dal sito www.gazzetta.it
LECCE COME RIAD: MILAN DA 0-2 A 3-2. AUTOGOL E DOPPIETTA DI PULISIC, ORGOGLIO CONCEIÇAO
I rossoneri reagiscono a una partita che sembrava stregata. Il tecnico cambia l'attacco e Leao, entrato dopo l'intervallo, crea l'occasione del sorpasso
Viaggio all'inferno e ritorno. Sotto di due reti e a un passo dalla quarta sconfitta consecutiva che probabilmente sarebbe costata la panchina a Conceiçao, il Milan si risveglia e rimonta. Da 0-2 a 3-2 grazie all'autorete di Gallo e alla doppietta di Pulisic in una partita pazza nella quale i rossoneri si vedono annullare due reti per fuorigioco, colpiscono un palo e creano molto senza battere Falcone. A tratti sembra un'altra gara stregata, nella quale Krstovic si prende la luce dei riflettori firmando una bella doppietta, poi però l'ingresso di Leao a inizio ripresa cambia il corso del match perché i padroni di casa non ne hanno più. E così dalla prospettiva di essere superato lunedì dall'Udinese (in caso di vittoria a Roma contro la Lazio), il Diavolo torna ottavo, a un punto dalla Fiorentina. La rincorsa all'Europa League è ancora lunga e gli errori difensivi anche al via del Mare pesano (quinto incontro di fila con almeno un gol al passivo...), ma il segnale è importante per far capire che le ultime dieci giornate di campionato magari non saranno un calvario.
KRSTOVIC-GOL — Il Milan inizia bene e con voglia, per far vedere che la settimana di lavoro a Milanello non è stata una vacanza. Gimenez segna (il Var annulla per fuorigioco), poi il Diavolo va vicino di nuovo al gol con un'altra sgasata di Pulisic a sinistra (bel cross che non trova compagni al centro). Sembra il preludio al vantaggio e invece Hernandez e compagni vanno sotto con Krstovic che viene lasciato libero di concludere da fuori area da una marcatura sbagliata di Gabbia. Sportiello, sostituto dello squalificato Maignan, non può niente. Per il Lecce, che in casa non segnava da 77 giorni (Lecce-Lazio 1-2), è una liberazione. Conceiçao si sbraccia dalla panchina per ricaricare la squadra, ma la botta a livello psicologico è di quelle forti. I rossoneri arrivano al tiro con Musah e Bondo senza impensierire eccessivamente Falcone, poi arriva il pari di Gabbia, su punizione laterale calciata da Theo Hernandez, ma anche la gioia del difensore viene annullata da un controllo Var: ancora off side. Sembra una maledizione per il Diavolo che già attraversa un periodo complicato come risultati e che si vede annullare due reti in un quarto d'ora. La partita è piacevole a livello di occasioni create perché il Milan, che ha un netto controllo del possesso palla (77% all'intervallo), si allunga sul campo e lascia molti spazi nei quali i padroni di casa si infilano. Quello rossonero è un 4-1-4-1 che in fase di non possesso lascia solo Bondo davanti alla difesa e avanza (troppo) le mezzali Musah e Reijnders: Gianpaolo ne approfitta per far male in contropiede e prima Krstovic va vicino al 2-0 colpendo il palo, dopo aver saltato Walker, poi Pierotti calcia fuori da buona posizione. E' un lampo giallorosso in una prima frazione a forti tinte rossonere perché Falcone deve dire di no a Pulisic e per due volte ribatte le conclusioni di Gimenez, quasi incredulo per la seconda chance non concretizzata nonostante il colpo di tacco ravvicinato. Al rientro negli spogliatoi i padroni di casa sono avanti e il Diavolo vede i fantasmi del quarto ko di fila.
PULISIC E LEAO — A inizio ripresa Conceiçao si gioca la carta Leao al posto di Jimenez: Pulisic, che sull'out mancino era stato pericoloso, torna a destra. Gimenez lotta in area e colpisce il palo, poi un colpo di testa di Thiaw su calcio d'angolo va alto sopra la traversa. Giampaolo toglie l'ammonito Berisha per inserire Pierret, ma non rinuncia ad attaccare e sulla prima ripartenza (ben sviluppata) della ripresa segna di nuovo con un tiro di Krstovic lasciato libero di calciare. Sotto di due reti l'ex allenatore del Porto passa al 4-2-3-1 inserendo Abraham al posto di Gimenez e soprattutto Joao Felix per Bondo. In mezzo al campo la coppia di mediani è Musah-Reijnders, con il portoghese ex Chelsea sulla trequarti. La reazione rabbiosa del Milan produce l'autorete di Gallo su un tiro sballato a centro area di Joao Felix su cross di Leao: è l'episodio che cambia la sfida perché i fantasmi improvvisamente si tornano ad addensare sul via del Mare. Il Diavolo ne approfitta e Baschirotto abbatte in area Pulisic: rigore netto, con Pulisic che stavolta non sbaglia come successo contro il Torino. Sul 2-2 Conceiçao prova addirittura a vincerla con Sottil terzino destro al posto di Walker e Fofana per Musah, mentre Giampaolo cerca di evitare la beffa coprendo la fascia destra con Veiga per Pierotti. Falcone respinge un tiro forte di Leao, ma ormai i pugliesi non ci sono più: si difendono e basta. E il Milan attacca perché vuole i tre punti: li trova con Pulisic su cross di Leao. Da 0-2 a 3-2. Un'altra rimonta a Lecce come nel 2011: quella volta da 0-3 a 4-3 con la tripletta di Boateng e il gol di Yepes. Stavolta gli eroi sono diversi, ma i tre punti pesano tanto per un Milan che forse dà un calcio alla crisi. Forse...
Andrea Ramazzotti
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PULISIC CAMPIONE, LEAO DECISIVO. BENE ABRAHAM
Un Milan folle batte per 2-3 il Lecce al "Via del Mare", scongiura la quarta sconfitta consecutiva e torna a respirare a livello di punti e di vittorie. Decisivi, per il ribaltone, i cambi operati da Sergio Conceiçao che cambiando la struttura dell'undici iniziale, ha trovato la chiave giusta per prendersi tre punti molto importanti per il momento storico del Milan ma anche suo, allontanando le voci di un ipotetico esonero in caso di sconfitta in terra salentina. Di seguito le pagelle di Lecce-Milan 2-3:
SPORTIELLO 6: incolpevole sui due gol di Krstovic, attento quando viene chiamato in causa.
WALKER 6: nei sessanta minuti in cui il Lecce colpisce due volte, lui è uno di quelli che riesce a incassare meglio i colpi. Non si vede molto su cose concrete in avanti. (dal 74’ SOTTIL 6: è la mossa della voglia di vincere di Conceiçao, lui si applica da terzino a lo fa benissimo. Spinge, si sovrappone e crea quella confusione a Gallo che libera Pulisic in zolle più pericolose).
GABBIA 6: rimane con Krstovic fino alla fine, ma l’attaccante del Lecce poi trova un arcobaleno senza senso che non lascia scampo a Sportiello. Gli annullano un gol per fuorigioco (c’era), ma tiene sempre il livello d’attenzione alto, anche quando tutto sembrava sprofondare sotto i piedi.
THIAW 5.5: Krstovic si mette il costume da Batistuta e sembra una scheggia impazzita e imprendibile. Malick fa una discreta fatica a tenere il 9 del Lecce e lo perde di vista nel secondo gol.
THEO HERNANDEZ 6: si potrà aprire un maxi dibattito se sul gol dell’1-0 avesse dovuto chiudere l’angolo di tiro a Krstovic o seguire Pierotti. Appena molla il raddoppio, il 9 del Lecce segna un gol pazzesco ma, onestamente, Theo non sbaglia la scelta perché segue il suo uomo. Stantuffa come non si vedeva da tempo, sia dentro il campo sia sulla banda.
BONDO 6: corre come un matto, è l’unico che aggredisce l’avversario e si fa trovare quasi sempre pronto. Ma quando il Lecce scavalla nella metà campo del Milan, anche lui non trova le giuste posizioni per fare filtro. Ma la prima non è andata male. (dal 61’ JOAO FELIX 6.5: era chiamato a dare delle risposte importanti, entra con la mentalità giusta anche perché, sotto 2-0, non c’era spazio per esser leziosi. Mette la concretezza al primo posto ed entra nel gol del 2-1 che rianima la partita).
MUSAH 5.5: ci mette dinamismo. E tanta confusione tecnica. (dal 74’ FOFANA 6: si mette a fare la diga, senza compagni di prima linea per caratteristiche, ma lo fa bene).
JIMENEZ 5: cerca spesso di attivare le marcie alte, specie per tagliare alle spalle dei difensori del Lecce, ma finisce per nascondersi dietro le maglie giallorosse. Sul gol di Krstovic, entra troppo forte nel corridoio e non si capisce con Reijnders e da quell’incomprensione, nasce la transizione-gol dei padroni di casa. È naturale la sua sostituzione nell’intervallo per lasciare spazio a Rafael Leao. (dal 46’ LEAO 7: non è un caso che entri lui e il Milan, la davanti, si rianimi. Cagiona l’autogol di Gallo, mette all’angolo l’intera corsia di destra del Lecce. Con un altro assist, permette a Pulisic di segnare il gol che ribalta clamorosamente la partita. È l’elettrochoc che serviva al Milan, il suo ingresso).
REIJNDERS 6: produce tantissimo a livello di cucitura del gioco, ma è da un suo passaggio con i tempi sbagliati che nasce il gol dell’1-0 del Lecce. È uno di quelli che non molla mai e che legittima sempre la sua presenza in campo. Quando sembra che tutto stesse per andare a fondo, c’è anche il suo zampino nella rimonta.
PULISIC 7.5: è una catena di montaggio umana a livello di palloni toccati, cross effettuati e dribbling tentati. Non molla mai, è un leader vero dentro il campo e si prende il rigore che poi porta il Milan sul 2-2. Ovviamente lo batte lui, con una botta centrale che scaccia via i fantasmi di Torino. Leao gli disegna un pallone fantastico che lui, come se fosse un centravanti consumato, mette alle spalle di Falcone. Campione concreto.
GIMENEZ 5.5: gol in fuorigioco in avvio di partita, poi non controlla un pallone goloso di Reijnders che poteva metterlo davanti a Falcone. Il portiere del Lecce gli nega il gol di tacco. Nei primi vagiti del secondo tempo, fa una magia ma il suo tiro si stampa sul palo. Non è facile fare il pivot di questo Milan in queste condizioni. (dal 61’ ABRAHAM 6.5: entra con la scossa giusta addosso. È nella trama di entrambi i gol che portano il Milan sul 2-2. Partita estremamente intelligente e utile, con diversi tocchi di una praticità disarmante).
All. CONCEICAO 6: c’erano tutti gli ingredienti per lo psicodramma finale, alla fine la partita la vince con i cambi a dimostrazione che avere qualità in panchina può pagare (ma Leao fuori è sempre una cattiva idea). È una vittoria da folli, perché il Milan è sotto 2-0 senza sapere come visto il predominio del gioco e delle occasioni create. Non ha mai mollato e dopo la baraonda dei giorni scorsi, può respirare anche lui.
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