dal sito www.gazzetta.it
FIORENTINA-MILAN 2-1: RIMONTONA VIOLA, INZAGHI SI ARRENDE ALL'89'
Gonzalo Rodriguez e Joaquin ribaltano il risultato nel finale e regalano il successo a Montella. I rossoneri si illudono con Destro, poi arretrano e crollano ancora
FIRENZE, 16 marzo 2015 - Stava iniziando a prendere fiato. Stava iniziando a pensare che Firenze potesse salvare anche lui, come successo a Seedorf una stagione fa. Stava ringraziando Destro, che alla prima vera palla giocabile, l’aveva buttata dentro. Probabilmente ringraziava anche Montella che sembrava aver “incasinato” i suoi, pensando troppo alla Europa League e cambiando molto in corsa. Invece in sei minuti quel sospiro di sollievo è diventato un rantolo. Testa di Rodriguez, testa di Joaquin: due cartoni in faccia di colore viola, che ti mandano al tappeto. Davvero, mica come Rooney. Il Milan perde a Firenze 2-1, pagando pegno anche eccessivo in uno sciagurato finale per una prestazione che, nel triste momento attuale, era sembrata persino superiore alla sua media.
RIBALTONE — A questa squadra, però, mancano convinzione, “garra”, nervi saldi e anche certezze difensive. Passa in vantaggio nel momento migliore dei viola, con una zampata di Destro su tiro deviato di Bonaventura. E’ l’11’, basta una mezzora di resistenza, magari ordinata. Invece al primo cross azzeccato dei viola (prima Ilicic e compagnia ne avevano sparati tanti a casaccio), ecco spuntare la testa di quel monumento fiorentino che di nome fa Gonzalo Rodriguez. Paletta è piantato da solo in mezzo all’area, Abate chiude tardi. È psicodramma. Tempo di vedere una primizia, 30’’ di gioco senza arbitro (Russo sta uscendo per infortunio, ma nessuno se ne accorge e i ventidue in campo giocano), e il Milan sprofonda ancora più giù. Altro cross, stavolta da sinistra da parte di Pasqual, testa di Joaquin e 2-1. Il Franchi fino a quel punto mormorante esplode. Pippo resta piantato nella sua area tecnica, lui che per 80’ non era stato fermo un attimo.
FUTURO PIPPO? — La cosa inquietante, per i tifosi rossoneri, è che questo è probabilmente il miglior Milan del 2015. Se un vostro amico rossonero è stato un paio di mesi in Australia, non cercate di convincerlo. Chi invece ha visto le ultime uscite, annuisce tristemente. Inzaghi lo disegna con un 4-3-2-1 in cui effettivamente Honda e Menez hanno campo da correre. Destro però non può certo dirsi soddisfatto delle palle che gli forniscono (a occhio nessuna). Trova comunque il modo di segnare, nobilitando gli sforzi di compagni che non eccellono certo in giocate, ma almeno tengono con ordine le postazioni. Fino alla mareggiata finale. Ora il destino di Inzaghi torna in bilico. Quello della squadra è segnato: altra stagione buttata.
CAMBI MONTELLA — Montella porta a casa il massimo con una scommessa che a lungo pare azzardata. Si deve correggere in corsa: il suo 3-4-2-1 iniziale, con un pugno (4-5) di quelli che lui considera titolari in campo, fa acqua (e non solo quella piovana che scende fine ma inesorabile). Parte soffrendo le ripartenze del Milan, in 15’ concede ai rossoneri più di quanto abbiano fatto Chievo e Verona in 180’. In quella fase Richards balla e Gonzalo Rodriguez tiene su la baracca, mentre Neto viene centrato da Honda al 12’. L’Aeroplanino corre ai ripari al 21’ arretrando Pasqual e piazzando Ilicic e Borja Valero, prima suggeritori, sulla linea dei centrocampisti (4-5-1), con lo sloveno ala sinistra. Da lì in poi, non soffre più e costruisce molto di più: la migliore occasione è da fermo, con Basanta che prende la traversa interna, ma non è l’unica. Nella ripresa passa al 4-4-2, Ilicic fa e disfa: crea occasioni, sbaglia l’ultima giocata. Davanti il risparmiato Salah si fa rimpiangere. Gilardino ha mobilità e cambi di marcia “cinesi”: qualcosa è lost in translation, si è perso nelle traduzioni. Ma in una squadra in cui non c’è un vero bomber (Gomez e Rossi in infermeria) si colpisce con altre armi. Il gol decisivo arriva da un subentrante: Montella che aveva fatto storcere il naso a molti, gongola. La sua Fiorentina resta in corsa per il terzo posto.
Valerio Clari
dal sito www.milannews.it
PALETTA È IL MIGLIORE IN CAMPO, DESTRO-GOL MA NON BASTA. MILAN PUNITO OLTRE MISURA
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Diego Lopez 6: attento nelle uscite, può fare davvero poco sui due gol che subisce visto che sia Gonzalo Rodriguez e Joaquin lo impallinano da pochi metri.
Abate 5: fino al gol di Gonzalo Rodriguez prestazione sufficiente del terzino milanista anche se, in fase offensiva, si vede poco. Poi, però, perde il centrale sudamericano in occasione del pareggio viola. (dall’87’ Bonera sv)
Paletta 6.5: partita di spessore dell’ex Parma che chiude tutto quello che può chiudere. È lui a guidare la difesa milanista. Sui due gol della Fiorentina non può fare nulla.
Mexes 6: partita onesta del francese, commette qualche errorino in fase d’impostazione. Forse, sul secondo gol dei viola, ci poteva essere un miglior posizionamento.
Antonelli 5.5: primo tempo fatto di spinta e di ottime giocate macchiato dalla marcatura errata su Basanta che gli salta in testa e centra la traversa. Nella ripresa più bloccata dove va in grande difficoltà quando entra Joaquin che lo punta spesso e volentieri.
Van Ginkel 6: prova di personalità del centrocampista olandese che, per 80 minuti, riesce a dare geometria e sicurezza alla manovra milanista (splendida la verticale per Menez non sfruttata dal francese). Negli ultimi minuti, con la squadra in difficoltà, cala anche lui.
Essien 6: lotta in mezzo al campo con mestiere. (dal 90’ Pazzini sv).
Bonaventura 6: come Van Ginkel, quando ha il pallone tra i piedi riesce a trovare sempre delle buone soluzioni. Suo il destro sporco che Destro tramuta in gol.
Honda 5: non incide, sbaglia spesso gli appoggi e si divora, nel primo tempo, l’occasione migliore capitata al Milan nella prima frazione di gioco. Ripresa da bollino rosso (dall’80’ Cerci 5: non tocca un pallone).
Destro 6: fa quello per il quale è stato portato a Milano: giocare nell’area di rigore e al primo mezzo pallone buono fa gol. Arriva in ritardo, nel rush finale, sul lancio di Bonera che poteva valere il 2-2.
Menez 5: altra serata che sembrava nata sotto i migliori auspici, si chiude in tragedia. Si divora un gol nel primo tempo e perde Joaquin in occasione del gol del 2-1 viola.
Inzaghi 5.5: per 80 minuti il Milan che manda in campo sembra essere tornato una squadra di calcio. Soprattutto nella prima frazione, le trame di gioco sono ben definite. Crolla, però, proprio sul più bello con gli ennesimi gol presi di testa. Il pareggio, probabilmente, sarebbe stato il risultato più giusto. |