dal sito www.gazzetta.it
AHI MILAN, CHE BOTTA: TESTA GIÀ A LONDRA? LA FIORENTINA È SUPER E VINCE 2-1
Involuzione sotto tutti gli aspetti per i rossoneri che erano reduci da quattro successi di fila. Diavolo irriconoscibile, col Tottenham servirà un cambio totale. A segno Gonzalez (rigore), Jovic ed Hernandez
Se queste erano le prove generali di Champions – e ovviamente lo erano, quanto meno per un fattore squisitamente temporale –, c’è di nuovo di che preoccuparsi a Milanello e dintorni. Il Milan indecifrabile di questo 2023 resta tale: una squadra capace di qualsiasi cosa, nel bene e nel male. E così, dopo un super filotto extralusso di quattro successi consecutivi (senza prendere gol), questo 2-1 a favore della Viola fa tornare i fantasmi: Diavolo involuto, impacciato, spento. Ecco, magari non terrorizzato dagli avversari come avveniva a gennaio, ma comunque abulico e poco organizzato. Non granché in vista del secondo round che mette in palio l’accesso alla nobiltà del G8 europeo. Spiegazioni? A prima vista una certa presunzione nel pensare di aver recuperato tutti i pregi che erano stati smarriti. E’ stata una squadra fiacca, poco combattiva. Ma grandi meriti vanno anche alla Fiorentina, che ha messo in campo approccio e atteggiamento giusti, e a Italiano che ha incartato la partita al Diavolo alla perfezione. Per la Viola secondo successo di fila in campionato e serie positiva, compresa l’Europa, che dura da cinque partite e si concretizza proprio nel giorno del quinto anniversario della scomparsa di Davide Astori. Grande emozione e tante lacrime, al Franchi.
LE SCELTE — Italiano ha risolto il grande dubbio di vigilia al centro della difesa preferendo Martinez Quarta a Milenkovic, con Biraghi al posto dell’infortunato Terzic. Novità però nel sistema di gioco, ovvero un 4-2-3-1 con Ikone e Gonzalez larghi e Bonaventura dietro Cabral, con chiari compiti di schermo sull’impostazione rossonera. Di Tonali in particolare. Pioli ha cancellato la parola turnover dai termini ammessi in vigilia, ma è stato comunque costretto a rivedere più di una situazione. E così al posto degli squalificati Krunic e Leao è toccato a Bennacer – ritorno vitale, dopo un mese di assenza – e Rebic, mentre l’infortunato dell’ultima ora Diaz è stato sostituito da De Ketelaere. Il resto è stato mantenuto intatto a partire da Giroud, chiamato agli ennesimi straordinari soprattutto in vista di Londra, per finire al trio davanti a Maignan: Kalulu, Thiaw e Tomori stanno funzionando decisamente bene e quindi non c’era motivo di metterci mano. Altre buone notizie: oltre a Bennacer il tecnico rossonero ha potuto reinserire fra i convocati Calabria e Florenzi, out da sei mesi. Le buone notizie per Pioli, quanto meno nel primo tempo, si fermano qui. Evidenti – e numerosi - i passi indietro del Diavolo rispetto alle bollicine stappate con l’Atalanta. Una squadra improvvisamente sotto ritmo, bassa – eccessivamente bassa – mandata in crisi dalla pressione dei toscani che non è stata solo feroce, ma ben amministrata. Italiano è riuscito perfettamente nello scopo di prosciugare tutte le fonti di gioco rossonere alternando marcature a uomo e posizionamenti azzeccati.
TIRO AL BERSAGLIO — In particolare: Bonaventura su Tonali – la mossa tattica più importante e produttiva – e Mandragora su Bennacer. Ai due centrali del Milan è stato tolto ossigeno e quindi qualsiasi velleità costruttiva. Bloccati i due architetti, il Diavolo è rimasto prigioniero di se stesso, incapace di ripartire, anche perché quando il pallone era rossonero Amrabat aveva la libertà di aiutare a turno i compagni che più avevano necessità. Fiorentina brava quindi ma poi, certo, anche il Milan ci ha messo del suo, soprattutto sulla trequarti, quasi del tutto inesistente. Giroud si è sbattuto su ogni pallone, mentre non si può dire lo stesso di un Rebic pasticcione e di De Ketelaere, che nei primi 45 si è acceso solo una volta: due uomini saltati e cross al bacio per Messias, che ha sprecato. Solito discorso: le qualità di Charles sono indiscutibili, ma non è lecito esibirle una volta in tre quarti d’ora. Il primo tempo è quindi stato un monologo quasi costante della Viola, in virtù di una convinzione maggiore e un’organizzazione migliore. Thiaw ha rischiato il rigore su Cabral al limite dell’area – questione di centimetri –, la porta rossonera in breve è diventata un tiro al bersaglio. Ci hanno provato Bonaventura (pochi istanti prima che Di Bello al minuto numero 13 interrompesse il match per il commovente ricordo di Astori), Gonzalez due volte, trovando Maignan sempre pronto, e al 26’ Tomori ha salvato sulla linea a portiere battuto. Milan con pochissima qualità e inesistente in fase offensiva, se escludiamo una bella acrobazia di Giroud ben controllata da Terracciano.
BRIVIDO — A inizio ripresa la Fiorentina è passata grazie a una percussione di Ikone gestita malissimo da Tomori, che prima si è fatto sfuggire il francese e poi lo ha steso in area. Rigore solare trasformato da Gonzalez. Lo svantaggio ha punto un po’ il Diavolo, che ha provato ad aumentare i giri e guadagnato metri. Grande protagonista Terracciano, che prima ha salvato su Giroud e poi ha murato Hernandez che gli si era presentato a tu per tu. Un Milan più aggressivo ma non abbastanza lucido, e comunque esposto alle ripartenze viola (Maignan ha chiuso su Dodo). Pioli ha inserito Ibra (Giroud), Origi (Rebic) e Bakayoko (Bennacer), ma la vera scossa non è arrivata: è rimasto un Diavolo poco convinto, acceso a metà. Al 78’ brividi lungo la schiena dei tifosi viola quando Di Bello ha fischiato un rigore al Milan dopo aver visto una mano inesistente di Cabral, che in realtà aveva colpito di testa. Il Var ha sistemato tutto, per fortuna. Il match è andato in archivio all’87’, quando la Fiorentina ha raddoppiato con Jovic al termine di un contropiede magistrale. Milan sottomesso, come non si vedeva ormai da settimane, e a cui il gol di Hernandez – decisamente bello non ha portato benefici. Erano gli ultimi secondi di recupero, e il Diavolo non aveva più margini per rientrare in partita.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PRESTAZIONE SCADENTE E APPROCCIO NON ACCETTABILE: MAIGNAN UNICO SUFFICIENTE
Maignan 6: due interventi importanti ovvero quello su Bonaventura e quello su Jovic quando l’ex Real prova, appena entrato, a schiacciare di testa. Incolpevole sul gol del 2-0 viola e sul rigore di Nico.
Kalulu 5.5: in difficoltà su Nico Gonzalez che gli scombina le partiture delle marcature. Lontano sull’azione del 2-0 della viola rispetto alla sua zona di competenza.
Thiaw 5: due errori che ne condizionano voto e prestazione. Il giallo su Cabral che, inevitabilmente, gli limita l’aggressività e la possibilità di pressare con fisicità il 9 brasiliano. Poi si dimentica Jovic per il 2-0 della Fiorentina.
Tomori 5: nella prima fase del primo tempo soffre la pressione dei giocatori della Fiorentina su di lui. Poi si slega e inizia a giocare meglio. Decisivo su Bonaventura, ma poi si fa sorprendere da Ikone causando il rigore che porta al vantaggio la Fiorentina.
Messias 5.5: nel primo tempo non viene praticamente mai cercato dai compagni, anche se è suo l’unico sussulto con il cross per Giroud che il francese spara in bocca a Terracciano. Evapora nel secondo tempo fino al cambio. (dal 74’ Saelemaekers 5.5: impalpabile fino all’assist per Theo, ma è troppo poco).
Bennacer 5.5: non trova le sue geometrie classiche e soffre il pressing aggressivo della Fiorentina, non riuscendo a dare sbocchi a un Milan troppo schiacciato e quasi rinunciatario. (dal 65’ Bakayoko 5: più calci che palloni controllati. Un cambio che non convince ogni qual volta Pioli lo ripropone).
Tonali 5.5: come Bennacer, paga il fare assatanato della viola, non riuscendo quasi mai a creare ampiezza con i suoi movimenti.
Theo Hernandez 5.5: il gol nel finale serve solo al Fantacalcio, perché è inutile. Sarebbe servita una conclusione vincente mezz’ora prima, quando a tu per tu con Terracciano, lo ha centrato in pieno. Perde Dodo sull’azione del 2-0.
De Ketelaere 5.5: nella pochezza totale del Milan, è obiettivamente l’unico che ha qualche bagliore di giocata. Ma sono lampi sporadici che non portano praticamente a nulla. Amrabat gli rende ancor più complicata la serata facendolo respirare poco. (dall’83’ Adli sv)
Rebic 5: è la fotografia del primo tempo del Milan. Apatico e senza un guizzo che sia uno. Paga sicuramente l’inconsistenza della squadra, ma anche lui non ci mette molto. (dal 65’ Origi 4.5: avrebbe dovuto dare peso e pericolosità all’attacco. Fa rimpiangere Rebic, il che è tutto dire).
Giroud 5.5: lievemente meglio di Rebic perché sull’unico pallone che arriva nell’area di rigore della viola nel primo tempo, becca la porta di Terracciano. Su angolo dello stesso croato, costringe Terracciano alla parata importante di testa. In mezzo una lunga fase di pellegrinaggio nel deserto. (dal 65’ Ibrahimovic 5: fa solo una cosa degna di nota, ovvero uno stop di petto a seguire che gli stava liberando la strada al tiro, ma Igor gli ha chiuso la porta in faccia. Poi non si vede più).
All. Pioli 5: pessimo approccio del Milan alla partita, con il primo tempo passato a prendere pugni sui guantoni senza una reazione. Dopo il rigore di Nico Gonzalez, la squadra ha un sussulto e crea due palle gol con Giroud e Theo, ma poi si eclissa e sembrava quasi che fosse la Fiorentina a dover rimontare e il Milan difendere il vantaggio. Un brusco passo indietro dopo un mese dove le cose si erano rimesse a posto. E Italiano lo fa penare sempre.
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