dal sito www.gazzetta.it
DOPPIETTA DI PIATEK E CALHANOGLU GOL, DOPO LA RETE DI FREULER
I rossoneri salgono a 42 punti, appena una lunghezza sotto l'Inter terza in classifica, impegnata domenica alle 18 contro la Sampdoria
Indiavolato al punto giusto, pratico e cattivo come solo le big sanno essere, e con un interruttore al centro dell'area che accende la maturità da Champions di tutta la squadra e spegne le certezze delle rivali dirette: questo è il Milan di oggi, un Milan che alza la voce nella sfida da quarto posto in casa dell'Atalanta e allunga sui nerazzurri, si piazza a un punto dall'Inter terza in attesa di sapere come risponderanno gli uomini di Spalletti domani contro la Samp. Il 3-1 con cui i rossoneri si impadroniscono del big match di Bergamo spazzando via il tabù-Dea (l'ultimo successo da queste parti risaliva al maggio 2015) è una prova di forza e di crescita di tutto il gruppo: il Milan va sotto e soffre, poi la ribalta e la congela a cavallo tra i due tempi grazie alla doppietta di Piatek (17 gol in A, 25 in stagione) e al gol del ritrovato Calhanoglu.
SEGNALI — Oltre che brillare come un gioiello sfoggiato in una serata di gala, il piatto sinistro al volo (su cross di Rodriguez) con cui il polacco agguanta il pareggio rossonero è un segnale forte e chiaro: c'era un Milan prima e dopo di lui. Quello senza Pistolero sarebbe probabilmente colato a picco sotto i colpi di un'Atalanta bella e determinata, che come un diesel carbura lungo il primo tempo, sblocca al 33' con Freuler – male Donnarumma, che si fa sorprendere da un tiro su cui era in traiettoria - e azzanna il Diavolo ai fianchi, lasciandosi ispirare dai giochi di prestigio di Ilicic sulla destra; quello "Piatekizzato" invece resiste e agguanta il pareggio nell'unico minuto di recupero concesso da Pasqua: 6 gol in 5 presenze e altro centro al primo tiro nello specchio, ritmi mostruosi.
MESSAGGI — I segnali del primo tempo diventano messaggi in un avvio di ripresa raramente giocato dal Milan con l'intensità messa in campo stasera a Bergamo: in 16 minuti i gattusiani correggono due difetti atavici - l'astinenza di Calhanoglu in campionato, che durava dallo scorso maggio, e il gol di testa, non esattamente la specialità della casa visto che l'unico lo aveva segnato Cutrone alla Sampdoria – e ammazzano la partita, avvisando l'Atalanta e le altre rivali nella corsa Champions che Romagnoli e compagni sono diventati grandi. Ci sarà da lavorare duro per scalzare questo Diavolo dal quarto posto.
UNO-DUE — Calha ribalta il risultato al 10', raccogliendo una respinta di Hateboer e indirizzando nell'angolino con un rasoterra forte e preciso: la balistica tanto invocata da Gattuso si materializza in una delle sfide più importanti della stagione e la montagna rossonera che sovrasta Hakan a bordocampo è la dimostrazione di quanto tutta la squadra aspettasse il gol del suo 10. Il turco ci mette del suo anche nel 3-1 di 6 minuti dopo, battendo il corner che sorprende Berisha ma non Piatek, che alza di un'altra tacca le sue medie da marziano. Il resto è ordinaria amministrazione, con i nerazzurri che provano a ritrovare il filo di una gara che hanno avuto in pugno fino allo scadere del primo tempo, senza però riuscire a raddrizzarla (Zapata non la vede mai, Gomez si ferma a un tiro fuori): il Milan nel frattempo è diventato cinico, come si addice alle grandi squadre.
Marco Fallisi
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - PIATEK PROGRAMMATO PER UCCIDERE. PAQUETÀ, CHE GIOCATORE. GATTUSO STRAORDINARIO
G. Donnarumma 6,5: controlla le conclusioni bergamasche con apparente facilità, segno di grande sicurezza. Sul gol di Freuler è da solo contro tre atalantini e per poco non fa il doppio miracolo.
Calabria 7: gnaro di Adro, Brescia, sente la partita come se fosse un derby. Doma benissimo Castagne e non sbaglia un pallone che sia uno. Rispetto al Cagliari, deve difendere di più e lo fa egregiamente.
Musacchio 7: domina il duello fisico con Duvan Zapata e mette in mostra anche grande determinazione quando c’è da soffrire. Vita più facile quando entra Barrow.
Romagnoli 7: il gol dell’Atalanta arriva dalla sua banda, ma è una sbavatura di squadra. Lui non si scompone, sa che serve calma nel catino di Bergamo e la mette in mostra, anche quando lo tsunami bergamasco sembra inarrestabile.
Rodriguez 7: vita dura sulle fasce laterali per i terzini del Milan, con Hateboer che è un treno. Abbocca alla finta di Ilicic da cui nasce il gol di Freuler, ma poi pennella l’arcobaleno che Piatek traduce nel gol dell’1-1.
Kessie 6,5: si divora due occasioni colossali nei primi cinque minuti e poi gestisce male qualche pallone in uscita. Poi, però, succede che Gattuso gli inverte la posizione con Paquetà e lui diventa illeggibile per l’Atalanta.
Bakayoko 7: sa bene che ci sarà da soffrire contro il ritmo della squadra di Gasperini e si mette l’elmetto, come aveva chiesto il suo allenatore. Nel secondo tempo, poi, torna a livelli devastanti, accalappiando tutto.
Paquetà 7,5: signori, giù il cappello. Nella partita in cui ha dei mastini addosso, gioca con una tranquillità disarmante. Andando a cercare i colpi di prima, apre spesso il campo, ma non è supportato dai compagni. Poi, nel secondo tempo, prende il pennello e colora la tela.
Suso 6: sufficienza per la grande impresa della squadra, ma la sua luce è quella più sbiadita dentro lo scacchiere rossonero. Soffre la pressione che gli viene applicata da Palomino. (dal 77’ Castillejo sv).
Piatek 8,5: è programmato per uccidere. Segna una doppietta con i primi due tiri in porta, che fanno 6 conclusioni vincenti su 8 tiri nello specchio fin qui scoccati. Il primo è un gol bellissimo, che uccide mentalmente l’Atalanta perché arriva a 5 secondi dalla fine del recupero del primo tempo. Il secondo, invece, è di potenza pura, anticipando Zapata e Berisha. (dal 67’ Cutrone 6: Djmsiti è sfiancato dal duello con Piatek, lui lo mette ancora in difficoltà).
Calhanoglu 7,5: finalmente Calha, e che gol. Un destro violento e preciso che spacca la porta di Berisha e che mette il Milan davanti, consentendogli di rimontare il gol di Freuler pareggiato da Piatek. Chiude la partita in grinta e si vede. Bellissima l’esultanza dei compagni con lui. Ora, Hakan, non te ne andare più. Disegna l’angolo del 3-1.
Gattuso 8: capolavoro di tenuta fisica e mentale. L’Atalanta è devastante per 35 minuti e mette pressione col gol di Freuler. Lui tiene alta la concentrazione dei suoi che gli regalano una vittoria pesantissima in ottica Champions League. E con un Piatek così, sembra tutto più facile.
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