dal sito www.gazzetta.it
MILAN, CADUTA SENZA FINE: PERDE A BOLOGNA, LA CHAMPIONS ORA È UN MIRAGGIO
I rossoblù si prendono lo "spareggio" che permette di continuare a inseguire il quarto posto. Il Diavolo si ritrova ottavo a -8. I gol firmati da Leao, Castro e Ndoye
I recuperi a Bologna segnano sempre le stagioni del Milan. Nel 2022 la papera di Radu fece capire al mondo che lo scudetto era nel destino. Tre anni dopo, Bologna-Milan manda due messaggi chiari: il Bologna può ancora correre per la Champions, il Milan no, il Milan 2024-25 è un disastro e non per caso in società si sta pensando già al futuro. Lo spareggio europeo, recupero della nona giornata, finisce 2-1 ed è giusto così: ha vinto la squadra migliore. Italiano ha preparato meglio la partita e l’ha vinta a otto minuti dalla fine con un gol di Dan Ndoye. La classifica ora dice Bologna 44 e Milan 41, con il quarto posto-Champions sempre a quota 49, quella della Juve. Il Bologna avrà anche perso a Parma ma sta bene, ha le idee chiare e cresce: può ripetere il 2024. Quanto al Milan, beh, ci risiamo. Ha tanti limiti nel gioco – da Fonseca, sono stati fatti passi indietro - e nella concentrazione. Non una novità. Poi i singoli. Joao Felix trasparente, Pavlovic pessimo sul secondo gol e nella scena del crimine anche del primo, Jimenez troppo in difficoltà dietro, Gimenez mai incisivo davanti.
I GOL — Il racconto dei gol. Il Milan passa con Leao quando il Bologna ha il pallone tra i piedi e le mani sulla partita. Mancano solo due minuti all’intervallo, il Milan si difende ma Maignan con un lancione pesca un doppio duello nell’altra metà campo. Gimenez salta su Casale e gira per la corsa di Leao, che non crede ai suoi occhi: è uno contro uno con De Silvestri a campo aperto. Sul rimbalzo del pallone gli gira intorno, punta Skorupski, lo salta e appoggia in porta. Il povero De Silvestri tenta di rientrare a cento all’ora ma arriva tardi. Il pareggio di Castro arriva al 3’ del secondo tempo ed è altrettanto episodico. Una punizione da sinistra trova De Silvestri che salta sopra a Pavlovic, non esattamente quello che vi aspettate in un’area di rigore. La palla rimbalza su Fabbian e arriva a Castro, che anticipa Maignan per il classico gol da centravanti. Il Milan protesta perché Fabbian sembra colpire di braccio ma Mariani e la sala Var dicono di andare avanti, che è tutto regolare: 1-1. Il gol-partita nasce addirittura da una rimessa laterale: Cambiaghi aggira Jimenez e crossa in area, dove Ndoye vince il duello con Pavlovic, che in marcatura in area fa sempre una gran fatica.
LA PARTITA: UN BEL BOLOGNA — La partita è stata combattuta, bella, con una squadra che riesce a giocare – il Bologna – e una che fatica. L’inizio, beh, promettente. Minuto 1: Reijnders per Musah in profondità, tocco per Gimenez e primo tiro (mancino) del messicano. Alto. Minuto 2: Dominguez scappa a Jimenez e crossa teso, Thiaw svirgola e quasi replica l’autogol di Torino. Fuori di nulla. Il Bologna a poco a poco prende campo e pallone, con Dominguez – piccolo, compatto, impossibile da spostare - che fa venire il mal di testa a Jimenez e Joao Felix all’opposto elegante ma soffice, impalpabile, fuori partita. Occasioni? Qualcuna. Al 25’ una gran palla verticale di Ferguson per Ndoye mette i brividi al Milan, ma Pavlovic se la cava di fisico. Quattro minuti dopo, Fofana chiede un rigore per un tocco di Ndoye che pare trascurabile. Altri quattro minuti e un lancio per Fabbian fa suonare tutti gli allarmi di casa Maignan: Ndoye gira per Dominguez, che salta ancora Jimenez e, davanti a Maignan, gli tira addosso. Siamo vicini all’intervallo e arrivano i gol, Leao prima e Castro dopo la pausa. A quel punto, sull’1-1 con mezz’ora da giocare, diventa questione di nervi e cambi. Conceiçao a sorpresa si gioca Jovic, che non si vedeva da una vita, Italiano mette Pobega e Odgaard, poi Cambiaghi e Dallinga. Il meno atteso, Cambiaghi, è l’uomo decisivo: inventa l’assist a sinistra e mette in porta Ndoye. Il Milan somatizza, Conceiçao prova con Abraham ma non è il momento, non è serata, non è stagione: un paio di palloni vengono buttati in area e finisce lì. Occasioni vere, nessuna.
BILANCIO — Note a margine. Il Bologna in campo sa quello che fa e gli esterni fanno la differenza. Ndoye lavora quasi da quinto e ha ancora fiato per attaccare, Benji Dominguez a 21 anni è facilmente uno dei giovani più interessanti del campionato: non è di prospettiva, è già forte. Il Milan invece resta prigioniero dei suoi problemi di testa: ha preso gol all’inizio di un tempo e non è certo la prima volta. Alex Jimenez è effervescente naturale in attacco ma dietro fatica tantissimo, mentre Joao Felix, ancora titolare, è sempre più pallido. Brutto quadro. Conceiçao ha finito andando a protestare con l’arbitro, mentre la squadra si presentava sotto la curva, che poco prima aveva invitato a tirare i fuori i… va bene, avete capito. Fosse solo quello, il problema.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - GAME OVER!
Prima dei voti dei singoli giocatori, è giusto che questa sera, dove la stagione 2024-25 del Milan si svuota di ogni significato (da domenica vedrete come si svuoterà anche San Siro…), è giusto dare un voto al Milan nella sua complessità, perché questo disastro è partito a giugno scorso e ha pervaso tutto e tutti.
MILAN 2: siete tutti responsabili: proprietà, dirigenza, allenatore e giocatori. Al 27 di febbraio, si è spenta la fiamma di ogni entusiasmo, di ogni illusoria speranza che potesse dare un senso a una situazione globale già complicatissima. Al termine di Milan-Parma 1-1 della stagione 1997-98, la Curva Sud espose uno striscione emblematico che recitava: “E ora rimanete soli con la vostra vergogna”. Mai tale pensiero risuona funesto e attuale. E pensare che questa partita, con una gestione politica in Lega diversa, si sarebbe potuta giocare in condizioni favorevoli al Milan...
MAIGNAN 6: in un primo tempo in cui il Bologna arriva nella sua zona, ha un solo intervento importante da fare, ed è quello su Dominguez al 35’ quando è bravo a chiudere l’angolo di tiro all’attaccante bolognese con tutta la figura. Nulla può sui due gol del Bologna.
JIMENEZ 4: un primo tempo di difficoltà, dove sbaglia situazioni tecniche individuali e poi va in grande sofferenza nel duello con Dominguez, al quale non riesce a prendere le misure. Dormita colossale sulla rimessa che porta in vantaggio il Bologna. (dall’84’ ABRAHAM SV).
THIAW 6: si fa sentire bene su Castro, senza mai entrare in collisione fallosa con il nove di casa, che invece cerca spesso il corpo a corpo.
PAVLOVIC 5: Castro, quando non va nella zona di Thiaw, passa nelle sue zolle di competenza, ma il serbo lo fa girare al largo. Macchia clamorosamente la sua prestazione perdendo Ndoye per il gol del 2-1 del Bologna.
THEO HERNANDEZ 5: Ndoye è un brutto cliente, che gioca in mezzo a lui e Pavlovic per cercare spazi. Nel duello singolo lo tiene discretamente bene ma quando deve arrivare prima dell’avversario, specie in fase offensiva, non è mai al posto giusto col il timing giusto.
FOFANA 5.5: sembra che le pile siano tornate ad una carica accettabile. Il duello con Ferguson è tosto, ma lui non molla mezzo centimetro. Imbuca un bel pallone su Gimenez, in un bagliore di giocata codificata per i movimenti del Bebote. Su di lui c’è un possibile rigore, che Mariani non fischia, per contatto con Ndoye. Poi non fa più filtro nel secondo tempo.
REIJNDERS 5: con il Milan che nel primo tempo è più impegnato a limitare il Bologna, tocca davvero pochi palloni tanto è vero che il dato dei passaggi effettuati è di appena sette. La situazione peggiora nel secondo tempo.
MUSAH 6: usa le sue doti fisiche per prendere vantaggio sugli avversari, ma quando deve andare a fare le giocate che impattano, emergono i suoi limiti. La più emblematica è quella dopo 20 secondi da inizio gara, quando dosa malissimo il pallone per Gimenez nella chance che avrebbe potuto spaccare subito la gara. In fase di non possesso si sbatte e prova ad aiutare Jimenez su Dominguez. Anche nella ripresa, paradosso, ha le occasioni migliori lui con Skorupski che gli dice di no.
JOAO FELIX 4: in campo contro pronostico, vaga alla ricerca di spazio e del pallone. Leao, con una delle poche giocate del Milan nel primo tempo, gli spalanca il corridoio per andare verso Skorupski, ma lui alla minima tirata di maglia si ferma. Poteva cercare di resistere. Anche nei 15’ del secondo tempo, non fa niente. (dal 60’ PULISIC 5: impalpabile. Ed è un problema).
LEAO 6: a conti fatti, è quello che costruisce due delle situazioni migliori per il Milan nella prima frazione. L’assist nel corridoio centrale per Joao Felix è bellissimo, ma il suo connazionale non accetta il corpo a corpo prolungato. Poi, al 43’, è perfetto nel leggere la spizzata di Gimenez, a saltare il diretto avversario, dribblare Skorupski e sbloccare una partita molto complicata.
GIMENEZ 6: subito connesso con la gara, non riesce a chiudere in porta l’assist arretrato di Musah dopo neanche trenta secondi di gioco. Poi si sbatte tantissimo nell’aiutare la squadra. Decisiva la sua spizzata, in anticipo su Casale, che apre la strada a Leao per il gol che sblocca la partita. Nel secondo tempo non gli arrivano rifornimenti degni di tal nome. (dal 76’ JOVIC 5: ha una chance, non riesce a indirizzare il pallone).
All. CONCEICAO 5: dopo questa sera, il resto del campionato che senso ha? Lui è un allenatore che ha bisogno di lavorare dall’inizio con una squadra, ha preso un gruppo che non ha le caratteristiche che lui vuole per il suo calcio. La squadra è cerebralmente piatta.
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