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3 marzo 2021, Milan vs Udinese 1-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - TORNA ROMAGNOLI, BALLOTTAGGIO KALULU/DALOT. CASTILLEJO A DESTRA, REBIC C'È
Roma-Milan è stata una gara assolutamente dispendiosa, tale da influenzare, in maniera pressoché obbligata, un logico turnover per la vicina sfida di domani contro l'Udinese. Stefano Pioli, oltre alle indisponibilità di Calhanoglu e Ibrahimovic, e quelle retrodatate di Bennacer e Mandzukic, ruoterà i suoi giocatori, andando ad inserire forze fresche nei vari slot di reparto.
TORNA ROMAGNOLI, SI RIVEDE KALULU - Davanti a Gigio Donnarumma dovremmo assistere ad un paio di cambi rispetto alla retroguardia vista all'Olimpico. Sulla corsia destra, ad esempio, dovrebbe esserci Kalulu (ballottaggio con Dalot) al posto di Calabria, mentre al centro è pronto a tornare Romagnoli in luogo di Tomori. Sia il terzino sia il difensore rientrano in ottica rotazioni perchè i rossoneri sono impegnati in campo ogni tre giorni. In coppia con il capitano ci sarà Kjaer, mentre Theo Hernandez sarà come al solito il laterale mancino titolare. Conferma invece per il duo mediano Kessie-Tonali.
ALTERNANZA A DESTRA E SCELTE OBBLIGATE - Senza Zlatan, Calhanoglu e Mandzukic, Pioli dovrà fare di necessità virtù, imbastendo l'attacco con i giocatori rimasti. A destra vedremo la consueta alternanza, con Castillejo per Saelemaekers, mentre al centro ci sarà Brahim Diaz. Ante Rebic ha recuperato dalla botta che lo ha costretto al cambio all'Olimpico, verrà quindi inserito a sinistra dall'inizio. Come centravanti titolare rivedremo Rafael Leao.
Milan (4-2-3-1): Donnarumma G; Kalulu, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali; Castillejo, Brahim Diaz, Rebic; Leao.





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dal sito www.gazzetta.it

IL MILAN SI INCEPPA DI NUOVO: 1-1 CON L’UDINESE GRAZIE A UN RIGORE DI KESSIE AL 97'!
Friulani in vantaggio con un gol di Becao su errore di Donnarumma, pareggio nel recupero con un penalty dell'ivoriano. L’Inter domani può scappare a +6, Juve e Atalanta accorciano a -4
Si è detto spesso che questo Milan è in grado, quando le cose girano come devono, di prescindere da Ibrahimovic, costretto a osservare con aria pensierosa da bordo campo. Ecco, questa è stata una di quelle volte in cui invece l’assenza di Zlatan si è fatta sentire con violenza. Il Milan vanifica la vittoria dell’Olimpico sulla Roma e si inceppa di nuovo. A San Siro finisce 1-1 contro un’Udinese molto accorta in fase difensiva, ben messa in campo e brava a portarsi in vantaggio sfruttando una grande incertezza di Donnarumma. Il gol bianconero è firmato da Becao (ancora lui, come la stagione scorsa al debutto di Giampaolo), il pareggio da Kessie su rigore (follia di Stryger Larsen) al 97’. Non pervenuti Leao e Rebic. Domani l’Inter può allungare a +6 ma i rossoneri devono soprattutto guardarsi le spalle, con Juve (una partita in meno) e Atalanta a -4. L’Udinese si conferma un pessimo cliente per le big: prima del Milan aveva già fermato Lazio, Inter e Atalanta.
LE SCELTE — Calendario compresso e problemi fisici vecchi e nuovi hanno costretto ancora una volta Pioli a un turnover più o meno forzato. L’unico reparto che ne esce indenne è la mediana, con la conferma di Tonali e Kessie. In difesa Kalulu largo a destra per l’affaticato Calabria e ripristino della coppia centrale consueta, con Kjaer e il ritorno di capitan Romagnoli dopo la fragorosa esclusione di Roma. Attenzione, però: anche Tomori è stato segnalato in condizioni non perfette alla vigilia e la sensazione è che l’inglese, se fosse stato bene, avrebbe giocato dal primo minuto anche stavolta (magari al posto di Kjaer). In avanti Castillejo ha dato un turno di riposo a Saelemaekers, Diaz ha rilevato Calhanoglu, Rebic si è piazzato come di consueto a sinistra e Leao ha agito da centravanti. Gotti ha cambiato l’Udinese per tre undicesimi rispetto alla vittoria sulla Fiorentina. Fra le novità, il rientro dalla squalifica di Pereyra, piazzato in avanti a supporto di Nestorovski (fuori Lorente, mentre Okaka e Deulofeu non sono ancora pronti). Squalifica scontata anche per Zeegelaar sulla corsia sinistra (per Stryger Larsen), mentre Molina è stato confermato sul versante opposto. In mediana Arslan davanti alla difesa, affiancato da De Paul e Makengo.
POCHI SPUNTI — La prima parata della partita, arrivata dopo 19 minuti su una telefonata di Diaz a Musso, fa intuire come il primo tempo non sia stato un trionfo di bollicine. Una recita per lo più soporifera, in cui l’Udinese ha dichiarato quasi sfacciatamente fin da subito le proprie intenzioni: attendere il Milan con linee corte e raddoppi costanti, senza particolari ambizioni offensive se non quelle obbligate dalle dinamiche di gioco. Nulla di male comunque, ritrovandosi in casa della seconda in classifica. Gli appunti infatti vanno semmai mossi ai rossoneri, incapaci di alzare il ritmo, ovvero l’unica arma per cercare di forzare la serratura friulana. Invece i primi 45 sono scorsi via così, senza una vera iniziativa, ma semplicemente sull’inerzia dell’atteggiamento passivo avversario. Il giro palla del Diavolo è stato compassato, spesso (troppo spesso) rivolto all’indietro, a volte sornione ma senza sfociare nel guizzo capace di creare superiorità numerica. E questo ha prodotto essenzialmente un problema: Leao non è mai stato servito in profondità, che l’Udinese è stata molto attenta a non concedere. Se a questo aggiungiamo la scarsa vitalità della trequarti – Rebic regredito vistosamente rispetto alle belle cose di Roma, Diaz incapace di trovare luce fra le linee, Castillejo (comunque il più vivace in avanti) produttore seriale di cross senza esito -, ecco spiegata la fatica rossonera in fase offensiva. Sul taccuino restano una conclusione di Diaz, un bello spunto personale di Castillejo disinnescato da Musso e un paio di break bianconeri – soprattutto sulla destra con il coraggioso Molina – privi di pericoli concreti per Donnarumma.
AHIA GIGIO — Il secondo tempo è iniziato con la sostituzione di Tonali (contrattura al flessore destro) con Meité. L’ennesimo k.o. di una lista che continua ad allungarsi. E’ stata una partita diversa fin da subito. Più viva, più aperta. E ripresa con un grandissimo spavento per il Milan: appoggio completamente sbagliato di Hernandez a Donnarumma, cross di Pereyra e salvataggio sulla linea di Romagnoli su Nestorovski, a porta spalancata. Il pericolo ha messo pepe nelle gambe rossonere. Prima Meité, poi Kessie e Castillejo hanno messo alla prova gli ottimi riflessi di Musso. Altri cambi: dentro Llorente per Makengo (apprezzabile il coraggio di Gotti), Calabria per Kalulu e Hauge per Diaz. Ciò ha portato Rebic centravanti e Leao al centro della trequarti. Ma evidentemente per il Diavolo era una partita di scarsa attenzione in fase difensiva, perché stavolta il pasticcio l’ha combinato quello che non ti aspetti. L’angolo di De Paul è planato su Becao che ha colpito di testa – non forte e non vicino -, Nestorovski ha provato a deviare senza riuscirci e Donnarumma, tradito dal movimento del macedone, si è fatto passare la palla beffardamente sotto il corpo. Lo svantaggio ha ovviamente armato la reazione del Milan, che si è riversato nella metà campo friulana grazie anche all’inferiorità numerica dell’Udinese, rimasta in dieci nell’ultima parte di gara per l’infortunio di Samir dopo aver esaurito tutti gli slot per i cambi. Ci hanno provato un paio di volte Calabria (murato) e Hernandez (fuori) fino a quando in pieno recupero si è materializzata la follia di Stryger Larsen, che ha deviato col braccio in area un cross di Rebic. Rigore sacrosanto e gol del solito Kessie. Il Milan limita in qualche modo i danni, ma il bicchiere è senz’altro mezzo vuoto.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - KESSIE ANCORA DECISIVO. LEAO INDOLENTE. ROMAGNOLI A METÀ
G. Donnarumma 5,5: in una gara dove è sostanzialmente inoperoso, viene infilato da un colpo di testa che sembrava innocuo di Becao sul quale, forse, è decisiva per metterlo fuori causa la lisciata di Nesterovski. Ma da uno come lui è raro vedere errori di valutazione così.
Kalulu 6: dentro dall’inizio sulla corsia di destra, si propone spesso e volentieri in sovrapposizione a Castillejo, che raramente lo premia. (dal 62’ Calabria 6: prova a dare maggior sprint sulla sua fascia e arriva anche alla conclusione nel confuso finale di gara).
Kjaer 6: se non fosse che il Milan prende gol da azione d’angolo, la serata stava passando tutto sommato tranquilla, con una bella chiusura nella ripresa a interrompere un’incursione friulana.
Romagnoli 6: il salvataggio su Nesteorovksi è decisivo, perché avviene a porta vuota. Dà segnali di ripresa. È in concorso di colpa con Theo Hernandez sulla marcatura di Becao nell’azione che porta al vantaggio udinese.
Theo Hernandez 5: serata non brillante di Theo, che si va ad infilare in imbuti dai quali non riesce mai ad uscire. Anticipato da Becao in occasione del gol dello 0-1, soffre tanto la chiusura delle linee friulane e anche in fase di scorribanda centrale, arriva appannato nei metri decisivi.
Tonali 6: in mezzo ad una prova corale apatica, Sandro cerca di dare ritmo alla manovra dando impostazione e letture. Si fa trovare smarcato dai compagni, ma deve alzare bandiera bianca per l’ennesimo problema muscolare della stagione. (dal 46’ Meite 5,5: entra bene, poi si eclissa nel corso della partita).
Kessie 6,5: anche con Tonali si trova bene, sapendo di avere chi gli può coprire le spalle quando si sgancia. È glaciale nel segnare il rigore del pareggio che evita al Milan una sconfitta beffa.
Castillejo 5,5: parte frizzante, meglio di altre volte. Impegna Musso col primo tiro della partita, ma spesso e volentieri abortisce le azioni offensive tornando indietro e facendo passare l’effetto sorpresa. (dal 75’ Saelemaekers 6: entra a dare un po’ di verve all’azione offensiva milanista. Quando, finalmente, un pallone a rimorchio esce pulito dalla fascia, arriva Leao a toglierglielo).
Brahim Diaz 5,5: l’assenza di Calhanoglu gli ridà una maglia da titolare. E’ il primo a citofonare a Musso, ma poi viene imbrigliato dalle maglie strette della difesa ospite. Ma anche lui non riesce mai a trovare il colpo per aprirla. (dal 63’ Hauge 6: si rivede in campo come guastatore e fa vedere che la gamba sta tornando a girare un po’).
Rebic 6: sufficienza strappata all’ultimo, proprio come il punto che il Milan ottiene grazie al rigore generato dal suo cross e che Nuytinck smanaccia malamente. Rischia tanto nel primo tempo per un contatto molto contestato da Gotti. Rispetto a Roma, paga anche lui i pochi spazi a disposizione.
Leao 4,5: fallisce un’altra opportunità da prima punta. È in queste partite che gli si chiede qualcosa di più, qualcosa di qualitativo, ma lui non riesce a tirare fuori nulla di ciò che l’ambiente si aspetta. A corollario di una prova negativa, il pallone che toglie a Saelemaekers con lo specchio della porta aperto.
All. Pioli 6: un passo indietro nella prestazione rispetto a Roma, con la squadra che fatica tantissimo ad arrivare alla conclusione in porta. Viene premiata la perseveranza con l’ultima azione che porta al pareggio. Si sente tanto l’assenza contemporanea di Ibrahimovic e Mandzukic.