dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN NON MUORE MAI E RESTA PRIMO. CALABRIA E KALULU RISPONDONO A DESTRO
I rossoneri rischiano l'harakiri, ma confermano la loro imbattibilità in Serie A e mantengono la vetta della classifica con un punto di vantaggio sull'Inter
Il mondo rovesciato, da quell'8 marzo, quando il Genoa vinse a San Siro contro il Milan di Pioli, caduto quel giorno per l'ultima volta, e che stasera ha accarezzato a lungo il sogno di ripetere quell'impresa, prima che Kalulu firmasse il 2-2 finale a 7 minuti dalla fine. Un pari che permette alla squadra di Pioli di rimanere in vetta alla classifica, con un punto sull'Inter. Ma che fatica, con il Diavolo trafitto prima dalla doppietta di Destro (dopo il provvisorio pari di Calabria), ma con l’attenuante delle molte (troppe) assenze (anche Theo Hernandez k.o. in extremis). Pioli, però, non può essere contento: troppo rinunciatari nelle fasi centrali di gioco i suoi, prima dell'arrembante finale. Insomma, se è vero che dopo il lockdown è nato il Diavolo imbattibile in campionato, stasera s'è visto a lungo un Diavolo senza furore. Da quel giorno, si diceva, è stata una cavalcata senza fine, mentre il Genoa è caduto a precipizio. Stavolta Maran, reduce dalla peggior serie negativa dopo undici giornate per il Grifone nell'era dei tre punti (solo 6 quelli raccolti, come nel 2017-18), può rifiatare.
SCELTE — Il tecnico rossoblù punta su Pjaca esterno sinistro, dietro alla coppia Shomurodov-Destro. Pioli (non per scelta, invece) si affida a un Milan giovanissimo, visto che in difesa a sorpresa c'è Dalot a sinistra (Theo Hernandez, affaticato, è precauzionalmente in panchina), con il portoghese alla prima da titolare in campionato, e Tonali in regia. Se si aggiungono pure gli stop di Ibra, Kjaer e Bennacer, l'asse portante del gioco milanista, si capisce come l’esame del Ferraris sia importante.
BOTTA E RISPOSTA — E non è un caso che, sino all'intervallo, il Milan produca poco in avanti, permettendo al Grifone un controllo agevole della gara. Da segnalare solo due affondi di Rebic e Leao murati da Bani, un’occasione per Shomurodov (bravo Kalulu) e una punizione di Calhanoglu (22') bloccata da Perin, prima del diagonale velenoso di Destro (37') che per un soffio manca il gol dopo una disattenzione dei due centrali rossoneri. Certo, in attacco il Milan (soprattutto Leao) fa poco, troppo poco. E proprio Destro al 2' della ripresa porta in vantaggio i rossoblù: cross di Goldaniga dalla destra, Donnarumma è super su Shomurodov, ma sulla ribattuta Destro non sbaglia. Vantaggio breve ed illusorio, perché al 7' Calabria, dal limite dell'area, piazza un diagonale che sorprende Perin. Uno a uno e Milan più vivo. Pioli sostituisce Rebic e Castillejo con Saelemaekers e Hauge esterni, ma la gara resta in equilibrio. Maran piazza Czyborra basso a sinistra (fuori Pellegrini) e al 15' il Grifone raddoppia, ancora approfittando di un buco a sinistra, dove Dalot non chiude e il cross di Ghiglione è un tesoro per Destro, che anticipa Kalulu e mette in gol, schiacciando il pallone a terra e beffando Donnarumma. Qui alla squadra di Pioli manca la forza di reagire con veemenza a un 2-1 che è devastante sul piano mentale. Il piano tattico del Genoa, che non lascia varchi, fa il resto e non dà ossigeno alle ripartenze rossonere, pericolosi solo al 33' con un diagonale di Hauge dalla sinistra. Ma, quando tutto sembra andare verso la prima sconfitta stagionale in campionato, arriva la zampata di Kalulu: al 38' il giovane difensore è bravo a deviare in porta la sponda di Romagnoli da corner. Finale-thrilling, con il Milan alla ricerca vana della vittoria, ma con Scamacca - subentrato a Destro - a un passo dal clamoroso tre a due.
Filippo Grimaldi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - KALULU, UN GOL E DUE ERRORI. GIGIO, SUPER PARATA. CALABRIA SI CONFERMA
G. Donnarumma 7: la parata sulla sforbiciata di Scamacca evita al Milan di capitolare per la terza volta. Era stato formidabile anche sulla girata di Shomurodov mentre sulle due conclusioni vincenti di Destro non riesce ad opporre resistenza.
Calabria 6.5: pareggia il primo gol di Destro con una fiondata improvvisa, violenta e precisa. Ci riprova nel finale di gara, ma la conclusione è sbucciata. Messo fuori tempo sul primo vantaggio genoano dal movimento no-sense di Kalulu.
Kalulu 6: segna un gol che lo riabilita dopo due errori importanti sui due gol di Destro, ma in un momento del genere conviene guardare il fattore positivo rispetto a quelli negativi, che pure ci sono. Perché su entrambe e reti genoane ci sono suoi errori, singoli e di coppia.
Romagnoli 6: sul primo gol del Genoa è in concorso di colpe con Kalulu, anche se Shomurodov è roba sua. Deve guidare il giovane compagno e lui sì che strappa il 6 con l’assist proprio per Kalulu da cui nasce il pareggio milanista.
Dalot 5.5: non è Theo Hernandez, ma contro una squadra così chiusa come il Genoa non può essere così piantato sul terreno di gioco.
Kessie 6: insieme a Tonali dettano il ritmo della gara in mezzo al campo. Sempre tra gli ultimi a tirarsi indietro nell’arrembaggio finale. Si prodiga anche in difesa sulle palle inattive.
Tonali 6: primo tempo di sostanza di Sandro, che oltre a gestire le geometrie in mezzo al campo, si butta anche negli spazi e disegna un ottimo assist che Goldaniga non fa pervenire a Rebic. (dal 77’ Diaz 6.5: entra con l’argento vivo addosso e rompe le linee della mediana del Genoa con la sua posizione spuria che non dà punti di riferimento agli avversari. Decisamente meglio rispetto a domenica contro il Parma).
Castillejo 6: è certamente il più intraprendente del Milan nel primo tempo, dove punta Pellegrini e lo mette in difficoltà visto il giallo che gravava sulla testa del terzino ligure. È tra i sacrificati sull’altare dell’ennesima rimonta da effettuare (dal 53’ Hauge 5.5: non concretizza l’unica cosa giusta che fa Leao, ovvero l’assist per il potenziale 2-2. In difficoltà nel trovare l’uno contro uno pulito).
Calhanoglu 6: gioca non al top della condizione e si vede, ma è sempre focale nel giro palla offensivo rossonero. Cerca la conclusione da calcio da fermo e dà fiducia a Calabria con il tocco che mette il terzino nelle condizioni di sparare verso la porta di Perin.
Leao 5: ai limiti dell’irritante per larghi tratti della partita. Si sveglia un po’ nel forcing finale dove mette in porta Hauge, ma la domanda è: la cattiveria agonistica dov’è?
Rebic 5.5: Perin gli nega il gol dopo una grande giocata personale che poteva stappare la partita, ma è l’highlight di una partita in cui ha fatto grande fatica a occupare il cono centrale, cercando respiro sulla corsia sinistra. (dal 54’ Saelemaekers 6: porta freschezza atletica sulla corsia di destra e abbassa il Genoa su quel lato).
All. Pioli 6: il Milan di questa sera è arioso nella manovra, ma fumoso quando c’è da calciare in porta. Maran gliela imbusta chiudendo le linee, ma il Milan è squadra nell’anima e rimonta ancora un doppio svantaggio. Serve il mercato di gennaio per ridare ancor più cambi a questa rosa.
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