dal sito www.gazzetta.it
UN GRANDE LEAO NON BASTA AL MILAN: L'ATALANTA STRAPPA IL PARI
Il portoghese apre la gara con un gran gol, poi Koopmeiners pareggia su calcio di rigore. Terzo risultato senza successi tra campionato e coppe per Pioli, Dea imbattuta nel 2024
Gasperini è stato un facile profeta: tra Milan e Atalanta lo 0-0 è quasi vietato dal regolamento. Meno facile, invece, era l’auspicio di Pioli, che voleva un Diavolo più “fastidioso” della Dea. L’ha trovato, eccome se l’ha trovato, solo che non è bastato per portare a casa tre punti che sarebbero stati ampiamente meritati. Il pareggio non è comunque da disdegnare, perché frena le ambizioni di un avversario che arrivava da sei vittorie e un pareggio nelle ultime sette di campionato, con diciannove gol fatti e tre subiti. Mentre il Milan, tra Monza e Rennes, ne aveva incassati sette. Insomma, in vigilia pareva una sfida impari, ma i rossoneri tornano negli spogliatoi col rammarico di un’occasione fallita: produzione offensiva di quantità e qualità, personalità e Leao autore di una delle più belle prove da quando è a Milanello. Viste le ultime uscite, era difficile attendersi un Diavolo così ritrovato. Buon segno in chiave Champions, sebbene il secondo posto ora sia più lontano. Anche l’Atalanta resta in zona e mercoledì proverà a strappare punti all’Inter nel recupero di campionato, ancora qui a San Siro.
LE SCELTE — Pioli ha messo mano alla squadra in quattro punti rispetto a Rennes, cambiando in ogni reparto e sostituendo: Thiaw al posto di Kjaer, Adli per Reijnders, Loftus-Cheek per Musah e Giroud per Jovic (fuori per la prima delle due giornate di squalifica). In panchina si rivede Kalulu dopo quattro mesi. Gasperini al centro della difesa ha preferito Djimsiti a Hien e davanti si è affidato a De Ketelaere con Koopmeiners e Miranchuk alle spalle. Quindi Pasalic e Lookman seduti e preventivabili in corso d’opera.
LA CHIAVE TATTICA — Pioli e Gasperini si conoscono decisamente bene e allora bisogna cercare di fare possibilmente qualcosa di diverso. Qualcosa di tatticamente nuovo. Detto e fatto. Il tecnico rossonero ha cucito sulla pelle del Diavolo un 4-1-4-1 che ha stupito a tal punto la Dea da mandarla in confusione. La sistemazione: Adli roccaforte davanti alla difesa – alzi la mano chi, fuori da Milanello, avrebbe immaginato una soluzione simile –, Bennacer e Loftus-Cheek interni avanzati in una linea a quattro molto fluida e intelligente a raccogliersi davanti alla difesa o appoggiare la manovra a seconda dei momenti del match. Fluida perché Bennacer (comunque attento su Ederson) e Loftus si sono scambiati continuamente le posizioni, moto più o meno perpetuo completato dai movimenti di Pulisic, che spesso e volentieri abbandonava la fascia per convergere nel cuore del campo. In altre parole, pochi punti di riferimento per la fase difensiva nerazzurra, con la conseguenza che nei primi 45 è stata quasi sempre l’Atalanta a dover rincorrere il Milan. Peraltro, a differenza delle ultime uscite, ben piazzato e lucido dietro. Adli si è occupato soprattutto di Koopmeiners e ha rimediato egregiamente un paio di situazioni scomode, Thiaw alitava sul collo di De Ketelaere e Miranchuk non è mai riuscito a trovare uno spunto limpido.
MERAVIGLIA — Il vantaggio del Diavolo però, più che per motivi tattici è arrivato grazie al più visionario dei giocatori rossoneri. Gol clamoroso. Minuto numero 3, Leao è scappato in fascia sgusciando tra Holm e Scalvini e quando è entrato in area ha piazzato un siluro a giro che si è spento poco sotto l’incrocio dei pali più lontano. Il suo ultimo centro in campionato risaliva al 23 settembre. Scherzando, ma non del tutto: per vedere un gol così forse valeva la pena aspettare cinque mesi. La meraviglia del portoghese ha avuto un effetto dirompente sulla partita, che ne è uscita tramortita, un po’ perché è stato un cazzotto a freddo nello stomaco della Dea e un po’ perché ovviamente ha gasato parecchio il Milan. L’attacco atomico dei nerazzurri in tutto il primo tempo ha prodotto soltanto un tiro fuori di De Ketelaere dopo un flipper pericoloso davanti a Maignan. Milan autorevole dunque, ma che ha rallentato troppo il ritmo con lo scorrere del cronometro, cosa che ha permesso ai bergamaschi di mettere il naso fuori dall’uscio. Al resto ci ha pensato… Giroud, entrato scomposto in area su Holm. Orsato è andato al monitor e poi ha indicato il dischetto: Koopmeiners ha infilato Maignan centralmente.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LEAO INCANTA SAN SIRO. ADLI, REGIA ILLUMINATA. GIROUD IL MENO CONVINCENTE
Maignan 6: se si considera che l’unico tiro vero in porta che gli fa la Dea è il rigore di Koopmeiners, è tutto dire di quella che è stata la sua serata.
Florenzi 6.5: è in fiducia ed è anche in forma. Lo si vede da come attacca e da come legge le situazioni. Dà sempre la sensazione di essere una buona opzione per i compagni. (dal 57’ Calabria 6: Carnesecchi cala il miracolo sul sul mancino. Nel finale una sbavatura, che Gabbia fa dimenticare).
Thiaw 6.5: un netto passo in avanti rispetto alle ultime due apparizioni. Sembra il fratello forte di quello visto a Monza. Non soffre né con De Ketelaere, né con Lookman né, tantomeno, con Scamacca.
Gabbia 6.5: costringe De Ketelaere a rimettere la maschera della passata stagione. Attento, lucido, mai banale anche quando Gasperini cambia gli interpreti offensivi, lui non si scompone.
Theo Hernandez 6: spinge parecchio, cercando d’essere un’alternativa o un supporto a Leao. Cerca anche il tiro da fuori, ma l’Atalanta gli chiude ogni spazio possibile.
Adli 7: un primo tempo di altissimo livello, dove prende a uomo Koopmeiners e riesce ad avere sempre la meglio sul centrocampista olandese della Dea. Anche nel secondo tempo è quello che cerca di picchiare il pallone forte e veloce in avanti, con idee e voglia.
Loftus-Cheek 6.5: fa tante cose belle e utili per la squadra, sempre nella fase di pre rifinitura. Aiuta molto il centrocampo con la sua fisicità senza disdegnare l’attacco dell’area di rigore, a supporto di Giroud.
Bennacer 6: grande ritmo in mezzo al campo nel primo tempo, poi sparisce nel corso della ripresa fino al momento del cambio. (dal 79’ Musah sv)
Pulisic 6.5: classe al servizio della squadra. È sempre iper propositivo, sia quando deve affondare sia quando lega il gioco sulla destra. Sfiora il gol del 2-1 su assist illuminante di Leao, ma il diagonale mancino si allarga alla destra di Carnesecchi. È il vero regista offensivo del Milan. (dall’85’ Okafor sv)
Giroud 5.5: un intervento così così causa il rigore del pareggio dell’Atalanta, ma la sensazione molto forte è che sia Holm a cercarlo. Orsato valuta su un fermo immagine e lo condanna. Viene spesso incontro per legare il gioco con il risultato che in area ci sta meno del dovuto.
Leao 7.5: realizza uno dei gol più belli da quando è al Milan. Spezza il raddoppio avversario e poi disegna un arcobaleno magico che lascia impietrito Carnesecchi. Per tutto il primo tempo, l’Atalanta non lo prende quasi mai. Anche nella ripresa cerca di trovare gli spazi per fare male, ma Orsato consente s Scalvini di usufruire dell’immunità-Barella.
All. Pioli 6.5: rispetto alle prove di Monza e Rennes, questo Milan gioca bene e raccoglie troppo poco per quello che costruisce. Prepara molto bene la partita e il gol di Leao la mette subito sul canovaccio desiderato. Ora però deve rimettere Giroud a fare il centravanti e non il trequartista, perché il francese gioca troppo spesso fuori dall’area di rigore.
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