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29 dicembre 2024, Milan vs Roma 1-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - THEO TORNA TITOLARE, TERRACCIANO IN MEZZO AL CAMPO CON FOFANA E REIJNDERS TREQUARTISTA
Che la vittoria di Verona possa aver dato alla formazione di Paulo Fonseca la giusta carica e fiducia per iniziare una rincorsa alle prime posizioni della classifica di Serie A. Nonostante i 3 punti del Bentegodi, il Milan resta comunque ottavo in classifica, motivo per il quale la sfida di domani sera contro la Roma varrà molto di più dell'effettiva posta in palio che c'è, sia da una parte che dall'altra.
Contro i giallorossi, però, Fonseca dovrà fare a meno di diversi giocatori: Florenzi, Musah, Loftus-Cheek, Okafor, Leao e Pulisic. Paulo Fonseca sperava di recuperare almeno l'attaccante americano, che però si è dovuto fermare nuovamente per un problema alla caviglia.
La grande novità di formazione è il ritorno nell'undici titolare di Theo Hernandez. Davanti a lui, al posto dell'infortunato Leao, ci sarà Jimenez esterno alto a sinistra, con dall'altra parte Chukwueze. Il trequartista centrale alle spalle di Morata sarà Reijnders e dunque in mezzo al campo al fianco di Fofana ci sarà Terracciano. In difesa, inseme al terzino francese, ci saranno ancora una volta Emerson Royal, Thiaw e Gabbia.

MILAN (4-2-3-1)
16 Maignan
22 Emerson Royal 46 Gabbia 28 Thiaw 19 Theo Hernandez
29 Fofana 42 Terracciano
21 Chukwueze 14 Reijnders 20 Jimenez
7 Morata
All.: Fonseca
A disp.: 57 Sportiello, 96 Torriani, 2 Calabria, 23 Tomori, 31 Pavlovic, 33 Bartesaghi, 30 Liberali, 4 Bennacer, 18 Zeroli, 73 Camarda, 9 Jovic, 90 Abraham
Indisponibili: Florenzi, Leao, Loftus-Cheek, Pulisic, Musah, Okafor
Diffidati: Fofana, Emerson Royal
Squalificati: nessuno



dal sito www.gazzetta.it

FONSECA-THEO, ALTA TENSIONE: ECCO PERCHÉ IL TECNICO È SCONTENTO E GIOCA JIMÉNEZ
“Jiménez in questo momento è un titolare”, dice Paulo Fonseca e fin qui, tutti felici: Alex piace a tutti, dentro e fuori da Milanello. Il punto è il corollario: Theo Hernandez, in questo momento, non è un titolare del Milan e questo è clamoroso. Non è normale che sia rimasto fuori in due partite di fila e rischi seriamente di guardare dalla panchina anche la prossima, contro la Roma. Che cosa è successo? E’ successo che il suo allenatore non è contento di lui, del suo atteggiamento, e non ha apprezzato nemmeno il Theo Hernandez di Verona-Milan. Fonseca ha messo l’atteggiamento, l’applicazione in allenamento e in partita, al centro del suo programma di governo rossonero. Per questo ha mandato in panchina Leão, e Rafa, dopo tre panchine in quattro partite, ha risposto con due grandi serate a Madrid e Cagliari. Con Theo la situazione è più complessa: Fonseca non è contento di Hernandez e glielo ha anche detto, davanti ad alcuni compagni di squadra. E ora? La logica, per il Milan, dice che è il caso di trovare un modo per lavorare in armonia. Troppo forte Theo, troppo importante per la squadra. Non per caso, Fonseca nelle ultime dichiarazioni è stato conciliante: “Theo ha giocato tanto, è stato in nazionale. Non è mai una punizione per lui, è semplicemente per farlo tornare nella condizione migliore. Continuo a dire che per me è il miglior terzino del mondo”. La situazione insomma resta delicata anche per l’extra-campo. Theo ha il contratto in scadenza a giugno 2026 e il club, che ha incontrato il suo agente lunedì 16, è ottimista sul rinnovo. Theo vuole restare a Milano anche se il feeling con Pioli, indubbiamente, era un’altra cosa. Il futuro, così, va vissuto giorno per giorno. Un’offerta da una big europea potrebbe convincere tutti a voltare pagina ma l’attualità parla del dualismo con Jiménez, il più strano dell’anno. Per la Roma, a inizio settimana, è favorito il biondo del 2005. Per la Supercoppa, chissà. (Luca Bianchin)


NUOVO ATTACCO: TRA INFORTUNI, IDEE E CALENDARIO FITTO, FONSECA CAMBIA TUTTO
L’attacco del Milan, tra Natale e l’Epifania, rischia la ristrutturazione pesante. Nell’ultima partita dell’anno, contro la Roma, Fonseca potrebbe cominciare con Chukwueze, Reijnders e Jiménez dietro a uno tra Morata e Abraham. Nella prima del 2025, la semifinale di Supercoppa contro la Juve, spera di far giocare dall’inizio Pulisic, Loftus-Cheek, Leao e Morata. Rafa Leao è il grande tema. Ha un’elongazione al flessore sinistro che gli farà saltare la Roma. Per la Supercoppa, siamo in bilico… e con lui il Milan. Senza di lui, siamo agli esperimenti: Okafor è fermo, Jiménez da ala è adattato. Ci sarebbe Pulisic ma… anche lui lavora per rientrare. CP11 tornerà ad allenarsi con il gruppo prima della partita con la Roma. È probabile che sia in panchina. Fonseca per il 3 gennaio, contro la Juve, ha un’idea chiara: Pulisic titolare. Il Milan in stagione, tra campionato e Champions, ha segnato almeno tre gol in 7 partite diverse. Pulisic in quelle partite è sempre stato titolare e quattro volte ha segnato. A sinistra Leao può tornare in Supercoppa, a destra o in mezzo Pulisic prova per la Roma, resta l’area. Resta Álvaro Morata. Nei primi quattro mesi milanisti ha confermato di avere classe e di essere un giocatore intelligente, non una punta da 20 gol. Per la Roma e la Supercoppa, l’idea è che rispolveri un’antica qualità: giocare meglio le partite importanti. (Luca Bianchin)


MILAN-ROMA, UNA SFIDA DA 1.783 MILIONI DI EURO
È l’impegno sostenuto complessivamente dalle due proprietà americane, fino a oggi. Tanti soldi. Le operazioni su Milan e Roma rappresentano delle scommesse da vincere. Sia Cardinale sia Friedkin ritengono imprescindibile la realizzazione dello stadio di proprietà, il tycoon giallorosso deve anche riportare la Roma in Champions per poter inseguire quell’equilibrio economico-finanziario che il Milan ha già virtuosamente raggiunto. Gran parte della somma stanziata da RedBird è servita per assumere il controllo azionario del Milan che, chiaramente, ha un valore aziendale nettamente superiore. Elliott ha consegnato a Cardinale un club risanato e di nuovo in Champions. Ciò ha evitato alla nuova proprietà di dover foraggiare il fabbisogno rossonero, limitando gli apporti di equity al dossier di San Donato e concentrando gli sforzi sulle strategie di crescita globale del marchio. Non a caso, il Milan ha chiuso in utile i due bilanci firmati da RedBird: 6 milioni nel 2022-23, 4 nel 2023-24. Al 30 giugno 2024 i ricavi hanno toccato quota 404 milioni (escluso il player trading), il patrimonio netto ammontava a 196 milioni e l’indebitamento finanziario netto era di appena 50 milioni. Tutta un’altra cosa rispetto alla Roma. Friedkin ha osservato quattro bilanci in rosso, con una perdita aggregata di 589 milioni puntualmente ripianata dalla proprietà, che ha pure contribuito a rimborsare il bond da 275 milioni. La maggiore fetta dell’investimento è stata, quindi, destinata a supportare le esigenze correnti del club. L’esercizio 2023-24, sebbene con ricavi in crescita a 254 milioni, ha riportato un deficit di 81 milioni, mentre la posizione finanziaria netta, negativa per 432, assorbe per circa 300 milioni i prestiti del socio ancora da convertire in conto capitale. (Marco Ilaria)





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(I giornali del 29 dicembre 2024)




Fonti immagini pre-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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(dalla "Gazzetta dello Sport"
del 23 dicembre 2024)


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VIDEO della partita
(da AC Milan - App Ufficiale)



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VIDEO 1
Coro per Daniele Massaro nel prepartita
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VIDEO 2
Prepartita con la voce di Gegio
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VIDEO 3
L'ingresso delle squadre in campo


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VIDEO 4
L'ingresso in campo dei calciatori
rossoneri per il riscaldamento prepartita
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VIDEO 5
L'inno della Curva Sud ad inizio partita
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VIDEO 6
Parata di Maignan su un'azione
d'attacco della Roma


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VIDEO 7
Calcio di punizione per il Milan senza
esito durante la contestazione della Curva
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VIDEO 8
Azione d'attacco del Milan
nel secondo tempo
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VIDEO 9
Un tiro di Dybala
nel secondo tempo senza esito


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VIDEO 10
Contestazione a Cardinale da parte della Curva Sud Milano
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VIDEO 11
Parte della squadra rossonera sotto
la Curva Sud al termine dell'incontro



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VIDEO 1
Paulo Fonseca saluta il Milan
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VIDEO 2
Paulo Fonseca saluta il Milan




Fonti immagini post-partita: AC Milan - App Ufficiale, Gazzetta.it, Sport Mediaset, DAZN, Milannews.it,
Spazio Milan, Milan Press, Calciomercato.com, Milanismo, Pianeta Milan, aimc.eu
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(I giornali del 30 dicembre 2024)




dal sito www.gazzetta.it

MILAN, SUCCEDE DI TUTTO MA CON LA ROMA C'È SOLO UN PARI: ORA FONSECA È APPESO A UN FILO
Segna Reijnders, risponde Dybala ma i rossoneri mancano l'occasione di accorciare sulla zona Champions. Il tecnico rossonero espulso per proteste
Ormai nemmeno mangiare il panettone è sufficiente per restare tranquilli. Dopo questo scialbo pareggio contro la Roma, Paulo Fonseca è probabilmente arrivato al capolinea della sua avventura rossonera. Panettone sì, lenticchie di capodanno no. Come si usa dire in questi casi, il destino dell’allenatore portoghese è appeso a un filo, ma è difficile immaginare qualcosa che nella notte volga a suo favore. Già prima della partita si sussurrava che non sarebbe bastata nemmeno una vittoria. Figurarsi un pari che non muove la classifica, che non permette di rosicchiare punti importanti in ottica Champions a Juve, Lazio e Fiorentina. Ma, soprattutto, continuano a mancare segnali forti su un’inversione di tendenza: stavolta qualche sprazzo di intensità c’è stato e in parte l’atteggiamento è migliorato: ma a fine dicembre non basta più. La Roma, specialmente alla luce di un secondo tempo in buona parte dominato, lascia San Siro con un certo rammarico. Anche perché questo pareggio non fa granché bene nemmeno ai giallorossi in termini di classifica. Triste, come quella del Diavolo.
LE SCELTE — Nei giorni scorsi a Milanello è parsa tornare di moda la suggestiva opzione con Morata alle spalle di Abraham, poi non se n’è fatto più nulla. Lo spagnolo si è sistemato davanti e, come a Verona, Fonseca alle sue spalle ci ha piazzato Reijnders. Altre conferme dal Bentegodi: Jimenez alto al posto di Leao, Terracciano in mediana accanto a Fofana. Ma la vera notizia ovviamente è stata il ritorno dal primo minuto di Hernandez: riabilitato dopo il faccia a faccia con l’allenatore, con tanto di fascia al braccio. In panchina, riecco dopo una vita Bennacer. Ranieri in vigilia aveva soprattutto un grande dubbio: più peso offensivo con El Shaarawy o più compattezza con Pisilli? Buona la seconda, anche se Pisilli si è mosso parecchio pure sulla trequarti. Per il resto, l’ex Saelemaekers largo a destra e attacco affidato a Dybala e Dovbyk.
RICETTA — L’alba del match ha ingolosito il Meazza, perché il primo quarto d’ora è somigliato di più a un finale di partita: verticalizzazioni veloci e profonde da una parte e dall’altra, ripartenze secche, poche riflessioni tattiche e piede sul pedale del gas. Un atteggiamento speculare che, per quanto lodevole, ha messo a nudo le rispettive lacune difensive. Che sono parecchie ed evidenti. La Roma a destra ha dannatamente patito i buchi neri in cui Jimenez ha risucchiato più volte Mancini, il Milan – come successo spesso in passato – non è riuscito a trovare la ricetta giusta per limitare Dybala, abile come al solito nel portarsi via gli avversari liberando spazi o inserendosi senza dare punti di riferimento. Fofana e Pisilli – evidenti per il giallorosso le consegne di guardia a vista sul francese – hanno danzato insieme il paso doble sulle stesse zolle, mentre Reijnders ha trovato ripetutamente il modo di infilarsi senza dare nell’occhio nel cuore della Roma. E’ stato ancora una volta l’olandese l’uomo più pericoloso per i rossoneri, anche perché davanti Morata non è stato in grado di proteggere mezzo pallone. Perennemente in ritardo, immancabilmente anticipato.
SOLITUDINE — Copione della prima mezza frazione: Milan aggressivo e rapido come non succedeva da un po’ e Roma tendente agli sbandamenti difensivi, anche se il Diavolo è stato salvato dal palo (11’) su un sinistro sporco di Dovbyk su cui l’ucraino avrebbe potuto fare decisamente meglio. Il Milan è passato al quarto d’ora: ripartenza perfetta con pallone che è passato da sinistra (Morata) al centro (Fofana) fino alla destra, dove Reijnders ha potuto calciare in totale solitudine: Roma col fianco sinistro scopertissimo. Ciò che non è riuscito dietro, però, ha trovato la corretta applicazione davanti. Col merito di aver rimesso in piedi la partita in soli otto minuti: imbucata centrale di Pisilli, Dovbyk l’ha alzata col tacco e Dybala l’ha messa in buca d’angolo al volo. Tutto eseguito alla perfezione. A quel punto sul match è calato il buio. Ma buio totale. La Roma ha placato la fame del pareggio, al Milan sono crollate di colpo tutte le certezze dei primi venti minuti, segno evidente che il malato ha ancora bisogno di parecchie cure. Un Diavolo soggetto a giramenti di testa improvvisi e pericolosi, con conseguenze anche sulla tenuta nervosa: al 42’ espulso Fonseca dopo un contatto in area Pisilli-Reijnders.
FISCHI — A inizio ripresa dentro Pellegrini (Koné) e Celik (Hummels), ovvero i due ammoniti, e Bennacer (Terracciano). Il Milan è in parte uscito dal dormiveglia e ci ha provato con Bennacer e Chukwueze (attento Svilar), ma all’ora di gioco ha perso l’ennesimo uomo: fuori Chukwueze per problemi muscolari, dentro Abraham (fischiatissimo dai suoi vecchi tifosi). Ovvero 4-4-2 con Jimenez a destra e Reijnders a sinistra. Una squadra con troppe toppe in troppe zone del campo e infatti a un certo punto è diventato un monologo giallorosso. Milan salvato prima da Maignan su El Shaarawy e poi dalla traversa su Shomurodov. Al novantesimo, gli ormai consueti fischi del Meazza. Difficile pensare a uno scenario peggiore in vista della Supercoppa.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - FOFANA-REIJNDERS, ASSE CHE FUNZIONA. JIMENEZ ANCORA OTTIMO. MALE MORATA
MAIGNAN 6.5: il gol di Dybala è bellissimo e lui, obiettivamente, non può farci nulla. Attento su Dovbyk a inizio ripresa così come al 68’, quando lo ipnotizza di nuovo. Nel finale ci mette le mani anche su El Shaarawy.
EMERSON ROYAL 6: per lunghi tratti della partita non si nota, facendo molta densità difensiva. La Roma cerca di passare per le linee interne. Nel 3-5-2 che Fonseca ridisegna, si affianca a Gabbia e Thiaw.
GABBIA 6: chiude il 2024 con un’altra prestazione solida. Assolto nel gol del pareggio della Roma, comanda la difesa con una leadership non più rinunciabile.
THIAW 6: sul gol della Roma, la sua marcatura su Dovbyk viene elusa dalla giocata bellissima dell’attaccante ucraino che diventa l’assist per il destro al volo di Dybala. Per il resto fa una partita attenta.
THEO HERNANDEZ 6.5: sembra partire convinto, più propositivo tanto è vero che tira anche in porta. Appare rinfrancato in alcune giocate che non si vedevano da tempo. Anche nel secondo tempo dà ulteriori segnali di vita. Fa ammonire anche due giocatori avversari. Netto upgrade.
FOFANA 7: la connessione tecnica con Reijnders si ripete. Dopo l’assist di Verona, ne sforna un altro che il collega olandese non sciupa per portare avanti il Milan. Calciatore superiore nel suo ruolo, perché domina contro ogni avversario.
TERRACCIANO 5: riproposto accanto a Fofana, si perde completamente Dybala in occasione del gol dell’1-1 della Roma. Posizionato male e quando si gira, il danno è già fatto. (dal 46’ BENNACER 6: un bel rientro. Ha voglia e ritmo mentale di fare cose interessanti).
CHUKWUEZE 5.5: fa vedere qualcosa in accelerazione, mette qualche pallone a rimorchio ma imbratta anche delle situazioni offensive con errori difficilmente comprensibili. Esce infortunato e decisamente contrariato. (dal 60’ ABRAHAM 5.5: nell’attacco a due con Morata, non è che creino chissà quanto e chissà cosa).
REIJNDERS 7: segna ancora, segna e scalda San Siro. Si fa vedere tanto con i compagni per ricevere il pallone, ma la depressione tecnica della squadra è spesso palpabile anche quando è lui a provare a metterci un po’ di zucchero.
JIMENEZ 7: argento vivo addosso. Non si cura minimamente dell’ambiente, si concentra sulla sua prestazione e quando accelera, fa sempre male alla Roma. Saelemaekers fa fatica a contenerlo. Dopo l’uscita di Chukwueze passa a fare l’esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Decisivo nella chiusura su Pellegrini nel finale di partita.
MORATA 5: ancora una volta concentra più del dovuto le sue energie nelle proteste (ammonito) mentre sotto porta latita in maniera importante. Va bene sbattersi per la squadra, ma è dentro l’area che gli si chiede di fare la differenza. (dall’86’ CAMARDA SV).
ALL. FONSECA 6: il Milan parte bene, a tratti fa cose anche molto belle e quando va in transizione, dà la sensazione di giocare meglio rispetto a quando deve pensare a fare il gioco dominante. Espulso al 40’, potrebbe esser stata la sua ultima immagine da allenatore del Milan.



dal sito www.gazzetta.it
30 dicembre 2024

IL MILAN HA DECISO: ESONERATO IL TECNICO PAULO FONSECA, AL SUO POSTO IN ARRIVO SERGIO CONCEIÇÃO
Il Milan ha deciso di esonerare Paulo Fonseca e glielo ha comunicato a mezzanotte, ora fatale. L’ultima partita dell’anno è stata anche la sua ultima al Milan, con un'espulsione arrivata in coda a sei mesi folli, complicatissimi, pieni di tutto: vittorie storiche contro Inter e Real Madrid, pareggi rocamboleschi, troppe sconfitte con squadre inferiori. Fonseca saluta San Siro dopo la partita con la Roma, l’altra sua squadra italiana, in uno degli strani incroci che il calcio e la vita propongono. Che è successo? Il Milan, evidentemente, ha perso la fiducia e il rapporto con la società si è rotto. Troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. Troppo dura la classifica: ottavo posto, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Fonseca sarebbe stato esonerato se avesse perso il derby – questo è certo – e probabilmente anche in caso di sconfitta a Verona, prima di Natale. Impossibile continuare con questa precarietà. Il suo successore sarà portoghese come lui: Sergio Conceiçao, fermo dopo la rottura di inizio giugno con il Porto, che allenava dal 2017. Sette stagioni con tre campionati vinti. Il Milan ha pensato a lui già in estate: ci furono contatti, dialoghi, poi Furlani-Moncada-Ibrahimovic scelsero Lopetegui e Fonseca. Sei mesi dopo, ci risiamo, con una scelta fatta dai tre uomini dell'area tecnica assieme a Gerry Cardinale.



da Milanissimo – facebook
30 dicembre 2024

Dispiace per Fonseca che paga per tutti ed è la vittima sacrificale di tante scelte scellerate, adottate nell’ultima estate, che porteranno il Milan fuori dalle Coppe. Dispiace soprattutto per il lato umano della persona, un Signore con la S maiuscola, sempre disponibile e gentile, che ha fatto tutto quello che era nelle sue potenzialità, niente di più e niente di meno rispetto a quello che ci attendevamo. Il vero problema, come sosteniamo da questa estate, va ricercato in chi lo ha proposto e in chi gli ha affidato la panchina del Milan, convinti che sarebbe stata una scelta vincente e lungimirante. Mentre noi chiedevamo a gran voce un profilo, per caratura, da Milan, senza ad oggi ricordare nomi, anche perché non ce n’è bisogno visto che sta parlando il campo (e continuerà a farlo) a prescindere dai titoli vinti, il trio circense sfogliava la margherita tra Lopetegui (prima scelta e scartato dopo la sonora protesa di San Siro) e Fonseca. Un segno del destino che il portoghese venga gettato giù dalla torre proprio all’indomani della sfida contro la sua ex Roma. E’ praticamente rimasto lo stesso della sua espierenza capitolina. Non si è innovato, non è migliorato significativamente nella doppia fase ne’ nell’aspetto motivazionale. Il suo credo rimane ancorato ai soliti errori tattici che anche stavolta gli sono stati fatali, mettendo definitivamente la parola fine alla sua carriera tecnica su determinati livelli. Carriera mai iniziata senza la miracolosa chiamata di Moncada e l’incapace scelta di Ibrahimovic. A sostituirlo sarà Sergio Conceicao, che in Portogallo ha vinto tutto, raggiungendo due volte il piazzamento dei Quarti di Finale di Champions, l’ultimo nel 2021 (epoca Covid) dopo aver battuto la Juventus agli Ottavi). Il tecnico assistito dalla Gestifute di Mendes era nella rosa dei papabili 5 candidati che questa estate dovevano prendere l’eredità di Stefano Pioli. Ma non se ne fece nulla in primis perché Conceicao caratterialmente è una figura che al Milan manca dal compianto Sinisa Mihajlovic, un allenatore che è abituato a comandare nello spogliatoio, che cementa il gruppo e che non permette ai dirigenti di invischiarsi in faccende e competenze che non li riguardano. In secundis poi perché era legato al Porto fino al 2028, in forza di un contratto rinnovato in primavera. E mentre il Milan chiudeva per Fonseca, l’inaspettata vittoria di Villas Boas alle elezioni presidenziali, e i cattivi rapporti con l’ex vice di Mourinho, costringeva l’ex Lazio a richiedere la rescissione unilaterale del contratto per “violazione della fiducia”. Uno smacco bello grosso per i Dragoes che sono stati costretti a rinunciare al tecnico più vincente della loro storia. Il suo credo calcistico è uno in particolare : 4-4-2, con qualche sporadico passaggio al 4-2-3-1. Squadra in cui prevale la garra e verticalità. Nodo fondamentale in fase offensiva e’ la posizione degli esterni, quella più sfruttata. In difesa il suo Porto era una squadra solidissima, che difendeva alta, compatta, aggressiva, pronta subito a ribaltare l’azione con ripartenze fulminee che esalteranno le caratteristiche di Rafa Leao, perfetto per il suo modulo. Manca solo il tempo materiale, poi il Milan fino a Giugno muterà pelle, in colpevole e forse irrimediabile ritardo. Fin dove si spingerà questo lo vedremo, anche perché ci sono delle incognite sulla figura di Conceicao fuori dal suo giardino di casa. Un habitat che ha lasciato solo nei suoi esordi da tecnico e che non ha più abbandonato. Ora per lui il grande salto in uno dei momenti più difficili della storia rossonera, in una Scala del Calcio che chiede la testa di Cardinale e non è pronta più ad aspettare.


Fonseca a Dazn: "Io avrei avuto un confronto duro con Zlatan Ibrahimovic prima della partita? Io non ho parlato con nessuno. Mi sento solido sulla panchina del Milan, non ho parlato con nessuno...E' stata una partita aperta, nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per fare goal, anche nel secondo tempo altre occasioni e l'atteggiamento è sempre stato giusto. Abbiamo permesso nel finale due o tre situazioni alla Roma in contropiede, ma penso che in generale meritavamo di vincere. Io ho esagerato sul rigore, ma guardate voi, io non voglio dire niente, penso che dovete analizzare voi quello che è successo stasera e che è successo in altre partite. Abbiamo pressato alto, abbiamo recuperato tanti palloni, rimanendo sempre aggressivi. La squadra ha avuto energia, ma gli è mancato il goal. Non abbiamo mai lasciato giocare la Roma aggredendola sempre, abbiamo sbagliato nel concretizzare. Adesso è tempo di andare a casa, guardare alle prossime soluzioni e dopo cominciare a pensare alla partita con la Juventus. Buon Anno a tutti."



dal sito www.milannews.it
30 dicembre 2024

COMUNICATO CURVA SUD E AIMC: "IL SOGNO DI QUALCUNO È AVERE 75.000 CLIENTI A SAN SIRO DA SPENNARE OGNI PARTITA E GESTIRE COME BURATTINI"
In seguito all'esonero di Fonseca, arrivato ieri sera prima a mezzo stampa, poi direttamente dall'allenatore all'uscita di San Siro, e infine questa mattina con un comunicato ufficiale del Club, la Curva Sud Milano e AIMC si esprimono in questi termini sull'operato della società in questa circostanza: "Ieri sera abbiamo assistito ad una situazione dallo sviluppo a dir poco surreale, per certi versi incredibile e sicuramente inaccettabile per il blasone e la storia dei nostri gloriosi colori. Con questo non ci riferiamo all'esonero dell’allenatore, che per quanto facilmente immaginabile, non sarà né il primo né l’ultimo. Ciò che lascia sconcertati e basiti sono le modalità con cui questo è avvenuto: come si può accettare che sia il mister stesso a comunicare ai mezzi d'informazione di essere stato cacciato, senza che la società esca con una nota ufficiale, o meglio ancora senza che nessuno dei suoi dirigenti (big boss in primis) si presenti in conferenza stampa per comunicarlo ufficialmente, con l'aggravante di una decisione presa palesemente da giorni?
Non può essere più credibile una dirigenza che ha passato un’estate intera a millantare di essere fermamente convinta del progetto Fonseca (mettendo a disposizione del tecnico la maggior parte degli acquisti solo a fine mercato), quando scopriamo solo in queste ore l’inserimento di una clausola legata ad un eventuale licenziamento entro i primi 6 mesi, che fa decadere automaticamente i restanti anni di contratto, sintomo evidente che quella di Fonseca era una scelta di ripiego.
Stiamo assistendo ad una proprietà che cerca in tutti i modi di americanizzare la società più gloriosa d’Italia, proponendo iniziative folli come le maglie del 125º vendute a 1899€, o come quelle sparate in tribuna durante l’intervallo per “comprarsi” i tifosi. Il sogno di qualcuno è avere 75.000 clienti a San Siro da spennare ogni partita e gestire come burattini, con buona pace della tifoseria organizzata e di tutti quelli che da anni seguono questi colori ovunque, facendo sacrifici. Per non parlare della vicenda dei mini-pack, una cosa mai vista neanche nei dilettanti. Inadeguati non solo nelle figure che gestiscono la parte sportiva, ma anche nei ruoli che seguono la parte commerciale legata a NOI tifosi, perché è giusto evidenziare tutte le lacune di una società in mano a persone di un'incompetenza disarmante.
Ad oggi il Milan per VOI è soltanto un brand su cui speculare, mettendo in campo strategie finalizzate al solo sviluppo del Marchio per ottenere importanti risultati finanziari, a discapito dei successi sportivi che non sono più la vostra priorità. Con l’aggravante di non conoscere la storia di questo club, dei giocatori che hanno scritto pagine indimenticabili con la nostra maglia e con l’imperdonabile assenza della proprietà alla festa dei 125 anni.
E potremmo scrivere ancora pagine e pagine, ma ora che avete trovato il VOSTRO colpevole (perché l’avete scelto VOI), che per quanto non sia stato all’altezza della situazione sportivamente parlando, si è dimostrato molto più serio e più uomo di voi che lo avete lasciato solo già ad agosto, seguite la sua strada quanto prima e liberate il Milan dalla mediocrità in cui l’avete ridotto…".