dal sito www.gazzetta.it
MILAN, ALTRO TONFO: A UDINE NE PRENDE TRE. ZONA CHAMPIONS A RISCHIO
Un solo punto nelle ultime 3 gare per il Diavolo, subito sotto per la rete di Pereyra. Pareggio di Ibra su rigore (ripetuto) al 4' di recupero del 1° tempo, 2' dopo la rete del brasiliano. Nella ripresa il 3-1 di Ehizibue
Il Milan di campionato e quello d’Europa continuano a viaggiare a velocità diverse: procede spedito in Champions, va a rilento in Serie A. Udine è stata solo l’ultima fermata: segue il pari interno con la Salernitana e la sconfitta di Firenze. Non è questo il ritmo che riporterà i Campioni d’Italia tra le prime quattro del torneo: serve un deciso cambio di marcia. Subito. Il primo tempo della Dacia Arena è stato sconfortante: il Milan deve rientrare nei binari se vorrà arrivare a una qualsiasi destinazione, in Italia e fuori. Testa e gambe in questo caso vanno di pari passo: la testa, cioè l’approccio alla partita, è svagato. Le gambe non girano, la qualità rossonera non emerge. L’assenza di tre titolari è un alibi a cui non vale la pena aggrapparsi anche se le assenze contemporanee di Theo e Giroud (oltre a Messias) privano il Milan di due dei suoi punti di forza. Il terzo sarebbe Leao, anche ieri troppo lontano dalla sua versione migliore. Nell’Udinese funziona tutto e subito e Sottil stupisce con Samardzic e Success per Lovric e Arslan.
IBRA NON BASTA — Il Milan dei primi 45’ trova il modo per rovinare la festa a Ibra, autore del gol più anziano del campionato. L’inizio quasi tutto bianconero era un allenamento al vantaggio che arriva dopo 9’ con Pereyra. L’azione inizia con un recupero di Samardzic e un disimpegno fiacco di Tomori: il destro dell’argentino (debole ma angolato) batte Maignan. Il possesso resta prevalentemente dei padroni di casa e non è un caso che il Milan si riscatti solo su calcio da fermo: il bolide di Ibra su punizione si alza di poco sopra la traversa. Beto e Leao si alternano con le conclusioni verso la porta, entrambe senza fortuna. Rafa combina poco: ci proverà anche più tardi, costringendo Silvestri in angolo ma è un lampo in mezzo alla nebbia. Dal 44’ al 51’ si aprono sei minuti lunghissimi, una partita nella partita. Il Mila protesta per un tocco di mano in area di Bijol, che Doveri rivede al Var. Rigore Milan: Ibra sul dischetto. Zlatan apre il piatto verso destra ma trova l’opposizione di Silvestri. La partita riprende salvo poi tornare al punto di prima. L’arbitro è avvertito dell’ingresso in area di Becao prima della battuta di Ibrahimovic, il rigore è da ripetere. Sottil protesta ed è espulso, Zlatan è già con la palla sottobraccio pronto alla nuova battuta. Il destro potentissimo all’angolino stavolta batte il portiere dell’Udinese: Ibra, 41 anni, 5 mesi e 15 giorni, può esultare per il gol più vecchio del campionato. La festa però dura appena due minuti, il tempo per riprendere la gara (stavolta davvero) e portare Beto al raddoppio. Cross di Success e il 9 dell’Udinese anticipa Thiaw: Milan di nuovo sotto.
TRIS UDINESE — Il passivo aumenterà nella ripresa. Chi si aspettava di ritrovare un Milan rabbioso dopo l’intervallo è rimasto deluso. La squadra di Pioli non morde, Silvestri resta di fatto inoperoso. Anche dopo il cambio che dovrebbe dare ancora più consistenza all’attacco rossonero: dentro Rebic per Saelemaekers, ad affiancare Ibra che resta in campo fino alla mezz’ora della ripresa. A trovare il gol è ancora l’Udinese con Ehizibue su tiro-cross di Udogie: difesa rossonera completamente in tilt. Ibra esce per Origi, al solito inconcludente. Ma per una volta meno colpevole degli altri: il Milan cade ancora e si offre così al controsorpasso della Roma. E allo scatto delle altre candidate alla Champions. Mal di trasferta, stanchezza dei titolari, alternative non all’altezza, difesa di nuovo perforata: a Pioli non mancherà il lavoro.
Alessandra Gozzini
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PIOLI RESPONSABILE PRINCIPALE. TOMORI E THIAW TREMENDI. NON SI SALVA NESSUNO
Maignan 5.5: tre gol presi, tre gol nei quali avrebbe potuto fare pochissimo. Ma è davvero l’ultimo dei colpevoli.
Kalulu 5: tiene in gioco tutti sul gol del 3-1 dell’Udinese. Dentro una prova generale imbarazzante, ne paga le conseguenze anche lui.
Thiaw 4.5: la marcatura sul gol di Beto è a dir poco imbarazzante, con l’attaccante dell’Udinese che gli sfila via e mette dentro il gol del 2-1 a fine primo tempo. Mollissimo sul body-check con Success sull’azione del 3-1 friulano.
Tomori 4: liscio clamoroso quello dell’inglese, che sul gol dell’1-0 commette un errore incredibile. Nervoso, spesso posizionato male con il corpo, sta pagando in maniera impressionante un periodo negativo dal quale sembrava esser uscito. (dal 75’ Calabria 5.5: ritrova minuti, ma quando la zattera è già affondata).
Saelemaekers 4.5: negativo in tutto, dall’atteggiamento alle scelte tecniche che compie. Non becca un cross e un dribbling. Udogie lo mangia senza che Alexis riesca mai a metterlo in difficoltà. (dal 62’ Rebic 5: entra con la verve di chi sembra che ti debba fare un favore. E infatti non combina nulla).
Tonali 5.5: affonda insieme ai compagni, come l’ultimo violinista che non si vuole arrendere davanti il tracollo. Può dare davvero poco.
Bennacer 5: non da lui il passaggio lato-lato che avvia l’azione del gol dell’Udinese. Un pallone perso malamente. Serata estremamente negativa per Isma, che non incide nella costruzione del gioco (tornato a essere smarrito) della squadra. (dal 62’ Krunic 5.5: sfiora il gol del 3-2, ma anche lui non è che sia il giocatore che ti possa far svoltare la partita).
Ballo-Touré 4.5: esterno a tutta fascia nel 3-4-1-2 non è roba sua. Goffo in diverse occasioni. Difficile sopperire all’assenza di Theo Hernandez, ma il gap è troppo ampio. Ehizibue se prende ritmo, lo salta.
Brahim Diaz 5: ci prova, ma anche lui sembra vivere un momento calante. Fino a quando non si eclissa del tutto. (dal 75’ De Ketelaere 5.5: come può, un giocatore già in difficoltà individuale, risollevare le sorti collettive?).
Leao 5.5: si procura il rigore e deve “disubbidire” a Pioli per trovare le sue giocate. L’allenatore gli ordina di andare a giocare sottopunta, ma lui ha bisogno di spazi. E li ha solo se il Milan gioca largo. Imbottigliato in mezzo non ha le visioni per giocare da seconda punta/trequartista.
Ibrahimovic 5.5: no, non basta il rigore ripetuto a fargli ottenere la sufficienza. Perché il resto della prova è ricca di errori e di uno svuotamento dell’area di rigore che è deleterio per quello che Pioli vorrebbe. (dal 75’ Origi 5.5: uno dei pochi tiri del secondo tempo è suo, sul quale Silvestri si estende in tuffo).
All. Pioli 4: il Milan, dopo febbraio, è a pezzi a livello di gioco e di idee. È una brutta sensazione quella che emerge dalla Dacia Arena, ovvero che il percorso e il ciclo abbia intrapreso una strada brutta. La sosta sarà molto complicata, perché anche il 3-4-1-2 non dà più risultati se non quello di aver anestetizzato Leao che per respirare, deve rompere i compiti e allargarsi. Anche contro la volontà di Pioli. Ma questo Milan rischia di non andare in Champions League.
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