dal sito www.gazzetta.it
MILAN, TRIS ANCHE AL CAGLIARI. PIOLI VINCE LO "SCUDETTO" DEL POST-COVID. ED È IBRA RECORD!
Dopo l'autogol di Klavan nel primo tempo, a segno Ibrahimovic (che sbaglia un rigore) e Castillejo. Da quando il campionato è ripartito, i rossoneri hanno conquistato 30 punti in 12 partite
Le luci a San Siro nell'era del Covid, e chissà come sarà nella stagione che fra poco ricomincia, si spengono con un largo successo del Milan sul Cagliari (3-0), le conferme di Maldini e le novità del presidente dei sardi Giulini ("Delusi dagli ultimi risultati, Zenga non resterà"). E coi i rossoneri che conquistano la "scudetto" del post-Covid: dal 22 giugno, quando il campionato è ripartito dopo l'emergenza sanitaria, la squadra di Pioli ha conquistato 30 punti in 12 partite, 3 più dell'Atalanta, 5 più di Inter e Roma, 7 più del Napoli e ben 10 più della Juventus.
IBRA DA RECORD — Ma su tutto e tutti, in questo campionato strano che finisce soltanto per poco, si staglia la figura di Zlatan Ibrahimovic. Che contro il Cagliari si diverte, si muove dappertutto, sbaglia un rigore e segna un gol di classe e potenza. Non sarà infinito, ma le premesse per settembre non sono male. Lo svedese fa una partita da regista, rifinitore, leader, zio, vecchio saggio. Probabilmente Ibrahimovic ci fulminerebbe per le ultime due definizioni, ma l'impressione è questa. Piuttosto che scapicollarsi alla ricerca dei gol che lo porterebbero a superare il campione di longevità Silvio Piola, obiettivo poi comunque raggiunto, Zlatan gioca per gli altri, arretrato e fantasioso oltre che concreto. Il Milan ne trae vantaggio.
GLORIA PER MOLTI — All'undicesimo minuto, Calhanoglu trova Rafael Leao che con tocchi deliziosi scocca un diagonale che mette in difficoltà la difesa del Cagliari. L'autogol è di Klavan, che spinge nettamente in rete la palla dopo il palo, ma resta la scioltezza elegante dei movimenti del portoghese. Poi è Calabria a pescare Rafa ben posizionato in area: il cross è preciso, la rovesciata dell'attaccante bella, però la palla finisce sulla traversa, quasi a compensare il precedente intervento sfortunato della difesa sarda. La partita è piacevole, i ritmi non sono alti e la temperatura è quella che è, anche se con il buio arriva un po' di aria fresca. L'andamento resta lento con accelerazioni episodiche, a dieci minuti dalla fine del primo tempo compare l'efficiente Kjaer a negare il gol del pareggio a Ionita. Poi esce Rafael Leao per guai fisici ed entra Bonaventura per quella che potrebbe essere la sua ultima partita con la maglia del Milan. Peccato giocarla in uno stadio deserto, in questa estate strana va così. E la partita scivola via con pochi acuti fino a quando Walukiewicz provoca un rigore su Ibrahimovic, il solito fallo di mano. Zlatan va sul dischetto, Cragno c'è, lo svedese non sembra preoccuparsene più di tanto. Una delle cose più belle Ibrahimovic la fa all'inizio del secondo tempo, pescando Calhanoglu che è imperfetto nella conclusione. Poi, servito da Castillejo, segna un gol di potenza e precisione e acchiappa Piola nella classifica dei vecchi marcatori finiti in doppia cifra. Vecchio a chi? Zlatan non molla di un centimetro e non si rilassa: ruba palla a Klavan, serve Bonaventura che scarica in area per Castillejo: 3-0.
LARGO AI GIOVANI — Il Milan ormai gioca sul velluto, non che ce ne fosse bisogno, perché la classifica era già definita e la partita serviva solo per la gloria. Ibrahimovic si è assicurato la solita cospicua porzione: non sorprende che, in questo calcio rarefatto, il Milan lo voglia ancora con sé. Poi si susseguono i cambi ed entra anche Daniel Maldini per la presenza più lunga della sua finora breve carriera. Per Brescianini c'è il debutto assoluto, è il momento di dare spazio a quelli che potrebbero restare a bordo anche nel Milan del futuro. Il Cagliari si appresta a cambiare rotta, il Milan invece ha trovato un minimo di continuità. L'Europa League, partendo per giunta dai preliminari, non è scenario che corrisponda ai fasti di un tempo, ma da qualche parte bisogna ricominciare a navigare. L'impressione è che con un Ibrahimovic così tutti si sentano più tranquilli.
Alessandra Bocci
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - IBRA FA E DISFA. LEAO È IMPRENDIBILE. GIGIO, UN INTERVENTO DA CAMPIONE
G. Donnarumma 6,5: in un match in cui è spettatore dell’ennesima recita di alto livello dei compagni, deve sporcarsi i guantoni solo nel finale, con una super parata sul colpo di testa di Faragò, mantenendo la porta inviolata per la 13ma volta in campionato.
Calabria 7: ottima prova di Davide, che ara letteralmente la fascia destra. Pennella il cross da cui nasce il rigore che poi Ibra sbaglia, si fa vedere sempre per i triangoli stretti e attacca la profondità quando ha campo.
Gabbia 7: attentissimo, preciso nelle aperture a lunga gittata e mai in difficoltà. Se sarà ancora al Milan o altrove, il ragazzo ha i mezzi per poter crescere bene.
Kjaer 7: la chiusura di tacco a fine primo tempo, a tirar giù la sbarra a Simeone, è sontuosa e legittima un post lockdown di altissimo livello. (dal 78’ Duarte sv).
Theo Hernandez 7: meno appariscente del solito, ma quando si accende, è imprendibile. Sarà dura trovare una sua alternativa che gli guardi le spalle perché, ad oggi, la differenza sarebbe troppo ampia.
Kessie 6,5: nell’ultima dell’anno, capisce che non c’è bisogno di alzare troppo i ritmi della sua pressione, ma l’occupazione campo è diventato il suo pane quotidiano e non sbaglia un posizionamento.
Bennacer 6,5: conferma che la parabola della crescita è ancora puntata verso l’alto. Non deve strafare in una partita in grande controllo. (dal 65’ Brescianini 6: fa il suo esordio in Serie A e gioca semplice).
Castillejo 7: un gol, un assist, diverse giocate interessanti e buone scelte. Il gol è da pivot puro, l’assist per Ibra è nelle sue corde. (dal 65’ Maldini 6: come per Brescianini, gioca semplice).
Calhanoglu 6,5: si mangia il gol numero 10 su assist illuminato di Ibrahimovic. È sempre a disposizione dei compagni, gravita moltissimi palloni e li distribuisce con sapienza. (dal 65’ Saelemaekers 6: qualche buono spunto e un’ammonizione troppo ingenua).
Leao 7: è un’ira di Dio fin dai primi secondi. Immarcabile, genera l’autogol di Klavan con una giocata da urlo. Solo un problema muscolare lo mette ko. (dal 38’ Bonaventura 6,5: all’ultima con la maglia del Milan, regala a Castillejo l’assist per il gol del 3-0).
Ibrahimovic 6,5: voto che scende per il rigore sbagliato, perché non è una cosa da lui. Poi, per il resto, spacca la porta di Cragno per il suo gol numero 10 in campionato e serve a Calhanoglu un assist al bacio che il turco sbaglia clamorosamente.
All. Pioli 7: il suo Milan chiude il girone di ritorno con 41 punti all’attivo, 35 gol fatti e un’identità di gioco importante. Serve ripartire da qui, tra 23 giorni, per non disperdere quanto fatto nel post lockdown.
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