dal sito www.gazzetta.it
GRANDE MILAN ALL'OLIMPICO: LA LAZIO CROLLA E SCIVOLA A -7 DALLA JUVE
Calhanoglu, Ibra su rigore e Rebic condannano la squadra di Inzaghi, priva di Immobile e Caicedo
Sprofonda La Lazio e il sogno scudetto si allontana velocemente dopo che nel pomeriggio la Juventus, vincendo il derby, si è già portata a sette punti di vantaggio. Il Milan passa all’Olimpico da grande squadra: compattezza e cinismo per infliggere la prima sconfitta interna in campionato alla squadra di Inzaghi. Il 3-0 dei rossoneri è un verdetto che già al 34’ del primo tempo ha già due gol in cassa. Un successo che mette a nudo l’emergenza della Lazio in una partita che è stata più difficile di ogni previsione.
UNO-DUE ROSSONERO — Inzaghi può recuperare in regia Leiva, out nelle tre gare precedenti. Le squalifiche di Immobile (prima volta out in questo campionato) e di Caicedo riportano Correa dal via in prima linea, mentre proprio con il recupero del brasiliano viene smistato Parolo da interno con Luis Alberto riportato in avanti per affiancare l’argentino. Rispetto alla formazione schierata contro la Spal, l’ex Pioli ritocca la difesa con Conti e Kjaer. Novità nella trequarti con Saelemaekers (alla prima da titolare per rilevare l’infortunato Castillejo) e Bonaventura. E dal primo minuto si rivede soprattutto Ibrahimovic come terminale offensivo dei rossoneri. E lo svedese cerca subito l’affondo. Replica biancoceleste con una combinazione Luis Alberto-Correa. Ritmo molto sostenuto già dal via. Al 10’ spunto in velocità di Lazzari controllato da Donnarumma. Entrambe le squadre si affidano al fraseggio che fa risaltare le qualità dei rispettivi interpreti. Al 20’ Jony manda in ansia la retroguardia rossonera con un cross che però non viene agganciato da Correa. Al 23’ il Milan si porta in vantaggio con una parabola di Calhanoglu che viene deviata da Parolo e beffa Strakosha. La formazione di Pioli governa la nuova situazione con sicurezza. La Lazio fatica a indirizzare la manovra offensiva. Al 31’ annullato un gol di Ibrahimovic per fuorigioco. Tre minuti dopo lo svedese sigla comunque il raddoppio del Milan su rigore (mani di Radu) dopo che il pallone sfugge a Strakosha con un rimbalzo. Si arrende Calhanoglu per guai al polpaccio sinistro: al 38’ entra Paquetà. La Lazio risente dello 0-2: la spinta offensiva non ha la consueta effervescenza. Prima dell’intervallo, una fiondata di Luis Alberto va a lato.
IL TRIS CON REBIC — Dopo l’intervallo, due cambi importanti. Anche in chiave tattica perché la Lazio rinuncia a Leiva, evidentemente in difficoltà al rientro, per inserire Adekanye che si schiera in avanti riportando Luis Alberto a metà campo. Mentre nel Milan Rebic dà il cambio a Ibrahimovic: una mossa che appare programmata. La Lazio aumenta l’intensità della manovra, ma il Milan è molto reattivo ed esemplare nei suoi equilibri. All’8’ Lazzari lanciato da Luis Alberto, va a segnare, ma l’azione è invalidata dal fuorigioco dell’esterno. Inzaghi effettua altre due sostituzioni al 10’. Escono Radu e Jony per Vavro e Lukaku. Acerbi si sposta sulla sinistra per dare spinta. Dal limite sfiora il bersaglio Bonaventura. Ma è solo un preavviso per il 3-0 del Milan che giunge al 14’ con Rebic, ben scovato in area dal Bonaventura. La Lazio si trova impietrita dinanzi a un copione terribilmente sorprendente. Il Milan ha in pugno la partita, non solo il risultato. Inzaghi tenta un’altra carta per sbloccare la Lazio. Dentro Cataldi al posto di Correa, così Milinkovic può andare in avanti. Il serbo si fa subito notare con una conclusione dalla distanza. Ma anche Milinkovic si ferma e Inzaghi deve entrare Djavan Anderson al 22’ nell’infinita emergenza biancoceleste. Il Milan sfiora il poker con Hernandez. Pioli fa entrare Krunic e poi Calabria per rilevare Bonaventura e Conti. I rossoneri potrebbero segnare ancora, ma Hernandez non graffia. Si vede anche l’ex Biglia per sostituire Kessiè. E la Lazio resta al palo con i suoi rimpianti senza sentirsi più nessun sogno tra le mani.
Nicola Berardino
dal sito www.milannews.it
THEO-SAELEMAEKERS, CHE MOTORINI. REBIC ANCORA LETALE
G. Donnarumma 6: un paio d’uscite alte e una serie di rilanci con i piedi. Per il resto, è ancora una volta spettatore non pagante della vittoria della sua squadra.
Conti 7: Jony è un brutto cliente, lui lo prende di petto e viene saltato solo una volta in tutta la gara. Decisiva la sua lettura nel contropiede in cui mette in fuorigioco Lazzari, rendendo vana la trasformazione dell’ex spallino. (dal 72’ Calabria 6: entra nel finale e fa il suo).
Kjaer 7: è il padrone della difesa milanista. Leader, guida bene i compagni e regala maggior sicurezza anche a Romagnoli, a cui lascia spesso il compito di impostare da dietro. Si fuma Correa lungo tutta la partita.
Romagnoli 6,5: mezzo punto in meno per quel fallo, sullo 0-3, che gli poteva far saltare la Juventus. Poi fa una bella gara a contenere Correa e Luis Alberto che, di fatto, fanno solo il solletico al muro milanista.
Theo Hernandez 7: fa una grande chiusura nel primo tempo, tiene bene su Lazzari e quando inizia a stantuffare, ma paura. Si divora il gol dello 0-4 facendo andare su tutte le furie Ibra in panchina. La sua sgasata è determinante per l'azione dello 0-3.
Kessie 7: Pioli lo mette a uomo su Milinkovic-Savic, e il duello lo porta a casa Franck con una partita sontuosa a livello tattico. Non è preciso su una gran palla che gli arriva al limite dell’area, ma è un errore che gli si perdona. (dall’84’ Biglia sv).
Bennacer 7: regia illuminata per Ismael, che fa sua la mediana. Ci mette ritmo, personalità e voglia di vincere una partita dove lui si è elevato in mezzo al campo.
Saelemaekers 7: ha il booster nelle gambe. Corre con intelligenza, pesca Ibra in occasione del gol annullato allo svedese ed è suo il cross da cui nasce il rigore dello 0-2. E non molla mezzo pallone. Una grande risorsa.
Bonaventura 7: il ritorno di Ibra gli fa bene, perché torna a giocare sui suoi standard e fa benissimo il frangiflutti centrale alle spalle dello svedese. Va su tante doppie palle e crea il pallone dello 0-3 per Rebic. (dal 71’ Krunic 6: torna in campo e si vede per l’assist al bacio che Theo non sfrutta).
Calhanoglu 7: in 37 minuti conferma di essere in fase di grande crescita e segna il gol del vantaggio milanista con un bel destro, deviato da Parolo, che fa secco Strakosha. Prezioso nelle due fasi, esce per una contusione al polpaccio sinistro. (dal 37’ Paquetà 6,5: partita di sostanza del brasiliano. Peccato per un leziosismo di troppo nel finale che scatena un parapiglia evitabile).
Ibrahimovic 7: quarantacinque minuti da leder, con un gol annullato e un rigore realizzato. Tiene alla larga Acerbi e poi, nel secondo tempo, fa sentire la sua voce dalla panchina dove intrattiene diversi dialoghi con Pioli sull’andamento della partita. IZ Back. (dal 46’ Rebic 7: nove gol in campionato e pile che sembrano essere tornate cariche dopo i segnali di affanno nel finale della gara con la Spal. Il suo sigillo è quello che mette in banca la partita).
All. Pioli 7,5: non si può non dare merito all’allenatore milanista che annienta Simone Inzaghi in ogni ambito della partita. Azzecca Ibra dall’inizio così come Saelemaekers titolare.
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