dal sito www.gazzetta.it
INSIGNE E CALLEJON DECIDONO, KUCKA NON BASTA
Sarri si aggiudica lo scontro Champions a San Siro e vola a 44 punti, agganciando la Roma e a -1 dalla Juve. Montella, stavolta la rimonta non riesce
Se questa era la sfida da cui sarebbe dovuta uscire la pretendente più chiara per il terzo posto, il verdetto è arrivato: la partita e la classifica dicono Napoli in virtù dei tre punti (ora gli azzurri sono a +7 sul Milan, che però ha una gara in meno), un po’ meno in termini di gioco, dal momento che gli uomini di Sarri hanno dato spettacolo per la prima mezzora e poi si sono inspiegabilmente fermati. Quella campana resta però una vittoria pesantissima in chiave Champions, in casa di una diretta concorrente. Il Milan infatti fallisce un crocevia fondamentale per il podio del torneo, restando ovviamente in piena corsa per l’Europa League.
SCELTE — Montella aveva due dubbi in vigilia, entrambi a sinistra: il terzino e la mezzala. Sono stati risolti a favore di Calabria e Pasalic, con Antonelli e Bertolacci in panchina. Gli squalificati Romagnoli e Locatelli sono stati rilevati da Gustavo Gomez e Sosa, che evidentemente hanno un legame particolare col Napoli: entrambi hanno esordito in rossonero nella gara di andata (e il Principito è pure un ex, sebbene decisamente poco rimpianto). In avanti, i soliti tre degli ultimi tempi: Suso, Bacca e Bonaventura, chiamato a complicati compiti di equilibrio fra i reparti. Sarri invece si era portato a San Siro problemi di infermeria, con i centrali di difesa Albiol e Tonelli febbricitanti. Qualche pastiglia li ha evidentemente sorretti bene, dal momento che hanno giocato entrambi dal primo minuto. Davanti alla difesa ha agito Jorginho, alla sua destra Allan è stato preferito a Zielinski e il tridente è stato il solito: Callejon, Mertens e Insigne, con Pavoletti in panchina.
NAPOLI SPRINT MA... — Per il Milan è stato un avvio di partita choc come mai era successo nell’era Montella. Anche a Torino lunedì scorso i rossoneri ne avevano presi due nel primo tempo, ma stavolta parliamo di nove minuti. Un doppio timbro che ha sconvolto i pensieri milanisti, totalmente incapaci di reagire. Il denominatore comune di entrambe le reti è stata – forse è questa la notizia più grossa – l’incertezza di Donnarumma, apparso poco convinto sia sul gol di Insigne (sinistro potente ma non trascendentale), sia su quello di Callejon (errata copertura del proprio palo). La segnalazione è doverosa perché ormai da Gigio ci si aspettano sempre i miracoli, ma ovviamente ci sono diversi errori di piazzamento a monte. Di reparto sul primo gol e nei singoli sul secondo. Mattatore assoluto Mertens, che ha servito due assist magnifici ai compagni, ma ha sulla coscienza la palla che avrebbe potuto chiudere la partita alla mezzora, quando Callejon lo spedisce da solo dritto verso Donnarumma. Ma incredibilmente il belga strozza la conclusione da due passi. Mezzora, appunto. E’ a questo punto che il Napoli toglie il piede dell’acceleratore, probabilmente convinto di poter gestire un avversario senza spirito di reazione. Errore grave, perché gli ultimi quindici minuti sono tutti di marca rossonera. Al 35’ Gustavo Gomez sfiora il palo di testa da ottima posizione (poteva senz’altro fare meglio) e due minuti più tardi i rossoneri accorciano su un errore di Tonelli, dopo il quale Kucka si infila centralmente quasi senza opposizione e supera Reina in uscita. Gara riaperta.
TRAVERSA PASALIC — Riaperta anche perché il Napoli nella ripresa è rientrato in campo con la stessa svagatezza con cui aveva finito il primo tempo. Un atteggiamento incomprensibile figlio però anche di quello rossonero: propositivo, reattivo, denso di motivazioni. Qualche esempio: dopo due minuti Pasalic ha spedito di testa sull’incrocio dei pali a difesa azzurra praticamente immobile e pochi secondi dopo il croato ha sbagliato un assist elementare per Bacca, che si sarebbe trovato a tu per tu con Reina. Il problema del Napoli è evidente, perché gli azzurri sbagliano una grande quantità di appoggi, anche semplici, che impediscono loro di ripartire e allo stesso tempo danno coraggio al Milan. La prima reazione vera arriva al 25’ con Mertens, che prova un destro a giro su cui Donnarumma compie un mezzo prodigio. Parzialmente perdonato. Dopo di che, succede più poco. Nell’ultimo quarto d’ora di gara il Milan perde il grosso della spinta propulsiva che gli aveva permesso di dominare nei tre quarti d’ora precedenti e il Napoli non corre più grandi rischi.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - KUCKA E PALETTA, PARTITA DI LIVELLO E UNICHE SUFFICIENZE. GOMEZ E SOSA BOCCIATI
Donnarumma 5,5: male su entrambi i gol del Napoli e sbaglia anche tantissimi palloni con i piedi. Nella ripresa poi evita il terzo gol degli ospiti con una grande parata su Mertens e cerca il gol di testa nell’assalto finale.
Abate 5,5: è in ritardo nell’azione dell’1-0 del Napoli e spesso sul suo lato, gli azzurri sfondano con più semplicità. Sbaglia almeno quattro cross che potevano essere messi dentro meglio. Nel secondo tempo cresce e tiene meglio Insigne.
Gomez 5: con il Napoli che gioca palla a terra, sapeva che sarebbe stata una serata difficile. Mai, però, si sarebbe immaginato una partita così dura. Tanti errori in fase d’impostazione e quando Mertens lo punta, sono dolori.
Paletta 6,5: è ovunque, mette toppe e pezze fin dove può. Conferma di essere l’indispensabile della difesa, ma quando ha accanto Romagnoli, nella maggior parte dei casi, le cose dietro vanno decisamente meglio.
Calabria 5,5: Callejon lo brucia in occasione del 2-0. Unica pecca di una partita ordinata.
Kucka 6,5: cuore, polmoni e anima di questa squadra. Lotta per tutta la partita contro il palleggio del Napoli. Quando la squadra decide di seguirlo nell’intensità, il Milan cambia. Segna il gol che riapre il match.
Sosa 5: non arriva alla sufficienza per i troppi palloni sbagliati e per la mancanza di idee messa in mostra nel primo tempo. Nella ripresa regala qualche lancio preciso, ma non basta ed il suo ritmo di gioco è troppo lento. (dal 74’ Bertolacci 5,5: dentro nell’ultimo quarto d’ora, poco per incidere).
Pasalic 5,5: Offre a Kucka il pallone del gol che riapre la partita e colpisce l’incrocio dei pali, di testa, in avvio di ripresa. Sono i due lampi di una prova incolore dove soffre tantissimo il palleggio preciso del Napoli. (Dall’86’ Niang sv).
Suso 5,5: cercato con insistenza, forse anche troppa, dai compagni nella prima frazione di gioco. Non riesce a trovare quelle giocate decisive che lo hanno eretto a leader tecnico del Milan e, soprattutto, non riesce a saltare quasi mai Strinic.
Bacca 5: Albiol e Tonelli sono i classici difensori che Carlos patisce. Spesso sbaglia anche la lettura del passaggio dei compagni e non taglia mai sul primo palo quando sui cross bassi dalle fasce. (dal 74’ Lapadula 6: almeno, rispetto a Bacca, ha il merito di sbattersi).
Bonaventura 6: primo tempo in ombra, cresce nella ripresa dove tiene su la fase offensiva milanista e si prodiga anche in un recupero difensivo che evita una potenziale occasione per il 3-1 napoletano.
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