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7 marzo 2021, Hellas Verona vs Milan 0-2




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - EMERGENZA IN ATTACCO PER PIOLI, DUBBIO A SINISTRA. TORNA TOMORI DAL 1'
Mister Pioli è in totale emergenza. Nell’allenamento di oggi l’allenatore rossonero ha perso anche Ante Rebic, che si aggiunge alla lunga lista di indisponibili (Ibrahimovic, Calhanoglu, Mandzukic, Bennacer e Maldini). Formazione quasi obbligata per il mister, che contro l’Hellas Verona in attacco potrà contare solo solo su Rafael Leao, chiamato al riscatto dopo la brutta prestazione contro l’Udinese.
RIPOSA KJAER, TORNA CALABRIA – Doppio cambio in difesa rispetto all’ultimo match di campionato contro la squadra di Gotti. Kalulu, uscito dal match contro i bianconeri non nelle migliori condizioni, tornerà in panchina per Davide Calabria. Fuori anche Kjaer, Tomori prenderà il suo posto. Al fianco del difensore inglese ci sarà capitan Romagnoli. Confermati Theo Hernandez a sinistra e la coppia di mediani Kessiè-Tonali.
EMERGENZA IN ATTACCO – Ibrahimovic, Rebic, Calhanoglu e Mandzukic. No, non è l’attacco che giocherà domani pomeriggio contro il Verona, ma sono i giocatori che mister Pioli non potrà avere a disposizione. Leao confermato prima punta. Dietro di lui: a destra Castillejo, in mezzo ci sarà Krunic e a sinistra Saelemaekers è in vantaggio su Hauge e Brahim Diaz.
MILAN 4-2-3-1: Donnarumma, Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo, Kessié, Tonali, Castillejo, Krunic, Saelemaekers, Leao. All. Pioli.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 7 marzo 2021)




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Emile Roback convocato domani
al posto di Ante Rebic infortunato


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(da Milannews.it)
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(da Spazio Milan)


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(dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 marzo 2021)
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dal sito www.gazzetta.it

KRUNIC E DALOT, LA RIVINCITA DEI RISERVISTI. "IL MILAN È COME UNA FAMIGLIA"
Pioli ha trovato due nuovi marcatori in campionato. Il bosniaco: “In passato non avevo tanta fiducia in me, devo ringraziare il club”. Il portoghese: “Con questo spirito faremo bene anche a Old Trafford”
Quindici. Quindici come i giocatori rossoneri che hanno trovato la via del gol in questo campionato (meglio solo l’Atalanta con sedici). Prima di partire per Verona, la lista ne comprendeva tredici. È anche qui che va ricercata la ricetta per questo Milan capace di sfornare le imprese più belle nei momenti più difficili. Dicono – e in effetti la tesi è corretta – che ci siano rose più attrezzate rispetto a quella del Milan. Le famose panchine lunghe. Ebbene, stavolta il Milan ha vinto su uno dei complicati del torneo grazie alla panchina. Che oggi era cortissima. La sfida l’hanno decisa i riservisti, quelli che solitamente devono attendere il turnover o gli infortuni altrui per mettersi in mostra.
SPICCIOLI - Krunic e Dalot sono gli eroi del Bentegodi per un successo che Pioli utilizzerà senza ombra di dubbio in futuro per ricordare come con l’atteggiamento giusto si possano superare le difficoltà. Krunic al centro della trequarti, al posto di sua maestà Calhanoglu, nel cuore del gioco. E Dalot largo a sinistra a causa del forfait dell’ultima ora di Hernandez, un altro mammasantissima dell’undici di riferimento di Pioli. Giocatori poco abituati alla chiamata alle armi in campionato. I numeri prima di questa partita recitavano 388 minuti per il bosniaco e 498 per il portoghese. Due da titolare per Rade, cinque per Diogo. Insomma, qualche spicciolo qua e là, con un impiego maggiore in Europa. Ecco, adesso per entrambi si è colorata anche la casella dei gol. In campionato sono i loro primi centri in maglia rossonera. E che gol. Una punizione e un’azione da playstation, esecuzioni perfette da quelli che non ti aspetti perché il popolo rossonero, da quando il Milan ha iniziato a inciampare, aveva scaricato un po’ le seconde linee, ritenute non all’altezza.
TUTTOFARE — In questo senso è anche la loro rivincita e la dimostrazione più concreta, come dicono sempre gli allenatori, che per arrivare alla bandiera a scacchi c’è bisogno di tutti. Soprattutto quando al 7 di marzo una squadra ha giocato già 39 partite tutto compreso. Krunic e Dalot sono utili anche perché non si formalizzano su ciò che chiede l’allenatore. Il portoghese dietro ha giocato sia a destra sia a sinistra, a seconda di chi doveva tirare il fiato, mentre il bosniaco ha fatto un po’ di tutto: mediana, trequartista esterno e pure centrale, come stavolta. “Ci mancavano tanti giocatori importanti ma abbiamo fatto vedere ancora una volta di essere un gruppo, una famiglia, reagendo alle situazioni difficili – ha detto nel dopogara Rade –. Devo ringraziare la società che ha fiducia in me. In passato ci sono stati momenti brutti, sono stato male mentalmente, non avevo tanta fiducia in me, ma ora mi sto riprendendo. Posso aiutare la squadra in diversi ruoli”.
POSIZIONI — Dalot si è dimostrato un buon profeta, a giudicare dalle parole dette prima della partita: “Sono convinto che se scendiamo in campo con la mentalità giusta, possiamo tornare a casa con i tre punti”. Poi sono anche arrivate quelle nel post: “Sono felice per questo primo gol in campionato, ma molto di più per la prestazione della squadra. Per me non è facile cambiare posizione tutte le partite, ma voglio dare il meglio per il Milan. Il gol? L’ho provato in allenamento... ”. Infine, un accenno alla partita con lo United di giovedì, che per Diogo – cartellino di proprietà dei Red Devils – non potrà essere come le altre: “Tornare a Old Trafford è un’occasione speciale, non posso mentire. Sono contento di rivedere i compagni e uno stadio che mi ha dato tanto. Ma ora sono un giocatore del Milan e se giocherò darò il massimo. Se arriviamo con questa sicurezza, potremo fare bene”.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - KESSIE È MOSTRUOSO. KRUNIC, GOL E PROVA DI LIVELLO. DALOT, CHE GOL
G. Donnarumma 6: si sporca i guanti per le uscite, di tiri puliti nello specchio non ne arrivano anche perché i compagni li deviano tutti. Bravo nella gestione del pallone con i piedi.
Calabria 7: quantità e qualità non sono più una sorpresa. Annulla Zaccagni e rivive sapore di derby giovanili quando entra Dimarco che lo sfida sulla velocità. Davide gli strozza due conclusioni verso la porta di Donnarumma. Delizioso il cross che disegna sulla testa di Leao nel primo tempo.
Tomori 7: preposto alla marcatura su Lasagna, se lo mangia nel senso quasi letterale del termine. L’ex Udinese non gli scappa mai in velocità. Unico brivido, un retropassaggio corto verso Donnarumma, ma per il resto è perfetto.
Romagnoli 7: legge benissimo le azioni del Verona nella sua zona. Non disdegna la lettura anticipata sulle linee di passaggio del Verona. Attento anche quando l’Hellas cerca di mettere palloni in area di rigore.
Dalot 7: le sue ultime apparizioni erano state negative, mentre oggi è diligente in entrambe le fasi. Realizza un gol bellissimo a sublimare un’azione orchestrata benissimo da Saelemaekers e Leao.
Kessie 8: letteralmente mostruoso. Domina in mezzo al campo con una potenza fisica disarmante. Tameze gli rimbalza addosso spesso e volentieri, Veloso non gli porta ma via il pallone. Un muro invalicabile con un chilometraggio infinito. Juric è costretto a togliere Barak, uomo chiave nella sua manovra offensiva, perché viene annientato dal Presidente.
Meite 7: quando è emersa la sua titolarità, a tanti sono tremati i polsi. Invece a parte qualche errore in impostazione nei primi minuti, si allinea a Kessie nel dominio del centrocampo.
Saelemaekers 7: ritrova ritmo, determinazione e lucidità nelle giocate. Svaria tra la fascia destra e la posizione di trequartista centrale, visti i movimenti fluidi chiesti da Pioli ai tre trequartisti e fa delle belle cose, non ultimo l’assist per il gol di Dalot.
Krunic 7,5: la partita che non ti aspetti da parte di un ragazzo che ha sofferto tanto per gli errori commessi. Rade mette in scena una grande prestazione. È lui la vera mossa tattica di Pioli, che gli dà la maglia da trequartista ma anche il compito di abbassarsi, avvicinandosi a Kessie e Meite in fase di non possesso. Disegna una punizione fantastica che sblocca la partita dopo essersela procurata con un’incursione solitaria che aveva aperto le linee veronesi.
Castillejo 6,5: gioca principalmente largo a sinistra, in una posizione inedita per lui abituato ad agire dalla parte opposta. Si muove tanto, crea scompiglio e non dà quasi mai punti di riferimento. (dal 77’ Hauge sv).
Leao 6: il gol se lo mangia, nel primo tempo, quando Calabria gli confeziona un cross bellissimo e lui si sgancia dalla marcatura di Gunter da centravanti vero. Poi scompare, ma nel secondo tempo riemerge tenendo dei bei palloni e facendo il velo che ha aperto la strada a Dalot per il gol del raddoppio.
All. Pioli 7,5: nelle difficoltà estreme, sa sempre toccare le corde giuste del suo gruppo. Con Theo e Tonali fuori, ha delle risposte importanti da chi gioca meno, con Krunic che premia la fiducia che Pioli ha sempre riposto in lui. Con il bosniaco azzecca anche la mossa tattica che dà maggior equilibrio al Milan in fase di non possesso, togliendo l’uno contro uno al Verona in quella porzione di campo.