dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-ATLETICO MADRID
Dopo tanto parlarne, la gara piu’ attesa della seconda parte della stagione rossonera è arrivata.
Milan-Atletico è preparata ufficialmente da sabato pomeriggio, dopo la gara vinta con il Bologna, ma in realtà, sotto traccia, è preparata da tempo, con Clarence Seedorf che già due settimane fa ha visionato dal vivo gli spagnoli.
E’ l’obiettivo rimasto alla società. Superare l’ottavo di finale di Champions. Per il ranking, per il dna del club, ma anche e soprattutto per motivi economici.
Accedere ai quarti garantirebbe un surplus di ricavi decisamente importante. Tra premi Uefa, incassi da stadio e market pool, questa è una gara da diversi milioni.
Ovviamente riportare tutto ad una questione di soldi è riduttivo. In ballo c’è una stagione da salvare, il prestigio della società, ed un cammino in Champions che, seppur arduo per un Milan ridimensionato, potrebbe riservare qualche inattesa sorpresa. Mai porre limiti alla provvidenza.
Certo, i “colchoneros”, a dispetto del nome, non sono certo squadra materasso.
I “materassai” di Madrid, cosi’ chiamati perché alle origini le maglie rosse e bianche erano ricavate, per motivi economici, dagli avanzi dei tessuti usati per fare i materassi, stanno vivendo una stagione incredibile.
Imbattuti nel girone di Champions, con Porto e Zenit surclassate, l’Atletico Madrid è primo in classifica in Liga, a braccetto con Real e Barcellona.
Il merito sembra essere in gran parte di Diego Simeone. Il “Cholo” ha saputo ridare linfa vitale ad una squadra che in estate aveva perso un attaccante del calibro di Radamel Falcao, finito al Monaco per 65 mln.
L’ex allentaore del Catania non ha perso entusiasmo. Ha trovato in Diego Costa un altro attaccante formidabile, aiutato nella crescita dall’affiancamento del veterano David Villa, arrivato a Madrid via Barcellona per 4 spicci in estate. La solidità difensiva guidata da Godin e Miranda, la tecnica e l’efficacia di Koke e Arda Turan, l’esperienza di Gabi e la freschezza di Felipe Luis e Mario Suarez, hanno fatto il resto. Giocatori che presi singolarmente, forse, non dicono granchè al grande pubblico, ma che in realtà, messi assieme magistralmente come ha saputo fare Simeone, rappresentano un collettivo difficile da superare.
Squadra che gioca un 4-4-2 che fa della corsa, del pressing e delle ripartenze il suo pane. L’imperativo è recuperare palla piu’ alti possibile e andare a far male.
Simeone ha saputo dare grande solidità difensiva alla sua squadra. In Liga sono appena 16 i gol subiti in 24 giornate, che fanno dell’Atletico la miglior retroguardia del campionato, con un gol subito in meno del Barcellona e ben 8 in meno del Real Madrid di Ancelotti. Con i 60 gol realizzati, invece, si piazza terzo in classifica, rispetto ai 69 gol segnati dal Barcellona e ai 68 del Madrid.
Una curiosità : molti dei gol realizzati dalla squadra di Simeone sono su calcio piazzato. L’ex Inter e Lazio, sin dai tempi di Catania, dedica molti allenamenti proprio alle palle inattive. Non è un caso, infatti, che ben 58 dei 60 gol realizzati dall’Atletico in Liga sono stati realizzati all’interno dell’area di rigore.
Per quanto riguarda la Champions, invece, l’Atletico è stata, assieme al Real Madrid, la miglior prima di tutti e 8 i gironi. 16 punti totali, con 5 vittorie (2 casalinghe e 3 su 3 esterne) ed un pareggio. 15 i gol realizzati. Appena 3 quelli subiti, che assieme a Chelsea e Manchester United, fanno dell’Atletico Madrid, la miglior difesa della Champions League 2013-14 fino ad ora.
Se il Milan di campionato può e deve aver paura di questi numeri impressionanti, meno timore reverenziale deve averlo il Milan di coppa. Non soltanto per la storia.
La squadra ora di Seedorf, ma guidata in Champions sempre da Allegri quest’anno, ha ottenuto, playoff compresi, 3 vittorie, 5 pareggi ed una sola sconfitta, quella con il Barcellona di Messi al Camp Nou.
Il cammino è stato lineare. Playoff superati senza eccessivi problemi con il Psv. Girone insidioso, con 4 ex campioni, superato all’ultima giornata con il pareggio in 10 vs 11 contro l’Ajax.
Nel mezzo le due importanti vittorie con il Celtic per 2-0 e 3-0, il pareggio di Amsterdam per 1-1 ed il pareggio interno, con medesimo risultato, contro il Barcellona.
In tutto i gol segnati dal Milan sono 12 (divisi equamente tra casa e trasferta) mentre quelli subiti sono 6 (di cui solo 1 subito a San Siro, contro un certo Messi).
Il dato difensivo a San Siro, non solo in questa stagione, è un dato che spicca sorprendentemente in un Milan che in Campionato subisce gol spesso e volentieri. Nelle ultime tre stagioni di Champions, infatti, lo score è di buonissimo livello. In 13 gare disputate, tra gironi, playoff e fasi eliminatorie, il Milan ha subito appena 6 reti, 4 delle quali dal Barcellona, che però in ben due occasioni è rimasta a secco in quel di San Siro. . Tuttavia, se si vanno ad analizzare i gol subiti, si scoprirà che i 3 gol subiti dal Barcellona nel girone della stagione 2011-2012 ed il gol subito dallo Zenit lo scorso anno, sono gol arrivati in gare ininfluenti in quanto la squadra di Allegri era già qualificata alla fase successiva, e quindi giocate in modo decisamente piu’ spensierato.
I gol subiti in gare “vere” in 11 partite sono quindi appena 2. Ovvero i gol subiti dal Malaga nella scorsa stagione e dal Barcellona quest’anno.
Facendo il medesimo ragionamento, andando quindi ad escludere le gare ininfluenti, i gol segnati a San Siro dal Milan in queste stesse partite sono stati 17. Uno score di 17-2 che ha portato a racimolare 6 vittorie, 5 pareggi e nessuna sconfitta. Tra queste gare spiccano una vittoria per 4-0 con l’Arsenal, una vittoria per 2-0 con il Barcellona e 2 pareggi con la stessa squadra blaugrana. Insomma, qualche motivo per essere ottimisti, esiste.
Strano a dirsi per due squadre che hanno entrambe piu’ di 100 anni di gloriosa storia, ma quello di domani sarà il primo confronto ufficiale tra le due squadre.
Sarà l’esordio da allenatore in champions per Seedorf. Ma per uno che da giocatore questo trofeo lo ha vinto per 4 volte, siamo certi non ci sarà paura ne grande emozione. Lui sa come si vince.
Parlando di precedenti, il Milan ha vinto soltanto uno degli ultimi 8 confronti in casa contro squadre spagnole, ovvero il 2-0 contro il Barcellona negli ottavi dello scorso anno con i gol di Boateng e Muntari.
Ancora numeri negativi con le spagnole : Il Milan ha perso infatti tutti gli ultimi quattro confronti in gare a eliminazione diretta con squadre spagnole. Tre volte con il Barcellona ed una con il Deportivo.
Il bilancio casalingo del club rossonero contro squadre spagnole è di 11 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte. Il bilancio dell'Atletico in Italia è di 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte.
L’unico ex della sfida sarà Christian Abbiati, che ha collezionato 21 presenze in campionato con l'Atlético nella stagione 2007/08 in prestito dal Milan.
Per quanto riguarda gli schieramenti, Simeone non si porta quasi nessun dubbio. Recupera Curtois e Villa, ma deve rinunciare a Felipe Luis e a Manquillo, entrambi out per infortunio.
Il Cholo dovrebbe confermare il 4-4-2 classico del suo Atletico.
In porta ci sarà Curtois. Linea a 4 quasi obbligata con Juanfran e Insua sulle corsie e la coppia Godin-Miranda al centro.
I due interni a centrocampo saranno capitan Gabi e Mario Suarez. Sulle fasce, ma con facoltà di accentrarsi e inserirsi centralmente, ci saranno Koke ed il turco Arda Turan.
Davanti, spazio a Diego Costa assistito da Villa.
Un opzione differente è rappresentata dalla possibilità di mettersi a specchio rispetto al Milan, passando quindi al 4-2-3-1. In questo caso sarebbe Villa il sacrificato, anche perché al rientro, con l’inserimento a trequarti di uno tra Diego o, piu’ verosimilmente, Luis Garcia.
Seedorf deve, come sempre, fare i conti con le numerose assenze, che si dividono tra non schierabili, infortunati e squalificati. Della prima categoria fanno parte Coppola, Silvestre Honda e Saponara. Gli squalificati saranno invece Muntari e Montolivo. Per quanto riguarda gli infortunati, sicuramente non saranno del match El Shaarawy e Cristante, indisponibili di lungo corso. Alzano bandiera bianca anche Robinho e Birsa. Recuperano invece Emanuelson, Kaka e Bonera. Il dubbio maggiore resta legato alla presenza o meno di Cristian Zapata. In ogni caso saranno almeno 10 gli indisponibili per Seedorf domani sera.
Ma questo non ferma di certo il Milan. Mai come in questi anni si è saputo convivere con queste emergenze.
In porta ci sarà l’ex di turno, Abbiati. Difesa che resta il reparto con piu’ dubbi. L’unica certezza si chiama Adil Rami, che agirà al centro. Qualora riuscisse a recuperare, sarà Zapata ad assisterlo. Altrimenti ballottaggio Mexes-Bonera, con il francese favorito. Due maglie per tre giocatori, invece, sulle corsie. Emanuelson, Abate e De Sciglio i contendenti. I favoriti sembrano essere De Sciglio ed Emanuelson, anche se uno spostamento in avanti dell’olandese potrebbe far rientrare in corsa Ignazio Abate.
Dal centrocampo in su, quasi tutto deciso, con Essien e DeJong che giocheranno davanti alla difesa, Kaka e Taarabt a trequarti e Balotelli in avanti. Resta un posto vacante li in mezzo. Se la giocano il favorito Poli e, come detto, Urby Emanuelson.
A dirigere la gara sarà Pedro Proença, portoghese, nato a Lisbona nel 1970.
Il fischietto portoghese ha diretto in carriera 49 partite nelle Coppe Europee, delle quali 29 in Champions League.
Sono invece tre i suoi precedenti con il Milan, tutti disputati lontani da San Siro.
Il bilancio è di un pareggio e 2 sconfitte. Non ci sono precedenti invece con l'Atletico Madrid.
Qualche riga piu’ in su parlavamo di numeri sorprendenti in casa.
Un fattore importantissimo in tal senso, oltre al livello di concentrazione maggiore rispetto al campionato, è il pubblico. Raramente in quelle 11 partite ci sono stati meno di 50mila spettatori. Spesso il tutto esaurito.
Questo fa la sacrosanta differenza. Per il Milan, e per l'avversario, che subisce il timore reverenziale di San Siro.
E a tal proposito per domani sera si parla di circa 65mila presenze.
Insomma, le premesse ci sono.
Obiettivo : crederci e provarci. La storia lo impone. |