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11 marzo 2014, Atletico Madrid vs Milan 4-1




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE ATLETICO MADRID-MILAN
La partita dell’anno. In tante occasioni durante una stagione questo appellativo lo si spreca. Ma stavolta è azzeccato piu’ che mai.
È l’ultima spiaggia per il Milan. L’ultima occasione di salvare anche solo in piccola parte una stagione iniziata male e che sta continuando a finire male. Gli obiettivi, anche dopo l’arrivo di Seedorf, sono via via sfumati tutti. Con l’eliminazione dalla Coppa Italia e l’ormai irraggiungibile, e probabilmente nemmeno voluta, Europa League, al Milan resta solo la possibilità, a livello piu’ che altro di prestigio e di portafoglio, di andare avanti in Champions League. La gara dell’andata a San Siro aveva, risultato terribilmente ingiusto a parte, fatto vedere una luce. Una luce che si era rivista parzialmente anche contro la Juventus. Ma in entrambi i casi i numeri hanno parlato chiaro. Sconfitta e zero gol segnati.
Domani bisognerà andare oltre. Molto oltre. Vincere segnando almeno due gol nella bolgia del Calderon dove anche le big di Spagna Real e Barcellona faticano ad entrare. Certo, la gara di Udine, con relativo turn over suicida e lo scarso impegno messo nel cercare di risollevare la tragica classifica, certo non hanno aiutato. Vincere aiuta a vincere. E questa squadra, piu’ che di tattica e allenamento fisico, aveva un gran bisogno di ricostruire una mentalità vincente. Fin ora è stato fatto solo a sprazzi. Domani, è la grande occasione.
Di fronte, un Atletico che ormai abbiamo imparato a conoscere. Squadra solidissima, cattiva, tatticamente intelligente e fisicamente dirompente. Una squadra che potrebbe benissimo essere italiana, per temperamento e tatticismi esasperati.
In piu’, Simeone è stato in grado di riportare quella “garra” tipica argentina non solo ai giocatori, ma in tutto l’ambiente, che trasforma le gare di casa in vere e proprie corride. Del 4-4-1-1 del Cholo ormai si sa tutto. Grande forza difensiva, ottima copertura del centrocampo, con Gabi e Suarez cerniera centrale difficile da superare, e con una fase di ripartenza invidiabile. Non stai per 28 giornate ai vertici della Liga, spesso davanti a Real Madrid e Barcellona, per caso. L’ex tecnico del Catania senza dubbio speculerà sul vantaggio ottenuto a Milano con il gol di Diego Costa su corner. Squadra bassa, che lascerà giocare il Milan e proverà a colpire in ripartenza. Pressing feroce, difesa attenta e provocazioni a non finire. Queste le carte, validissime, dell’Atletico Madrid.
L'Atletico ha vinto 15 delle ultime 16 partite casalinghe in competizioni UEFA, comprese le tre nella fase a gironi di questa stagione. In questa striscia l'unico passo falso è stata la sconfitta per 2-0 contro il Rubin Kazan nei sedicesimi di UEFA Europa League nello scorso febbraio. L’Atletico è stata, assieme al Real Madrid, la miglior prima di tutti e 8 i gironi. 16 punti totali, con 5 vittorie (2 casalinghe e 3 su 3 esterne) ed un pareggio. 15 i gol realizzati nel girone e 1 nell’ottavo di andata. Numeri che ne fanno la miglior difesa di tutte le partecipanti della Champions davanti al Chelsea di Mourinho che di gol ne ha subiti 4. In casa contro squadre italiane l'Atletico ha ottenuto cinque vittorie, zero pareggi e tre sconfitte. Per quanto riguarda il Milan, le ultime quattro sconfitte del Milan in trasferte europee sono tutte arrivate in Spagna. Dopo aver perso 3-1 a Barcellona nel 2011/12, la scorsa stagione i rossoneri sono stati sconfitti 1-0 dal Málaga nei gironi e 4-0 dai catalani nel successivo quarto di finale, mentre nella fase a gironi dell'edizione in corso è arrivata la sconfitta 3-1 al Nou Camp.
In Spagna il Milan ha ottenuto appena 4 vittorie, 6 pareggi e ben 15 sconfitte. I Rossoneri non hanno vinto nelle ultime 6 trasferte spagnole, l'ultimo successo risale alla fase a gironi del 2009/10 quando un gol di Pato all'88' regalò la vittoria per 3-2 al Milan di Leonardo in casa del Real Madrid di Pellegrini. Le statistiche non dicono bene al Milan: nelle sei occasioni in cui ha perso l'andata in casa nelle competizioni UEFA, infatti, ha poi vinto una sola volta, contro lo Saarbrücken nel primo turno della Coppa dei Campioni del 1955/56. L'Atlético, invece, si è sempre qualificato nelle 19 occasioni in cui ha vinto l'andata fuori casa. Insomma: al Milan di Seedorf serve fare un impresa storica.
Per quanto riguarda le formazioni, per una volta, i dubbi sono ridotti all’osso. Un dubbio per parte. Ma partiamo dagli spagnoli. Atletico in veste totalmente classica. Nessuna defezione. In porta agirà Courtois, grande protagonista dell’andata. Solita difesa a 4 con Juanfran a destra e Felipe Luis, assente a San Siro, a sinistra. La coppia centrale sarà formata da Godin e Miranda. I due mediani del 4-4-1-1 saranno Gabi e Mario Suarez, mentre suegli esterni agiranno Koke e Arda Turan.
In avanti, spazio al fisico e alla classe di Diego Costa. Il dubbio riguarda il suo compagno di reparto. Il piu’ realizzativo Villa o il piu’ tattico Luis Garcia ? noi propendiamo per quest’ultima ipotesi. Il discorso è analogo per Seedorf. Ma qui il dubbio, seppur piccolo, riguarda la difesa. Andiamo con ordine. In porta ci sarà Abbiati. La difesa a 4 vedrà probabilmente De Sciglio a destra, favorito su Abate, ed Emanuelson a sinistra. Al centro recupera Rami. Al suo fianco ballottaggio Bonera-Zapata, con il colombiano in discreto vantaggio.
Per il resto, stessa squadra della gara d’andata, con De Jong ed Essien in mediana. Taarabt, Poli e Kaka a trequarti e Balotelli davanti. Per quanto riguarda la panchina, dovrebbe essere cosi’ composta : Amelia, Abate, Bonera, Constant, Muntari, Robinho, Pazzini.
La gara sarà affidata all'arbitro inglese Mark Clattenburg. Il fischietto britannico ha gia' arbitrato il Milan nel turno preliminare contro il Psv Eindhoven (3-0) il 28 agosto scorso. Il Vicente Calderon sarà stracolmo. 55mila infoitai tifosi colchoneros, pronti alla bolgia e ad una splendida coreografia. Per loro potrebbe essere una serata storica, a coronamento di due anni fantastici.
Il Milan è a Madrid per rovinare la festa. In una stagione di sole delusioni, i tifosi rossoneri, meritano un'unica, grande gioia. Seedorf e la squadra devono metterci ben piu’ di quello che hanno. Atletico-Milan: ne va dell’orgoglio.





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Il settore rossonero
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La coreografia dei tifosi dell'Atletico Madrid



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Il biglietto della partita
(by Andrea Leva)



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L'esultanza di Kakà dopo il provvisorio pareggio rossonero
(dal sito www.gazzetta.it)
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La disperazione di Mario Balotelli
(dal sito www.gazzetta.it)



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L'occasione di Kakà dopo il suo gol: colpo di testa susseguente al calcio d'angolo, uscito di poco
(per gentile concessione dell'amico Davide)





Diego Costa porta in vantaggio l'Atletico Madrid


Kakà sigla il gol del pareggio





Arda Turan riporta in vantaggio l'Atletico


Raul Garcia porta il risultato sul 3-1





Diego Costa chiude con una doppietta: è il definitivo 4-1




Foto gentilmente concesse dal Milan Club Inossidabili
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Foto gentilmente concesse da Paolo 049 e dall'amico Davide
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Foto gentilmente concesse da Bomber Gaucho Diego
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La "Gazzetta dello Sport" del 12 marzo 2014


Il "Corriere dello Sport" del 12 marzo 2014




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 12 marzo 2014
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dal sito www.gazzetta.it

ATLETICO MADRID-MILAN 4-1, DIEGO COSTA APRE, KAKÀ ILLUDE E POI È NOTTE FONDA
Diego Costa apre e chiude il poker; in mezzo le reti di Arda Turan e Raul Garcia. Kakà illude segnando l'1-1. Balotelli mai in partita
MADRID, 11 marzo 2014 - Troppo brutto e spento, all’andata, per essere vero. E infatti. L’Atletico impone ancora una volta la legge del Calderon e il Milan dà l’addio all’Europa. Per quanto tempo, lo sapremo a metà maggio, in base al piazzamento finale in campionato. Niente impresa, niente rimonta. E d’altra parte, che fosse una serata storta lo si è capito dal tempo impiegato dagli spagnoli per segnare il primo gol: 2 minuti e 28 secondi.
GIOIA E DELUSIONE - Un gol che ha letteralmente messo sotto choc il Milan. I rossoneri ci hanno messo una ventina di minuti per riprendersi, anche perché la rete di Diego Costa è stata un gentile omaggio: Essien si addormenta in fascia e perde palla, Rami si perde il centravanti biancorosso. L’illusione milanista prende forma al 27’, quando Poli piazza un cross sulla testa di Kakà per il pareggio. Uno a uno è un parziale ottimo. Kakà va vicinissimo al raddoppio, sempre di testa, ma al 40’ la possibile impresa prende il volo con la conclusione di Arda Turan, deviato da Rami alle spalle di Abbiati.
BALO INGUARDABILE - L’Atletico parte con il marchio di fabbrica: pressing ad alta velocità e palleggio. Un messaggio al Milan che al via viene messo alle strette. Squadra talvolta indecifrabile l’Atletico, che spesso si posiziona con tutti i suoi effettivi dietro la linea della palla nella fase difensiva per poi ripartire. Mentalità italiana, ma fantasia iberica. Seedorf dà ordini precisi, ispirati dalla logica: quando c’è da difendere si passa al 4-4-2 con l’arretramento di Poli in posizione centrale e l'allargamento di Essien a sinistra. Ma il Milan non finisce nella rete dei Colchoneros; attacca e si ricompatta, con spirito di sacrifico. Seedorf fa avanzare la squadra reclamando il gioco corto. Al 10’ Balotelli calcia a lato su punizione da una trentina di metri, inaugurando uno dei momenti più spettacolari e sfortunati della gara. Al 15’, al termine di un’azione strepitosa, Taarabt serve in area una palla perfetta a Kakà il cui sinistro va a sbattere conto la traversa. Al 18’ è invece il palo, complice la deviazione di Courtois, a dire di no al colpo di testa di Poli servito al bacio ancora da Taarabt. Al 20’ Insua abbatte De Sciglio, costretto ad abbandonare il campo sei minuti dopo e lasciare la fascia destra ad Abate: andrà all'ospedale per accertamenti, ha subito un duro colpo al perone.
IL MODO PEGGIORE - Di base aveva ragione Seedorf alla vigilia: Milan e Atletico hanno grossomodo tenuto lo stesso atteggiamento dell’andata. Rossoneri alla ricerca del possesso palla nella metà campo avversaria (cosa comunque riuscita meno rispetto a San Siro), biancorossi in attesa di trovare il varco giusto per ripartire. Il problema è che il Milan, rispetto a tre settimane fa, ha perso quell’equilibrio in mezzo al campo che aveva messo in difficoltà l’Atletico. Non per nulla in vigilia Simeone aveva raccontato di temere più i centrocampisti di Balotelli. Il canovaccio, nell’idea di Seedorf, avrebbe dovuto essere il medesimo: 4-2-3-1 in fase di spinta, 4-4-1-1 in copertura, con Poli arretrato in mediana e Essien largo a sinistra. Il ghanese, che all’andata aveva svolto bene il compito, stavolta è stato un disastro. Molle, svagato e poco reattivo. Qualcosa di inspiegabile. E qui, sulla catena di sinistra, s’è aggiunto un problema al problema perché anche Emanuelson ha giocato ampiamente al di sotto delle sue possibilità. Il Milan è rimasto con la testa in campo sino al 2-1, poi non c’è più stata storia ed è finita con le “ola” del Calderon. C’era modo e modo per uscire di scena: così è stato il peggiore.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

UMILIAZIONE MILAN. DIEGO COSTA SPEGNE L'ILLUSIONE MA È IL FALLIMENTO DI MARIO BALOTELLI
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 5.5: su tutti i gol dell'Atletico non può fare nulla.per il resto guarda i compagni cercare di lottare contro la sfortuna e contro una squadra fisicamente meglio preparata.
Abate 5: sul primo gol di Diego Costa non fa la diagonale. Soffre maledettamente i giochi dell'Atletico nella sua zona di campo. 
Rami 4.5: partita da dimenticare, totalmente. Perde Diego Costa sull'1-0 e la punta dell'Atletico lo mette in estrema difficoltà. Una serataccia nella quale trascina l'intero reparto.
Bonera 5: sicuramente il migliore dei quattro dietro. Qualche sbavatura e il fallo di mano dal quale nasce la punizione del 3-1 e poi Diego Costa, per par condicio, fa secco anche lui prima di insaccare alle spalle di Abbiati il poker.
Emanuelson 5: avevamo sottolineato le sue difficoltà da terzino, anche al Calderon si sono viste. Naufraga con tutti i compagni. 
Essien 4.5: doveva arrivare al top in questa partita, fallisce miseramente la partita perdendo il pallone dal quale nasce l'1-0 e anche l'azione del 2-0 parte da un suo errore. Se Mourinho l'ha lasciato andare via senza usarlo, un motivo ci sarà. (Dal 24 st.Pazzini 6: entra a gara quasi compromessa e quando si piazza in mezzo ai centrali dell'Atletico gli crea qualche problema).
De Jong 6; lotta in mezzo al campo anche per Essien. Si prende anche la responsabilità di impostare l'azione. Esce quando la partita non ha più niente da raccontare (dal 33 St..Muntari sv)
Kakà 6: segna il gol del pareggio che aveva fatto girare la partita in favore del Milan. Pochi minuti dopo ha sulla testa la palla del clamoroso 2-1 ma non riesce a trovare l'incornata giusta. Lotta finché la squadra non cola a picco.
Poli 6: porta equilibrio alla squadra ed è suo l'assist per il gol di Kakà. Non molla mai ed è unico dei pochi che può uscire a testa alata dal Calderon.
Taarabt 5: era uno degli uomini più attesi, viene ingabbiato dal Cholo Simeone e Seedorf lo toglie nell'intervallo (dal 1st Robinho 5.5: cerca di trovare qualche spunta predica nel deserto).
Balotelli 4: la peggior partita di Mario da quando indossa la maglia del Milan e una delle peggiori della sua carriera. Non fa nulla in tutto l'incontro. Ci si aspettava tanto da lui, fallisce miseramente l'ennesima occasione per diventare un giocatore decisivo. 
Seedorf 4.5: il suo Milan entra in campo senza gli occhi della tigre. Kakà illude, lui sul 2-1 mette Robinho e non Pazzini. Le basi per il futuro sono naufragate nel Manzanarre. C'è da ribaltare quasi tutto e tutti.