dal sito www.gazzetta.it
AUTORETE DI CEPPITELLI, GOL DI PAQUETÀ E PIATEK
I rossoneri si riprendono il quarto posto in classifica che vale la qualificazione in Champions. Sardi dominati, ma pericolosi con la traversa di Joao Pedro
Gli appassionati di calcio non prendano impegni per il prossimo sabato sera: a Bergamo due tra le squadre più in salute del campionato di Serie A si giocheranno una fetta di Champions, una contro l'altra. Già, perché la bella Atalanta di Gasperini ora è avvisata: anche questo Milan non è niente male. Doveva vincere, il Diavolo, per rispondere ai nerazzurri, a Roma e Lazio, concorrenti per un posto tra le big d'Europa, e contro-sorpassare al quarto posto, e vittoria è stata: un 3-0 sul Cagliari rotondo come non se ne vedevano da un po' a San Siro, nel segno di Suso, stella già affermata in rossonero, e della coppia Paquetà-Piatek, il nuovo che avanza luccicando. Il Milan sta bene ed è troppo per questo Cagliari decimato dagli infortuni (Birsa, Castro, Thereau) e timido: a Maran, che ne ha vinta solo una nelle ultime 13, serve presto una scossa perché i punti di vantaggio sulla terzultima sono appena tre.
PARTENZA SUPER — Nell'1-1 dell'andata, il Milan aveva rischiato di affondare giocando un inizio da incubo. Memore forse di quei venti minuti in apnea, la banda Gattuso stasera ha azzannato la partita sin da subito: supremazia sulle fasce, in mezzo e davanti, dove Piatek si muove da regista offensivo smistando palloni per gli esterni del tridente. Ed è da quelle parti che i rossoneri passano: Cragno salva su Calhanoglu dopo 8 minuti e ci riprova sul sinistro a giro di Suso al 13', ma la palla sbatte sul corpo di Ceppitelli e la gara si sblocca. Il Milan va sul velluto, la catena destra con un Calabria in serata di grazia apre varchi allo spagnolo e a Kessie, poi il terzino scodella per Paquetà sul secondo palo: mancino al volo e 2-0, San Siro esplode per il primo gol del brasiliano che alza gli occhi al cielo e dedica la rete alle vittime della tragedia al centro giovanile del Flamengo. "È un momento difficile per me, ho vissuto anni in quel convitto", dirà. I gattusiani sono padroni del campo e il Cagliari pecca di leggerezza in fase di impostazione, come quando Ceppitelli (sempre lui) imbecca Piatek con un retropassaggio folle e lo manda solo davanti a Cragno: il Pistolero è un po' meno glaciale del solito e cerca un colpo sotto che il portiere rossoblù intercetta. Il super riflesso di Donnarumma al 27' sul colpo di testa di Joao Pedro è l'unico brivido rossonero del primo tempo e vale da promemoria: Gigio c'è anche stasera.
ANCORA PIATEK — La ripresa si apre nuovamente con i tentativi di Calha, che non inquadra il bersaglio per due volte nel giro di dieci minuti: l'ossessione del gol tormenterà il turco fino al momento della sostituzione con Borini al 77'. Al 60' il Cagliari spreca il più gigantesco dei bonus: Joao Pedro – l'attacco rossoblù è solo lui, perché Pavoletti lì accanto è un fantasma – impegna Gigio a un altro guizzo ma sul tap-in, con il portiere rossonero ancora giù, centra una traversa surreale a porta vuota. E il Milan punisce 2 minuti dopo con Piatek: Calhanoglu si fa clamorosamente beffare da Cragno in uscita, ma il polacco raccoglie la palla vagante e imbuca facendola passare tra le gambe di Pisacane. Siamo a 4 gol in 4 partite, medie mostruose. Chiusa la gara, il Diavolo si gode gli applausi (per Piatek e Calabria, che lasciano il posto ai panchinari di ultra-lusso Cutrone e Conti) e i cori dei 45mila del Meazza (ne segnaliamo uno nuovo per Bakayoko). Ci sarebbe anche il tempo per il poker e per un vero gol di Suso, ma lo spagnolo sciupa all'80'. Ai tifosi va benissimo così, c'è da tenere in serbo qualche colpo per sabato prossimo.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PAQUETÀ, PRIMA GIOIA. CALA GRANDE PROVA. PIATEK NON SBAGLIA. E GIGIO FA ALTRI DUE MIRACOLI
G. Donnarumma 7: in una partita nella quale il Cagliari ha le polveri bagnate, si fa trovare prontissimo sul colpo di testa di Pavoletti, con un riflesso felino e, nel secondo tempo, disinnesca Joao Pedro con una paratona.
Calabria 7: stantuffa sulla corsia di destra con costanza e precisione. Disegna l’arcobaleno con il quale mette in porta Paquetà per il gol del 2-0. Per poco non si trova solo davanti a Cragno con un sombrero di pregevole fattura. Nel secondo tempo ci prova col mancino. Esce tra gli applausi di San Siro. (dal 65’ Conti 6: torna a mettere minuti e lo fa a risultato acquisito).
Musacchio 6: Pavoletti, dal punto di vista fisico, è una brutta gatta da pelare perché sa usare gli strumenti del mestiere. Mateo fa sentire la sua presenza in maniera importante.
Romagnoli 6: ordinaria amministrazione per il capitano rossonero, che con Joao Pedro non ha grossi problemi di gestione. Il duello si fa più spigoloso quando nella sua zona passa Pavoletti.
Rodriguez 6: il soldato Ricardo adempie al compito seguendo lo spartito. Ogni tanto si sgancia, ma deve dare copertura a Paquetà e Calhanoglu che spingono.
Kessie 6,5: segnali, importanti, di risveglio di Franck che a parte la solita transizione conclusa male, mette la museruola a Padoin e prende in consegna Barella quando si allarga nella sua zona.
Bakayoko 6,5: ha settato i giri del motore su una mappatura più conservativa, ma va bene così. Dopo aver tirato la carretta a lungo, tiene sotto controllo il voltaggio. Sabato a Bergamo dovrà tornare ad alti livelli.
Paquetà 7: come in una bella favola, segna il suo primo gol con la maglia del Milan sotto la curva (come Kakà nel derby del 5 ottobre 2003) e dedica la rete alle vittime del dormitorio del Flamengo, luogo che lui ha frequentato da piccolo. Poi regala pennellate di calcio con tocchi di prima che velocizzano i tempi della manovra milanista.
Suso 5,5: si divora il gol del 4-0 tutto solo davanti a Cragno con Cutrone che lo manda a quel paese, perché poteva appoggiarla in porta. Altro segnale di come vada a corrente alternata in questo periodo dell’anno.
Piatek 7: ancora in gol, questa volta per mettere in ghiaccio la partita. Nel primo tempo si fa ipnotizzare da Cragno, poi pulisce un sacco di palloni alti e avvia anche due contropiedi. Letale quando raccoglie la respinta di Cragno sul tiro di Calhanoglu. (dal 65’ Cutrone 6: entra con la solita fame di gol e si costruisce un paio di occasioni. Non consente a Ceppitelli e Pisacane di abbassare l’attenzione).
Calhanoglu 6: sarebbe da 6,5 per tutto l’impegno che ci ha messo. Più preciso, più cattivo e più dentro l’azione. Poi, in due occasioni, ha la chance per battere Cragno: nella prima viene murato e nasce il gol di Piatek, nella seconda calcia male da pochi metri. Esce tra gli applausi. (dal 77’ Borini sv).
Gattuso 7: si riappropria del quarto posto con una vittoria d’autorità. La squadra sta bene fisicamente e anche di testa. Sabato con l’Atalanta sarà un crash-test molto importante per la classifica.
|