dal sito www.gazzetta.it
CESENA-MILAN 1-1, SUCCI ILLUDE, RAMI PAREGGIA
I rossoneri non vanno oltre il pari al Manuzzi. Grande partenza della squadra di Inzaghi, ma il cesenate approfitta di un'incertezza di Abbiati. Poi la reazione con il gol del francese. Al 73' espulso Zapata
CESENA, 28 settembre 2014 - Altro che trittico da non fallire. Dopo Empoli arriva Cesena e la sostanza resta la stessa: il Milan non passa. Due pareggi in due trasferte oggettivamente alla portata, sebbene in base a questa prestazione sia lecito domandarsi che cosa possa realmente essere alla portata quest’anno per il Milan. Ha assolutamente ragione Inzaghi: con questa squadra serve equilibrio. Il che suggerisce di evitare, almeno per il momento, parole come terzo posto. Concetti che rischiano di allontanare la realtà dei fatti, e cioè quella di un gruppo in fase di costruzione che non ha ancora la maturità e la cattiveria per fissare e raggiungere un traguardo volante (in questo caso, appunto, tre vittorie di fila con Empoli, Cesena e Chievo). Tutto ciò nonostante un avversario di livello tecnico marcatamente inferiore, che comunque ha fatto tutto quanto in proprio potere per complicare la vita ai rossoneri. Dopo cinque partite il Cesena ha altrettanti punti e nel girone di andata ha già archiviato Lazio, Juve e Milan. Niente male per una neo promossa.
MENEZ A SPRAZZI - Il Milan in fondo è soltanto tre punti più in su e ora c’è il rischio concreto di restare impantanati in quella melassa a centro classifica dalla quale spesso è complicato uscire. Stavolta l’attacco boom-boom ha fallito. Non è servito cambiare sistema di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1, perché se gli interpreti sono poco ispirati non c’è modulo che tenga. Torres non ha trovato spunti, Menez alle sue spalle si è acceso a piccoli sprazzi, e sugli esterni Honda e Bonaventura non hanno inciso. Poi, è ovvio, l’espulsione di Zapata a un quarto d’ora dalla fine ha complicato qualsiasi piano di vittoria. E comunque, il vizio di complicarsi la vita resta. Che sia su palla inattiva o meno, il concetto non cambia: il Milan continua a incassare gol, e stavolta ha fatto (quasi) tutto da solo. Marilungo ha manovrato sulla sinistra, si è liberato di Rami e ha tirato. Un pallone molto debole, che però Abbiati si è fatto sfuggire incredibilmente dalle mani. Succi, appostato a pochi centimetri e sul filo del fuorigioco, non ha avuto problemi a ribadire in rete.
PALLE INATTIVE - Il gol del Cesena ha mandato il Milan sotto choc per una decina di minuti, anche perché sino a quel momento in campo si erano visti soltanto i rossoneri. Possesso palla pressoché totale, con un unico problema, comunque non da poco: una certa confusione nel momento di affacciarsi in area. Il Milan si è affidato troppo spesso ai cross, agevolando il compito della fase difensiva bianconera, e ha fatto girare il pallone meno velocemente rispetto alle prime partite. E’ stato comunque un cross a regalare il pareggio (finalmente una palla inattiva sfruttata a favore): angolo di Honda, Rami ha preso l’ascensore, schiacciato per terra e superato Leali. Il pareggio ha restituito un minimo di tranquillità al Milan, ma nel secondo tempo la luce ha continuato a non accendersi. Anzi, si è spenta anche la già debole fiammella vista nei primi 45 minuti. La cronaca è scarna da entrambe le parti: un diagonale di Coppola fuori di un soffio, un tiro di De Sciglio parato e un colpo di testa di Pazzini che avrebbe potuto essere indirizzato molto meglio. L’espulsione di Zapata, come detto, ha poi chiuso qualsiasi ambizione. Il Cesena ha provato ad approfittarne, ma è stato troppo frettoloso. Per i bianconeri va comunque bene così, il Milan invece deve rivedere anche stavolta i suoi piani.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
TORNA L'ABBIATI DA INCUBO. RAMI, INZUCCATA CHE VALE. MENEZ, QUANDO LA LUCE NON SI ACCENDE SONO GUAI
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 4: il Cesena fa un tiro nello specchio della porta rossonera e nemmeno con chissà quale velleità. Lui sembra avere il sapone sui guanti e regala a Succi il più facile dei tap in. Anche in occasione del gol annullato ai romagnoli è imperfetto. Senza il suo errore, forse, sarebbe stata un’altra partita.
Abate 6: spinge tanto sulla sua fascia di competenza, mette dentro un paio di palloni interessanti ma i compagni non si muovono bene per arrivare alla conclusione in porta. Nel secondo tempo, complice anche la stanchezza ed il rosso di Zapata, spinge di meno.
Rami 6.5: vince il ballottaggio della vigilia con Alex e torna al gol. La sua inzuccata, su corner ottimamente battuto da Honda, è la chiusura di un cerchio estivo molto travagliato.
Zapata 5.5: quasi perfetto nel corso di tutta la partita poi Defrel gli ruba il tempo e lui è quasi costretto a trattenerlo beccandosi un rosso che ha complicato terribilmente il secondo tempo.
De Sciglio 6: partita dalle due facce per Mattia. Nel primo tempo, complice il gioco costante degli esterni, si sgancia spesso creando superiorità. Mette sul piede di Torres il potenziale pallone del 2-1 ma nella ripresa cala la precisione nei traversoni. Piccolo passo avanti rispetto alla partita di Empoli. Leali gli nega la gioia del primo gol in A con una gran parata.
De Jong 6: che il Milan giochi a due o a tre, è sempre lui il catalizzatore di palloni davanti alla difesa.
Poli 6: è una mezz’ala adattata e, a volte, si vede perché la sua indole di andare negli spazi è innata. Aiuta spesso e volentieri De Jong nel giro palla ma esce in riserva d’energie (dal 27’ st Essien 5.5: forse il suo ingresso sarebbe servito qualche minuto prima per dare un po’ più di freschezza in mezzo. È in concorso di colpa nell’azione che porta al rosso di Zapata).
Honda 6: Leali gli toglie una punizione telecomandata dalla porta. Poi il suo mancino mette sulla testa di Rami il pallone del pareggio. Viene tolto ad un quarto d’ora dalla fine per riequilibrare la difesa (dal 30’ st Alex 6: entra a tappare la falla lasciata da Zapata, poco lavoro da sbrigare).
Menez 5.5: meno geniale del solito. La gabbia dei mediani romagnoli gli toglie ossigeno e nel finale è poco lucido nel cercare la giocata. Però quando riesce ad andar via fa paura.
Bonaventura 6: per dare equilibrio al 4-2-3-1 Inzaghi opta per lui. Si divora il pallone del 2-1 nel primo tempo mentre nella ripresa sparisce gradualmente alla distanza.
Torres 5.5: primo tempo gagliardo, in costante lotta con i centrali di Bisoli e vicino al gol su un pallone tagliente di De Sciglio. Poco servito nella ripresa quando poi cede il posto a Pazzini (dal 27’ st Pazzini 5.5: Bonaventura gli pennella un pallone perfetto sulla testa ma lui non riesce a trovare il colpo vincente. Offuscato, fa fatica nel finale a tenere il pallone tra i piedi).
Inzaghi 6: dopo il pareggio di Empoli un’altra X incamerata in una partita che viene condizionata, inevitabilmente, dalla paperissima di Abbiati. Vero è che, per la terza volta, il suo Milan va sotto e non riesce a girare del tutto la partita. Col Chievo è imperativa la vittoria. |