dal sito www.gazzetta.it
LA SVOLTA NON ARRIVA, PRIMI FISCHI PER BROCCHI
Poche occasioni per i rossoneri, salvati da Donnarumma al 90', dopo che Alex aveva sprecato il pallone del vantaggio. Bacca polemico dopo la sostituzione
Era una grande occasione per tutti. Al Milan veniva offerto di allungare ulteriormente sul fallimentare settimo posto e, allo stesso tempo, accorciare sul quinto occupato dalla Fiorentina. Il Carpi aveva la ghiottissima occasione di lasciarsi a distanza di sicurezza Frosinone e Palermo. Alla fine non l'ha spuntata nessuno, ma tutto sommato è un punto che, a quattro giornate dalla fine, fa comodo a entrambi visti i risultati delle dirette concorrenti. L'importante, in casa rossonera, è turarsi il naso per come è maturato questo pareggio. Perché rispetto alla partita con la Samp è stato un evidente passo indietro. Tant'è vero che la gara è finita sotto i fischi e con la Sud a invitare nuovamente i giocatori a tirare fuori gli attributi. Tutto già visto.
IN CERCA DI CONFERME - Per Brocchi c'era l'emozione di un nuovo esordio a San Siro, stavolta alla guida della squadra e non col pallone fra i piedi. Il tecnico rossonero arrivava dalle buone sensazioni regalate dalla vittoria sulla Samp di Marassi, dove il Milan ha ritrovato vittoria, maggiore intensità e un Balotelli decisamente utile alla causa. Il Carpi aveva l'obbligo, in chiave salvezza, di dare continuità alla confortante vittoria sul Genoa del turno precedente (venuta dopo due sconfitte consecutive). Brocchi ha riproposto il 4-3-1-2 di Genova, cambiando due attori: dentro Boateng - un po' a sorpresa, vista la precaria condizione atletica - sulla trequarti, con Bonaventura arretrato mezzala sinistra, e dentro anche Poli a completare con Montolivo una mediana orfana dello squalificato Kucka e dell'infortunato Bertolacci. Castori, privo di Gagliolo (squalificato), ha optato per il ritorno al 3-5-1-1 (in realtà un 5-3-1-1), con l'attacco affidato a Mbakogu supportato da De Guzman.
LA NOIA - Il prodotto finale è stato un primo tempo di rara bruttezza, che ha cancellato le bollicine di Marassi e fatto ripiombare i tifosi milanisti nella mediocrità a cui sono ormai tristemente abituati. Anche perché il Carpi, comunque molto compatto e complicato da "aprire", ha rinunciato a priori alla fase offensiva accontentandosi di controllare con sufficiente attenzione il possesso palla avversario. Cosa non eccessivamente complicata, dal momento che i rossoneri riuscivano a tenere un giro palla non troppo lento, ma non hanno quasi mai trovato qualcuno in grado di saltare l'uomo e creare superiorità numerica. Un dato basta per capire, ed è quello dei tiri in porta: uno soltanto, per di più non irresistibile, di Boateng, ancora evidentemente indietro per condizione atletica.
POSSESSO PALLA STERILE - Brocchi si attendeva da Prince uno spunto, un'invenzione, ma è rimasto deluso. La sensazione è stata che il Boa, invece di dare tutto quello che aveva e cedere poi il posto a un compagno, abbia provato ad amministrarsi per durare di più. Pessima scelta. Brocchi di certo non potrà lamentarsi del possesso palla, che di certo non è mancato. Ma questa partita è l'ennesima conferma che tenere il pallone fra i piedi senza poi avere lo spunto sulla trequarti, serve a poco. Spesso a nulla. Sul taccuino dei primi 45 minuti restano infatti pochissimi appunti: un paio di guizzi innescati da Abate e poi murati dalla difesa emiliana, un esterno destro di Bacca alto di poco al termine di una bella trama con Boateng e Poli, e un colpo di testa di Alex potente ma abbondantemente oltre la traversa su angolo di Balotelli. Già, e Mario? E' stato fra quelli che si è sbattuto di più, non c'è dubbio. Ma nemmeno lui è riuscito a fare la differenza. Inoltre si è preso anche un giallo per gioco pericoloso su Belec: salterà la trasferta di Verona di lunedì prossimo.
PRIMI FISCHI - Il primo tempo si è chiuso coi fischi di San Siro, i primi per Brocchi. E la ripresa è iniziata più o meno nella stessa maniera. Fischi per Boateng quando è stato rilevato da Mauri, pubblico spazientito per ogni giocata sbagliata. Senza contare che il Carpi, visto l'andazzo, ha iniziato a mettere la testa fuori dal guscio, alleggerendo un po' la pressione e cercando di armare Mbakogu. Brocchi ha provato a cambiare, togliendo oltre Boateng anche Bacca (che è uscito polemizzando con l'allenatore) per Menez, ma senza esito. L'unica cosa su cui può davvero recriminare il Milan è un braccio di Suagher in area a sei minuti dal novantesimo, a cui peraltro ha fatto seguito una super parata di Donnarumma su Crimi. A referto va anche l'esordio in A del baby Locatelli: questa per il Milan è la notizia più bella della serata.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
PAGELLE - UN BRUTTO PASSO INDIETRO: DONNARUMMA SALVA, ABATE SPINGE. MALE IL RITORNO DI BOATENG DA TITOLARE
Donnarumma 7: serata sostanzialmente inoperosa, perché il Carpi gioca per non prenderle. Si trova spesso a fare il difensore centrale aggiunto sui tanti lanci lunghi che gli emiliani effettuano a spazzare via il pallone. Vola sul sinistro a giro di Crimi che stava per beffare il Milan all'alba del recupero del secondo tempo.
Abate 6,5: per ritmo e voglia, è decisamente il migliore in campo del Milan. Prova a mettere in mezzo tanti cross, alcuni dei quali anche interessanti, ma non trova mai il compagno pronto a raccogliere i suoi suggerimenti.
Alex 6: domina bene il duello fisico con Mbakogu. Tuttavia si becca un giallo (non era volontario) che gli farà saltare la sfida con il Verona. Si divora il gol dell'1-0 quando mancano 180 secondi al tramonto della partita.
Romagnoli 6: prova senza grandi lampi e senza sbavature.
Antonelli 5,5: sembra essere stanco, la gamba non è quella di un mese fa. Belec gli dice di no con un grande riflesso.
Poli 5,5: si sbatte in fase di non possesso, negli ultimi 20 metri però non incide. (dall'85'Locatelli sv).
Montolivo 5: direttore di un'orchestra che va ad intermittenza, suonando una melodia lenta e poco gradevole. Non riesce a dare il cambio di passo. Perde un pallone mortifero nel recupero della ripresa che manda in porta Crimi. Deve una cena e qualcosa di più a Donnarumma. San Siro, nel finale, lo fischia.
Bonaventura 5,5: lui si che prova a fare quello che vuole, cercando di svariare tra il ruolo di mezz'ala e la linea interna del trequartista. Salta l'uomo con facilità, ma non trova il colpo risolutore.
Boateng 5: dovrebbe dare ritmo e imprevedibilità alla fase offensiva, si trova spesso a giocare spalle alla porta e non trova mai la posizione congeniale e funzionale in campo. Troppo lezioso, esce tra i fischi assordanti di San Siro. (dal 62' José Mauri 6: è decisamente il giocatore più pericoloso del Milan, provando a buttarsi senza palla negli spazi a creare superiorità numerica. In crescita).
Bacca 5: poco incisivo e molto, ma molto, impreciso sia quando deve tenere il pallone tra i piedi sia quando deve scaricarlo ai compagni di squadra. Non gli arriva un pallone degno di tal nome, esce infuriato battibeccando con Abbiati. (dal 70' Menez 5,5: entra al posto di Bacca, ma non lascia il segno).
Balotelli 5,5: meno bene rispetto a Genova. Non trova la porta e si incaponisce, spesso, in alcune leziosità che si perdono per quelle che sono. Ammonito, salterà anche lui la sfida di lunedì con il Verona. |