dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN RINASCE NELLA NOTTE PIÙ BELLA: LEAO E GIROUD AFFONDANO IL PSG
I rossoneri sono terzi nel girone: la qualificazione agli ottavi ora è possibile
Dal nulla al tutto nel giro di tre giorni. Troppa grazia, vecchio Diavolo. Il Milan si riprende tutto ciò che aveva smarrito in campionato con l’Udinese e lo fa nella serata più importante. Serata di gala, serata di stelle, serata da dna europeo rossonero che no, non può essere solo retorica osservando una prestazione simile di fronte a un avversario simile. E cioè una squadra oggettivamente più forte, costata un’enormità. Il Milan fa cadere il Psg di Mbappé, stavolta Leao vince il duello con l’ex tifoso rossonero Kylian e Pioli si porta a casa il successo più prestigioso della sua carriera, fortificando una panchina che comunque non era in discussione. Il Milan torna in piena corsa qualificazione e lo fa sgambettando il suo ex bimbo prodigio Donnarumma, massacrato di insulti e di fischi come da programma.
LE SCELTE — Dopo il cambio di sistema – imposto da esigenze di infermeria – colato a picco con l’Udinese, Pioli ha ripristinato il consueto 4-3-3 dal momento che i medici gli hanno restituito in un colpo solo Pulisic, Chukwueze e Hernandez, chiamato alla rivincita contro il fratello. Tridente offensivo di prima scelta quindi – Pulisic-Giroud-Leao -, e mediana che ha registrato il ritorno dal primo minuto di Loftus-Cheek e Musah preferito a Krunic, ma non sulle zolle di Rade: il nazionale Usa infatti è andato sul centrosinistra e davanti alla difesa si è piazzato Reijnders, a cui è stato affidato anche il compito di dare una mano su Mbappé. Luis Enrique ha confermato l’undici dell’andata, consegnando la fase offensiva al suo numero 7 più Vitinha, Kolo Muani e Dembelé. In mezzo al campo il talento cristallino del 17enne Zaire-Emery, abbagliante all’andata e decisamente meno appariscente stavolta. Ma a funzionare è stato soprattutto il piano di pronto intervento su Mbappé, con Reijnders che – come da copione – è scalato sull’esterno per chiudere varchi a lui e canali di passaggio ai compagni. Non una vera e propria gabbia, ma più una “scorta” collettiva a protezione della linea difensiva. Particolarmente pregevole il lavoro di Reijnders, che ha recuperato lo smalto perduto occupandosi di Vitinha – non un’alternativa agevole – quando non gli toccava Mbappé, e non ha rinunciato ad accompagnare in certi casi la fase offensiva.
COMPATTEZZA — Livello complessivo del match: decisamente alto. Primo tempo di una bellezza clamorosa, con due squadre che hanno giocato per quarantacinque minuti come se fossero gli ultimi cinque di una partita a eliminazione diretta. Dritto per dritto, con un desiderio folle di fare gol a ogni discesa. Il merito del Milan, rispetto ad altre situazioni simili, è stato soprattutto uno: anche in un contesto di ripartenze continue, fatte e subite, non si è mai disunito. Tanto sfilacciato all’andata, quanto compatto stavolta. Certo, ha dovuto per forza di cose accettare parecchi duelli – Dembélé quasi immarcabile -, ma è rimasto bene a galla grazie a quella compattezza mancata a Parigi. E grazie anche a uno sguardo benevolo dall’alto, quando il sinistro di Dembélé si è stampato sulla traversa. Attenzione, però: non stiamo parlando di un monologo parigino, tutt’altro. Il Diavolo ha replicato colpo su colpo ed è stata l’ennesima partita di questa Champions con tanti rimpianti sotto porta. Due azioni in fotocopia che hanno portato allo sperpero di palle gol nitide. La prima al 6’, sgasata imperiosa di Leao a sinistra, cross basso per Loftus-Cheek che, tutto solo, ha alzato la mira poco più in là del dischetto. La seconda all’11: cross basso da destra di Calabria e orribile bis concesso da Musah con destro soffice fra le braccia di Donnarumma.
REAZIONE — San Siro bollente di rabbia anche perché fra uno spreco e l’altro il Psg era passato: angolo dalla destra, spizzata di Marquinhos e testa di Skriniar arrivato a tu per tu con Maignan in totale solitudine. Amnesia difensiva totale. A questo punto, sotto di un gol e con i fantasmi delle partite precedenti, il Milan avrebbe potuto squagliarsi e invece ha reagito con grande personalità e ci ha messo solo tre minuti. Giroud si è infilato da posizione decentrata e ha scaricato un sinistro che Donnarumma ha deviato verso l’alto. Leao ha capito tutto, si è coordinato e ha messo in buca in rovesciata, con palla sotto il braccio di Gigio. Movimenti sussultori di magnitudo importante al Meazza. Altro? Eccome. Maignan che anticipa alla grande Mbappé lanciato in porta, Mbappé che svirgola da posizione ghiotta, Giroud che prende l’esterno rete e poteva fare meglio, Tomori che impegna Donnarumma su punizione e Leao che scarica un destro fuori di poco. Menzione speciale per Loftus-Cheek, riassumibile con un solo aggettivo: monumentale. Di lotta e di governo: non contenibile.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO FORMATO DELUXE. GIROUD, GOL PESANTISSIMO. CHE LOFTUS!
Maignan 6.5: attento, preciso, incolpevole sul gol di Skriniar. Ma è determinante nel tenere sempre altissima la concentrazione dei compagni. Non si fa sorprendere su un tentativo velenoso di Mbappé sul primo palo.
Calabria 7: Mbappé è il cliente peggiore che si è trovato davanti in carriera, ma nei primi 45’ non trema. Anche nella ripresa ha una abnegazione e applicazione incredibile. Fa 230 in rossonero con una grande vittoria.
Tomori 7.5: Kolo Muani è un armadio a quattro ante ed è difficile prendere posizione su di lui, ma questo Fikayo in modalità Prime riesce a farlo. Decisivo, nel primo tempo, con una chiusura su filtrante di Dembelé. Anche nella ripresa sbuca ovunque. Donnarumma gli cancella una punizione ben calciata nel primo tempo.
Thiaw 7: Kolo Muani, diviso con Tomori, viene annullato con Malick che capisce quando anticipare e quando attendere. 98 minuti di forza mentale che gli serviranno anche per il prosieguo della stagione.
Theo Hernandez 7: torna titolare e lo fa in formato deluxe. Scavalla sulla fascia e anche internamente. Donnarumma gli cancella una punizione calciata benissimo, ma è suo il cross bello, forte, tagliato che Giroud spedisce nella porta parigina. Bentornato.
Loftus-Cheek 7.5: perderà pure Skriniar in occasione del vantaggio francese, ma poi è un’autentica iradiddio. Strappa, ruba palla, sfonda quando deve e ha anche un’occasione importante sullo 0-0. Giocatore fondamentale dentro questo Milan.
Rejinders 7: torna in cabina di regia dopo Dortmund e sembra che senta l’energia positiva di un San Siro clamoroso. Giocate intelligenti, letture, ondeggiamenti di bacino come il miglior Bennacer e tanta fiducia ritrovata.
Musah 7: ha una chance anche lui, subito, per far cadere Donnarumma ma la sbaglia. Però ha dodici polmoni, non sbaglia un appoggio, ringhia addosso ai palleggiatori di Luis Enrique. Commette una sola sbavatura, venendo ammonito. Era diffidato, salterà il Borussia Dortmund. (dall’83’ Krunic sv)
Pulisic 6: torna titolare ma si vede che non è al top. Si sbatte tantissimo in fase di non possesso. Occhio alle sue condizioni fisiche. (dal 92’ Florenzi sv)
Giroud 7.5: si ripropone il duello con Skriniar e dopo essersi girato, cambiando porta, questa vola si è elevato per andare a schiacciare con forza, rabbia e voglia il cross perfetto di Theo Hernandez per il gol che regala la vittoria al Milan. Ma dentro la sua partita ci sono tante cose fatte tra il bene e il benissimo.
Leao 8: ha adosso la voglia di chi sa che deve dimostrare, e lo fa alla grandissima. Devasta Hakimi negli uno contro uno, mette in crisi la difesa parigina ed è pronto a girare in rovesciata il gol del pareggio che fa esplodere San Siro. Esultanza a zittire le polemiche, ma poi testa ancora sulla partita dove si trova a fare il terzino. Partita clamorosa. (dall’83’ Okafor sv)
All. Pioli 7.5: rispolvera il 4-2-3-1 in fase di possesso con Loftus-Cheek a mettere più di un dubbio ai centrocampisti francesi e, di conseguenza, a dominare. Abbandona alcuni dogmi dell’impostazione dal basso per una squadra più verticale e incisiva. I suoi lasciano giù diverse occasioni, ma tengono duro nel finale con una difesa d’altri tempi. E la qualificazione è ancora tutta da scrivere.
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