dal sito www.gazzetta.it
SASSUOLO-MILAN 3-2: TRIPLETTA DI BERARDI CON GOL FANTASMA. E INZAGHI FINISCE IN 9
Gara piena di colpi di scena: dubbi sul vantaggio emiliano (forse la palla non oltrepassa la linea sulla papera di Diego Lopez), Bonaventura e Alex firmano l'illusoria rimonta, poi il centrocampista si fa espellere e Berardi castiga ancora i rossoneri
REGGIO EMILIA, 17 maggio 2015 - Dategli il Milan, e lui non tradirà. Il calcio è sport affascinante anche perché ricama storie pazzesche come quella di Domenico Berardi. E in fondo basta poco per raccontarla: quattro gol ai rossoneri lo scorso campionato, tre stavolta. Tutti al Mapei Stadium. L’incubo milanista. E avrebbero potuto essere quattro anche oggi, se l’attaccante del Sassuolo in prestito dalla Juve non avesse fallito la più facile delle occasioni. Comunque, dettagli. A gennaio dell’anno scorso Berardi sancì la fine dell’avventura di Allegri sulla panchina rossonera. Questa volta dà semplicemente la conferma al club di via Aldo Rossi che la figura di Inzaghi non è più proponibile (se mai ci fosse stato ancora qualche dubbio) per la prossima stagione sancendo anche l'aritmetica estromissione del Milan dall'Europa League. La vittoria del Sassuolo (3-2, inutili i gol di Bonaventura e Alex) mette in luce tutti i guai milanisti e, complici alcune decisioni arbitrali sbagliate, fa saltare i nervi a molti tanto che i rossoneri chiudono in 9 per i rossi a Bonaventura e Suso (più quattro ammoniti): il primo di Berardi è un gol fantasma (la palla non sembra essere entrata), il secondo è in millimetrico fuorigioco, l'espulsione di Bonaventura è severa, manca un rigore per fallo di De Jong su Berardi, ma ne avrebbe meritato uno anche El Shaarawy. La cosa migliore sarebbe se il campionato per il Milan si chiudesse qui, senza il rischio di esporsi a ulteriori figuracce, ma occorre tener duro ancora due partite (intanto gli ultrà hanno proseguito nella protesta, decidendo di non presentarsi al Mapei Stadium). Gli applausi ovviamente vanno al Sassuolo, che si conferma bestia nera dei rossoneri (tre vittorie in quattro incroci di campionato) e festeggia davanti al proprio pubblico la salvezza aritmetica conquistata col Cesena la partita precedente.
CONFERME — Inzaghi conferma mediana e tridente, apparsi in confortanti condizioni contro la Roma. Ma se a centrocampo (Poli, De Jong, Van Ginkel) le scelte erano praticamente obbligate dalle assenze, in avanti Pippo ha voluto dare continuità agli stessi uomini che avevano ben figurato contro i giallorossi: quindi Honda e Bonaventura a supporto di Destro, due esterni in grado di garantire i cross di cui Mattia ha bisogno per essere innescato come si deve. Di Francesco invece ha perso Vrsaljko (al suo posto Fontanesi) e ha ritrovato Magnanelli dopo quasi due mesi di stop, ma solo per la panchina: in mezzo al campo si è collocato ancora una volta Missiroli. In avanti il trio Berardi-Zaza-Sansone, che aveva già dimostrato di saper fare molto male ai rossoneri.
NOTTE FONDA — Non è tanto questione di ritmi bassi – con squadre senza obiettivi e quasi 30 gradi ci sta -, quanto di mancanza di idee. Concetto che vale soprattutto per il Milan, incapace di produrre un’azione corale. I rossoneri si affidano quindi ai singoli, in particolar modo a Honda, che conferma di aver ritrovato gamba e spunto (il problema è stato l’infinito blackout invernale). Il giapponese salta l’uomo spesso e volentieri, ma i suoi suggerimenti si perdono in area. Per il resto è abbastanza notte fonda: al Sassuolo è sufficiente attendere l’errore avversario e ripartire, mostrando idee molto più chiare. Anche perché il Milan concede autostrade notevoli, come sul primo gol di Berardi, che va al tiro da oltre venti metri in assoluta libertà. In realtà non si tratta di una conclusione irresistibile, tutt’altro, ma Diego Lopez decide di complicarsi la vita e non trattiene. La palla danza sulla linea e dintorni, e viene subito ripresa dal portiere spagnolo, ma a quel punto Guida ha già assegnato un gol su cui restano delle perplessità. Il numero uno rossonero prosegue la giornata no sul raddoppio di Berardi: invece di andargli incontro e chiudergli lo specchio, arretra fra i pali spalancandogli la porta. Due a zero e abbuffata emiliana all’ora di pranzo, che però porta un po’ di abbiocco: nel giro di un paio di minuti il Milan accorcia con Bonaventura, bravo a inserirsi in area e a concludere di precisione al termine di un’azione personale.
NERVOSISMO — Nella ripresa Inzaghi cambia sistema di gioco: Abate resta negli spogliatoi con un piede dolorante e Pippo passa al 4-2-3-1, inserendo Suso trequartista centrale. Mossa che spinge i rossoneri nella metà campo avversaria, ma che viene vanificata dopo 12 minuti dall’espulsione di Bonaventura (doppio giallo: proteste e fallo di mano). L’ennesimo rosso stagionale per una squadra da tempo ben oltre l’orlo della crisi di nervi. Ed è un peccato perché Alex al 6’ aveva rimesso la sfida in parità, con un colpo di testa in anticipo su Consigli (grandi proteste emiliane per una presunta carica sul portiere). Alla lunga, però, l’uomo in meno si è fatto sentire e gli inserimenti neroverdi sono stati premiati. Al 26’ Berardi si è divorato un gol fatto a un metro da Diego Lopez, che ha allungato la gamba deviando in angolo, e al 33’ ha colpito di nuovo, su appoggio di Zaza, anticipando il portiere rossonero. Il Milan a quel punto si è definitivamente disunito e innervosito. Tanto da restare addirittura in nove all’ultimo minuto di recupero per un rosso a Suso, entrato in malo modo su Magnanelli. Da segnalare solo il ritorno di El Shaarawy, che ha toccato quota 100 presenze in rossonero, dopo uno stop di quattro mesi. Un piccolo sorriso personale nel mare dei tormenti di squadra.
Marco Pasotto
dal sito www.milannews.it
JACK IL MIGLIORE, MALE IL REPARTO ARRETRATO
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Diego Lopez 5: sul secondo e sul terzo gol del Sassuolo può poco. Ma sul primo, la papera che porta gli emiliani in vantaggio, è evidente.
Abate 6: gioca un tempo ed è l'unico del reparto difensivo che regge il confronto il velocità con i tre attaccanti emiliani. (Dal 46' Suso 4: il fallo con cui si fa cacciare e tanto stupido quanto inutile).
Alex 6: prestazione che si salva per il gol del 2-2, il primo in maglia rossonera.
Paletta 5: soffre tanto Zaza, gli scappa Berardi in occasione del secondo gol e, più in generale, abbassa di brutto il rendimento rispetto a settimana scorsa.
Bonera 4.5: in affanno costante
Poli 6: l'emblema del sacrificio. Uno dei pochi a salvarsi
De Jong 5: nervoso, poco preciso in fase d'impostazione e in sofferenza quando il Sassuolo alza il ritmo.
Van Ginkel 5: la partita con la Roma, forse, è stato il suo highlights della stagione.
Honda 5.5: parte bene, sembra essere quello di settimana scorsa, ma va in calando. (Dal 78' El Shaarawy sv: ha una grande voglia di giocare, si becca un giallo per nervosismo)
Destro 5: servito pcco e male (dal 68' Pazzini 5.5: prova a sgomitare, ma come per Destro, i palloni non arrivano).
Bonaventura 6.5: gol bellissimo, da calcettista, ed è uno dei pochi ad avere sempre le motivazioni a mille. Il rosso che si becca è un'invenzione dell'arbitro. |