dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN STRAVINCE A REGGIO ED È CAMPIONE D'ITALIA!
I rossoneri si impongono anche col Sassuolo e conquistano il tricolore rendendo ininfluente il successo dell’Inter sulla Samp. A segno Giroud (doppietta) e Kessie
È il giorno del Milan, è la sera del Milan, sarà la notte del Milan campione d’Italia per la 19esima volta nella sua storia. Il Diavolo non trema a Reggio Emilia: l’ultimo gradino lo sale di slancio, in grande stile, triturando il Sassuolo e scacciando ogni ansia da prestazione in meno di mezz’ora. A quel punto, non serve più nemmeno chiedere notizie sull’andamento di Inter-Samp, è già estasi rossonera, undici anni dopo l’ultimo scudetto. Un 3-0 che non rende neanche l’idea di ciò che s’è visto in campo, quello del Mapei. Pioli, al fischio finale di Doveri, corre e salta come un ragazzino per il suo primo trofeo – e che trofeo – a 56 anni suonati. E tutti intorno a lui si abbracciano, piangono, ridono. È delirio collettivo in uno stadio quasi solo rossonero, anche nel settore teoricamente riservato ai fedelissimi del Sassuolo, che almeno sfruttano l’occasione per salutare gli ormai ex neroverdi Peluso e Magnanelli. In tribuna vip c’è anche la famiglia Singer (Gordon e il padre Paul, fondatore di Elliott), alle tivù sono appiccicati milioni di occhi da oltre 100 Paesi. È il tocco internazionale di un caldissimo pomeriggio emiliano, in una felice fusione tra il Dna esterofilo del Milan e la regione in cui è cresciuto il suo allenatore.
SENZA OSTACOLI — La partita, in realtà, è una non-partita. Troppa differenza di fame in campo perché vi siano possibilità di rivivere la sorpresa dell’andata, quando il Sassuolo sbancò il Meazza. Il cronometro non è arrivato nemmeno al decimo minuto e già i rossoneri hanno sfiorato il vantaggio quattro volte: su Giroud e Saelemaekers deve superarsi Consigli, mentre Ferrari e Lopez salvano alla disperata sui tentativi di Leao e Tomori. Il vantaggio di Giroud, al 17’, è come il tuono che dà il via a un temporale: da lì in poi piovono ancora gol, grandinano occasioni, pericoli per la porta di Consigli. All’intervallo si andrà sul 3-0, col tricolore in tasca, anche per le leggerezze difensive della squadra di Dionisi. E la ripresa, a parte un paio di tentativi di Berardi e un palo di Traoré nel finale, ha poco senso di essere raccontata. L’unica parata di Maignan – bella – resterà quella su Frattesi poco prima dell’intervallo.
I GOL — Ma andiamo con ordine. C’è da raccontare il gol spacca-partita. Il pasticcio lo combina Ayhan sulla corsia destra, con Leao che gli strappa il pallone e punta dritto verso l’area neroverde: Ferrari rimedia una volta, Consigli stavolta non riesce a opporsi al tiro sporco di Giroud. Il 2-0 (32’) è di nuovo frutto dell’asse franco-portoghese, con Ferrari improvvido nel portare troppo palla in zona ad alto rischio. Leao gliela ruba, va sul fondo, appoggia all’indietro per il numero 9, sinistro di prima e raddoppio. Le lancette girano altre quattro volte e il Milan fa tris. Stavolta è Lopez che dorme, Leao lo depreda un’altra volta e centra per Kessie, che insacca (36’). Bel modo di dirsi addio.
LA FESTA DI ZLATAN — E Ibrahimovic? Guarda quasi tutto il tempo in piedi, poi entra nella ripresa, acclamato dal suo popolo. Troverebbe pure il gol di testa per l’apoteosi, ma c’è fuorigioco di partenza di Leao prima del cross perfetto. Cambia poco, per il Milan è già tempo di far festa. Pioli stringe a sé lungamente i giocatori che richiama in panchina prima della fine, Tomori in special modo. E poi si lascia andare, fa festa col suo pubblico. “I campioni dell’Italia siamo noi”, cantano i tifosi rossoneri, prima di invadere il campo, incuranti degli annunci dello speaker. Campioni, come undici anni fa, all’Olimpico. E Ibra c’era anche lì. Chissà se ci sarà anche la prossima volta.
Stefano Cantalupi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - CAMPIONI CON LEAO MERAVIGLIAO. GIROUD, SOLO GOL PESANTI
Maignan 7: mette la paratona sul colpo di testa di Frattesi sullo 0-3 a sugellare una stagione che lo ha incoronato come il portiere più forte del campionato e uno dei più forti d’Europa.
Calabria 7: partita di livello del capitano, che ha meritato – forse un pelo più di tutti – il suo primo scudetto. Perché dentro la partita di Sassuolo è passata una carriera di sacrifici, delusioni e risalite.
Kalulu 7.5: Scamacca messo in tasca, altro scalpo di un campionato clamoroso di Pierino che ha dimostrato una crescita esponenziale e un feeling con Tomori inossidabile.
Tomori 7.5: una serata di gala per Fikayo, che gestisce in serenità Raspadori e Scamacca. Conferma il fatto di essere uno dei migliori difensori d’Europa. (dall’81’ Romagnoli sv).
Theo Hernandez 7: sgroppa e gestisce il pallone come meglio preferisce. Chiude alla grande una stagione da top.
Tonali 7: primo tempo di livello e intensità, con Consigli che gli nega il gol dopo un destro violento di Sandro. Esce nell’intervallo facendo spazio a Ismael Bennacer (dal 46’ Bennacer 6,5: mette geometrie e freschezza in mezzo al campo)
Kessie 8: si congeda dal Milan con il gol dello 0-3, facendo esultare la Sud e con una prestazione importante, da vecchio Franck. Buona fortuna a Barcellona, ma grazie di tutto, specialmente per questo scudetto.
Saelemaekers 6: Consigli gli nega il gol dopo un break molto bello del belga. Cose buone e qualche errore del suo repertorio. Ma mette dentro tutto quello che ha. (dall’81 Florenzi sv)
Krunic 7: alza forte la pressione sui portatori di palla del Sassuolo, anestetizzando Maxime Lopez. La scelta del finale di stagione di Pioli di puntare su di lui è stata vincente. (dal 73’ Brahim Diaz 6: passerella nel finale per lui)
Leao 9: assolutamente devastante. Fornisce tre assist, per i quali ringraziano Giroud due volte e Kessie, facendo andare in estasi il Mapei Stadium. È stato letteralmente imprendibile, coronando una stagione da urlo.
Giroud 8: nella finale del campionato, stampa i due gol che danno al Milan l’allungo decisivo nel match con il Sassuolo. Arriva in doppia cifra, cosa non banale per un attaccante. Si conferma l’uomo delle notti pesanti dopo Inter, Napoli e Lazio. (dal 73’ Ibrahimovic 6: gli annullano un gol nel finale per fuorigioco di Leao).
All. Pioli 10: è la sua vittoria, è quella del lavoro, del silenzio, della signorilità, delle innovazioni e del sapersi adattare anche quando gli sono mancati uomini importanti. È uno scudetto meritatissimo per il mister, primo autore di un capolavoro.
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