dal sito www.gazzetta.it
MBAPPÉ NON LASCIA SCAMPO, POI IL PSG DILAGA: MILAN, COSÌ SI METTE MALE
Kylian apre le marcature con un’invenzione nel primo tempo, di Kolo Muani e Lee i gol nella ripresa. Rossoneri ultimi da soli nel girone, anche se nulla è ancora del tutto compromesso
Se il Milan di Champions cercava risposte, nella notte di Parigi ne sono arrivate parecchie. E non sono affatto confortanti: per prima cosa, il 3-0 con cui il Psg si è preso il primo posto nel gruppo F è una sconfitta che rischia di lasciare molte più scorie di quanto non abbia fatto il ko con la Juve. Non solo: il Diavolo di coppa si conferma clamorosamente spuntato, siamo alla terza gara su tre chiusa senza segnare, e l’infortunio di Jovic nel riscaldamento complica le cose anche a livello numerico per le prossime partite. E ancora: la classifica si fa dura, durissima. Il Borussia Dortmund, vincente a Newcastle, rimescola le carte e lascia aperta la porta degli ottavi a Pioli, ma per passare occorrerà vincere, già a partire dal ritorno con i francesi, il 7 novembre a San Siro: questo Milan senza cattiveria sotto porta e fragile dietro è in grado di riuscirci?
LE SCELTE — Il Milan è quello annunciato alla vigilia, ma è anche un inedito: per la prima volta nella sua storia nelle coppe europee, va in campo una formazione priva di italiani. A Kalulu, preferito a Calabria sulla destra, tocca l’incombenza più pesante, occuparsi di Mbappé. Senza Loftus-Cheek, Pioli in mezzo si affida a Musah e Reijnders, con Krunic play: il bosniaco torna titolare a un mese dall’ultima volta. In avanti tocca al tridente Pulisic-Giroud-Leao. Luis Enrique risponde con un 4-2-4 ultra offensivo: mediana di equilibrio con Zaire-Emery e Ugarte, poi largo alla creatività: Vitinha è l’“intruso” in un attacco tutto francese con Dembelé e Mbappé larghi e Kolo Muani prima punta.
LAMPO MBAPPÉ — Le premesse della partita mettono i brividi ai tifosi milanisti: il Psg spinge con forza, i rossoneri rinculano impauriti e spendono due gialli nei primi 7 minuti, con Thiaw e Krunic. I francesi tengono palla, manovrano ma non concretizzano e così il Milan trova coraggio per alzarsi e iniziare a giocare la “sua” partita, fatta di pressione alta e ripartenze. È il 10’ quando Pulisic sfonda e cerca un compagno sul secondo palo: Leao però non c’è e Marquinhos chiude in angolo. Rafa si sveglia al 16’, quando porta palla in velocità e Hakimi lo stende: il marocchino è ammonito, il Milan guadagna una punizione dal limite. Ma sul pallone, a sorpresa, va Tomori: la barriera respinge. Il Diavolo è impreciso, poco cattivo in area, però regge e il Psg allora si affida agli assoli di Mbappé: primo tito in porta al 22’, Maignan blocca senza problemi, poi destro a giro che sfiora il palo al 30’. Somiglia a un botta e risposta con Leao, che quattro minuti prima ha cercato, e quasi accarezzato, il secondo palo in diagonale, dopo una bella ripartenza rifinita da un tacco di Giroud. Invece è il preludio al lampo che illumina il Parco dei Principi al 32’: segna Mbappé, ed è un gran bel gol, ma altrettanto bella è la giocata che consegna il pallone alla stella francese, firmata Zaire-Emery. Il 17enne che ha “licenziato” Verratti strappa palloni in mediana e ne estrae sempre qualcosa di interessante, proprio come quando scappa via a Reijnders e pesca Mbappé all’ingresso dell’area: Kylian controlla, finta, sposta il pallone e scarica un destro imparabile sotto gli occhi di Tomori, stordito dal gioco di prestigio ad alta velocità del francese. Il Psg passa nel momento migliore del Milan, e rischia di raddoppiare con Kolo Muani: Thiaw mura il suo tiro e Pioli respira.
DIAVOLO IN GINOCCHIO — Il tedesco, con la pericolosissima macchia del cartellino giallo addosso, resta negli spogliatoi: dentro Calabria, con Kalulu spostato al centro. Il Psg non cambia ma riparte più convinto. E colpisce ancora: prima segna con Dembelé, ma l’arbitro Vincic annulla dopo un controllo al Var per una spinta di Ugarte a Musah, poi rischia di subire il pari con Giroud, che non trova la porta dopo un cross di Pulisic (l’americano, da ottima posizione, avrebbe potuto andare al tiro…) e al 53’ imbuca il 2-0. La difesa rossonera si dimentica di Dembelé, lasciato libero di tirare sugli sviluppi di un corner: il 10 dei parigini va al tiro, Maignan respinge corto e Kolo Muani infila da due passi. Il Milan balla, ringrazia Maignan che nega a Mbappé il gol della doppietta, e prova a scuotersi. Ma i limiti dell’attacco rossonero in Champions emergono in maniera prepotente: il primo tiro in porta, dopo oltre un’ora di gioco, è un destro senza pretese di Pulisic; al 68’ il solito Leao riceve un buon pallone da Reijnders in contropiede ma non inquadra; Giroud prova a sorprendere Donnarumma con un pallonetto dalla distanza, ma Gigio è attento. E si conferma al 78’ su Leao, deviando in angolo il destro ravvicinato del portoghese. Maignan non è da meno: a 10’ dalla fine Mbappé si presenta tutto solo al tiro, lui devia sul palo. Questione di tempo, perché il Psg passa ancora: il coreano Kang-In Lee, entrato al posto di Dembelé, firma il 3-0 su assist di un imprendibile Zaire-Emery. La festa è rossoblù, il Diavolo se ne va all’inferno e domani si sveglierà col mal di testa: domenica si va a Napoli.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO SPARISCE ANCORA IN EUROPA. PULISIC, ERRORE GRAVE. THEO FANTASMA
Maignan 6: prende tre gol, ne cancella uno a Mbappé con una parata ai limiti della fisica per la sua estensione. È il migliore del Milan.
Kalulu 5.5: contiene Mbappé per mezz’ora, poi Kylian mette le marce alte e lo sovrasta in ritmo in occasione del gol del vantaggio parigino. Nel secondo tempo passa accanto a Tomori al centro della difesa.
Thiaw 5.5: si fa ammonire commettendo la stessa tipologia di fallo di domenica sera su Kean. Solo che questa volta è lontanissimo. In difficoltà quando gli attaccanti del Psg vanno con le marce alte. (dal 46’ Calabria 6: ha l’ingrato compito di dover marcare Mbappé, che ha una cilindrata decisamente superiore alla sua, ma Davide riesce a non sfigurare).
Tomori 5.5: Pioli inverte le posizioni dei due centrali, mettendo Fik a destra perché deve essere pronto a saltare su Mbappé se il francese salta Kalulu. Lo fa bene per mezz’ora, poi anche lui viene risucchiato nella giocata extra lusso del francese con la 7 del Psg sulle spalle.
Theo Hernandez 4.5: irriconoscibile, a tratti irritante e con la sensazione di essere costantemente sulle gambe. Non fa niente in fase offensiva, cerca rilanci d’esterno che mettono in crisi i compagni, in difficoltà sulle coperture difensive. Se anche lui va in down, i problemi iniziano essere troppi.
Musah 6: la complessità della prova sarebbe anche sufficiente, ma non puoi allacciarti le scarpe mentre gli avversari stanno per battere un calcio d’angolo, dal quale poi nasce il gol del 2-0 di Kolo Muani. Un errore che entra in quello globale di una fase difensiva tremenda, ma lui è l'unico che non sfigura.
Krunic 5: pronti, via, giallo. Poi sembra mettersi in bolla quando il Milan alza la pressione e sembra mettere alle corde il Psg. Si sgretola dopo l’1-0 di Mbappé e fino al cambio non da segnali di ripresa. (dal 77’ Adli sv)
Reijnders 5: l’unico lampo è il tunnel ad Ugarte che apre la strada all’azione che permette a Leao di poter calciare verso la porta di Donnarumma. Ma anche lui viene inghiottito dal ritmo del Psg e dal non gioco, per larghi tratti, del Milan.
Pulisic 5: entra subito in partita ed è quello che sembra avere le chiavi per mettere in difficoltà Lucas Hernandez e, in generale, il sistema difensivo del Psg. Va via via spegnendosi. In avvio di ripresa crasha davanti a Donnarumma con quella che poteva essere la palla del possibile 1-1. È un errore grave.
Giroud 5.5: è il solito regista offensivo che predica nel deserto, alla ricerca di un pallone giocabile dentro l’area di rigore. Si sbatte come non mai, esempio di applicazione assoluta alla causa. Ma non basta.
Leao 5: perde in maniera netta e senza appello la super sfida con Mbappé. Quando varca i confini italiani, diventa un giocatore normale, quasi che la musica della Champions League funga da kryptonite. Un tiro nel primo tempo, largo di un metro, e una sola sgasata con cross sbilenco. Nel secondo tempo ha la chance di poter attaccare la porta di Donnarumma, ma calcia malissimo confermando di avere una balistica – ad oggi – limitata. I suoi dati in Europa iniziano ad essere preoccupanti: un anno senza segnare in Champions, 3 gol nelle coppe europee in 25 presenze. Se vuole essere un campione, è arrivato il momento di essere più concreto, come gli ha dimostrato Mbappé.
All. Pioli 5: arriva una sconfitta pesante, ma in un certo senso manifesto di quelli che sono i limiti strutturali e tecnici del suo Milan. Una squadra che continua ad essere allergica al gol, con giocatori che sbagliano le scelte sotto porta (Pulisic e Leao su tutti), altri che perseverano negli errori commessi (Thiaw) e altri come Reijnders che stanno faticando a fare la differenza. Il Milan poteva e doveva fare di più a livello tecnico. E per l’ennesima volta, si arriva ad una partita con assenze pesanti in vari reparti.
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