dal sito www.gazzetta.it
MILAN TRAVOLTO 3-1 DAL DORTMUND: QUALIFICAZIONE APPESA A UN FILO
Giroud sbaglia un rigore in apertura, poi Reus trova il vantaggio dagli 11 metri. Pareggia Chukwueze ma nella ripresa arrivano i gol di Bynoe-Gittens e Adeyemi
Non è stato di ispirazione Sinner, e non lo è stato nemmeno Ibrahimovic, cuori rossoneri doc che hanno cercato di spingere un Milan caduto malamente nella partita che, secondo i piani, avrebbe dovuto lanciarlo verso Newcastle per compiere il cammino verso gli ottavi.
Sì, certo, c’è ancora l’aritmetica a cui aggrapparsi perché il Psg non ha vinto, ma ora il coefficiente di difficoltà schizza a fondo scala: il Diavolo, ultimo, oltre ad avere obbligo di vittoria in Inghilterra, deve anche sperare che il Borussia, da stasera già qualificato, vinca col Psg. Altre opzioni non sono ammesse. Insomma, la salita si fa decisamente ripida e il Milan, per quanto in una versione più apprezzabile rispetto alla Fiorentina, non si è minimamente avvicinato a quella vista col Psg. Era il faro guida indicato da Pioli in vigilia, ma la luce è rimasta sempre troppo fioca. E quando si è accesa, si è poi spenta troppo presto sotto gli occhi di Cardinale che ha visto ben poco di quel Milan europeo cercato e desiderato, ma quanto meno ha potuto portare avanti i colloqui con Ibra. Anche stavolta arrivano puntuali le dolenti note dall’infermeria: Thiaw fuori nella ripresa per un guaio muscolare che potrebbe essere piuttosto importante: in rosa oltre a Tomori in questo momento non ci sono altri centrali di ruolo. Diluvia sul bagnato. A fine gara la curva comunque conforta la squadra: “Siamo sempre con voi” e “Noi ci crediamo”. Non è poco, di questi tempi.
LE SCELTE — Pioli ha dovuto provare a cavarsela senza il suo bene di maggior lusso, Leao (ebbene sì, mister Terzic, Rafa in tribuna: il Milan sul portoghese non stava facendo pretattica di basso rango), ma ha ritrovato il ministro per gli affari europei Giroud, fresco di medaglia celebrativa per i 100 gettoni in rossonero. Accanto al francese, corsie esterne come sabato scorso: Chukwueze a destra, Pulisic a sinistra. Ma la grande novità è stata in mediana: di fianco a Reijnders (ri)ecco Adli, ultima da titolare oltre un mese fa e prima volta dall’inizio in una partita di coppa europea. Terzic davanti si è affidato ovviamente a Fullkrug, con Malen, Reus e la stellina Bynoe-Gittens. In mediana spazio a Sabitzer. I primi cinque minuti sono stati l’emblema di tutto il girone rossonero: il festival dello spreco. Un match che il Diavolo avrebbe potuto indirizzare pesantemente già all’alba, con due occasioni grandi così. Il primo rimpianto è su un cross rasoterra di Calabria, di quelli che chiedono soltanto una deviazione anche piccola, impercettibile. Basta un soffio, ma occorre arrivare col tempo giusto e Giroud ha letto lo sviluppo con mezzo secondo di ritardo. Il secondo rimpianto è il massimo nella scala delle disillusioni: Giroud – che serataccia – dal dischetto si è fatto ipnotizzare da Kobel. Calciando peraltro un sinistro morbido come un soufflé.
MINIMO SFORZO — Tutto questo nei primi cinque minuti. E siccome il calcio è perfido, quattro giri di lancetta più tardi le parti si sono ribaltate. Bynoe-Gittens è sgusciato via a Calabria, che l’ha steso. Altro rigore, e stavolta Reus ha fatto centro. Secchio d’acqua gelida su un Milan che, al netto degli errori, aveva approcciato con lo spirito e l’intensità giusti. Adeguati al tipo e all’importanza del match. Borussia avanti col minimo sforzo, anche perché i tedeschi non si sono mai davvero affannati – c’è una logica, vista la classifica più che confortevole - nel cercare di mettere alle corde il Diavolo, limitandosi per lo più a pungere in ripartenza. Il problema è che, quando succedeva, erano problemi molto seri. Spartito unico, peraltro: martellamento sempre e solo a sinistra, con Bynoe-Gittens e, in alternativa, Malen, che puntavano il povero Calabria, palesemente di un altro passo. Il resto viaggiava invece fra i piedi rossoneri, con Adli che ha cucito bene fra i reparti e un Milan abile a presentarsi a turno nell’ultimo quarto di campo sempre con giocatori differenti. Pulisic, Reijnders e Loftus-Cheek si sono alternati al limite dell’area tedesca, ma la menzione d’onore è andata a Chukwueze. Che, come aveva anticipato Pioli, ha agito spesso più dentro al campo e non solo da esterno puro. Un altro Samuel rispetto agli imbarazzi delle prove precedenti. Il rigore per esempio è stato merito suo ma, in generale, è stato lucido nelle scelte e svelto di gamba, come ha dimostrato sul gol (37’), fuggendo via tra Bensebaini e Bynoe-Gittens e infilando Kobel sul palo lontano. Un gol bellissimo, che ha tolto mesi di polvere e punti interrogativi. Il problema è che il nigeriano ha esaurito il carburante dopo un tempo.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MAIGNAN E CALA, SERATA TREMENDA. GIROUD CROLLA. TOMORI E CHUKWUEZE I MIGLIORI
Maignan 4.5: per poco non intuisce il rigore di Reus, che incrocia dal basso verso l’alto con la giusta potenza. Bravo in uno dei pezzi forti della casa, ovvero la respinta sul cross basso a rimorchio di Malen. Poi sui gol del 1-2 e del 1-3 fa due errori non da lui. Sul primo va giù lentamente, mentre sul secondo sbaglia totalmente l’impostazione con il pallone che gli piega la mano.
Calabria 4.5: un primo tempo negativo. Prima causa il rigore che permette a Reus di portare in vantaggio il Borussia Dortmund. Poi, a un amen dalla fine dei primi 45’, ha sulla testa la palla del potenziale 2-1, ma si incarta nell’esecuzione. Anche sul gol del nuovo vantaggio tedesco fa la scelta sbagliata. Serata totalmente da cancellare.
Tomori 6.5: Malen e Fullkrug se li mette in tasca, con diverse scelte giuste in anticipo e anche in campo aperto, dove la sua velocità si fa valere sugli avversari. Ultimo a mollare nel tracollo.
Thiaw 6: la sua partita finisce al 53’ con un infortunio muscolare che lo manda ko e che crea un’emergenza senza eguali, sia per numeri generali sia per quel che concerne il reparto, dove l’unico sopravvissuto è Tomori. (dal 53’ Krunic 5.5: si adatta con spirito d’iniziativa, gioca di posizione in un ruolo a lui sconosciuto).
Theo Hernandez 5.5: Pulisic cerca di creargli lo spazio per attaccare la banda, ma il compito di Ryerson è quello di aspettarlo e di non dargli campo. Lui non è che faccia tutta sta partita da strapparsi i capelli.
Adli 6: la scelta di Pioli della vigilia. Il Borussia non lo pressa mai e lui, con la possibilità di giocare con la testa alta, fa cose buone. Meno quando si tratta di calciare in porta da fuori area. Almeno ci mette intraprendenza (dal 76’ Jovic sv)
Reijnders 5.5: è il giocatore che fa da tramite nello spostamento dell’azione sulla destra. Spesso prova a trovare spazio anche a sinistra, ma il catenaccio tedesco gli chiude diverse linee di passaggio e di corsa.
Chukwueze 6: si procura il rigore che Giroud fallisce. Poi, finalmente, trova il primo gol con la maglia del Milan con un bel raddoppio spezzato e un diagonale – seppur deviato – che rimette in piedi risultato e umore. Nel secondo tempo controlla male un pallone di Reijnders, ma tra tutti è uno di quelli che stasera si salva. (dal 76’ Chake Traoré sv).
Loftus-Cheek 5.5: lontano, lontanissimo parente del bulldozer che aveva tritato il Psg sul campo di San Siro. Sbaglia diverse scelte, specie nel secondo tempo, quando vanifica almeno una ripartenza importante.
Pulisic 5.5: apatico, sembra non essere al top della condizione e pur tornando nelle sue zolle “ideali”, non riesce a incidere. Prova, ad inizio secondo tempo, con la sforbiciata che gli viene deviata in angolo. Poi poco altro.
Giroud 5: calcia malamente il rigore che poteva cambiare la partita e, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe da uno come lui, va giù di testa sparendo dalla gara per tutto il resto del primo tempo, con Pioli che prova a dargli coraggio.
All. Pioli 5: il destino della Champions League non è, solo, nelle mani del Milan che dovrà andare a vincere a Newcastle e sperare che il Borussia non perda contro il Psg a Dortmund. La partita si mette male con il rigore sbagliato da Giroud, ma la cosa che preoccupa è che il Milan ha perso contro una squadra che si è chiusa e ha colpito, senza troppa fatica, quando ha affondato. L’infortunio di Thiaw si aggiunge alla lunga lista di problemi muscolari accaduti sotto la sua gestione, riducendo all’osso il reparto dei centrali.
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