dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN NON INCANTA MA FA IL SUO DOVERE: A VERONA BASTA UN GOL DEL SOLITO REIJNDERS
I rossoneri ritrovano i tre punti grazie a una rete dell'olandese, ma appaiono ancora una volta sotto tono e lontani dall'aver risolto i problemi. La vittoria però dà respiro in classifica
Youssouf Fofana e Tijjani Reijnders si guardano e fanno due conti. Leao è in panchina: infortunato. Abraham gira a vuoto, Chukwueze una ne fa e quattro ne sbaglia, Theo Hernandez è piatto come l’acqua del Garda, che non è lontano. Allora fanno da soli. Siamo al minuto 11 del secondo tempo: Fofana alza la testa e gioca in verticale, Reijnders passa di fianco a Duda e Daniliuc – fermi come statuine, è Natale... – e segna il gol del vantaggio. Sarà anche il gol partita. Verona-Milan finisce 0-1, il Milan scavalca il Bologna e va a 26, il Verona resta a 15 e potrebbe passare una settimana in zona retrocessione, se il Cagliari facesse punti a Venezia.
BILANCIO MILAN - Il Milan insomma porta a casa i tre punti ed è abbastanza per un Natale in pace e armonia. Fonseca scaccia le voci di esonero e, ora sì, mangia il panettone. Nessuno però si illude vada bene così. La partita è stata brutta, sempre e comunque. Il Milan è stato lento, lentissimo. Chukwueze a destra è stato confusionario, con un’infinità di errori tecnici che lo limitano. Leao svagato per mezz’ora e poi fuori. Abraham solo, mai capace di occupare l’area e alzare un minimo la voce. Il più convincente è stato ancora Alex Jimenez, che ha confermato di avere voglia e senso del dribbling. Il Milan poi ha difeso con un certo ordine, questo sì, e Maignan, contro un Verona modesto, ha dovuto fare solo una parata impegnativa, nel primo tempo. I difensori, anche Emerson, promossi. La Curva Sud ha goduto il giusto e piuttosto ha cantato. In cinque minuti si è giocata il medley dei suoi successi recenti: “Questa società non ci merita”, “Noi non siamo americani” e “Cardinale devi vendere”. Alla fine del primo tempo, un vecchio classico: “Fuori i co…”. Dai, si è capito. La notizia del rifinanziamento del prestito, che allunga l’orizzonte della gestione Cardinale, alla curva non è piaciuta granché.
ZERO EMOZIONI — La partita non è stata certo bella. Milan e Verona per mezz’ora si sono scambiate errori e contrasti. Emozioni, zero. Mezza forse, dopo 22 minuti: un bel verticale di Reijnders per Leao, che ha crossato malissimo. Al minuto 28, all’improvviso, un motivo per non addormentarsi davanti alla tv: palla orrenda persa da Chukwueze, ripartenza di Suslov e tiro di sinistro verso il secondo palo. Maignan si è guadagnato la serata deviando alla sua sinistra e da lì la partita ha ripreso il suo ritmo. Lento, ovviamente. Il Milan a girare palla e non attaccare l’area mai, nemmeno per caso. Il Verona basso, aggressivo, preciso quanto basta per non prendere gol. Leao dopo mezz’ora è uscito, così Fonseca ha chiamato Theo, gli ha chiesto di fare il terzino e ha spostato Jimenez da ala sinistra, dove lo spazio per accelerare si riduce. Prima dell’intervallo, c’è stato giusto il tempo per una deviazione di testa di Abraham da angolo – tocco di Montipò – e per un destro di Terracciano deviato da Montipò sopra la traversa.
VERONA SENZA ATTACCO — Il secondo tempo è stato migliore del primo, e non che fosse difficile. Il gol di Reijnders è arrivato dopo 11 minuti e ha alzato un po’ la tensione. Suslov, il migliore del Verona, ha provato a fare pari un minuto dopo: girata e parata di Maignan. La partita si è aperta un minimo e Jimenez, che ha personalità da offrire in beneficenza, ha chiuso la migliore azione collettiva del Milan con un tiro di sinistro parato da Montipò. Da lì, quiete. Il Verona ha avuto una mezza occasione a 10 minuti dalla fine quando Suslov – ancora lui – si è inventato un verticale dalla trequarti che Livramento ha agganciato in ritardo. Altro? Niente, grazie. Il Milan ha finito meglio di come aveva iniziato, ha controllato la partita e caricato tre punti sul pullman per Milano. Ringrazi Fofana e Reijnders: non saltano una partita, sono sempre più che sufficienti e ora, se serve, vanno a far gol. Il Milan è come Verona, la città: il meglio, si vede in centro.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - FOFANA-REIJNDERS, ASSE DA LEADER. JIMENEZ MOLTO BENEAIGNAN PARA QUASI TUTTO. KJAER-TOMORI, CHE SERATA. FLOP FLORENZI
Il Milan vince a Verona al termine di una partita brutta dal punto di vista della prestazione. Decisivo l’asse Fofana-Reijnders con il gol dell’olandese che vale tre punti importanti per la classifica e, soprattutto, per passare un Natale più sereno.
MAIGNAN 6: attento sulla conclusione di Suslov, sia quella in diagonale del primo tempo sia quella nel secondo tempo.
EMERSON ROYAL 5.5: è lo specchio delle difficoltà di questo Milan settimo in classifica. Non c’è mai un sussulto da parte sua, ma solo molta reticenza e quella sensazione di poter essere sempre attaccabile. (dall’89’ TOMORI SV).
GABBIA 6: la coppia con Thiaw funziona. È lui il leader del reparto e non fa passare nulla.
THIAW 6: non è una di quelle serate in cui bisogna sfoggiare il vestito di gala. È solido e attento, così come Gabbia.
JIMENEZ 7: parte dovendo fare il “Theo”, finisce per fare il “Leao” e fa tutto bene. Corre, crossa, viene a giocare dentro al campo, agisce bene alle spalle degli avversari e aiuta tanto anche con la fase di non possesso. Con il ritorno di Theo, possiamo vederlo a destra per favore?
FOFANA 7: dentro un vuoto complessivo, è quello che tiene viva la fiammella milanista insieme a Reijnders e Jimenez. Recupera la solita quantità di palloni e poi si inventa un assist magnifico per il gol vittoria di Reijnders. Palma di migliore in campo per lui per la totalità della sua prestazione, dove prende anche un sacco di botte.
TERRACCIANO 6: viene riadattato al fianco di Fofana. Il suo tiro messo in angolo da Montipò è l’unico squillo milanista del primo tempo verso i pali dell’Hellas. Nel secondo tempo non tocca molti palloni, ma occupa diligentemente gli spazi.
CHUKWUEZE 5: ormai è una costante: l’ex Villarreal non dà mai la sensazione di poter creare qualcosa di positivo quando ha la palla sui piedi. Dovrebbe avere nel dribbling una delle sue skills primarie, in realtà tende a circumnavigare gli avversari senza arrivare a quagliare qualcosa di decisivo. (dal 70’ CALABRIA 6: dentro per fare densità e difendere il vantaggio, si concede anche delle iniziative offensive simpatiche e mai inutili).
REIJNDERS 7: il gol che segna regala al Milan un Natale sereno dal punto di vista della classifica. Bellissima la soluzione che sceglie per mettere il pallone magico di Fofana sotto l’incrocio alla sinistra di Montipò. Da trequarti prima studia la posizione, poi mette in seria difficoltà la cintura mediana dell’Hellas. Con tanti leader fuori, tocca a lui e Fofana prendersi il Milan sulle spalle.
LEAO 6: nel polo nord di idee milaniste, è l’unico che cerca di accendere un barlume di caldo. Svaria molto su tutto il fronte offensivo, anche per scappare alla marcatura di Dawidowizc. Poi, al 32’, sente tirare e si ferma. (dal 32’ THEO HERNANDEZ 6: ci metta un po’ a carburare, ma fa una partita molto ordinata. Plus nel finale quando manda fuori di testa Zanetti e Sogliano).
ABRAHAM 5: Fonseca non sa più a che santo votarsi per cercare di farsi ascoltare dall’inglese che non è faccia più di tanto la davanti. Almeno Camarda dà sempre la sensazione di essere presente e vivo quando gioca.
ALL. FONSECA 6: sufficienza per la vittoria e per aver dato ancora fiducia a Jimenez, anche se ci chiediamo per quanto tempo ancora dovremo vedere Emerson Royal titolare. Squadra demolita dalle indisponibilità e con una qualità del gioco che fatica ad essere dominante. La rosa è corta e continua ad essere ancora più corta...
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