Ritorno ai tabellini delle partite
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19 ottobre 2014, Hellas Verona vs Milan 1-3




dal sito www.milannews.it

PREPARTITA - di Salvatore Trovato
RAGAZZI, OCCHIO AL BENTEGODI. BERLUSCONI AVVISA I SUOI: VERONA SA ESSERE FATAL
Nella speciale - e non certo piacevole - classifica rossonera dei drammi sportivi, al primo posto c’è, senza dubbio, la disfatta Champions di Istanbul. A seguire, però, c’è Verona. O meglio, la "fatal Verona", quella che, in passato, costò ben due Scudetti al Milan di Nereo Rocco, prima, e Arrigo Sacchi, dopo. E così, in vista del ritorno sulla scena del delitto, lo stadio Marcantonio Bentegodi, il presidente Silvio Berlusconi ha messo in guardia i suoi. Soprattutto i più giovani e gli stranieri. Coloro, cioè, che non conoscono i fatti storici.
LACRIME TRICOLORI - È una sindrome, un tarlo, un cattivo pensiero da scacciare sul campo. Perché le gesta nefaste del fischietto Rosario Lo Bello (nel 1990), così come il clamoroso 5-3 del 20 maggio '73, sono ricordi ancora vivi, anche se datati, nella memoria di chi ha sofferto (e non ancora digerito) quelle due batoste. E il 2-1 scaligero in rimonta della scorsa stagione, griffato Luca Toni, non ha fatto altro che accrescere i timori della vigilia. Come detto, nel corso della visita di ieri a Milanello, Berlusconi ha tenuto a rapporto la squadra, rispolverando tabellini ed episodi.
GRANDE ATTESA - E così, se da una parte il Milan batte i denti al pensiero dei corsi e ricorsi storici, dall’altra, in casa Hellas, i gialloblù di mister Andrea Mandorlini, in virtù anche di una classifica più che rassicurante, aspettano con ansia e senza alcun batticuore la sfida contro i rossoneri, pronti a "sputare sangue" su precisa richiesta del patron Maurizio Setti. Il catino del Bentegodi già ribolle nell’attesa di una partita diversa da tutte le altre, con il Milan consapevole delle difficoltà da superare. Del resto, Berlusconi è stato chiaro: ragazzi, occhio alla "fatal Verona".





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Keisuke Honda festeggiato dopo un gol
(dal sito www.gazzetta.it)
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Mister Inzaghi e Honda
(dal sito www.gazzetta.it)




Foto gentilmente concesse dal Milan Club Inossidabili
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Foto gentilmente concesse da Paolo 049
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Foto gentilmente concesse dal Milan Club Padova
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Foto gentilmente concesse da Riccardo Gaggero
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Foto gentilmente concesse da Alessia Carlino
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(da "Forza Milan" - facebook)






La "Gazzetta dello Sport" del 20 ottobre 2014


Il "Corriere dello Sport" del 20 ottobre 2014




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 20 ottobre 2014
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dal sito www.gazzetta.it

VERONA-MILAN 1-3, RAFAEL MARQUES AUTOGOL E DOPPIO HONDA
Il giapponese protagonista al Bentegodi. Dopo la clamorosa autorete del brasiliano, il rossonero batte due volte Rafael. Di Nico Lopez il gol della bandiera
VERONA, 19 ottobre 2014 - Di fatale stavolta c’è soltanto la prova di forza del Milan. E i timori - tanti, troppi - del Verona che alla fine perde 3-1. Il Bentegodi tanto temuto in vigilia da Berlusconi si trasforma in passerella d’onore e il significato è di ampia portata: perché Verona è comunque un campo sempre molto difficile e perché era già una sfida ad alta quota, fra due squadre appaiate al quinto posto. Il Milan si vendica del k.o. di un anno fa e sale verso le zone europee più nobili. Anche in questo caso Inzaghi – che vince la particolare sfida con l’amico Toni – deve ringraziare soprattutto Honda, che ormai fa tutto, e tutto bene: copre, si inserisce, suggerisce e segna. E magari sopperisce anche a un Torres apparso ancora un po’ arrugginito.
PRATERIE - Ad ogni modo va detto che il Verona ha agevolato il compito dei rossoneri. E dire che non ci sarebbe alcun motivo di mostrare tutta questa apprensione. Il Milan parte a ritmi piuttosto blandi, prevale nel possesso palla ma la fa girare lentamente, cercando qualche imbucata qua e là. Eppure nulla: quel pallone sembra scottare fra i piedi dei veronesi, che infatti combinano un pasticcio dietro l’altro nei disimpegni nella propria metà campo. A volte anche al limite dell’area. Capito l’andazzo, il Milan ovviamente prende coraggio e capisce che può iniziare a martellare. Soprattutto a destra, dove la catena Jankovic-Hallfredsson-Agostini in copertura è un disastro. Le colpe maggiori sono della mezzala islandese, che finisce con l’accentrarsi tutte le volte. Consegne del tecnico, immaginiamo, ma il risultato è lasciare poi le praterie in occasione delle ripartenze rossonere. Tradotto: Abate e Honda pascolano e scorrazzano liberi, sovrapponendosi e incrociandosi da perfetto manuale del calcio, anche in virtù della scarsa opposizione veneta.
ECCO IL SOL LEVANTE - Che il Verona sia svagato e preoccupato allo stesso tempo, è ben chiaro sul primo gol: cross innocuo di Abate (che scatta in posizione sospetta di fuorigioco) e Marques, che non è pressato e avrebbe tutto il tempo di ragionare, decide di liberare l’area, infilando invece la propria porta con una svirgolata che a riprovarci altre cento volte non esce più. Proprio mentre i veneti provano a riorganizzarsi (al 25’ un rasoterra di Hallfredsson sibila a pochi centimetri dal palo di Abbiati), il Milan colpisce di nuovo: Verona scoperto, El Shaarawy da sinistra suggerisce verso il centro, Torres si porta via l’uomo e Honda, in completa solitudine, buca Rafael di piattone sinistro. I rossoneri completano l’ottima amministrazione del primo tempo con due super parate di Abbiati, una su Toni e l’altra su Jankovic.
TROPPO TARDI - La ripresa non fa nemmeno in tempo a entrare nel vivo che la partita è praticamente chiusa. Sul banco degli imputati sale di nuovo la fase difensiva veronese, se pensiamo che l’assist per Honda lo confeziona Rami, un difensore centrale, poco prima della metà campo. Il giapponese ringrazia, si invola senza molte difficoltà verso Rafael e lo beffa con un tocco felpato di sinistro. Al Bentegodi cala lo sconforto e la partita piano piano si spegne col passare dei minuti. L’ultimo sussulto che potrebbe rinvigorirla è un cross che percorre tutta l’area rossonera e su cui Toni manca del tutto l’impatto. Il gol della bandiera arriva con Nico Lopez a tre minuti dal novantesimo. Ma così è davvero troppo tardi.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

IL MILAN SULLA CRESTA DELL'HONDA SBANCA VERONA. ALEX E ABBIATI DA APPLAUSI
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 7: Diego Lopez può rientrare senza problemi con calma contro la Fiorentina. Christian sfodera alcuni colpi degni dei tempi d’oro con due parate importanti su Toni e una su Tachisidis.
Abate 7: dal suo piede destro parte il cross che Marques mette alle spalle di Rafael. Spinge molto e si propone molto cercando anche il gol con una bella azione personale.
Alex 7: partita esemplare del brasiliano che tiene in mano la difesa con personalità e precisione. Toni, dalle sue parti, ha vita davvero durissima. La sosta gli ha dato nuova linfa.
Rami 6.5: buonissima prestazione anche del francese che, al fianco di Alex, riesce a limitare bene anche lui Toni e poi manda in porta Honda in occasione del gol del momentaneo 3-0.
De Sciglio 6: meno appariscente di Abate, copre bene la fascia mancina anche se l’ingresso di Nico Lopez rende il finale di partita più complicato.
Poli 6: torna titolare e riesce a coprire bene le linee di passaggio e vince il duello con Hallfreddson. Per poco non trova il gol provando a girare in porta un bel cross di Abate.
Essien 6: c’era molta preoccupazione attorno al suo debutto da titolare e c’è da dire che a parte un paio di entrate fuori tempo, il ghanese ha fatto il suo, coadiuvato dai compari di reparto Poli e Muntari.
Muntari 6: schierato nel rullo di mezz’ala nel 4-3-3 puro riesce a tener botta e a commettere pochi errori e a recuperare tanti palloni. Bravo e furbo a innescare Rami nell’azione che porta al gol del 3-0.
Honda 7.5: due gol che spaccano definitivamente la partita e tocchi mai banali. Ha il sinistro caldo e si vede così come si vede che il fiato è migliorato ancora. 6 gol in 7 partite, capocannoniere del Milan e del campionato. (dal 40’ st Bonera: sv)
Torres 6: non segna, è vero ma si sbatte tanto. Nella ripresa sfiora la rete ma viene sostituito dopo un errore in fase di ultimo passaggio. (dal 24’ st Menez 6: rientra in una fase della partita dove c’è da gestire il pallone e lo fa bene)
El Shaarawy 6.5: torna titolare e fa vedere che il processo di riconquista del Milan procede per tappe forzate ma precise. Mette sul mancino di Honda un pallone splendido che chiedeva solo di essere messo in rete. Voleva segnare, si arrabbia quando esce perché voleva segnare. Ma il faraone sta tornando… (dal 31’ st Bonaventura 6: tocca pochi palloni ma sempre con intelligenza).
Inzaghi 7: azzecca la mossa del centrocampo a tre ma, più in generale, il suo Milan sembra aver fatto un gran passo nel corso dell’ultima sosta. Compatto e spietato, la vittoria al Bentegodi è un segnale importante alle altre pretendenti per il terzo posto. Ora, la missione, sarà quella di far trovare continuità a Torres anche se non sarà facile.