dal sito www.gazzetta.it
SIRIGU PARA, SAN SIRO FISCHIA. ANCHE DONNARUMMA FA IL MIRACOLO
I rossoneri non vincono e non segnano in casa dal 20 settembre: il portiere granata super, anche Gigio salva nel finale con l'aiuto di Montolivo
San Siro, quando non sa più che cosa fare, fischia. Milan-Torino finisce 0-0 e i conti sono pesanti. L’Inter è lontana 16 punti e Montella è all’altezza della coppia Chievo-Bologna, non proprio Juve e Napoli: comunque vada la sua domenica sera, la ricorderà come una delle più tese della sua carriera. Il Milan, complice un Toro involuto, attacca a lungo ma non trova un gol. In questi casi si guardano gli attaccanti… e per una volta non senza ragione. L’occasione per André Silva passa dopo 23 minuti: Zapata fa il cross dell’autunno – perfetto – ma il portoghese in scivolata devia fuori. Kalinic invece vive una partita di rincorse che a volte sembra un incubo. Gli riesce per davvero una giocata solo a metà secondo tempo, quando gira in porta di testa un cross di Bonucci, ma ha la sfortuna di trovare un Sirigu versione 2014-15: il portiere del Toro respinge prima quel tiro, poi un secondo tentativo di piede. Per il resto, Nikola gestisce malissimo un contropiede gentilmente concesso da N’Koulou e si mangia due occasioni XL che sarebbero state a prova di Var: sulla prima il fuorigioco era più che sospetto, sulla seconda addirittura netto. Brutti segnali. Anche per questo dopo un quarto d’ora del secondo tempo, quando il Torino sale un minimo di colpi, metà San Siro pensa ci sia solo una cosa da fare: provare con Cutrone e il suo energico caos. Montella accontenta tutti quando manca una ventina di minuti: prova Calhanoglu per Bonaventura e Patrick per Kalinic. Niente, non funzionava la coppia da 63 milioni, non funziona il ragazzo col 63. I due nuovi entrati regalano solo due urlacci per due occasioni nel recupero: sul tiro di Calha è (ancora) bravo Sirigu, mentre il gol di Cutrone arriva (ancora) in fuorigioco.
GIOCO? INSOMMA — Situazione grave, insomma. Di più, a rischio beffa. Donnarumma prima e Montolivo dopo salvano tutto, quando la partita sta finendo, prima su un colpo di testa di Belotti, poi su un tiro di Iago. E pensare che le premesse erano altre. Borini si fa male intorno all’ora di pranzo e i milanisti ottimisti lo vedono come un segno del destino: “Ora gioca André Silva e Montella fa il 4-4-2, con Suso, Bonaventura e due punte”. Quasi. André passa tra i titolari ma in fase di possesso il Milan resta col 3-5-2, con Suso e Rodriguez a tutta fascia. Il punto è che funziona pochino, perché Milano offre una giornata di cielo azzurro ma è l’unica in forma. Kessie è ancora una volta invisibile, Kalinic pare perso nel suo lungo ambientamento e André Silva sembra sempre soffice e leggero, che per un numero 9 non sono complimenti. Suso per una volta non risolve il rebus per tutti perché, arretrato di 15 metri rispetto alla vecchia posizione da 4-3-3, evidentemente attraversa una frontiera invisibile: nella nuova posizione si ferma regolarmente al controllo passaporti di Ansaldi e non arriva nemmeno vicino alla porta. Il Milan mastica gioco ma non sembra avere un piano partita chiaro e finisce per usare spesso lanci e cross dalla trequarti, non proprio soluzioni ad alta percentuale. Quando qualche giocata funziona, arriva sempre un errore a chiudere la strada: una volta un tocco di troppo di Bonaventura, un’altra un passaggio sbagliato di André Silva, un’altra ancora un movimento sbagliato di Kalinic.
PUNTICINO TORINO — In un quadro così desolato, il Torino riesce a non farsi notare quasi mai: per un tempo fa quasi solo fase difensiva e, quando capita una palla-gol piuttosto casuale, Joel Obi devia col braccio invece di calciare in porta. Mihajlovic prende gli applausi di San Siro all’inizio ma non aggiunge soddisfazioni al punticino. Il Toro resta a un punto dal Milan ma può permettersi di tornare a casa semi-soddisfatto. Montella no, non ha lo stesso lusso. Tornano in mente le parole del d.s. Mirabelli prima della partita: “Da oggi giochiamo per vincere, non per partecipare”.
Luca Bianchin
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - DONNARUMMA DOPPIA PARATA ILLEGALE. ZAPATA-MONTOLIVO, PROVE DI SPESSORE. KALINIC, CERTI ERRORI NON SI POSSONO PERDONARE
G. Donnarumma 8: Belotti e Iago Falque, per i prossimi giorni, si chiederanno come abbia fatto Gigio a fare quella doppia parata spaziale. Già il primo intervento è di una difficoltà estrema, ritrovare tempismo e impostazione della parata sul tap-in dello spagnolo è fuori da ogni logica. Per il prossimo episodio della Justice League, si tenga libero per essere selezionato. Due parate da 100 milioni.
Zapata 7: lasciate alle spalle le scorie di inizio stagione, interpreta come pochi il ruolo di centrale di destra nella difesa a tre. Ljajic non lo salta mai e, quando serve, si mangia anche Belotti. Mette in porta André Silva con una palla al bacio. Bene anche quando la difesa passa a quattro.
Bonucci 6: Belotti è sempre un cliente difficile, lui lo tiene alla lontana. Si prodiga anche in qualche sortita offensiva e su una di queste calcia in porta, con Kalinic e André Silva tutti soli.
Romagnoli 6,5: Niang viene cancellato dalla partita dalla prova di Alessio, che spegne la luce all’ex compagno tanto è vero che Mihajlovic poi gli cambia il lato. Anche contro Ljajic e Iago Falque è insuperabile.
Suso 5,5: esterno di centrocampo per necessità, vede restringersi il campo e il suo mancino non punge come dovrebbe. Chiama Sirigu alla prima parata importante con una punizione velenosa, ma leggibile. Però non incide e sbaglia alcuni dribbling non da lui.
Kessié 6: nel duello fisico con Baselli ha vita facile. Anche con Obi ha la meglio. Migliora, rispetto alle ultime uscite, nelle scelte. Ma deve crescere ancora.
Montolivo 7: sarà che non ha più il peso della fascia sul braccio, ma anche contro il Torino la sua regia è illuminata. Non sbaglia un pallone, si prende delle responsabilità e dei rischi con la consapevolezza di essere sempre lucido e, anche fisicamente, sta molto bene.
Bonaventura 5: che cosa ti è successo, Jack? Da intermedio di centrocampo tiene troppo il pallone e rallenta spesso e volentieri la manovra. Non gli riesce neanche mezzo guizzo ed esce nervosissimo. (26' st Calhanoglu 5,5: ha la palla della vittoria sul destro, lui calcia forte sopra la testa di Sirigu, che lo disinnesca).
Rodriguez 6: ordinato, soffre poco in fase difensiva, ma in quella offensiva non riesce ad incidere. Crossa da troppo lontano per poter esser decisivo.
Kalinic 5: se si dovessero guardare i movimenti che fa, la prova sarebbe probabilmente sufficiente. Ma se di mestiere fai l’attaccante, il tuo compito è quello di fare gol. E lui gol non lo fa. Nel primo tempo manda sul palo esterno una palla perfetta e poi, nel finale di primo tempo, sbaglia totalmente il passaggio per André Silva dopo aver rubato palla. Nella ripresa Sirigu attiva l’antivirus sul suo colpo di testa, ma esce tra i fischi di San Siro ai quali, lui, risponde con un applauso ironico. Ma c’è poco da ridere. (32' st Cutrone 6: il suo ingresso viene chiamato dalla Curva rossonera. E quando Montella decide di mandarlo in campo, lui mette seriamente paura alla difesa del Toro).
André Silva 5: lezioso, troppo spesso fermo e troppo lontano dalla porta. Le difese italiane nono sono quelle che ha beccato in Europa League ed è ora che lo capisca.
Montella 6: alla fin della fiera il Milan avrebbe meritato il successo, ma se Kalinic e Silva si divorano i gol a tu per tu con Sirigu, ci può fare poco. Deve lavorare sulla testa dei giocatori, perché lo stadio ed il pubblico non si possono cambiare. E se uno gioca al Milan, non può soffrire San Siro.
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