dal sito www.gazzetta.it
MILINKOVIC PARA TUTTO: UN GRANDE TORINO ALLONTANA IL MILAN DALLA CHAMPIONS
Dopo la doccia fredda in Europa, i rossoneri cadono anche in campionato: clamorosa l'autorete di Thiaw causata da Maignan, poi Pulisic sbaglia dal dischetto. Il pari è di Reijnders, Gineitis dà i tre punti ai granata
Via crucis del Milan, stazione 11 (o chissà quale altra): la sconfitta beffa dopo buona partita. Un Torino concreto, cinico e con un fenomeno in porta batte Conceiçao nella settimana più nera di un anno già tenebroso di suo. I particolari del dramma Milan fanno la differenza e il rigore parato da Milinkovic a Pulisic è solo uno degli episodi. L’1-0 granata è una clamorosa autorete di Thiaw su folle rinvio di Maignan, il 2-1 è un gol di Gineitis – classe 2004, bene per il Toro e la Serie A – arrivato due minuti dopo il pareggio di Reijnders. Neanche il tempo di godersi il pareggio: il Milan è stato in svantaggio per tutta la sera con l’eccezione di 7 piccoli minuti e in classifica, invece di mettere nel mirino la Lazio fermata a Venezia, resta tristemente a 41. La curva, alla fine, ha urlato il classico "tirate fuori i...". La curva granata dall'altra parte cantava e con ragione: ha visto un gran bel Toro, che sale a 31 punti e gioca una partita da Toro, con tanto cuore e parecchia testa.
IL MIGLIORE — Vanja, il grande gigante Milinkovic, merita un minuto di attenzione perché ha stravinto il duello con Maignan, sempre più in crisi. Il fattaccio dopo meno di 5 minuti. Pedersen calcia lungo, Thiaw è in vantaggio su Sanabria ma Maignan esce e, invece di metterla comodamente in fallo laterale, rinvia addosso al suo centrale. Thiaw prova a proteggersi, la palla gli sbatte sulla spalla e rotola per tutta l’area, fino alla linea di porta. Autogol da Gialappa’s anni 90. Milinkovic invece nel primo tempo ha parato a Pulisic il quarto rigore in stagione, come Donnarumma 2019-20. Al netto del gol di Reijnders, ha preso tutto quello che passava in zona, confermando la stagione della vita: se non è il miglior portiere del campionato, ci va vicino. In un paio di momenti è sembrato avere una calamita dentro i guanti, per esempio in quell’azione dopo un’ora di partita: tiro di Reijnders, rimpallo su Fofana e palla che – invece di schizzare in un angolo - gli è finita docilmente in mano.
DUE MINUTI FOLLI — Prima di parlare della partita, i due minuti che l’hanno decisa. A 16 minuti dalla fine, il Milan pareggia con Reijnders dopo cento attacchi e altrettanti tentativi. Cross di Sottil, entrato per Joao Felix, respinta corta di Walukiewicz e tiro dell’olandese col 14, all’ottavo gol del suo campionato. Neanche il tempo di festeggiare e il Toro si ributta nell’altra metà campo. Sanabria è sveglio a battere in fretta una punizione e Gineitis, solo in area con Fofana che gli soffia addosso, incrocia forte col sinistro. Perfetto.
LA PARTITA — Torino-Milan inizia con l’autogol di Thiaw, come all’andata, ed è bella, intensa, con un Milan migliore di altre sue versioni. Il Milan reagisce al gol subito e il Toro si abbassa. Reijnders fa girare palla e spesso è attacco a difesa schierata. Gimenez ha due occasioni in quattro minuti. Minuto 21: Reijnders verticale per Joao Felix, che è bravo a controllare, fare uno-due con Pulisic e trovare il numero numero 7 in verticale. Gimenez si sposta la palla col destro, che non sarebbe il suo piede, e calcia bene. Milinkovic ha i riflessi delle serate buone e devia in angolo. Minuto 24: buon cross mancino di Pulisic da destra e colpo di testa del solito Santiago, che in girata la prende male. Si capisce, il Milan può pareggiare ed eccola, l’occasione taglia XL. Jimenez crossa da destra, Leao salta sopra Pedersen, devia di testa e trova il braccio alto del norvegese. Rigore, che Milinkovic para alla grande: Pulisic incrocia forte, Vanja si tuffa e devia. Il Milan avrebbe tutto per deprimersi e in effetti prima dell’intervallo rischia di prendere il secondo gol. Maignan prima para su Pedersen, poi cancella con la mano di richiamo un tiro di Vlasic, lasciato troppo solo su una seconda palla, con Musah e Reijnders citati dalla difesa per omissione di soccorso.
MILAN D'ASSALTO MA... — Conceiçao prende nota e, controintuitivo, per recuperare aggiunge un centrocampista, che ovviamente è Fofana, al posto di un attaccante. A sorpresa, non toglie Pulisic e Joao Felix, acciaccati, ma Leao, che male non sta. Dopo altri 8 minuti, basta Musah e via al 4-2-4, con Abraham vicino a Gimenez, Pulisic a destra e Joao Felix a sinistra. Funziona? Beh, sì, il Milan attacca, subisce poco e non trova il gol solo perché il Toro ha un gigante in maglia azzurra: Milinkovic. Vanja tra il 12’ e il 18’ del secondo tempo para Fofana, Joao Felix e Reijnders, con deviazioni di difficoltà crescente. L’ultima del tris, su Reijnders, è una parata con i piedi mentre il corpo va dall'altra parte: un sapore crescente di predestinazione. Il Milan qui è bravo a insistere. Mancano ancora 22 minuti più recupero quando Joao Felix, appena prima di uscire, colpisce il palo esterno di sinistro. Milan, Milan, sempre Milan. Vanoli mette assieme gli indizi e ne cambia tre insieme: dentro Linetty, Walukiewicz e Gineitis, che appena entra ha un’occasione. Siamo al dunque. Pareggia Reijnders, segna Gineitis e la partita impazzisce definitivamente. Si attacca come viene, il Toro ha due occasioni in contropiede ma l’ultima azione è del Milan e si ferma su Milinkovic, che esce, prende il pallone e manda tutti in doccia. Trovare un’immagine più simbolica, impossibile.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - JOAO FELIX INDECOROSO, CONCEIÇAO NON LEGGE LA PARTITA. PAVLOVIC E JIMENEZ I MIGLIORI
MAIGNAN 5: la sua scelta di non far rimbalzare il pallone e farlo entrare in area piuttosto di calciarlo di prima è clamorosamente errata, perché becca in pieno Thiaw in un autogol che è una fotografia fedele della stagione milanista. Sul 2-1 del Toro può poco.
JIMENEZ 6.5: stantuffa per tutti gli 88 minuti in cui rimane in campo. Crossa, intercetta, corre, mette il Torino in difficoltà con le sue scorribande continue che sono una spina nel fianco costante per la squadra di Vanoli. (dall’88’ CHUKWUEZE SV)
THIAW 5: se sull’autogol è vittima della decisione di Maignan, è sul gol del 2-1 del Torino che commette l’ingenuità più grande. Al posto di posizionarsi davanti al pallone, protesta con Sozza e Sanabria lo frega battendo senza chiedere la distanza e mandando in porta Gineitis.
PAVLOVIC 6.5: se tutta la squadra avesse il suo spirito, forse oggi sarebbe ancora dentro alla Champions League e in posizioni più alte in classifica. Lotta come un guerriero, si sgancia spesso in attacco, vince tutti i duelli e si trova anche a fare il centravanti.
THEO HERNANDEZ 6: nella partita del post eliminazione, sostanzialmente non fa una brutta partita. Viene spesso a giocare dentro al campo mentre nel secondo tempo lo si rivede con le sue canoniche sgroppate.
MUSAH 5.5: prende il solito giallo che gli condiziona la prestazione. Fa “muretto” sulle transizioni perimetrali del Milan, ma non è un giocatore che ha quella qualità che servirebbe là in mezzo. (dal 54’ ABRAHAM 6: viene mandato in campo per affiancare Santi Gimenez nel tentativo di cambiare le cose e, obiettivamente, entra bene in campo. Lo trovi anche lontano dall’area di rigore a dare una mano e apparecchia la tavola per il gol del momentaneo pareggio di Reijnders).
REIJNDERS 6: del metodo di gioco di Sergio Conceiçao o, quanto meno, della sua idea di gioco è quello che ne sta pagando di più le conseguenze. Deve fare il regista (non lo è) mentre davanti a sé ha un Joao Felix che non sa né di carne e di pesce. Nonostante tutto, segna il gol numero otto in campionato e diventa il miglior marcatore del Milan in campionato.
PULISIC 5: sbaglia il rigore del potenziale pareggio facendosi ipnotizzare da Milinkovic-Savic. A livello d’impegno è encomiabile, ma non trova mai una giocata che, a livello qualitativo, possa fare leva sul pullman del Torino. Anche lui entra nella dormita collettiva sul gol del 2-1 del Toro a certificare una serata da incubo.
JOAO FELIX 4: le cronache ci dicono che nei due giorni successivi al Feyenoord non si è allenato in gruppo perché era affaticato. Conceiçao, nella rifinitura, lo rimette dentro con i titolari e già questa cosa ha destato sospetto. È evidente di come goda di una sorta di immunità alla sostituzione nonostante faccia delle prestazioni pietose a livello qualitativo. Peggio di lui fa chi lo tiene dentro. Infatti quando esce, il Milan si rianima. (dal 70’ SOTTIL 6: entra molto bene in campo, si trova a suo agio nell’asse con Theo ed è da uno dei suoi tanti cross che nasce l’azione del pareggio del Milan).
LEAO 5.5: non un primo tempo scintillante, ma dentro la mole di gioco milanista dopo l’autogol, lui si procura il rigore che poi Pulisic fallisce. Non è spiegabile la sua sostituzione all’intervallo per far posto a Fofana quando in campo ci rimane il fantasma di Joao Felix. (dal 46’ FOFANA 5: dorme clamorosamente in occasione del gol vittoria del Torino, perdendosi Gineitis).
GIMENEZ 5.5: Milinkovic-Savic, in avvio di primo tempo, gli cancella un gol praticamente fatto con una super parata. Nel secondo tempo, pur di allargare la difesa del Torino, si trova ad agire come seconda punta e apre gli spazi per l’avanzata dei compagni. (dall’88’ CAMARDA SV)
All. CONCEICAO 4: con questa prestazione, il Milan dice praticamente addio alla Champions League. Le sue scelte non pagano, specialmente quella di tenere in campo, oltre ogni ragionevole comprensione, Joao Felix che sembra goda di un trattamento di favore. La sostituzione di Leao all’intervallo non ha senso e quando toglie Felix, è troppo tardi. E sta perdendo la qualità di Reijnders dalla trequarti in su. Conferma a fine stagione molto più lontana.
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