dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN NON RIPARTE: DIA RISPONDE A GIROUD, 1-1 IN CASA CON LA SALERNITANA
I rossoneri non tornano al successo e restano al quarto posto in classifica alle spalle anche di Inter e Lazio, con un punto di vantaggio sulla Roma. Ochoa grande protagonista
L’effetto Champions svanisce con l’arrivo della pioggia. Una Salernitana solida e furba ferma il Milan sull’1-1 a San Siro, trascinata da tremila tifosi e da un Ochoa in formato Mondiale, più volte decisivo. Il messicano si esalta sotto l’acqua e neutralizza almeno tre occasioni nitide. La storia delle sei dita è una leggenda, ma oggi, in uno stadio strapieno e con la solita calma zen, è tornato quello ammirato in ogni Mondiale. Giroud porta in vantaggio il Milan, Dia lo riacciuffa nel secondo tempo, in uno dei due tiri in porta verso Maignan, anche lui decisivo.
MAIGNAN — Il primo tempo è un festival delle “stoppate”. La Salernitana alza il muro e Ochoa ringrazia: Daniliuc, ma soprattutto Pirola e Gyomber, si immolano più volte per salvare i pali del messicano. Le uniche chance del Milan arrivano da tiri da fuori sbilenchi (Theo e Bennacer) e con una punizione dell’algerino. Leao, lasciato solo da Mazzocchi, prova a sgasare un paio di volte, ma non è cosa. Il manifesto del sua partita è un cross alla mezz’ora finito in curva, da una posizione a lui congeniale: la trequarti. Sousa, reduce da una vittoria e un pari senza subire gol, prova a pungere con le armi che ha: le accelerazioni di Mazzocchi e il contropiede. Alla mezz’ora Kastanos spreca con il sinistro da buona posizione, ma la chance più importante capita a Dia, tre minuti prima del vantaggio del Milan. Thiaw, l’uomo degli anticipi, perfetto fino all’errore da due punti in meno in pagella, si allunga il pallone all’indietro facendosi beffare dalla punta. Qui entra in scena Maignan, che con una grande uscita da portiere-libero salva il risultato tra gli applausi di San Siro. Risolutore anche senza parare. La lucidità nel calcolare l’azione è da giù il cappello: Magic Mike si piazza davanti a Dia e orienta il corpo verso sinistra, bloccando sul nascere l’accelerazione dell’attaccante. Intervento da top player.
GIROUD — Nell’azione successiva, con i salernitani già con la testa proiettata al discorso di Sousa, Giroud incorna di testa un assist di Bennacer e fa felici i 72mila di San Siro. Curiosità. La punta, all’ottavo gol in A, aveva già segnato a Ochoa undici anni fa, in un Montpellier-Ajaccio 3-0 del 2012. La stagione del titolo vinto con i francesi. Rieccolo qui, trentaseienne e con la fame di un ragazzino. Che l’ex Arsenal sia in giornata, comunque, sì lo si capisce al minuto 28, quando prova a entrare tra i candidati del Puskas Award 2023 con una rovesciata al volo su calcio d’angolo. Lui che ha già vinto nel 2017. Appuntamento solo rimandato. Il gol di testa è prezioso. Ammonito nella ripresa, salterà Udinese-Milan di sabato sera.
ECCO DIA — La pioggia del secondo tempo intacca la manovra rossonera. Sousa gioca subito la carta Piatek, ex di turno con 13 partite e tre gol sotto Pioli nel 2019, ma il pari è tutto di Dia, bravo a infilarsi nel buco lasciato dalla difesa rossonera e a pungere Maignan. Nono gol in campionato per l’ex Villarreal, ma l’errore della retroguardia rossonera, sorpresa da un cross teso di Bradaric dalla sinistra, è da matita blu. Kalulu stringe, Thiaw non accorcia e Dia si infila tra loro due. La risposta di Pioli è un doppio cambio: fuori Giroud e uno stralunato Leao, il peggiore tra i suoi, e dentro il tandem Ibra-Origi. Risultato: spazi stretti e fraseggio corto.
L'EPISODIO — Ad approfittarne è Bennacer, che al 70esimo viene spinto da Bradaric e si guadagna il rigore. L’arbitro La Penna fischia subito, ma dopo aver rivisto l’azione al Var si rimangia quanto detto e nega il penalty. Il contatto è molto lieve. Nel finale si distinguono ancora una volta i due portieri: al 75’ Ochoa si ricorda di aver giocato l’ennesimo Mondiale da top player e nega il gol a Origi con un miracolo a mano aperta sulla linea di porta. Maignan, invece, salva su Piatek neutralizzando il destro da fuori del pistolero. Finisce così, con l’ennesima stoppata granata, stavolta sulla linea di porta, e un parapiglia a fine partita all’altezza della panchina del Milan. La Salernitana strappa un punto d’oro, mentre Pioli si morde le unghie nervosamente. L’assist di Daniel Maldini, mattatore contro i nerazzzurri a La Spezia, è caduto nel vuoto. Milan quarto dietro Lazio e Inter, con un solo punto di vantaggio sulla Roma.
Francesco Pietrella
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - MAIGNAN-THEO-GIROUD E POCO ALTRO. LEAO, SE È QUESTO, NON VALE I SOLDI CHE CHIEDE
Maignan 7: l’intervento nel primo tempo su Dia ricorda i tackle di Franco Baresi. Ed un salvataggio determinante. Incolpevole sul gol del pareggio della Salernitana.
Kalulu 6: nell’azione del pari della Salernitana è quello che ha meno responsabilità di tutti, perché segue il taglio del primo uomo mentre Thiaw e Tomori se la dormono. Prova a mettere dentro qualche cross interessante.
Thiaw 5.5: il buco del primo tempo con cui spiana la strada a Dia viene cancellato dall’uscita prodigiosa di Maignan. Sonnecchia sul pareggio ospite insieme a Tomori. Nel finale prova a fare il centravanti aggiunto, senza risultati.
Tomori 5: serata negativa per il 23 inglese, che dopo Londra torna sugli ultimi standard del campionato. Brutto e decisivo il buco sul pareggio degli ospiti.
Saelemaekers 5: così no, non va bene. Fino a quando rimane in campo, non azzecca mezza giocata. Pioli cerca di svitargli la calotta cranica con una serie di richiami che nemmeno a scuola, ma Alexis non è connesso con la partita. (dal 77’ Florenzi 6: torna in campo a San Siro con il compito di produrre una quantità industriale di cross per Ibra e Origi. Sfiora il gol del 2-1 e ci mette tutto quello che ha).
Krunic 6: prestazione lineare di Rade in mezzo al campo, senza grossi sussulti.
Bennacer 6.5: sta riprendendo la forma e si vede da come si muove. Bello e decisivo l’angolo che batte forte e tagliato sulla testa di Giroud per l’1-0 Milan. Prova a prendersi anche un rigore che La Penna prima gli dà e poi gli toglie. Uno dei più positivi di un’altra serata grigia, con tendenza al nero. (dall’85’ Tonali sv)
Theo Hernandez 6.5: se Leao è anonimo, lui stantuffa fino all’ultimo. Calcia in porta, crossa, corre, taglia in mezzo al campo e cerca di mettersi la maschera da super eroe. Ma se lui va a una velocità, gli altri la davanti hanno la power Unit della Ferrari del 2020 e del 2021.
Brahim Diaz 5.5: un guizzo degno di nota al limite dell’area della Salernitana a metà primo tempo, ma poco altro per il 10 che non riesce a duplicare la prova fornita a Londra mercoledì scorso. (dal 62’ De Ketelaere 5: Pioli lo mette dentro subito dopo il pareggio della Salernitana nella convinzione che Charles potesse dare qualcosa alla manovra. In realtà fa solo il trasmettitore di palloni per Florenzi senza essere realmente pericoloso).
Leao 5: finché c’è da prendere velocità, è devastante. Ma negli ultimi 20 metri sbaglia qualsiasi cosa. Ha la possibilità di bucare Ochoa, ma chiude troppo il sinistro. Tira da distanze siderali senza arrivare in porta, non aiuta in fase difensiva. Va bene tutto, ma per pretendere certe cifre deve dimostrare continuità positiva. (dal 62’ Origi 5: cattiveria sottoporta pari a quella di un pulcino appena nato. Ovvero nulla. Non dà forza alla pettata che Ochoa poi toglie dalla porta e quando ha il tempo di calciare, lo perde).
Giroud 7: sblocca la partita con un bellissimo colpo di testa su angolo tagliato di Bennacer. Al 29’ cerca il gol che avrebbe fatto esplodere tutti i social, ma la sua rovesciata finisce alta di poco. Cerca e trova l’ammonizione per “pulirsi” dalla diffida che gli farà saltare la partita di Udine. (dal 62’ Ibrahimovic 5.5: Ochoa gli disinnesca un diagonale. Due aperture a destra e la sua partita si riassume così).
All. Pioli 5: nella corsa a un posto Champions, anche il Milan gioca a “ciapa no”. Dopo la sconfitta di Firenze arriva un pareggio non accettabile in casa contro la Salernitana. Giroud illude, ma è il solo attaccante veramente pericoloso. E quando la squadra non sa più cosa fare la davanti, perché Leao fa come gli dice la testa e gli altri hanno limiti evidenti, si cercano le catapulte cariche di palloni laddove non arriva quasi mai nessuno con la maglia rossonera.
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