dal sito www.gazzetta.it
GIROUD STENDE IL TORINO: UN MILAN SPIETATO ORA PROVA A SCAPPARE
I rossoneri attendono Napoli-Bologna di giovedì cullando ambizioni di primato solitario. Buona prestazione per i granata, ma poca lucidità in fase offensiva
Per la seconda volta in tre giorni il Milan si mette comodo in poltrona a osservare gli altri con l’animo leggero di chi ha scaricato tutta la pressione sulle spalle degli inseguitori. San Siro in campionato per il momento è una sentenza: cinque vittorie in cinque uscite e questa sul Torino permette ai rossoneri non solo di conservare il primato in classifica ma anche, perché no, di cullare il sogno proibito di ritrovarsi soli davanti a tutti giovedì notte, dopo che il Napoli avrà ospitato il Bologna. Decide un gol di Giroud, e pure lui al Meazza è una sentenza: 4 gol in campionato, tutti casalinghi. Nota di merito per la difesa: la porta è rimasta chiusa a oltre un mese dall’ultima volta. Il Torino non riesce a dare continuità di risultato ai grandi sorrisi raccolti col Genoa, ma la trova nel gioco: i granata hanno trovato una prova di ottima personalità in casa della capolista e condotto le danze per buona parte di gara, sfiorando il pari nel finale. Contro le big, però, il piatto piange parecchio.
LE SCELTE — Il numero da cui è partito Pioli stavolta è stato otto. Otto come gli inquilini dell’infermeria, settore che registra nuovi arrivi non appena viene dimesso qualcuno. Una maledizione. Gli ultimi della lista sono Castillejo e Ballo-Touré, usciti malconci da Bologna. La buona notizia è il ritorno di Hernandez, ma occorrerà attendere la Roma (così come per Diaz) per rivederlo dal primo minuto. In avanti stavolta è toccato a Giroud, con Krunic confermato alle sue spalle. In mediana Kessie per Bennacer, in difesa Romagnoli per Kjaer e Kalulu a sinistra. Juric in attacco ha puntato subito su Belotti (il Gallo non partiva titolare da fine agosto, prima panchina stagionale per Sanabria), supportato da Linetty (preferito a Praet) e Brekalo. In mediana Singo e Aina in fascia (Ansaldi è andato k.o.), Lukic e Pobega al centro. L’ex rossonero si è calato subito in battaglia con Kessie e hanno finito per annullarsi a vicenda. Pochi metri più in là invece comandava Tonali, con una doppia fase esemplare, ma nei duelli non c’è stata una squadra che ha dettato legge. Sulla corsia sinistra del Milan, per esempio, Kalulu ha incontrato parecchie difficoltà nel contenere Singo. Al Torino va dato essenzialmente un merito: quello di essere sceso in campo senza badare alla classifica altrui, noncurante di essere in visita al domicilio della capolista. Il gioco granata fin dai primi minuti si è sviluppato armonicamente, fluido, ben ragionato, installato nella metà campo rossonera. Linetty e Brekalo hanno cercato di fornire pochi punti di riferimento, Belotti ha cercato di partecipare il più possibile a una manovra avvolgente, con l’unico – ma grosso – problema di esaurirsi sulla trequarti. Mancanza del passaggio decisivo da un lato, difficoltà da parte del Gallo di proteggere palla: la ruggine c’è per forza di cose e si è vista. Risultato: il Toro non ha praticamente mai tirato in porta.
INERZIA — Il Milan ha accettato il possesso granata, scegliendo per lo più di attendere e ripartire negli spazi. Una tattica vista già altre volte, che nasce dalla consapevolezza della propria pericolosità in contropiede. Leao ha cercato di aiutare e sfruttare Giroud sistemandosi il più vicino possibile al francese. Il gol è arrivato da un angolo di Tonali su cui il Toro è finito in letargo: spizzata di Krunic e Giroud che si è infilato in area piccola tra Lukic e Singo, rimasti a osservare il movimento del 9 rossonero. La ripresa è iniziata con sostituzioni ragionate da entrambe le parti: Hernandez per Kalulu, Kjaer per Romagnoli e Rodriguez per Buongiorno: erano ammoniti tutti e tre. L’inerzia del match non è cambiata: palla fra i piedi granata, Milan pronto a sbucare fuori e azzannare nell’ambito comunque di una partita vissuta su ritmi decisamente non eccelsi. Dopo una decina di minuti dentro Sanabria e Praet per Belotti e Linetty, mentre Pioli ha tolto Krunic e piazzato Bennacer sulla trequarti, ovviamente con ampie consegne di contenimento. La spinta di Hernandez in fascia si è fatta sentire in un paio di occasioni, ma il passare dei minuti senza trovare il colpo del k.o. ha portato il Diavolo ad arretrare il baricentro, permettendo al Toro di avvicinarsi alla porta. E così i granata nell’ultimo quarto d’ora hanno costruito tre occasioni importanti: sulla prima decisiva una parata di Tatarusanu su Sanabria, poi una traversa accarezzata da Praet e in pieno recupero ancora Sanabria non ha trovato il tempo giusto in area piccola.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - TONALI-TOMORI, PARTITONE. GIROUD È UN KILLER. TATA DECISIVO
Tatarusanu 6,5: non bello, ma decisamente efficace il suo intervento su Sanabria al 75’ a evitare il colpo del pareggio del Torino. In una partita in cui non è molto sollecitato, una parata decisiva è da far notare. Che poi diventano due nel finale.
Calabria 6,5: dove c’è una seconda palla in fase difensiva, c’è lui. Prestazione solidissima di un intoccabile di questo Milan che ormai sa sempre come interpretare le partite.
Tomori 7: ennesima partita di altissimo livello, per personalità e forza fisica. Impressiona per quanto possa rendere facili le cose a tutto il reparto. Decisivo nel deviare sulla traversa il destro a colpo sicuro di Praet nel finale di partita.
Romagnoli 6: ammonito dopo pochi minuti per un anticipo non riuscito su Belotti, non soffre particolarmente anche perché il Torino non crea niente di pericoloso con Belotti che agisce molto lontano dall’area di rigoe. (dal 46’ Kjaer 6,5: nel salvataggio finale che blinda l’1-0, c’è lui. Decisivo).
Kalulu 6: Singo gli scappa via una volta, lui lo tira giù prendendosi il giallo. A sinistra si vede che è adattato, ma tutto sommato non fa male. (dal 46’ Theo Hernandez 6: entra nella ripresa e si vede che è un po’ ingolfato. Tiene quando il Toro prova a metterlo in difficoltà).
Kessie 6: deve giocare per ritrovare ritmo e si vede. Ha momenti buoni mentre in altri compie scelte non felici, come quando scopre il pallone sulla pressione degli avversari.
Tonali 7: gioca con la sicurezza di un veterano. Non sbaglia un pallone, ne pulisce tanti anche quando i compagni gli alzano il tasso di difficoltà del controllo della sfera. Vince molti contrasti ed esce tra l’ovazione di San Siro. (dal 65’ Bakayoko 5,5: non è ancora in forma partita e nel rush finale, con il Torino che spinge, lui non prende le scelte corrette).
Saelemaekers 6: in rialzo le sue quotazioni rispetto a Bologna. Almeno questa sera si fa trovare spesso tra le linee, cosa che non gli era riuscita sabato al Dall’Ara.
Krunic 6: suo l’assist per il gol di Giroud che sblocca la partita. Molto lavoro sporco, pochi spunti in fase offensiva, quasi che Pioli gli avesse chiesto più contenimento che slancio. (dal 65’ Bennacer 6: fa transitare diversi palloni dai suoi piedi, ma con il Torino che carica a testa bassa, è chiamato al lavoro duro anche lui).
Leao 6: meglio nel primo tempo rispetto al secondo. Si vede a occhio nudo che è stanco e giocare senza un’alternativa vera alle spalle gli sta pesando.
Giroud 6,5: lotta tanto, decisamente più in palla rispetto alle partite contro Verona, Porto e Bologna. È rapace nel mettere alle spalle di Vanja Milinkovc-Savic la sponda di Krunic che sblocca la partita. Anche nella ripresa, visto che non gli arrivano palloni utili, aiuta i compagni giocando molto spalle alla porta. (dall’85 Ibrahimovic sv).
All. Pioli 6: il Milan vince, rimane in vetta alla classifica, ma soffre troppo nel finale di partita. Manca il colpo risolutore, ma quando hai una squadra che ha giocatori non al top della condizione e altri allo stremo delle forze, allora puoi inventarti poco. Tre punti fondamentali, di corto muso.
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