dal sito www.gazzetta.it
IL MILAN VA SOTTO, POI RIDE CON KESSIE, ROMAGNOLI E CALHA. RAGGIUNTO GATTUSO AL 6° POSTO
I rossoneri agguantano il Napoli, fermato a Bologna, a quota 53 punti. Di Kurtic l'illusorio vantaggio emiliano prima della gran ripresa rossonera
C'era una volta il Milan che faticava a segnare, che non sapeva rialzarsi dopo il primo cazzotto, che tremava contro le big e si inceppava pure con le piccole. Quel piccolo Diavolo è solo un parente lontano del tritatutto sbucato da sotto la mascherina: per informazioni chiedete a Lecce, Roma, Lazio, Juve e ovviamente al Parma. Che segna a San Siro con Kurtic, si illude ma poi finisce travolto come le altre: Kessie, Romagnoli e Calhanoglu ribaltano tutto in pochi minuti. Ibra c'è ma ci pensano gli altri, Pioli vola verso l'Europa. Piccolo ripasso del bilancio post-Covid: 5 successi e 2 pareggi (cui si aggiunge lo 0-0 in Coppa con la Juve), 20 gol segnati e 8 subiti e 17 punti su 21 disponibili. Dopo 33 giornate, il Milan di Pioli ha 3 punti in meno di quello di Gattuso che lottava per la Champions: dove sarebbe con il tecnico emiliano in panchina dal primo giorno?
BLITZ PARMA — La trama del primo tempo del Meazza ricorda quella di Ferrara con la Spal: il Milan, che Pioli ritocca schierando Biglia in regia e il trio Leao-Bonaventura-Calhanoglu alle spalle di Ibra, spinge e costruisce ma pecca di precisione dalle parti di Sepe. Hernandez non inquadra il bersaglio con un paio di spunti sugli sviluppi di corner, Zlatan cerca il gol impossibile da lontanissimo e Romagnoli trova le dita di Sepe e il palo sulla strada del gol dopo un bel colpo di testa al 19'. D'Aversa disegna un Parma ultra-raccolto, di cui Kulusevski e Gervinho sono le frecce per colpire in ripartenza e Cornelius il pivot cattura-palloni in area. Il danese però si ferma all'alba del match per un problema muscolare: dentro Karamoh. Il progetto emiliano non cambia - possesso lasciato al Milan, massima attenzione dietro e pochissimi spunti in avanti – e premia i gialloblù alla prima vera occasione: Gervinho imbuca per Grassi, palla a Kurtic che gira sul primo palo bruciando Donnarumma. È il 44' e si va a riposo sullo 0-1.
RIBALTONE — Nella ripresa Pioli inserisce Calabria per Conti e invita Rebic a scaldarsi, Ibra e compagni continuano a provarci soprattutto da fuori. È proprio con una bomba dalla distanza che il Milan trova il pareggio: Kessie, non esattamente un maestro di balistica, indovina l'eurogol al 55' e conferma il momento d'oro. Terza rete di fila dopo quelle a Juve e Napoli e tanta, tantissima sostanza in mezzo al campo. Di sostanza ne mette parecchia anche Romagnoli 4 minuti dopo, trovando di testa il 2-1 rossonero dopo una punizione di Calhanoglu. Il Diavolo è vivo ma il Parma pure: tra il 74' e il 75' un tiro di Kulusevski deviato da Kjaer si stampa sulla traversa e una conclusione di Inglese impegna Gigio. Le occasioni non sfruttate, però, contro il Milan spietato di questi tempi si pagano e Calhanoglu lo ricorda al Parma al 77': il turco dal limite raccoglie un bellissimo pallone servito da Bonaventura e la piazza nell'angolino. La curva Sud si è spostata in panchina: a bordo campo è una festa rossonera. Sotto con la prossima.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - KESSIE-CALHA, PROVA DI LIVELLO. ROMAGNOLI SI RISCATTA. MALE LEAO
G. Donnarumma 6,5: ottimo riflesso su Inglese, a cancellare così il gol di Kurtic. E quell’intervento, pochi minuti dopo, prenderà ancora più valore visto che Calhanoglu segnerà il gol del 3-1. Importante anche la parata a croce in stile futsal sul tiro-cross di Darmian.
Conti 5,5: parte molto bene su Gervinho, tenendolo lontano dalla zona calda e limitandone del tutto le sgroppate. Poi, nel finale di primo tempo, cala vertiginosamente beccandosi un’ammonizione che porterà Pioli al cambio all’intervallo. (dal 45’ Calabria 6: porta freschezza sulla corsia di destra senza sbavature).
Kjaer 7: Conelius non fa in tempo a metterlo in difficoltà. Quando Gervinho si mette centravanti, iniziano di grattacapi, ma il danese tiene duro e quando Karamoh prova a dargli fastidio, ci mette fisico ed esperienza. Decisiva la sua deviazione sul tiro di Kulusevski che finisce sulla traversa.
Romagnoli 6,5: sul gol del Parma, esattamente come a Napoli, non accorcia sul rimorchio e dà a Kurtic lo spazio per impallinare Donnarumma sul primo palo. Si riscatto con il gol del vantaggio su punizione telecomandata di Calhanoglu, con un colpo di testa preciso.
Theo Hernandez 6,5: ottimo in fase difensiva, dove contiene parecchio Kulusevski in uno dei duelli più attesi della gara. In fase offensiva, invece, fa sbiancare Darmian. (dall’80 Laxalt sv).
Kessie 7,5: sta benissimo e si vede, sia in fase di contenimento sia in quella di proposizione. Scaglia un meteorite imparabile verso la porta di Sepe che si spegne sotto l’incrocio dei pali del portiere del Parma. Ed è il colpo che rimette in carreggiata il Milan.
Biglia 5,5: in ritardo, in un concorso di colpe, sul gol di Kurtic. Un paio di tiri sbilenchi nella gara del suo ritorno in campo da titolare. Non lascia il segno. (dal 56’ Bennacer 6,5: altro ritmo, altra gamba rispetto a Biglia. Con lui in campo, magicamente, la manovra rossonera alza la sua intensità).
Leao 5: probabilmente gradisce maggiormente la fascia sinistra a quella destra, ma quando hai 21 anni devi saperti adattare. Rispetto alle ultime prove, torna un cucciolo innocuo di pantera. (dal 60’ Rebic 5,5: incute timore alla difesa parmense e rispetto a Leao, conduce le transizioni con maggior cattiveria. Sepe gli nega il gol numero 11. Ma sbaglia tanto e Ibra se lo divora).
Bonaventura 6: fornisce l’assist a Calhanoglu per il gol del 3-1 che ravviva una prova dove ha sprecato diversi palloni, anche semplici. Rimane in campo per 90’, segno che fisicamente sta bene.
Calhanoglu 7: gol, assist e standing ovation della panchina per il turco, che da quando ha ritrovato continuità nella linea a tre dietro la punta, sta dando grande continuità di prestazioni (dall’80 Krunic sv)
Ibrahimovic 6: in molti non saranno d’accordo, perché il secondo tempo di Ibra non è stato brillante all’inizio, ma poi è cresciuto e ha dato spesso palloni interessanti ai compagni, con Rebic che non ha letto le sue idee.
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