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8 marzo 2025, Lecce vs Milan 2-3




dal sito www.gazzetta.it
7 marzo 2025

CONCEIÇÃO INSODDISFATTO AL MILAN? IL TECNICO SMENTISCE TUTTO: “FALSO, IL CLUB È CON ME"
Quella di ieri è stata una giornata strana in casa Milan. Non solo allenamento e lavoro in campo: nel pomeriggio infatti, un portavoce del tecnico portoghese ha trasmesso tutta l’insoddisfazione di Conceição. Messaggi, articolati punto per punto e inoltrati alla stampa, che sarebbero la trascrizione del pensiero dell’allenatore. Il tecnico lamenterebbe problemi di funzionalità nella struttura d’allenamento a Milanello e anche la scarsa preparazione atletica della squadra. Ma soprattutto la mancanza di supporto dirigenziale, di un progetto tecnico chiaro e ancora la lontananza di Cardinale. Per finire l’assenza di impegno da parte del gruppo e in particolare dei suoi giocatori di riferimento. Un’uscita che non avrebbe potuto lasciare indifferente la società, ma da cui il tecnico si è immediatamente dissociato. Se ha qualcosa da dire, lo fa di persona. Proprio alla Gazzetta ha fatto sapere: “Soffro tantissimo per il momento del Milan ma niente di ciò che è stato riportato sul mio conto è vero. La società è sempre presente, so che il club è con me”. Conceição smentisce di non trovare a Milanello tutte le comodità di cui ha bisogno, tanto che il centro sportivo è stata la sua casa per diverse settimane. Smentisce con ancora più forza e convinzione l’idea di sentirsi solo, abbandonato dal club: si confronta ogni giorno con il dt Moncada, presenza quasi fissa al campo, e con Ibra. Lo ha fatto anche ieri. Dopo il malinteso con uno degli addetti personali alla comunicazione, ieri Conceição si è confrontato con la società, facendo chiarezza sull’episodio, e poi affidandosi all’ufficio stampa del club. Lo stesso autore dell’equivoco in serata ha fatto una clamorosa retromarcia. (Alessandra Gozzini)


dal sito www.gazzetta.it
7 marzo 2025

SI DIMETTE IL PORTAVOCE DI CONCEIÇAO: "HO DANNEGGIATO LA SUA REPUTAZIONE"
Dopo le rivelazioni sui problemi in casa rossonera, seccamente smentite dal tecnico dei rossoneri, è stato interrotto il rapporto
Il grande caos del Milan 2024-25 provoca una prima conseguenza secondaria. Il portavoce di Sergio Conceiçao, l’uomo delle rivelazioni al centro della cronaca delle ultime ore, si è dimesso con un testo di spiegazione: “Nessuno dei punti è stato convalidato dall'allenatore Sérgio Conceição, né sono vincolanti per lui come professionista. Per l'errore commesso e per il danno alla reputazione causato, rassegno immediatamente le dimissioni dalla mia posizione con l'allenatore”.
la ricostruzione — Che cosa è successo? Il portavoce di Conceiçao, Francisco Empis, ieri ha inviato a giornalisti italiani alcuni messaggi relativi all’insoddisfazione dell’allenatore sulla struttura di Milanello (non all’altezza di un club top), sulla preparazione atletica della squadra con Fonseca, sull’impegno insufficiente di parte dei giocatori e soprattutto sulla mancanza di supporto da parte della dirigenza, tra assenza di una direzione chiara nel progetto tecnico (tempi lunghi sul mercato, mancanza di un “poliziotto cattivo” nel rapporto con i giocatori, poca chiarezza sui compiti) e un proprietario lontano come Gerry Cardinale, che manca a Milano da molti mesi per motivi mai spiegati pubblicamente. Le dimissioni non sono una sorpresa perché Conceiçao già nella giornata di ieri aveva negato che il pensiero appartenesse a lui: “Soffro tantissimo per il momento del Milan ma niente di ciò che è stato riportato sul mio conto è vero – ha detto alla Gazzetta -. La società è sempre presente, so che il club è con me”.
le scuse — Il portavoce del tecnico, nel suo messaggio, si scusa con Conceiçao e con il Milan, non prima di aver fatto alcune precisazioni: “Le informazioni pubblicate contengono diversi errori e imprecisioni, in particolare per quanto riguarda i rapporti tra i membri della squadra, lo staff tecnico e la dirigenza del Milan. Non rispecchiano la verità dei fatti, ma piuttosto voci e supposizioni prive di qualsiasi base fattuale”. E così un capitolo, almeno in apparenza, è risolto, archiviato come malinteso o iniziativa individuale. Tutti i problemi del Milan però restano sul tavolo e domani, a Lecce, nessuno potrà cancellarli. La sensazione è che, in una situazione del genere, tutto possa succedere.
Luca Bianchin



dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - LECCE-MILAN PROBABILE FORMAZIONE: THEO GIOCA, LEAO IN PANCA. BONDO VERSO L'ESORDIO
Domani alle 18, allo stadio Via del Mare, Lecce e Milan si affronteranno nella sfida valida per la 28^ giornata di Serie A. Per il Milan sarà una sfida delicatissima, dato che i rossoneri arrivano da tre sconfitte consecutive e da una settimana ricca di polemiche extra campo tra diatribe societarie e il caos creato alla vigilia dal portavoce di Conceicao con tanto di smentita pubblica dello stesso allenatore. Però poi c'è il campo e bisogna giocare, anzi: giocare per vincere. Senza se e senza ma.
Secondo quanto appreso dalla redazione di MilanNews.it, dopo le prove odierne a Milanello dovrebbe essere questa la probabile formazione del Milan per la sfida di domani a Lecce:

MILAN (4-2-3-1)
57 Sportiello
32 Walker 28 Thiaw 46 Gabbia 19 Theo
80 Musah 38 Bondo
20 Jimenez 14 Reijnders 11 Pulisic
90 Abraham
All.: Conceiçao
A disp.: 96 Torriani, 35 Raveyre, 23 Tomori, 33 Bartesaghi, 42 Terracciano, 24 Florenzi, 29 Fofana, 99 Sottil, 79 Joao Felix, 10 Leao, 21 Chukwueze, 73 Camarda, 7 Gimene
Indisponibili: Emerson Royal, Loftus-Cheek
Squalificati: Pavlovic, Maignan
Diffidati: Musah



dal sito www.milannews.it
7 marzo 2025

Ecco le dichiarazioni di mister Conceição rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Lecce: Sulle voci di ieri sera... (qui la ricostruzione) "Mi dispiace questa situazione. Non ho capito perché, non si capisce quello che mi ha fatto questo ex collaboratore, non so se pagato da qualcuno. Non ho capito. Una giornalista mi ha chiamato e mi ha mandato uno screen di questi punti a cui si riferisce. L'ha fatto per cattiveria, mi dispiace per tutti. Anche per quelli che lavorano qua al Milan. Noi siamo qua tutti i giorni, Zlatan e Geoff sono qua tutti i giorni. Discorsi con me, e con la squadra, discorsi tutti insieme... Abbiamo avuto una settimana pulita per lavorare su altre cose con tutto il gruppo a disposizione, anche Florenzi che è rientrato. È stata la prima settimana così, abbiamo fatto un buon lavoro, sono tutti i coinvolti. Sono uscito dal Porto con una situazione non bella e fino ad oggi non ne ho parlato ancora. Immagina allora che io sono qua a lavorare e mi metto a parlare di queste cose delicate. Nelle sedi legali ne risponderà, chi l'ha pagato e perché l'ha fatto". Che settimana è stata per lei? "È stato importante lavorare con alcuni giocatori su diverse situazioni su cui non abbiamo mai lavorato. Se parliamo di voglia non va bene, la voglia devono averla tutti. È una cosa che deve esserci tutti i giorni per chi entra qua a difendere questa maglia. In allenamento vedo chi mi dà più garanzie per iniziare la partita, tutti mi hanno dato una buona risposta. Poi sono io che devo scegliere la strategia migliore per vincere una partita difficile". Come si allontana questa negatività? "Con i risultati. Per ottenere i risultati abbiamo bisogno di due caratteristiche: lavorare al massimo, dobbiamo fare molto di più come squadra. Poi c'è un pizzico di sfortuna da migliorare. È tutto diverso quando si vince. Anche per me è una novità perdere tre partite di fila. Non c'è altra strada che lavorare. Bisogna credere e fare, lavorare con la massima convinzione". Come farai a tenere la squadra ancora attaccata a questa stagione ora che molti obiettivi sportivi sono sfumati? La partita di domani acquisisce un valore grande? "Ogni tre giorni da quando sono arrivato qua ci sono state partite decisive. Abbiamo 13 partite sicure, 11 in campionato e 2 di Coppa Italia. Guardando questo derby e vedendo la dichiarazione di Inzaghi ha detto che possono vincerne 3, noi possiamo vincerne 2 nonostante la stagione negativa. Non possiamo pensare troppo in là, altrimenti ci dimentichiamo di cosa è necessario per vincere". Hai la sensazione che i giocatori vogliano uscire da questo momento? "Ce l'ho, veramente. In questi due mesi ho avuto giornate difficile in questo senso qua, ma ora convinto che ora sono tutti molto... Quando sono arrivato qua abbiamo avuto 10 giorni incredibili con la Supercoppa, poi contro il Cagliari si è persa quell'anima e quell'energia grandissima presa a Riyad. Come media punti eravamo dietro il Napoli in campionato, poi dopo Zagabria è stato brutto con tanti errori, miei e dei giocatori. Dopo questa partita anche le due partite col Feyenoord, episodi di sfortuna... Non posso escludere una cosa dall'altra: Theo ha preso il rosso, ma potevamo 2-3 gol nel primo tempo. In quel momento eravamo in partita ed ero convinto che avremmo vinto. Con l'espulsione è cambiata la partita. Si è persa questa anima che non dobbiamo perdere, altrimenti entriamo in un buco da cui non usciamo più. Sono solo parole, lo so. Ma mi costa, così come costa ai tifosi. Mi costa stare qui con voi e vedere qualcuno di voi al telefonino... Ho un rispetto grandissimo. L'Arsenal ha battuto 7-1 il PSV è la stessa Arsenal contro cui io ho perso ai rigori l'anno scorso. Non è che da un giorno all'altro non capisco più niente di calcio, ho un percorso prima di arrivare qui. Mi devo giustificare tutti i giorni sul perché sono l'allenatore del Milan. Ci sono problemi grandissimi di negatività a tutti i livelli, ma bisogna guardare avanti e vincere. Io parlo, la settimana è stata molto buona a livello di lavoro. Ma non vuol dire che domani vinci 4-0 col Lecce, magari. Non dobbiamo guardare al passato, ma al futuro e il futuro è domani". Domani quindi ci sarà l'esclusione di alcuni big? "Sono il primo che non voglio perdere. Sarei masochista a pensare di mettere una squadra che non sia la migliore per vincere la partita. Poi ci sono altri momenti, ci sono 90 e più minuti, c'è questa gestione da fare e mi pagano per questo. Io scelgo in base alla forma dei giocatori, ad esempio uno ha tanta qualità e fisicamente non è a posto o in allenamento non mi dà le sensazioni giusti. Non è che hanno firmato per giocare sempre, gioca chi mi dà più garanzie. Pagano i leader domani? Sono io il leader, sono io che pago". Quanto manca per vedere il Milan che vuole lei tatticamente? "Si sta lavorando. In questo momento non voglio entrare nello specifico. Giampaolo sarebbe contento se dicessi qualcosa del genere. Stiamo lavorando, la settimana è stata importante per le dinamiche che vogliamo quando abbiamo e non abbiamo la palla". Gimenez è in buone condizioni o ancora non ha smaltito l'infortunio di quando è arrivato? "Sta lavorando. Arriva in un campionato che non è per niente facile, è diverso in Italia. C'è sempre un periodo di adattamento, è assolutamente normale. Non abbiamo castrato la sua qualità mettendogli un giocatore vicino. Ci stiamo lavorando e lui è molto concentrato sul suo lavoro, ha fatto una bella settimana di allenamenti. Ho visto tanti giocatori che sono arrivati in Italia, vedi Retegui, e hanno fatto fatica inizialmente. Non è facile arrivare in Italia e fare subito 15-20 gol. Lui lo vuole e lo voglio anche io, ma sta lavorando". Nei momenti topici delle partite alcuni esponenti della squadra commettono qualcosa di imprevedibile e fuori contesto. Tutto questo è per caso conseguenza di un clima di emotività eccessiva? Mancanza di serenità? "Noi cerchiamo di tranquillizzare i giocatori in quei momenti, non è che se le cose non vanno bene dobbiamo reagire con poca intelligenza. Quest'anno l'ambiente dall'inizio non è bellissimo, noi dobbiamo concentrarci su cosa possiamo controllare: la prestazione. I giocatori devono avere questa responsabilità. Ci sono momenti di una squadra che molti cercano di fare il passo giusto ma comunque non succede". Cosa ha sbagliato Conceiçao? "Ho sbagliato come sbagliano tutti gli allenatori. Nei principi e di una dinamica di squadra ho le mie caratteristiche personali, quello che faccio lo faccio pensando al meglio. In questo percorso che ho avuto ci sono state più soddisfazioni che cose negative. Fuori dal gioco io e il mio staff abbiamo le nostre dinamiche, sono dinamiche dove il rispetto tra loro, tra lo staff tecnico e loro, tra loro e chi lavora qua è importante. Sono cose che dico anche ai miei figli. Come campo dico che è stata la prima settimana di lavoro sul campo che ho avuto a disposizione. Io provo a sbagliare il meno possibile. Un'esperienza così, anche nei momenti difficili, ti fa crescere". Dall'interno come state vivendo questa situazione? "Cerchiamo di essere molto concentrati sul lavoro. Zlatan e Moncada sono tutti i giorni qua per fare il meglio per la squadra. Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo controllare, fuori sono liberi di giudicare. Qualcuno è stato anche il mio allenatore... Sacchi due mesi fa ha detto che ero un signor allenatore, oggi mi spacca tutti i giorni. Lui ha avuto grandissimi campioni ed ha vinto, gli ho anche mandato un messaggio e non mi ha risposto. Viviamo del momento, c'è grande rispetto, le persone possono dire quello che vogliono". Cosa ha notato in questi due mesi sui giocatori più rappresentativi che spesso hanno deluso? "Ci sono due cose. L'allenatore con i giocatori e Sergio Conceiçao con Leao, Theo e Maignan. La persona è una cosa, l'allenatore è un'altra. L'ha detto anche un grandissimo come Ancelotti. Come persone sono grandissime persone, come professionisti hanno alti e bassi come tutti. Sono giocatori che hanno dimostrato che qua al Milan possono fare la differenza perché hanno una qualità enorme". Dopo Zagabria disse che mancava la base. Ora c'è? "A Zagabria abbiamo preso un gol che succede poche volte, poi c'è stata l'espulsione di Musah e abbiamo anche pareggiato. La base di cui parlavo era l'ambizione che ci portava direttamente agli ottavi di finale. Parlare dopo una sconfitta... Io sono appassionato, vivo le cose in questo modo. Anche se vinco non ho un sorriso pieno, la vivo così tutti i giorni. Sono fatto così, è il mio carattere. Ho 50 anni, è difficile che cambierò. Neanche quando giocavo con i miei figli ero tranquillo, figuriamoci ora nel mio sogno professionale che è stare qua al Milan. È il mio modo di vivere le cose come allenatore. Questa base è avere questo atteggiamento e voglia di migliorare. La vedo? Sì, è chiaro. Altrimenti che ci stavo a fare qua. È difficile spiegare. Contro la Lazio i primi 15 minuti sono stati bruttissimi, ma non era stanchezza. L'ambiente era difficile per i giocatori. Devo stare con la mia squadra, con i miei giocatori e dargli gioia e piacere in un momento difficile. Come uomini e come persone a volte guadagniamo qualcosa in più se pensiamo alle cose positve". Che cosa le piacerebbe vedere di quel suo Porto che oggi non riesce a vedere qui? "Parlavo di questo quando ho visto la partita dell'Arsenal... La solidità, la compattezza della squadra, anche con meno qualità rispetto ai giocatori che ho oggi, era fantastica. Deve essere un comportamento armonioso, dove tutti sanno cosa stiamo facendo per rubare palla agli avversari. Tutti i giocatori devono avere un comportamento da soldato: sto trovando più difficoltà di far passare questo messaggio. Ora stiamo lavorando con chi ha giocato di più, abbiamo cominciato questa settimana. Vedremo qualcosa di diverso già domani? Io lavoro veramente su questo... Domani un Milan migliore? Dopo una settimana? Va bene, accetto la sfida (sorride, ndr)".



dal sito www.gazzetta.it
8 marzo 2025

MILAN, RIVOLUZIONE DI CARDINALE: ALLEGRI IN POLE PER LUGLIO. È L’UOMO GIUSTO?
Un Milan di nuovo al Max. Appurato che l’avventura in rossonero di Conceiçao si concluderà, è arrivato il momento di giocare d’anticipo per non vivere, nel 2025-26, un’altra annata come l’attuale. Ovvero figlia dell’errore commesso la scorsa primavera quando, per sostituire Pioli, la dirigenza ha valutato profili… non da Milan. Prima Lopetegui, poi Fonseca. Serviva un allenatore vincente, un conoscitore del campionato e dell’alta classifica. Come Antonio Conte, che non a caso ha rivitalizzato il Napoli, o come Massimiliano Allegri, che è ancora libero dopo l’anno sabbatico successivo all’addio alla Juventus. E adesso che c’è da sostituire Conceiçao e Max è libero, l’errore del 2024 non sarà ripetuto. Allegri ha tutte le caratteristiche per essere l’uomo giusto al posto giusto. Primo motivo: dopo una stagione travagliata, in via Aldo Rossi hanno capito che serve un “normalizzatore”. Sotto questo aspetto Allegri è una garanzia: ha conquistato sei scudetti e ha sempre finito tra le prime quattro (a parte l’anno della penalizzazione in bianconero). Secondo motivo: è già stato a Milanello durante l’era Berlusconi, ha vinto un tricolore e al suo fianco aveva Mauro Tassotti, che potrebbe tornare a far parte del suo staff, e Ibrahimovic come centravanti. Tra i due non sono state solo rose e fiori? Vero, ma il tempo ha suturato le ferite. Terzo motivo: Max è abituato a giocare con tutti i moduli. Ha le sue richieste, ma si adatta anche al materiale umano che gli viene messo a disposizione e tirare fuori il meglio. Nel Milan attuale di calciatori da rilanciare ce ne sono. Allegri dunque è un’idea forte per il Milan, ma stuzzica anche il diretto interessato che ha detto no ai soldi dell’Arabia e aspetta una chiamata importante in Italia per prendersi la rivincita dopo l’addio alla Juve. Alternative a Max? Un altro vincente come lui non c’è e dunque bisognerebbe andare su un altro profilo. Come per esempio Fabregas o De Zerbi, entrambi stimati e apprezzati per il brillante lavoro che stanno facendo con Como e Marsiglia. In pole però adesso c’è Allegri. (Andrea Ramazzotti)


dal sito www.gazzetta.it
8 marzo 2025

BRAIDA NON FA SCONTI. L’EX DS ROSSONERO DURISSIMO CON IL CLUB: “QUESTO MILAN MI FA STAR MALE”
Una crisi di identità e di senso di appartenenza, e alla guida del progetto un Ibrahimovic comunicante, non un uomo forte. Questa in sintesi la situazione del Milan, oggi, secondo Ariedo Braida che dei rossoneri fu uno dei dirigenti dei tempi d’oro, con Berlusconi e Galliani: “Sono triste – spiega Braida al sito di SoFoot -, vedere il Milan in questo stato mi fa star male”. Al Milan, sottolinea Braida, ci sono due ragioni principali per spiegare la situazione: “Una crisi di identità e una mancanza di sentimento di appartenenza”. La colpa è condivisa: “I giocatori sono responsabili, ma è difficile essere performanti in un club senza identità. Ciò che manca, è una guida, un uomo forte come lo era Berlusconi. Con lui e Galliani c’era una linea direttrice”. Al Milan dunque serve un uomo forte, come Maldini per esempio: “Licenziarlo è stato un errore grossolano, e cacciarlo in quel modo inscusabile”. Non come Ibrahimovic: “Lui non è un punto di riferimento. Ibrahimovic non ha ancora le competenze e l’esperienza per essere un uomo forte, capace di dirigere un club, è solamente un comunicatore”. E ce n’è anche per i giocatori chiave, come Leao, Hernandez e Maignan: “Sono giocatori di talento, ma non sono dei leader in grado di unire la squadra e rilanciarla. E non hanno la costanza e la personalità per essere dei leader. Nessuno oggi lo è al Milan”. La soluzione? “Prenderei 4-5 giocatori italiani, come all’Inter per esempio. Ciò permette di creare una identità”. (Alessandro Grandesso)





Fonti immagini pre-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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Fonti immagini foto tifo del Milan: Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio,
Milan Club Battipaglia (SA), Milan Club Bisceglie (BAT), Milannews.it e Spazio Milan
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Fonti immagini foto tifo del Milan: Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio, Milan Club Battipaglia (SA),
Milan Club Bisceglie (BAT), AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, DAZN, Milannews.it, DAZN, Spazio Milan, Milan Press
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Fonti immagini post-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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Lecce by night (Photo Francesco Maggio "ZioFra")
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VIDEO della partita
(da Sky Sport)



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VIDEO 1
Il riscaldamento prepartita dei giocatori rossoneri
(by Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio, M.C. Battipaglia - SA, M.C. Bisceglie - BAT)
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VIDEO 2
Il rigore del 2-2 di Pulisic
(by Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio, M.C. Battipaglia - SA, M.C. Bisceglie - BAT)


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VIDEO 3
"Chi non salta è un leccese" dopo il gol del 3-2 rossonero
(by Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio, M.C. Battipaglia - SA, M.C. Bisceglie - BAT)
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VIDEO 4
"Cardinale devi vendere..." con i giocatori del Milan
che salutano il settore ospiti
(by Giuseppe Di Cera, Vincenzo Di Virgilio, Francesco Maggio, M.C. Battipaglia - SA, M.C. Bisceglie - BAT)


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VIDEO 5
Continua la contestazione della Curva del Milan
(da Mondocalcionews.it - facebook)
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VIDEO 6
Il settore ospiti a Lecce
(da facebook)


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VIDEO 7
L'esultanza di Leao dopo il gol del 2-3 di Pulisic
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VIDEO 8
"Cardinale devi vendere, vattene, vattene" nel postpartita
(by Milan Club Chivasso - TO)




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(I giornali del 9 marzo 2025)




dal sito www.gazzetta.it

LECCE COME RIAD: MILAN DA 0-2 A 3-2. AUTOGOL E DOPPIETTA DI PULISIC, ORGOGLIO CONCEIÇAO
I rossoneri reagiscono a una partita che sembrava stregata. Il tecnico cambia l'attacco e Leao, entrato dopo l'intervallo, crea l'occasione del sorpasso
Viaggio all'inferno e ritorno. Sotto di due reti e a un passo dalla quarta sconfitta consecutiva che probabilmente sarebbe costata la panchina a Conceiçao, il Milan si risveglia e rimonta. Da 0-2 a 3-2 grazie all'autorete di Gallo e alla doppietta di Pulisic in una partita pazza nella quale i rossoneri si vedono annullare due reti per fuorigioco, colpiscono un palo e creano molto senza battere Falcone. A tratti sembra un'altra gara stregata, nella quale Krstovic si prende la luce dei riflettori firmando una bella doppietta, poi però l'ingresso di Leao a inizio ripresa cambia il corso del match perché i padroni di casa non ne hanno più. E così dalla prospettiva di essere superato lunedì dall'Udinese (in caso di vittoria a Roma contro la Lazio), il Diavolo torna ottavo, a un punto dalla Fiorentina. La rincorsa all'Europa League è ancora lunga e gli errori difensivi anche al via del Mare pesano (quinto incontro di fila con almeno un gol al passivo...), ma il segnale è importante per far capire che le ultime dieci giornate di campionato magari non saranno un calvario.
KRSTOVIC-GOL — Il Milan inizia bene e con voglia, per far vedere che la settimana di lavoro a Milanello non è stata una vacanza. Gimenez segna (il Var annulla per fuorigioco), poi il Diavolo va vicino di nuovo al gol con un'altra sgasata di Pulisic a sinistra (bel cross che non trova compagni al centro). Sembra il preludio al vantaggio e invece Hernandez e compagni vanno sotto con Krstovic che viene lasciato libero di concludere da fuori area da una marcatura sbagliata di Gabbia. Sportiello, sostituto dello squalificato Maignan, non può niente. Per il Lecce, che in casa non segnava da 77 giorni (Lecce-Lazio 1-2), è una liberazione. Conceiçao si sbraccia dalla panchina per ricaricare la squadra, ma la botta a livello psicologico è di quelle forti. I rossoneri arrivano al tiro con Musah e Bondo senza impensierire eccessivamente Falcone, poi arriva il pari di Gabbia, su punizione laterale calciata da Theo Hernandez, ma anche la gioia del difensore viene annullata da un controllo Var: ancora off side. Sembra una maledizione per il Diavolo che già attraversa un periodo complicato come risultati e che si vede annullare due reti in un quarto d'ora. La partita è piacevole a livello di occasioni create perché il Milan, che ha un netto controllo del possesso palla (77% all'intervallo), si allunga sul campo e lascia molti spazi nei quali i padroni di casa si infilano. Quello rossonero è un 4-1-4-1 che in fase di non possesso lascia solo Bondo davanti alla difesa e avanza (troppo) le mezzali Musah e Reijnders: Gianpaolo ne approfitta per far male in contropiede e prima Krstovic va vicino al 2-0 colpendo il palo, dopo aver saltato Walker, poi Pierotti calcia fuori da buona posizione. E' un lampo giallorosso in una prima frazione a forti tinte rossonere perché Falcone deve dire di no a Pulisic e per due volte ribatte le conclusioni di Gimenez, quasi incredulo per la seconda chance non concretizzata nonostante il colpo di tacco ravvicinato. Al rientro negli spogliatoi i padroni di casa sono avanti e il Diavolo vede i fantasmi del quarto ko di fila.
PULISIC E LEAO — A inizio ripresa Conceiçao si gioca la carta Leao al posto di Jimenez: Pulisic, che sull'out mancino era stato pericoloso, torna a destra. Gimenez lotta in area e colpisce il palo, poi un colpo di testa di Thiaw su calcio d'angolo va alto sopra la traversa. Giampaolo toglie l'ammonito Berisha per inserire Pierret, ma non rinuncia ad attaccare e sulla prima ripartenza (ben sviluppata) della ripresa segna di nuovo con un tiro di Krstovic lasciato libero di calciare. Sotto di due reti l'ex allenatore del Porto passa al 4-2-3-1 inserendo Abraham al posto di Gimenez e soprattutto Joao Felix per Bondo. In mezzo al campo la coppia di mediani è Musah-Reijnders, con il portoghese ex Chelsea sulla trequarti. La reazione rabbiosa del Milan produce l'autorete di Gallo su un tiro sballato a centro area di Joao Felix su cross di Leao: è l'episodio che cambia la sfida perché i fantasmi improvvisamente si tornano ad addensare sul via del Mare. Il Diavolo ne approfitta e Baschirotto abbatte in area Pulisic: rigore netto, con Pulisic che stavolta non sbaglia come successo contro il Torino. Sul 2-2 Conceiçao prova addirittura a vincerla con Sottil terzino destro al posto di Walker e Fofana per Musah, mentre Giampaolo cerca di evitare la beffa coprendo la fascia destra con Veiga per Pierotti. Falcone respinge un tiro forte di Leao, ma ormai i pugliesi non ci sono più: si difendono e basta. E il Milan attacca perché vuole i tre punti: li trova con Pulisic su cross di Leao. Da 0-2 a 3-2. Un'altra rimonta a Lecce come nel 2011: quella volta da 0-3 a 4-3 con la tripletta di Boateng e il gol di Yepes. Stavolta gli eroi sono diversi, ma i tre punti pesano tanto per un Milan che forse dà un calcio alla crisi. Forse...
Andrea Ramazzotti


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - PULISIC CAMPIONE, LEAO DECISIVO. BENE ABRAHAM
Un Milan folle batte per 2-3 il Lecce al "Via del Mare", scongiura la quarta sconfitta consecutiva e torna a respirare a livello di punti e di vittorie. Decisivi, per il ribaltone, i cambi operati da Sergio Conceiçao che cambiando la struttura dell'undici iniziale, ha trovato la chiave giusta per prendersi tre punti molto importanti per il momento storico del Milan ma anche suo, allontanando le voci di un ipotetico esonero in caso di sconfitta in terra salentina. Di seguito le pagelle di Lecce-Milan 2-3:
SPORTIELLO 6: incolpevole sui due gol di Krstovic, attento quando viene chiamato in causa.
WALKER 6: nei sessanta minuti in cui il Lecce colpisce due volte, lui è uno di quelli che riesce a incassare meglio i colpi. Non si vede molto su cose concrete in avanti. (dal 74’ SOTTIL 6: è la mossa della voglia di vincere di Conceiçao, lui si applica da terzino a lo fa benissimo. Spinge, si sovrappone e crea quella confusione a Gallo che libera Pulisic in zolle più pericolose).
GABBIA 6: rimane con Krstovic fino alla fine, ma l’attaccante del Lecce poi trova un arcobaleno senza senso che non lascia scampo a Sportiello. Gli annullano un gol per fuorigioco (c’era), ma tiene sempre il livello d’attenzione alto, anche quando tutto sembrava sprofondare sotto i piedi.
THIAW 5.5: Krstovic si mette il costume da Batistuta e sembra una scheggia impazzita e imprendibile. Malick fa una discreta fatica a tenere il 9 del Lecce e lo perde di vista nel secondo gol.
THEO HERNANDEZ 6: si potrà aprire un maxi dibattito se sul gol dell’1-0 avesse dovuto chiudere l’angolo di tiro a Krstovic o seguire Pierotti. Appena molla il raddoppio, il 9 del Lecce segna un gol pazzesco ma, onestamente, Theo non sbaglia la scelta perché segue il suo uomo. Stantuffa come non si vedeva da tempo, sia dentro il campo sia sulla banda.
BONDO 6: corre come un matto, è l’unico che aggredisce l’avversario e si fa trovare quasi sempre pronto. Ma quando il Lecce scavalla nella metà campo del Milan, anche lui non trova le giuste posizioni per fare filtro. Ma la prima non è andata male. (dal 61’ JOAO FELIX 6.5: era chiamato a dare delle risposte importanti, entra con la mentalità giusta anche perché, sotto 2-0, non c’era spazio per esser leziosi. Mette la concretezza al primo posto ed entra nel gol del 2-1 che rianima la partita).
MUSAH 5.5: ci mette dinamismo. E tanta confusione tecnica. (dal 74’ FOFANA 6: si mette a fare la diga, senza compagni di prima linea per caratteristiche, ma lo fa bene).
JIMENEZ 5: cerca spesso di attivare le marcie alte, specie per tagliare alle spalle dei difensori del Lecce, ma finisce per nascondersi dietro le maglie giallorosse. Sul gol di Krstovic, entra troppo forte nel corridoio e non si capisce con Reijnders e da quell’incomprensione, nasce la transizione-gol dei padroni di casa. È naturale la sua sostituzione nell’intervallo per lasciare spazio a Rafael Leao. (dal 46’ LEAO 7: non è un caso che entri lui e il Milan, la davanti, si rianimi. Cagiona l’autogol di Gallo, mette all’angolo l’intera corsia di destra del Lecce. Con un altro assist, permette a Pulisic di segnare il gol che ribalta clamorosamente la partita. È l’elettrochoc che serviva al Milan, il suo ingresso).
REIJNDERS 6: produce tantissimo a livello di cucitura del gioco, ma è da un suo passaggio con i tempi sbagliati che nasce il gol dell’1-0 del Lecce. È uno di quelli che non molla mai e che legittima sempre la sua presenza in campo. Quando sembra che tutto stesse per andare a fondo, c’è anche il suo zampino nella rimonta.
PULISIC 7.5: è una catena di montaggio umana a livello di palloni toccati, cross effettuati e dribbling tentati. Non molla mai, è un leader vero dentro il campo e si prende il rigore che poi porta il Milan sul 2-2. Ovviamente lo batte lui, con una botta centrale che scaccia via i fantasmi di Torino. Leao gli disegna un pallone fantastico che lui, come se fosse un centravanti consumato, mette alle spalle di Falcone. Campione concreto.
GIMENEZ 5.5: gol in fuorigioco in avvio di partita, poi non controlla un pallone goloso di Reijnders che poteva metterlo davanti a Falcone. Il portiere del Lecce gli nega il gol di tacco. Nei primi vagiti del secondo tempo, fa una magia ma il suo tiro si stampa sul palo. Non è facile fare il pivot di questo Milan in queste condizioni. (dal 61’ ABRAHAM 6.5: entra con la scossa giusta addosso. È nella trama di entrambi i gol che portano il Milan sul 2-2. Partita estremamente intelligente e utile, con diversi tocchi di una praticità disarmante).
All. CONCEICAO 6: c’erano tutti gli ingredienti per lo psicodramma finale, alla fine la partita la vince con i cambi a dimostrazione che avere qualità in panchina può pagare (ma Leao fuori è sempre una cattiva idea). È una vittoria da folli, perché il Milan è sotto 2-0 senza sapere come visto il predominio del gioco e delle occasioni create. Non ha mai mollato e dopo la baraonda dei giorni scorsi, può respirare anche lui.



da Sky Sport

COSA É SUCCESSO TRA CARDINALE E FURLANI
Gli aggiornamenti da SkySport sugli sviluppi nella dirigenza del #Milan: Peppe Di Stefano: “Oggi c’è anche il risultato della riunione a NY tra Cardinale e Furlani: c’era bisogno di un chiarimento. Furlani avrà delega e avrà la forza anche in chiave sportiva, così come accaduto negli ultimi anni. Andavano riequilibrati i rapporti di forza”. Gianluca Di Marzio: “Il direttore sportivo lo decide anche e soprattutto Furlani, nonostante gli incontri di Ibra e Moncada che avevano incontrato Tare, Berta e Paratici. Ora si riparte da zero, Furlani farà gli incontri. Furlani rappresenta il fondo Elliott e avendo il potere di firma ha ottenuto di poter incontrare i direttori sportivi candidati. Incontrerà Paratici, Tare e anche Berta: non escludo che possano uscire anche altri candidati. Un nome può essere Toni D’Amico dell’Atalanta. Bisognerà capire i tempi della scelta: c’è bisogno subito o si può aspettare fine stagione”.