dal sito www.gazzetta.it
UN AUTOGOL AL 94' SALVA IL MILAN IN CASA DELLA SPAL: FINISCE 2-2
Valoti e Floccari portano gli emiliani sul 2-0, poi D'Alessandro si fa espellere, Leao accorcia e una sfortunata autorete pareggia il conto
Ferrara, per il Milan dei tempi recenti, è terra di rimpianti europei: un anno fa Gattuso colse la vittoria più amara della sua gestione, finendo fuori dalla Champions per un punto all’ultima giornata. Questa sera Pioli ha rischiato di peggio, ma un regalo di Vicari nel recupero ha rimesso i suoi ragazzi sul binario giusto per la corsa all’Europa: non il più veloce certo, ma comunque positivo. Da 0-2 a 2-2 con la Spal e settimo posto ancora nelle mani dei rossoneri, ora a +1 sul Verona. Di Biagio resiste in dieci contro undici per più di metà gara ma uno dei suoi lo beffa sul più bello: la fame che chiedeva si è materializzata nella serata più complicata, ma la botta è durissima.
DOPPIO COLPO — Il Milan parte forte, manovra e costruisce, arriva spesso dalle parti di Letica, ma manca di cattiveria al momento della conclusione. Quando inquadra lo specchio, poi, il portiere dei ferraresi ci arriva sempre (vedi bella parata su un piatto destro altrettanto bello di Calhanoglu). Il cinismo e il tempismo, per una volta, abitano dall’altra parte del campo, e la Spal passa praticamente alla prima occasione: minuto 13, mischia in area rossonera, la palla schizza in mezzo a un concerto di gambe in cui i giocatori del Milan restano imbambolati e Valoti trova il varco giusto per infilare Donnarumma. I pioliani riprendono con convinzione – anche se perdono Castillejo per infortunio, dentro Saelemaekers fresco di riscatto dall’Anderlecht – e sfiorano il pari con Paquetà di testa, ma è ancora la Spal a colpire, e stavolta nella maniera più spettacolare possibile: alla mezzora Floccari pesca una perla dai trenta metri che scollina oltre Donnarumma, fuori dai pali, 2-0. Potrebbe essere il colpo del k.o. ma il Milan resta vivo: Calha trova l’illusione dell’1-2 ma la Var annulla per fuorigioco di Rebic. E ancora il monitor aiuta Mariani poco dopo (e potenzialmente il Milan a tornare in partita): D’Alessandro entra durissimo su Hernandez e l’arbitro corregge il giallo iniziale in rosso dopo la review.
RIECO IBRA — Pioli si ripresenta dall’intervallo con un Milan più offensivo: fuori Calabria e dentro Leao, con i rossoneri che si ridisegnano su un 4-3-1-2 in cui Saelemaekers è il terzino destro super offensivo e Calhanoglu fa il “10” alle spalle di Rebic e del portoghese. Proprio Leao porta freschezza e imprevedibilità, ma a mancare è la solita freddezza di Rebic al tiro: al 64’ il croato lascia il posto a Ibra, tornato in campo a 4 mesi dall’ultima volta. Lo svedese si batte e spaventa Letica al 70’, saltando più in alto di tutti su un cross di Saelemaekers ma senza inquadrare lo specchio, lavora per i compagni (bella sponda per Paquetà che al volo manda alto), svaria allargandosi a sinistra ma il Milan sfonda con Leao, bravo a raccogliere un pallone in mezzo di Laxalt (entrato a metà ripresa per Theo): Rafa c’è ma soprattutto c’è Vicari, che confeziona il 2-2 nel recupero con un autogol da incubo. Ora la volata del Milan per l’Europa passerà dalla via dello scudetto, contro Lazio e poi Juve: per raccogliere punti servirà una fame da Spal e una faccia alla Ibra.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - SAELEMAEKERS UN MOTORINO INESAURIBILE. GABBIA E PIOLI DIETRO LA LAVAGNA
G. Donnarumma 6: Floccari si inventa il gol di giornata, Valoti lo batte in mischia. In entrambi i casi, non può fare nulla. Poi diventa spettatore di un monologo dei compagni nella metà campo spallina.
Calabria 5,5: Pioli gli dà fiducia al posto di Conti e, a parte un mezzo esterno destro che fa la barba al palo della Spal, non riesce ad essere intraprendente come vorrebbe e dovrebbe. (dal 46’ Leao 6: fa cose buone e cose meno buone, poi riesce a trovare il gol che riapre la partita a 10 minuti dalla fine. Avesse maggior cattiveria, sarebbe uno al quale non rinunciare mai).
Gabbia 5: erroraccio di Matteo nella mischia che genera il gol di Valoti. Una leggerezza che costa carissima.
Romagnoli 5,5: in una prova che poteva essere positiva, scende sotto il 6 a causa di quella mancata chiusura in occasione del gol di Floccari. Il 10 della Spal ha tutto il tempo di far rimbalzare il pallone e sparare, con Alessio che lo guarda.
Theo Hernandez 6: quando si accende, mette in crisi la Spal sulla sua corsia. Prende tanti calci e, su uno di questi, genera l’espulsione di D’Alessandro. Esce stremato e dolorante. (dal 64’ Laxalt 6: entra per Theo Hernandez e disegna il cross da cui nasce l’azione del gol di Leao. Nel finale usa il piede meno nobile per buttare palloni velenosi nell’area avversaria).
Kessie 5,5: perde il duello fisico con Dabo e Valdifiori gli dà fastidio come una zanzara quando va in fase di raddoppio. Nell’assalto finale prova a fare densità, ma fa anche un passo indietro rispetto alle ultime due prove.
Bennacer 5,5: non riesce ad illuminare la manovra milanista. Dabo lo mette in difficoltà quando lo pressa. E anche quando la Spal rimane in 10, non alza il ritmo. (dal 69’ Bonaventura 5,5: Pioli lo butta in campo come carta della disperazione, ma va a sbattere spesso contro il muro avversario).
Castillejo sv: la sua partita dura poco, il tempo di un paio di guizzi e di stirarsi. (dal 15’ Saelemaekers 7: probabilmente ha qualche tasto nascosto che gli ha attivato una carica energetica decisamente inaspettata. Va forte per tutta la partita, disegna cross molto interessanti e su quello meno pericoloso, nasce il gol del 2-2 con Vicari che mette il pallone nella sua porta).
Paquetà 6: da 10 puro, regala pennellate di calcio molto gradevoli con tunnel e rouleta. Come per Leao, gli deve venire fuori il canino della cattiveria negli ultimi sedici metri.
Calhanoglu 6,5: partita totale di Hakan, che parte non bene e finisce in crescendo. Gli annullano un gol per fuorigioco millimetrico di Rebic, colpisce un palo e poi da ordine alla squadra quando esce Bennacer. E in fase difensiva fa un paio di ripiegamenti da gregario puro.
Rebic 6: non può segnare sempre, ma è uno dei pochi che mette sempre tutto quello che ha in campo. Pennella un paio di cross interessanti e non si risparmia mai. (dal 65’ Ibrahimovic 5,5: il rientro di Dio in campo non coincide con il gol, ma nemmeno con tanti palloni giocati. Sfiora il bersaglio grosso su punizione, ma fa oggettivamente poco nella rimonta).
All. Pioli 5: due punti buttati e non uno guadagnato per il Milan. La sua squadra va sotto per 2-0 e senza il rosso a D’Alessandro, probabilmente la partita sarebbe andata in modo diverso. Preoccupa il fatto di come i giocatori, quando arrivano al limite dell’area di rigore, non trovano conclusioni pulite e si vanno a infilare nell’imbuto centrale. Il tempo per lavorare è poco, ma il focus va posto su questo aspetto fondamentale.
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