dal sito www.gazzetta.it
MILAN-VERONA 2-2: DOCCIA GELATA DI NICO LOPEZ AL 95', INZAGHI NEI GUAI
I rossoneri vengono raggiunti in pieno recupero dall'uruguaiano dopo aver ribaltato il risultato con Menez e un autogol di Tachtsidis
MILANO, 7 marzo 2015 - All'ultimo secondo spunta Lopez e il Milan crolla di nuovo: il pari in extremis vale come un k.o. Entrato da dieci minuti, su spizzata di Gomez, il piccolo attaccante del Verona scatta e infila Diego Lopez per il 2-2 finale. Il crollo fa ancora più male visto che il Milan aveva ripreso e poi capovolto la partita: Menez contribuisce ma è il connazionale Mexes il protagonista della parziale rimonta rossonera. Non entrerà in maniera chiarissima nel tabellino marcatori ma Philippe fa tutto: conquista il rigore del pari, decide l’azione del raddoppio e in mezzo infila altri preziosi tentativi. Mexes uomo simbolo del Milan dà l'idea di tutto il resto: e infatti, sul fischio finale, il Milan incassa il secondo gol.
SORPRESE — Inzaghi sorprende Mandorlini, e tutti gli altri, con l’attacco rinnovato: Destro, gioiello del mercato d’inverno già in panchina per scelta tecnica, e Pazzini titolare per la prima volta in questa stagione. Da tre panchine arriva invece Cerci, ora promosso alle spalle delle punte. L’altra novità, meno clamorosa, è il ritorno in retroguardia di Mexes al posto di Bocchetti: la sua prima dopo il poker di giornate di squalifica per le braccia al collo di Mauri. Nel Verona Marquez è k.o.: Mandorlini sceglie Marques.
RIGORI — Rientrare negli spogliatoi con lo svantaggio rimontato sembra già tanto: pochissimo il Milan aveva fatto per bilanciare il rigore di Toni. E l’equilibrio torna ancora dal dischetto, con Menez che concretizza la conquista dell’altro francese del gruppo, Mexes, atterrato in area da Jankovic. Il difensore è l’attaccante più agguerrito: è suo il primo vero tiro in porta, ed è suo un missile dalla distanza che si prende pure gli applausi disperati della curva rossonera. Poco altro avevano fatto gli uomini del reparto d’attacco: Pazzini si vede pochissimo, se non per appoggi e torri destinate a una morbida costruzione del gioco. Cerci era invece passato direttamente ai fischi del tifo, arrivati dopo un paio di controlli sbagliati e un angolo battuto troppo basso. In generale solito ritmo lento rossonero e centrocampo poco portato alla manovra: da segnalare solo una conclusione di Bonaventura, primo (e quasi unico) squillo della reazione Milan. Al 18’, infatti, Muntari era entrato sgraziato su Ionita, e sul primo rigore della serata Toni infilava Diego Lopez con un cucchiaio. Prima c’era stata una pericolosa conclusione diagonale di Sala e poi una parata sul tiro ravvicinato di Ionita, a chiudere un assalto veronese. Eccezion fatta per l’azione del pari, il Verona si chiude bene dietro e si affida più che altro al contropiede. Lo spirito del Milan è meno chiaro ma porta comunque a chiudere in parità il primo tempo.
DOCCIA GELATA — La ripresa si apre a filosofie invertite: il Verona dorme e il Milan colpisce con cinismo. Succede dopo appena due minuti e il protagonista è lo stesso del primo tempo, Mexes: copre la sua area e lo ritrovi in quella degli altri dove, dopo pochi secondi dal via, provoca l'autogol del sorpasso con un’azione caparbia. Il tocco finale è di Tachtsidis ma è il centrale rossonero a insistere fino alla carambola decisiva. Di colpo il Milan diventa più ordinato e il Verona più impreciso, anche se Mandorlini (espulso nel finale), e la sua squadra, non si abbattono mai. Il segnale è la clamorosa traversa alla mezz’ora di Tachtisidis: Pippo sembra salvare la panchina (anche se non si mette al riparo dai fischi di San Siro, quando per tirar su barricate sostituisce Pazzini con Bocchetti) poi però tutto torna in discussione dopo il contropiede del pari. Che vale come un colpo da k.o.
Alessandra Gozzini
dal sito www.milannews.it
SCELTE INCOMPRENSIBILI E CAMBI DISCUTIBILI: COSI' NON SI PUO' ANDARE AVANTI
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Diego Lopez 6: prende due gol sui quali può fare poco o nulla. Evita il raddoppio del Verona nel primo tempo chiudendo bene il primo palo sulla conclusione di Ionita.
Bonera 6: partita tutto sommato tranquilla per lui visto che il Verona gioca, costantemente, sulla fascia opposta. Chiude alla grande, nel finale, un’azione potenzialmente pericolosa degli avversari.
Mexes 6: sbuca nella formazione titolare a sorpresa e fino al 49’ della ripresa è il migliore in campo. Poi, però, non si capisce con Bocchetti e da li nasce il pasticciaccio che porta al gol del pareggio di Nico Lopez.
Paletta 6: prestazione senza infamia e senza lode.
Antonelli 6: cerca di spingere in fase offensiva, produce pochi cross ma crea sempre apprensione sulla sua fascia.
Poli 5.5: è in difficoltà fisica e si vede. Ammonito, salterà la partita di lunedì prossimo contro la Fiorentina.
Muntari 4: prestazione sconcertante del ghanese. Causa il rigore che porta in vantaggio il Verona, sbaglia una quantità industriale di palloni e innesca un contropiede ospite che solo l’imprecisione avversaria rende vano. Scelta totalmente errata da parte di Inzaghi.
Bonaventura 6: anche all’interno di una prestazione mediocre della squadra, lui cerca sempre di gestire il pallone con intelligenza.
Cerci 5: impalpabile e inconcludente, si gioca malissimo la chance da titolare che gli viene concessa (dal 64’ Honda 5: prende il posto di Cerci e ne rileva la prestazione).
Pazzini 5: altra mossa a sorpresa di Inzaghi che, tuttavia, non paga. Nonostante la presenza del puntero classico, non gli arrivano mai palloni giocabili. (dal 77’ Bocchetti 4.5: colpevole, insieme a Mexes, del gol del pareggio di Nico Lopez).
Menez 5.5: segna il gol del pareggio su rigore, però la sua prestazione generale è insufficiente. Sbaglia sempre e comunque la lettura dei contropiedi. E no, non stiamo scrivendo caz…te come ha detto lui nel pre partita. (dal 91’ Destro sv).
Inzaghi 5: le mosse iniziali pagano poco. Azzecca solo Mexes al posto di Bocchetti. Muntari è impresentabile e Pazzini non combina nulla. Gestisce malissimo i cambi, rinunciando alla fase offensiva togliendolo per mettere Bocchetti. Sarà una lunga notte per lui. |