dal sito www.gazzetta.it
LOCATELLI DECIDE, MONTELLA RIAPRE IL CAMPIONATO E VA A -2
Un gran gol del 18enne decide la super sfida e lancia i rossoneri a due punti da Allegri. Annullato un gol regolare a Pjanic: Rizzoli prima convalida e poi ci ripensa
In questi ultimi anni di presidenza Silvio Berlusconi sognava un Milan pieno di giovani italiani. E all’ultimo Milan-Juve da presidente, il regalo più bello glielo fa Manuel Locatelli, 18 anni, alla terza da titolare in Serie A. Che dopo un inizio tremebondo, con due brutte palle perse davanti alla sua area, non si deprime mai, fino a trovare nella ripresa il gol che lo proietta definitivamente verso una grande carriera. Il Milan continua così il suo campionato sopra le attese, con l’1-0 ai danni di una Juve normale. Non è questa la squadra che viene giustamente accreditata del sesto scudetto consecutivo e di una Champions da prime 8, se non prime 4. La gara scialba di un Higuain poco e mal servito è l’emblema di due trasferte a San Siro da zero punti.
CERNIERA MILAN — Montella prepara una squadra molto difensiva, con Locatelli stopper aggiunto alla Busquets, Bonaventura e Kucka molto attenti a disturbare rispettivamente Hernanes e Pjanic e a ingolfare gli spazi centralmente. Il problema per i rossoneri è da subito Alex Sandro: Abate è solo contro di lui e tutto ciò che la Juve costruisce nel primo tempo, nasce dalla fascia sinistra, come la girata di Dybala ben parata da Donnarumma. La produzione offensiva rossonera è affidata a un sinistro di Suso (attento Buffon) e soprattutto agli strappi di Niang conditi da un paio di palle inattive. Il francese rincorre Alves a tutto campo, poi approfitta dei mancati rientri del brasiliano per ribaltare il fronte. Peccato che dalla sua parte ci sia Barzagli: saltarlo uno contro uno è come pescare il jolly da 30 metri. E succederà una volta in tutta la partita. Lo 0-0 dell’intervallo, al netto della topica arbitrale che leva a Pjanic un gol regolarissimo su punizione, non è scandaloso. Anche perché sia Bacca che Higuain non incidono. Dybala esce toccandosi il bicipite femorale dopo una mezz’ora non disprezzabile, sostituito da Cuadrado.
POCHE EMOZIONI — La partita che dopo l’infortunio di Dybala sembra spegnersi, prosegue sulla stessa lunghezza d’onda. Cuadrado gode della massima libertà dietro a Higuain, ma non lascia mai il segno. Il Milan, con un Romagnoli sontuoso, chiude benissimo gli spazi, mentre alla Juve manca sempre la variazione sul tema, con la Joya negli spogliatoi e Alex Sandro meno incisivo alla distanza. È un secondo tempo quasi da sbadigli, prima che Locatelli indovini il destro sotto l’incrocio dopo l’appoggio di Suso. Dati tutti i meriti al nuovo gioiello rossonero, Pjanic va spedito dietro la lavagna dalla maestra Allegri. Il bosniaco invece di assorbire il taglio a rimorchio del rossonero resta lì a guardarlo.
SOLO KHEDIRA — Allegri ci prova con Mandzukic e il 4-3-3, mentre Montella finisce con un 5-3-2 arroccatissimo: dentro Poli e Gomez per Niang e Locatelli. È un finale di mischie nell’area rossonera, in cui un Donnarumma fin lì normale (e mezzo colpevole sul gol di Pjanic) si guadagna il solito votone in pagella levando un destro di Khedira dall’incrocio all’ultimo secondo. Comunque poco per la Juve. Troppo poco.
Jacopo Gerna
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - LOCA, UN GOL DA FAVOLA. GIGIO, NON CI SONO PIÙ PAROLE. PALETTA-ROMAGNOLI, CHE MURO
Donnarumma 8: non ci sono più dubbi sul fatto che il prototipo del portiere del presente e del futuro sia lui. Decisivo in due occasioni: una con un’uscita bassa che toglie dal piede di Pjanic un pallone facile facile da spingere in porta. Letteralmente mostruoso nel volare, al 95’, sul destro di Khedira che sarebbe andato a morire sotto l’incrocio dei pali.
Abate 6: Alex Sandro è un cliente difficilissimo che lo sfida su uno dei suoi terreni di battaglia preferiti, ovvero la velocità. Ha il merito di tenere sempre alto il livello della concentrazione fino alla fine.
Paletta 7: Higuain agisce nella sua zona ed è un cliente scomodissimo. Lui, senza fronzoli, decide di andare in guerra con le sue doti e riesce a limitare il Pipita. L’intesa con Romagnoli è sempre più un punto di forza di questo Milan.
Romagnoli 7: da tempo si attendeva una sua prova di livello, eccola servita contro l’avversario più forte in circolazione in Italia. Chiusure di livello, alterna il fioretto alla spada.
De Sciglio 6: il diktat di Montella, per puntellare le corsie esterne è chiaro: rimanere solidi e attenti in fase difensiva. Mattia lo fa con giudizio e riesce a contenere Dani Alves.
Kucka 6,5: tanto lavoro oscuro in mezzo al campo. Esce sempre per primo in pressing su Pjanic. Cuore oltre l’ostacolo quando, alla fine, entra in riserva.
Locatelli 7,5: sta crescendo in fase d’impostazione, ma ha ancora margini di miglioramento nelle scelte. Trova il gol della vittoria con un esterno destro da cineteca che fa secco Buffon, fa esplodere San Siro e ridà al Milan una vittoria, contro la Juve, che mancava da quasi quattro anni. (dall’81’ Gomez sv).
Bonaventura 6,5: alterna momenti di luce pura e fasi nelle quali non si vede, ma lavora tantissimo per la squadra. Sempre più fondamentale nell’architrave di Montella.
Suso 6: una prova opaca fino all’azione del gol di Locatelli dove è bravo a proteggere il pallone che poi arriva al compagno che decide il match.
Bacca 5,5: che sarebbe stata una partita difficile lo sapeva. Gli arrivano pochi palloni per essere incisivo, anche se va spesso a disturbare l’azione di Bonucci in fase d’impostazione. (dal 92’ Lapadula sv).
Niang 6: inutile nasconderlo, anche quando non brilla è pericoloso. Barzagli va spesso in apnea quando Mbaye lo punta. È il vero jolly dell’attacco. (dal 69’ Poli 6: cuore, corsa e grinta).
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