dal sito www.gazzetta.it
GIGIO SALVA, PIATEK E SUSO SEGNANO: IL MILAN PIEGA IL FROSINONE
I rossoneri, dopo un primo tempo incolore, rischiano di andare sotto, ma Donnarumma para un rigore a Ciano. Poi l'uno-due micidiale: Europa League in cassaforte, Champions a un punto
Dopo la grande paura, il sollievo. Il Milan batte 2-0 il Frosinone e si mette a un punto da Inter e Atalanta, a una giornata dalla fine. Meno scontato di quanto si pensi, il successo sui ciociari già retrocessi: dopo lo 0-0 dell’andata, ci sono voluti altri 57 minuti per rompere la loro resistenza. E c’è voluto soprattutto un grosso contributo di Donnarumma, enorme nel respingere un rigore a Ciano. Il tutto in un piovoso pomeriggio di saluti, nel Meazza rossonero. Saluti al Diavolo che gioca l’ultima partita in casa, saluti a un Abate commosso fino alle lacrime prima, durante e dopo il match. Se non altro, Ignazio ha indossato la maglia che il Milan vestirà nella prossima stagione: oggi i rossoneri sono andati in campo col nuovo kit.
PARTENZA SOTTO RITMO - Ci si attendeva una partenza indiavolata, per evitare che la squadra di Baroni potesse acquistare fiducia col passare dei minuti e credere nella possibilità di uscire indenne da San Siro. Così non è: i primi 45 minuti sono bloccati, il 3-5-2 dei ciociari imbriglia il 4-3-3 “gattusiano” e Bardi non deve parare granché fino all’intervallo. Idee confuse, tensione, poco ritmo. Il primo ritorno negli spogliatoi, allora, è accompagnato dai fischi degli oltre 61mila tifosi rossoneri accorsi al Meazza. Ci vuole una sveglia, perché Piatek sembra il sosia del super bomber d’inizio anno, Suso si accende a intermittenza e Kessie e Calhanoglu sbagliano davvero troppo in costruzione.
SAN GIGIO - La sveglia potrebbe suonarla Borini, che ha immediatamente un’occasione d’oro sul destro. Niente, sopra la traversa. Passa un attimo e accade qualcosa che per il popolo milanista è una ferita al cuore: Abate, proprio lui, sbaglia l’intervento in area e atterra Paganini. Rigore. Donnarumma, però, dimostra una volta di più la personalità del fuoriclasse e para il penalty di Ciano, rianimando lo stadio ammutolito. Si ripeterà nel finale, con un altro prodigio su Valzania.
UNO-DUE - Rino ha visto abbastanza: dentro Cutrone per Bakayoko, si passa al 4-4-2. E finalmente, dopo 564 minuti di digiuno, torna a segnare Piatek: calcia Borini (che si era appena mangiato un gol di testa), la carambola favorisce il polacco, tenuto in gioco da Ariaudo. Rete, pum pum pum pum. E ancora rete 9 minuti dopo, al 66, stavolta di Suso’: punizione pennellata, gara chiusa dopo il batticuore. Finisce così e per il Milan almeno l’Europa League adesso è certa (come la fine dei sogni europei del Torino). Ma a Milanello si spera ancora in qualcosa di molto più grande, a novanta minuti dalla fine del campionato.
Stefano Cantalupi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - DONNARUMMA DÀ LA SCOSSA, PIATEK-SUSO COLTIVANO IL SOGNO
G. Donnarumma 8,5: se il Milan può ancora sperare di andare in Champions League, lo deve ancora una volta al suo fuoriclasse tra i pali. Quando Ciano si presenta davanti a lui dopo 180 secondi del secondo tempo, dentro i fischi di San Siro, c’era la paura di veder sfumare la partita. Invece lui, nella stessa porta in cui ipnotizzò Belotti, tira fuori la squadra dalle sabbie mobili dando lo schiaffo che serviva per prendersi la gara e la vittoria. Devastante su Valzania nel finale.
Abate 6: ultima a San Siro per Ignazio, che esce tra la standing ovation di tutto lo stadio. Guardando la prova, provoca il rigore che poteva costare carissimo, ma il suo amico fraterno Donnarumma lo disinnesca. Ciao Igna, probabilmente meritavi un trattamento migliore. (dall’84’ Conti sv)
Musacchio 6: Trotta viene respinto in maniera decisa in una gara dove, oggettivamente, deve solo amministrare.
Romagnoli 6,5: Ciano se lo sognerà la notte, perché quando prova a puntarlo, Alessio lo ferma sempre. Non c’è spazio a sbavature.
Rodriguez 6: torna a produrre qualche cross interessante (era ora) e non soffre particolarmente Zampano.
Kessie 6: solita partita di Franck, che alterna cose buone a qualche black-out momentaneo. Nella ripresa cresce e trova maggior continuità nelle triangolazioni con Suso.
Bakayoko 6: nel primo tempo col freno a mano tirato di tutto il Milan, lui prova a dare qualche strappo qua e là, a dimostrazione di come certi ritmi bassi, a lui, non piacciano. (dal 51’ Cutrone 6: mette pressione alla difesa ospite e la apre in diverse occasioni. Dà quei volt in più che servivano per trovare la vittoria).
Calhanoglu 6,5: cambia gioco in continuazione nei primi 45’, cercando di forzare le maglie ciociare. Quando il Milan passa col 4-4-2, si cala bene nel ruolo di regista dettando i tempi. Si procura la punizione da cui nasce il gol del 2-0.
Suso 7,5: nel rush finale della stagione, torna quello di sei mesi fa. La punizione del 2-0 è una perla di balistica, che va a baciare la parte bassa della traversa e a spegnersi in rete. Si prodiga con maggior costanza alla ricerca del passaggio vincente. Tesoretto.
Piatek 6,5: “in the jungle the lion sleeps…”, poi però succede che col Frosinone, in mezzo all’ennesima partita dove i palloni buoni sono come acqua nel deserto ad agosto, ovvero assenti, si sblocca trovando il gol numero 9 in campionato (eguagliato il primo semestre di Pato). E valorizza così la parata di Donnarumma sul rigore di Ciano. (dall’81’ Castillejo sv).
Borini 6,5: sempre con l’argento vivo addosso, si divora in avvio di partita un’occasione colossale. Ma la sua prova è di spessore, impegno e grande sacrificio.
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