dal sito www.gazzetta.it
CI PENSA OKAFOR, IL MILAN SBANCA L'OLIMPICO. LAZIO A NERVI TESI, CHIUDE IN OTTO
L'attaccante svizzero entra nella ripresa e decide un match che consegna tre punti pesantissimi al Diavolo in chiave Champions. Espulsi Pellegrini, Marusic e Guendouzi
La coda del Diavolo è sempre la solita: Noah Okafor, quello del gol di Udine al 93’, lo ha fatto un’altra volta. All’Olimpico si è portato avanti col lavoro, “anticipando” di qualche minuto rispetto all’ultima volta: all’88’ lo svizzero ha piegato i guanti di Provedel e ha piegato anche la Lazio, regalando al Milan un successo che pesa, specialmente dopo le parole di Gerry Cardinale ieri a Londra. I rossoneri blindano il terzo posto e si avvicinano alla Juve, mentre per Sarri in casa è notte fonda. La vittoria interna manca dal 14 gennaio, e i cartellini di Di Bello hanno prosciugato la squadra: i biancocelesti hanno chiuso in otto contro undici per le espulsioni di Pellegrini, Marusic e Guendouzi, queste ultime due arrivate nel finale.
PRIMO, NON PRENDERLE — Nel 4-3-3 biancoceleste, Vecino vince il ballottaggio su Cataldi in mediana, mentre in avanti tocca a Castellanos muoversi al centro del tridente completato da Felipe Anderson e Zaccagni, con Immobile in panchina. Pioli ripropone il 4-1-4-1 visto con l’Atalanta, Kjaer per Thiaw unico cambio rispetto alla partita con i nerazzurri: Bennacer prende in consegna Luis Alberto, con il doppio compito di schiacciare il 10 laziale e inserirsi quando le maglie avversarie si allargano. Il punto è che nel primo tempo non succede quasi mai, né dall’una né dall’altra parte: Lazio e Milan sembrano preoccupate prima di tutto a non scoprirsi troppo. Il risultato è una prima parte di gara avara di occasioni: il tocco di Vecino che all’8’ finisce fuori di un niente (l’uruguaiano sbuca da dietro e raccoglie un prolungamento di testa di Anderson sugli sviluppi di un corner) e la botta di Pulisic al 46’ (primo tiro nello specchio del Milan, deviato in angolo da Provedel, e sul corner Giroud spreca di testa) incorniciano il primo tempo. Nel mezzo, un contatto in area tra Maignan in uscita e Castellanos sul quale arbitro e Var decidono di non intervenire, tra le proteste dell’Olimpico bollente.
ROSSO E NOAH — La scossa alla partita la dà un cartellino rosso, che si materializza in maniera quasi surreale: minuto 12 della ripresa, Castellanos finisce a terra dopo un contatto con Bennacer, Pellegrini ha il pallone ma rallenta sulla linea del fallo laterale, probabilmente per metterlo fuori ma Pulisic glielo soffia; il terzino biancoceleste, già ammonito, strattona l’americano e Di Bello lo ammonisce per la seconda volta. Gli animi si scaldano a bordocampo, lo stadio protesta, mentre Sarri e Pioli provano a smuovere la serata con i cambi. Il tecnico biancoceleste inserisce Hyasj e Immobile per Luis Alberto e Castellanos, quello rossonero gioca le carte Calabria, Reijnders e poi Okafor (fuori Bennacer, Florenzi e Adli). Il Milan spinge e arriva in area con un tiro debole di Giroud, un taglio di Reijnders non raccolto per pochissimo da Okafor e una volée di Loftus-Cheek respinta da Provedel. La Lazio soffre ma sfiora il colpaccio con Immobile, servito da Isaksen (entrato per Zaccagni): il bomber azzurro si divora un gol praticamente fatto. Il gol lo segna un minuto dopo – con la collaborazione di Gila – Rafa Leao, che corre sotto la curva rossonera sommerso dai compagni, ma la Var annulla: sul passaggio di Reijnders il portoghese è in fuorigioco. La corsa sotto la curva si ripete a due minuti dal 90’, ma stavolta è tutto buono: a scattare è un ragazzo con le treccine come Rafa, ma che di solito comincia in panchina, entra e risolve i problemi nel finale. Dopo il gol di Udine al 93’, Noah Okafor si è ripetuto all’Olimpico: sul cross di Leao (che si è acceso nell’ultima fetta di gara) Provedel ha respinto il primo tiro al volo dello svizzero, ma non ha potuto evitare la rete al secondo tentativo. La chiusura è un parapiglia: tra il 94’ e il 96’ vengono espulsi Marusic e Guendouzi, il fischio finale è ad altissima tensione con una rissa tra rossoneri e biancocelesti.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - OKAFOR DECISIVO, PULISIC SCALTRO E CONTINUO. KJAER BALBETTA
Maignan 6: Immobile lo grazia da pochi metri, ma per il resto non ha grandi situazioni da dover sventare. Attento su Luis Alberto nel primo tempo.
Florenzi 6: Zaccagni lo manda fuori giri solo una volta in tutta la sua partita. Attento, sente odore di derby romano e non si fa prendere in mezzo. Ha anche sofferto quando c’era da soffrire. (dal 64’ Calabria 6: un buon subentro nel momento in cui la partita si accende).
Kjaer 5.5: seppur nel primo tempo sia attento nella posizione, è impreciso in diverse aperture. Poi si perde Immobile e ringrazia qualcuno per l’errore ciclopico del capitano della Lazio. (dall’81’ Thiaw sv).
Gabbia 6.5: anche all’Olimpico, contro una Lazio che mette sotto il Milan nel primo tempo, riesce a tenere bene posizione e marcature. Dà la sensazione di essere sempre più solido. (dall’81’ Tomori sv).
Theo Hernandez 6: tentenna nel primo tempo, dove non si sgancia con quella costanza che ci si aspetterebbe. Impreciso negli uno-due con Leao. Nel secondo tempo accende i motori e inizia a sgasare come sa fare.
Adli 6: se si dimenticano due palle parse in maniera pigra, gioca bene su Luis Alberto e Guendouzi quando gravitano nella sua zona. Cala nella ripresa, quando poi rallenta anche le sue giocate. (dal 71’ Okafor 7: l’uomo della provvidenza. Provedel gli fa un miracolo e mezzo, ma nel secondo colpo, mette quella potenza che serve per piegare la mano del portiere della Lazio. Un gol pesantissimo).
Bennacer 5.5: non una bella prova di Ismael, che fatica a trovare la sua posizione migliore in campo. (dal 64’ Reijnders 6.5: il riposo gli serviva, non solo per la nuova paternità. E si rivede il vecchio Tijji. Attiva Leao nell’azione del gol annullato, trova geometrie decisive durante la superiorità numerica).
Pulisic 6.5: se tutti avessero la sua furbizia tecnica in campo, il Milan manderebbe al manicomio diversi avversari. Oltre ad essere il giocatore più in palla per tutta la partita, è scaltrissimo nell’azione che porta al rosso di Pellegrini, facendo la sua giocata e portando il terzino a farsi cacciare fuori.
Loftus-Cheek 5.5: la squadra va ad un ritmo bassissimo e lui non riesce a strappare come vorrebbe e dovrebbe. Passa da trequartista a centrale di centrocampo con la superiorità numerica.
Leao 6: paga, anche lui, la non ampiezza della squadra nel primo tempo quando non riesce mai ad attivarsi anche perché la Lazio non gli dà mai il lungo. Nel secondo tempo sembra riuscire a trovare più spazio ed entra sia nell’azione del gol annullato per un suo fuorigioco millimetrico, sia in quella del gol di Okafor.
Giroud 5.5: soffre la non fase offensiva del Milan del primo tempo, dove ha solo un cross da incornare di testa (da angolo) e da posizione complicata. Nel secondo tempo ha fretta di girare di prima l’assist di Loftus-Cheek.
Pioli 6: la vittoria salva una prestazione del primo tempo non soddisfacente, dove il Milan va a un ritmo non accettabile se si pensa alla partita contro l’Atalanta. Okafor gli tira via le castagne dal fuoco.
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