in campo dal primo minuto Pulisic, Leao, Joao Felix e Gimenez tutti e quattro insieme. Si sono già visti in campo sabato sera ad Empoli, anche con un Milan in 10, ma era una situazione particolare dettata dall'andamento del match. Se oggi dovesse essere riproposta dall'inizio sarà un test veramente importante. A centrocampo, con Musah squalificato e Loftus-Cheek infortunato, non possono che giocare Fofana e Reijnders. In difesa Walker e Theo sugli esterni, Tomori e Pavlovic dovrebbero essere riproposti come centrali: ma il mister ha sottolineato come in questo momento si fidi di tutti i suoi difensori.

LA PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
16 Maignan
32 Walker 23 Tomori 31 Pavlovic 19 Theo
11 Pulisic 29 Fofana 14 Reijnders 10 Leao
7 Gimenez 79 Joao Felix
All. Sergio Conceiçao
A disp.: Torriani, Sportiello, Gabbia, Thiaw, Terracciano, Bartesaghi, Chukwueze, Abraham, Camarda
Squalificati: Musah
Diffidati: Theo, Fofana, Chukwueze



dal sito www.gazzetta.it
11 febbraio 2025

IL MILAN TRA CERTEZZE E NODI: THEO HERNÁNDEZ IN BILICO, PUÒ FINIRE UN'ERA
Sono tre i giocatori di prima fascia con cui il club sta trattando il rinnovo. Il traguardo più vicino è quello di Reijnders. Il contratto attuale scadrà nel 2028, non ci sarebbe un'impellenza, ma gli ultimi anni hanno insegnato che sui giocatori più importanti è consigliabile muoversi per tempo. TR va blindato per non invogliare il corteggiamento di altri club. La proposta è estendere per un'altra stagione, con opzione fino al 2030. Ingaggio raddoppiato: da 1,7 milioni a 3,5 netti, con bonus aggiuntivi. Ben avviato il tavolo con Maignan. Anche per lui strada in discesa e nel suo caso l'urgenza c'è dal momento che il vincolo scade nel 2026. Come per Reijnders, il prolungamento dovrebbe arrivare fino al 2029 con un ingaggio in crescita da 3,2 a 5 milioni netti (più bonus). L'obiettivo del club è formalizzare il nuovo accordo entro l'estate, in modo da non iniziare la prossima stagione col francese in scadenza. Il dialogo tra dirigenza e giocatore non registra passi avanti e poiché anche Theo scadrà nel 2026, la prossima estate occorrerà prendere una decisione. Il francese voleva essere collocato sullo stesso piano di Leão. Tradotto: nel mirino un approdo da circa 7 milioni. Richiesta su cui ai "tempi belli" il Milan aveva storto il naso. Senza un ridimensionamento delle pretese economiche, si andrebbe verso i saluti. (Marco Pasotto)





Fonti immagini pre-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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Fonti immagini foto tifo del Milan: Maglia Rossonera, AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset,
DAZN, Milannews.it, Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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Comunicato AIMC del 5 febbraio 2025
per la trasferta di Rotterdam
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per la trasferta di Rotterdam
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VIDEO della partita
(da Sky Sport)



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VIDEO 1
L'entrata in campo delle squadre con l'inno della Champions League
(by Alexander Melfi)
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VIDEO 2
L'inno della Champions League
(by Alexander Melfi)




Fonti immagini post-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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(I giornali del 13 febbraio 2025)




dal sito www.gazzetta.it

PIÙ CHE FAB FOUR È FLOP FOUR: MAIGNAN CONDANNA UN BRUTTO MILAN, VINCE 1-0 IL FEYENOORD
Il Diavolo del Fantastici Quattro non funziona e cade malamente in Olanda. Decide il gol di Paixao, agevolato da una brutta incertezza del portiere francese. Martedì a San Siro la gara di ritorno
E' amaro il ritorno di Gimenez nella sua Rotterdam. Ed è amara, anche e soprattutto, l'andata dei playoff di Champions per il Milan, sconfitto 1-0 dal Feyenoord. Partita condizionata dalla papera dopo tre minuti di Maignan, che regala agli olandesi la rete del vantaggio, ma ancora una svolta il Diavolo ha un approccio sbagliato a un incontro importante. E non riesce a rimediare in una ripresa nella quale Wellenreuther non è costretto a miracoli. Per Conceiçao, reduce da due vittorie di fila, un nuovo passo indietro: il risultato è giusto e adesso il tecnico ex Porto ha la necessità di rimediare tra sei giorni a San Siro, nella sfida di ritorno. Non sembra un'impresa impossibile, ma di certo la prestazione dovrà essere diversa da quella di stasera. E anche le quattro stelle schierate dall'inizio, saranno chiamate a dare molto di più. Altrimenti il cammino europeo dei rossoneri rischia di fermarsi a febbraio contro un avversario inferiore al quale è stato acquistato il giocatore più pericoloso (Gimenez) nel mercato invernale. Sarebbe una doppia beffa.
QUATTRO STELLE — Che la sfida sarebbe stata complicata il Milan lo capisce già al terzo minuto con l'erroraccio di Maignan sul tiro di Paixao. Palla in rete e 1-0. Bosschaart, che aveva scelto il tridente composto da Hadj Moussa, Ueda e Paixao, esulta mentre Conceiçao quasi non crede ai suoi occhi. Perché l'allenatore portoghese aveva chiesto pressione alta e i suoi avevano creato nei primi centoventi secondi due occasioni (Leao fermato in area di rigore e tiro a botta sicura dal limite di Rejnders parato da Wellenreuther). Dal vantaggio dei padroni di casa, però, la partita cambia: la pioggia non facilita la manovra del Diavolo e invece sembra spingere gli olandesi che attaccano. Gimenez, che fino a pochi giorni fa giocava con il Feyenoord, è emozionato e si piazza al centro dell'attacco, nella morsa di Beelen e Hancko, mentre dietro alle sue spalle ci sono Pulisic, Joao Felix e Leao. Le quattro stelle per la prima volta tutte in campo dal 1'. Il Milan però è in soggezione: Joao Felix pressa poco, Leao chiede sempre la palla sui piedi e non attacca la profondità, Reijnders (che sbaglia un gol facile sullo 0-0) non è lui e in generale nei contrasti i rossoneri non escono mai vincitori. Joao Felix prova a dare la scossa con un tiro centrale parato facilmente, ma l'approccio rossoneri è negativo e non basta neppure un'altra iniziativa dell'ex Chelsea per svegliarsi. Perché con quattro giocatori offensivi, invece di innescarli tenendo il pallone, gli ospiti sono costretti a rincorrere e lasciano agli olandesi il possesso. Leao, in evidente difficoltà anche per un problema a una caviglia in disordine, chiede il rigore e viene fischiato da tutto il pubblico. E' l'immagine emblematica di una prima frazione nella quale il Feyenoord gioca a calcio, utilizzando bene i cambi di gioco per armare la velocità a sinistra di Paixao, e controlla senza problemi il temuto ex Gimenez. All'intervallo è 1-0 per gli olandesi e la sensazione netta è che il passivo potesse essere ancora peggiore per il Milan.
POCO MILAN — A inizio ripresa Bosschaart toglie Ueda per inserire Carranza, ma tatticamente non cambia niente. Il Feyenoord è meno arrembante per sente la stanchezza e il Milan avanza un po' il baricentro: la difesa si alza, ma manca la pressione per schiacciare gli avversari nella loro metà campo. Così non arrivano pericoli per la porta di Wellenreuther. Non è la partita che i rossoneri vogliono e Conceiçao sostituisce l'ammonito Thiaw con Tomori e Pulisic con Chuwkueze alla ricerca di forze fresche e idee lucide. I padroni di casa inseriscono Bueno per Smal e, dopo un tiro alto di Reijnders, Paixao ruba palla a Walker per poi provare subito il gran gol da centrocampo: la sfera va sul fondo di poco. In campo però il Diavolo dà la sensazione di essere in controllo. Peccato che non riesca mai a concludere in maniera pericolosa. Conceiçao prova il tutto per tutto con Abraham e Camarda al posto di Gimenez (applaudito dal suo ex pubblico) e Leao, ma a creare un altro pericolo è Joao Felix fermato ancora da Wellenreuther. Dopo sei minuti di recupero Sanchez fischia la fine. Appuntamento martedì a San Siro per il ritorno. Il Milan non può più sbagliare.
Andrea Ramazzotti


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - MAIGNAN SAPONETTA DECISIVA. LEAO E THEO DELUDENTI. PAVLOVIC IL MIGLIORE
MAIGNAN 4: la papera su Paixao è uno di quegli errori che caratterizzano, ormai, le sue stagioni. Una macchia pesante dentro la sconfitta milanista, perché il tiro del brasiliano del Feyenoord era tutto fuorché pericoloso e imparabile. Reagisce a livello mentale e si muove bene con i piedi, ma la papera è bruttissima.
WALKER 6: Paixao è un demonio, lui cerca sempre di mandarlo sull’esterno provando a limitarne il rientro sul destro. Anche sul gol, fa la scelta giusta, ma Maignan combina un disastro. Nel secondo tempo si fa sentire, vocalmente e anche con qualche contrasto in stile Premier.
THIAW 6: al rientro dal primo minuto, insieme a Pavlovic gestiscono bene i movimenti di Lieda. Anche nel secondo tempo non ha grossi affanni. (dal 60' TOMORI 6: entra e tiene alta la linea come gli chiede Conceiçao).
PAVLOVIC 6.5: se il migliore in campo della squadra è un difensore centrale, vuol dire che il resto dei giocatori hanno avuto più di qualche problema. Partita solida del serbo, che legge bene tante situazioni, spezza delle linee di passaggio ed ha spesso la personalità di andare in avanti. Solido.
THEO HERNANDEZ 5: prestazione censurabile come il colore dei capelli con i quali si presenta a questa partita. È tra i principali esponenti della mala interpretazione della partita, quando trova la linea di corsa interna poi sbaglia il passaggio e, più in generale, non sgasa più con quella costanza che lo ha reso il Theo Hernandez ambito da mezza Europa.
PULISIC 5: dà preoccupanti segnali di stanchezza e di pochissima lucidità. Non trova mai la posizione corretta in campo nel 4-4-2 di Conceiçao e soffre la rapidità di Paixao. (dal 60’ CHUKWUEZE 6: la sufficienza gli arriva dalla diagonale lunga difensiva con chi chiude una ripartenza importante del Feyenoord che poteva aprire la strada ad una potenziale occasione da gol. In fase offensiva rivedibile).
FOFANA 6: deve mettersi sulle sua schiena (così come su quella di Reijnders) il peso del 4-4-2 iniziale, con la squadra che sbaglia clamorosamente l’approccio alla partita. Mette qualche pezza giustificativa ma commette anche qualche errore non da lui.
REIJNDERS 5.5: la sliding door della partita è proprio sul suo piede. Il tiro fiacco con cui non chiude in maniera vincente una delle rarissime occasioni milaniste non solo manda in bestia Conceiçao, ma avvia la transizione che si concluderà con il gol di Paixao. Anche nel resto della partita non trova la chiave giusta per accendersi.
LEAO 5: non sarà al massimo della condizione, tanto è vero che nel primo tempo si allunga verso la panchina per prendere un antidolorifico per la caviglia, ma sbaglia ogni singola scelta che si potesse fare. Ha sulla coscienza almeno due occasioni di un certo rilievo e non trova mai la connessione con Joao Felix e Theo Hernandez. Nel post partita non si nasconde e si prende le sue responsabilità. (dall’81’ CAMARDA SV).
JOAO FELIX 5.5: in una partita brutta come il colore della terza maglia milanista, cerca di farsi dare il pallone, ma quando c’è da “picchiare” lo strumento del gioco, a volte è un po’ troppo leggero. Chiude da esterno nel tentativo di creare qualcosa. Ma la polverina magica non gli esce dagli scarpini.
GIMENEZ 5.5: il ritorno davanti al suo ex pubblico non è di quelli da ricordare. La squadra non lo supporta come dovrebbe, lui cerca di liberarsi di Hancko, ma se non gli arrivano palloni, è dura. (dall’81’ ABRAHAM SV).
ALL. CONCEICAO 5.5: sembra che la squadra abbia riaperto il file di Zagabria per l’approccio alla partita. Il gol di Paixao arriva dopo tre minuti, è vero, ma nei restanti ottantasette, il Milan raramente dà uno scossone alla sua prestazione. Ma sto povero cristo non ha allenamenti a disposizione per poter lavorare come dovrebbe per costruire la sua squadra.



dal sito www.gazzetta.it
13 febbraio 2025

CAPELLI ROSA, IL FUTURO MENO: IL MILAN DEVE PUNTARE ANCORA SU THEO?
Theo Hernández a Rotterdam ha inanellato l'ennesima prestazione negativa di una stagione fin qui quasi tutta da dimenticare e la sua testa rosa ha catalizzato l'attenzione. Non è la prima volta che Theo mette mano alla colorazione della sua chioma, è libero di scegliersi il look che preferisce, però sul web c'è una schiera che si chiede: era necessario questo look in occasione di una partita così delicata? La discussione verte sull'opportunità di fare determinate cose in un determinato momento. Il francese rischia di essere ricordato per le sue stravaganze estetiche più che per le faccende di campo. Appare intimidito. Privo di fiducia. Theo è sempre stato un combattente. È diventato l'uomo dei retropassaggi. Il giocatore abituato a guardare sempre avanti, a lanciarsi nel vuoto, il visionario che ha creato dal nulla gol clamorosi, è diventato un impiegato del pallone. Trasmette una sensazione costante di giocare col freno a mano tirato. Le statistiche di Feyenoord-Milan raccontano che il 36% dei suoi passaggi (15) sono stati effettuati all'indietro, a fronte del 24% in avanti (10) e del 40% laterali (17). Allargando all'intera stagione, abbiamo il 22% di retropassaggi, il 32% in avanti e il 46% laterali. Un po' meglio, ma la quota rivolta verso la propria porta resta consistente. Theo che manca in propulsione è un problema rilevante. A gennaio il Como ha tentato di portarlo in riva al lago, ricevendo un rifiuto da parte del giocatore. Il francese scadrà nel 2026 e le discussioni sul rinnovo sono in stallo perché il difensore vuole un ingaggio top (7 milioni) che il Milan non intende concedergli. E quindi, in mancanza di accordo entro l'estate, Hernández sarebbe destinato a cambiare aria, in modo da non perderlo a zero. Restano tre mesi e mezzo per mettere mano alla situazione. (Marco Pasotto)


"È difficile da capire. Non lo si capisce dall'inizio della stagione. Purtroppo continua a essere una squadra senza identità, senza idee su come interpretare la partita contro un avversario rapido e ben organizzato. Se scegli di giocare contro un avversario così con tre mezzepunte e una punta tu devi controllare la partita. Non avendo quasi mai la palla e aspettando per ripartire, gli altri cominciano a giocare e il Milan li mette completamente a loro agio. È andata anche bene che sia finito solo 1 a 0 del primo tempo. Nel secondo tempo c'è stata tanta voglia, ma è difficile dire qualcosa di più. Il migliore è stato Pavlovic, senza offesa eh, ma ha avuto lui più qualità e iniziativa. Questo non è possibile. Ogni volta che speri e sembra che il Milan ce la faccia ad avere continuità... bum! Una botta tremenda. Questa non è una botta tremenda perché c'è il ritorno in casa..." (Zvonimir Boban a Sky nel post partita)


FEYENOORD-MILAN 1-0, DOCCIA OLANDESE
Il buon Angelo Benedicto Sormani, indimenticato attaccante del grande Milan di Rocco, raccontando la sfida col Feyenoord del 1969, ebbe a confidare che lui e i suoi compagni non ci capirono nulla contro quegli indiavolati olandesi. In campo sembravano 22, si muovevano in maniera continua ed ossessiva e non davano punti di riferimento ai difensori milanisti. Nel primo tempo di stasera i ragazzi di Conceição hanno pensato bene di rivivere quel tipo di esperienza e sono apparsi alla mercé di questi ragazzotti brillanti, veloci di gamba e di pensiero, organizzatissimi sul terreno di gioco. Addirittura Maignan ha deciso di emulare il suo illustre predecessore Cudicini, facendosi trovare impreparato proprio nella stessa porta in cui Ragno Nero fu beffato da uno strano tiro-cross. Misteri del calcio. Quando ho visto il Feyenoord schierato a centrocampo prima dell'inizio, ho sinceramente pensato che ci fosse un notevole gap fisico a nostro favore. Se ne mettevi due uno sull'altro erano comunque più bassi di Pavlovic. Che speranze potevano avere contro i nostri granatieri? Invece nel primo tempo ci hanno fatto vedere i classici sorci verdi, evidenziando una rapidità di esecuzione ed una disposizione tattica eccellente predisposta da un allenatore (il gemello olandese di Giroud) che ha preparato la gara in soli due giorni. Certo il paperone di Maignan, tradito dall'erba bagnata, gli ha spalancato le porte del vantaggio, ma va onestamente osservato che lo hanno pienamente meritato e probabilmente, se ce ne avessero fatto altri, nulla si poteva eccepire. Il Milan è stato messo sotto sul piano del ritmo, dell'aggressività, delle verticalizzazioni e della velocità di circolazione della palla. Ma secondo me anche da un assetto tattico troppo ottimistico. Guardatevi l'azione del gol di Paixao. Nasce tutto da una potenziale occasione di Reijnders, in cui portiamo 6 uomini in area o comunque a ridosso della stessa. Poi becchiamo un contropiede fulminante direttamente dal rilancio del portiere senza opporre resistenza a metà campo. Avevo detto dopo Empoli che il Milan è una squadra dal potenziale offensivo straordinario, ma forse non era questa la partita in cui esporre sul bancone tutto il campionario di bocche da fuoco. Ne è dimostrazione il fatto che quasi mai abbiamo liberato i nostri uomini d'attacco al tiro, fatta eccezione per una cavalcata solitaria di un Leao a tratti irritante, che ha comunque trovato il modo di farsi rimontare dal difensore avversario. Gimenez si è visto pochissimo, anche perché obiettivamente non gli è arrivato un solo pallone decente. Joao Felix ha numeri da campione, ma vi è la percezione di una certa discontinuità e di un'intesa ancora latente con i suoi compagni di reparto. Nel mezzo, dove bisogna provvedere subito a rifornire Fofana di almeno una decina di bombole d'ossigeno, siamo andati sistematicamente in inferiorità e ciò ha determinato poi che dietro soffrissimo le pene dell'inferno. Anche ad un vecchio marpione come Walker è venuto il mal di testa nel tentativo di arginare le funamboliche evoluzioni del piccolo Paixao, mentre centralmente Thiaw e Pavlovic sono apparsi lenti nelle letture e pericolosamente distratti in un paio di circostanze. E noi? Il solito giro palla lento ed involuto, nel tentativo di trovare improbabili varchi, esponendosi poi ai rapidissimi capovolgimenti di fronte del Feyenoord, abile a chiamare fuori i nostri difensori per poi bruciarli in velocità. La ripresa ha fatto registrare miglioramenti, anche perché questi forsennati sono calati un pochino. Ma niente di che, intendiamoci. Faccio fatica a ricordare vere situazioni da gol, a parte un bel tiro appena alto del profeta in patria Reijnders ed una staffilata di Joao Felix neutralizzata dal portiere. Troppo poco. Nel finale abbiamo assistito alla mossa della disperazione che il buon Sergio ha tentato schierando due punte, Camarda e Abraham, e due esterni offensivi, Chuku e Joao. Purtroppo tutto ciò che ne è scaturito sono stati solo dei mischioni paurosi nella loro area, senza però mai trovare la porta. Paradossalmente la notizia migliore che arriva stasera da Rotterdam è il fatto di aver perso solo per 0-1. È un risultato ribaltabilissimo, ma a San Siro servirà ben altro Milan e soprattutto, visto l'andamento tattico di oggi, un assetto un tantino più sostanzioso in mezzo al campo. Insomma, non bisogna fare l'errore di andare allo sbaraglio per tentare subito la rimonta. Nel frattempo ricordiamoci che c'è un fatal Verona da battere. Dai Paesi Bassi, mitica terra degli olandesi volanti, è tutto. Linea allo studio. (by Corrado Izzo)


Sergio Conceiçao ha parlato a Prime Video al termine della sconfitta in Champions League contro il Feyenoord Sulla partita: "Siamo a metà. Abbiamo ancora 90 minuti da giocare. Sapevamo di questo ambiente difficile qua a Rotterdam, sono stati molto aggressivi, hanno vinto molti duelli. Quando è così diventa più difficile vincere una partita. Abbiamo avuto occasioni per pareggiare e non siamo stati efficaci a livello offensivo, non ne abbiamo approfittato. Anche un po' di sfortuna nel gol preso. Ci è mancata aggressività nei duelli, loro sono stati sempre più veloci e aggressivi. Sapevamo della loro forza sulle seconde palle, sono cose molto importanti: si vincono le partite". Continuerà con i 4 attaccanti? "Vedi questa partita. I giocatori devono vedere in cosa migliorare ma non c'è molto tempo per lavorare sul campo. Sabato abbiamo il Verona e poi martedì ci son 90 minuti da fare e delle cose da migliorare per vincere e passare il turno, andando agli ottavi di finale di Champions League che è il nostro obiettivo". Bisogna tenere alto il livello di motivazione? "A livello emotivo sono sempre molto motivato per dare il meglio di me stesso. Se non siamo motivati in una partita di Champions. Le qualità per me non sono solo tecniche, ci sono tante caratteristiche che i giocatori devono avere per essere di altissimo livello: costanza, continuità, voglia, atteggiamento. Con questo si vincono tante partite. A livello di gioco pure abbiamo bisogno di questa aggressività offensiva. Abbiamo avuto tante palle negli ultimi 30 metri che dovevamo finire in un altro modo. A livello emozionale e di motivazione quindi sicuramente dobbiamo essere sempre al top".