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6 novembre 2013, Barcellona vs Milan 3-1




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE BARCELLONA-MILAN
Profondo rosso-nero. Proprio come un film di Dario Argento, la stagione del Milan sta proseguendo attraverso clamorosi passi falsi e prestazioni da far cadere le braccia. La situazione è critica, e il solo punto raccolto tra Parma, Lazio e Fiorentina, ha fatto depositare la parola crisi su tutto l’ambiente.
Di fatto, l’ultima buona prestazione, risale proprio alla gara d’andata col Barcellona. Quella sera, dopo la sfida vinta con l’Udinese, era maturata la convinzione che la luce in fondo al tunnel fosse chiara, quasi abbagliante. Purtroppo, le successive tre gare, sono state come un frontale con un tir.
Il Milan ne è uscito a pezzi. L’allenatore sembra essere un “dead man walking”, i giocatori appaiono sempre meno convinti e sempre piu’ spaesati. E la società, che dovrebbe compattare e unire, ha mollato gli ormeggi, con le dichiarazioni di domenica sera del consigliere Incaricato con Delega ai Progetti Speciali Barbara Berlusconi, contestare apertamente l’Amministratore delegato e vice presidente Galliani. Una lotta intestina, che era sacrosanto tirare fuori, forse, ma certamente in un altro momento ed in altra sede. Il rischio che la squadra, racchiusa nel suo ritiro a Milanello, ne esca ancor più scombussolata, c’è tutto.
La gara di domani con il Barcellona non può essere uno spartiacque. Non può esserlo per il momento attuale. Non può esserlo per le inique forze in campo, e non può esserlo per la non fondamentale importanza del risultato. Ovviamente un risultato positivo sarebbe manna dal cielo in questo momento, soprattutto a livello psicologico e di ambiente. Ma la giornata del Girone H che con ogni probabilità deciderà chi va agli ottavi di finale, sarà la prossima, che vedrà Celtic e Milan affrontarsi direttamente in Scozia.
Ma sarà sempre Camp Nou e sarà sempre Barcellona-Milan. Quello che per vittorie, prestigio e ricorrenza dello scontro, può essere a tutti gli effetti il Derby d’Europa.
Il bilancio del Barça nelle 7 gare casalinghe contro il Milan è di 4 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta.
L’ultimo confronto, è il 4-0 dello scorso anno. risultato bugiardo e che il palo colpito da Niang sull’1-0 poteva far girare in modo diverso. Nella stagione precedente, sempre con Allegri in panchina, la squadra rossonera ha pareggiato 2-2 nella gara d’esordio del girone, e perso 3-1 nel ritorno dei quarti di finale. Prima di questo doppio confronto, aveva pareggiato 0-0 nella semifinale di ritorno di Champions 2005/2006, gara che ricorderanno tutti per l’assurdo gol annullato a Schevchenko che avrebbe portato la semifinale di ritorno della Champions di quell’anno ai supplementari.
Ma che Barcellona è questo ?
Dal punto di vista dei risultati, una macchina da guerra. 10 vittorie ed 1 pareggio in campionato. 2 vittorie ed un pari in Champions. un trofeo già in bacheca, e numeri come sempre da far spavento. Ma alcuni equivoci continuano a vigere. Il gioco di Martino convince poco in Catalogna. Messi e Neymar appaiono ancora come due stelle che vanno a corrente alternata. Quando si spegne uno, si accende l’altro. Ora è il momento del brasiliano, con un Messi che, reduce dai problemi muscolari, deve ancora riprendersi al meglio. La difesa sembra sempre il reparto con più scricchiolii, ed il doppio infortunio di Alba e Adriano sulla fascia sinistra, certo non aiuta. Barta e Mascherano non convincono. Pujol rientra da un lunghissimo stop. Sta a Piquè tenere su la baracca.
Chi certamente sta uscendo revitalizzato dal Tata è senza dubbio Sanchez, che con la gara di venerdi’ sera contro l’Espanyol, vinta tra le difficoltà solo 1-0, è arrivato al suo quarto gol consecutivo, considerato anche quello stupendo realizzato al Real Madrid di Ancelotti nel Clasico.
Detto questo, Martino dovrebbe proporre una formazione di stampo classico per quel che riguarda la sua squadra.
I dubbi riguardano più che altro la difesa. Dove i soli Alves e Piquè sono certi di un posto. A sinistra il favorito sembra essere il giovane Montoya, mentre al centro resta da vedere chi la spunterà. A centrocampo, pochi dubbi, con Xavi e Iniesta ad accompagnare centralmente Busquets. In avanti, Messi e Neymar, completano il repato assieme al Nino maravilla, Sanchez.
Allegri nonostante il momentaccio, ha le idee abbastanza chiare per la formazione di domani. A partire dagli assenti, ancora molti. Pazzini, El Shaarawy, DeSciglio, Saponara, Niang, Nocerino, Bonera, Silvestre e Gabriel, per vari motivi, non saranno della gara. In porta tornerà Abbiati. La difesa vedrà il rientro di Mexes ad affiancare Zapata, giunto alla diciassettesima gara senza sosta della sua stagione. Sui lati, agiranno invece Constant e Abate. In mezzo al campo, spazio a Montolivo, De Jong e Muntari.
A trequarti, saranno Robinho e Kaka ad appoggiare Mario Balotelli, che spera finalmente di avere una serata tranquilla. Possibile anche l’inserimento di Poli in mediana per rafforzare la zona centrale, e Montolivo spostato più avanti affianco a Kaka. Sarebbe Robinho a farne le spese.
Nonostante il momento, il Milan ci deve provare. Fare la sua partita di sacrificio. Attenzione, concentrazione, impegno e poi speranza. E un pizzico di fortuna. Che non arrivi il fattaccio dopo poco a sciogliere la squadra come burro nella padella, come un anno fa.
Che le cose girino. Provaci, Milan.





Foto gentilmente concesse da Paolo 049
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La formazione rossonera



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Lionel Messi realizza il rigore dell'1-0
(dal sito www.gazzetta.it)
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Kakà segna il provvisorio 2-1
(dal sito www.gazzetta.it)



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Ricardo Kakà
(dal sito www.gazzetta.it)
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Neymar e Messi
(dal sito www.gazzetta.it)



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Mario Balotelli ed Adriano si contendono un pallone
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Kakà a terra, aiutato da Dani Alves



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Ricardo Kakà si dispera per un'occasione fallita
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Barbara Berlusconi osserva, con Filippo Inzaghi e Filippo Galli






Il rigore di Messi


Il raddoppio di Busquets





Kakà accorcia le distanze


Il gol del 3-1 di Messi




Foto gentilmente concesse dal M.C. Inossidabili
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La "Gazzetta dello Sport" del 7 novembre 2013


Il "Corriere dello Sport" del 7 novembre 2013




Alcune pagine del "Corriere dello Sport" del 7 novembre 2013
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dal sito www.gazzetta.it

IL SOLITO MESSI LANCIA IL BARÇA, MA IL MILAN È SEMPRE IN CORSA
La squadra di Martino si qualifica grazie ai numeri dell'argentino che si regala una doppietta (un gol su rigore) dopo la rete di Busquets. I rossoneri illusi dall'autorete di Piqué giocano un discreto secondo tempo, ma crollano nel finale. Ininfluente l'ingresso di Balotelli
BARCELLONA, 6 novembre 2013 - C'è un momento, uno solo, nel quale il fascino antico della cabala ci prende alla gola suggerendo un imminente pareggio del Milan: succede al minuto 30 della ripresa, quando Sanchez si divora una palla-gol calciando su Abbiati l'assist di Messi, e questo due minuti dopo che Neymar, in coda a un'ubriacante serpentina fra quattro rossoneri, aveva tirato in curva l'ormai comodo pallone. Troppo sciupio, troppa grazia scialacquata in faccia alla miseria milanista, per non pensare a uno scherzetto del destino. Invece non succede: la finestra di tempo che Allegri si è dato per tentare il colpo - la prima parte della ripresa - era culminata nella girata appena fuori di Kakà sull'unica iniziativa supersonica di Balotelli. Minuto 19, capolinea di una strategia che per riuscire avrebbe dovuto essere precisa al millimetro, e così non è stato: c'è ancora una bella palla di Montolivo per l'imbucata di Muntari, salvata da Alves, e poi Messi sigla alla sua maniera il 3-1 che dà una dimensione corretta alla serata.
LE SCELTE DI ALLEGRI - Vince (e passa agli ottavi) chi ha provato a giocare, il solito Barcellona: un vero paradosso che per toccare alla sponda abbia avuto bisogno di due reti probabilmente fasulle. Tornando alla parete divisoria del match, l'intervallo, è stupefacente, e a suo modo incoraggiante, il fatto che il Milan ci arrivi sotto di un solo gol, e come si diceva con rimpianti più che legittimi sulla loro regolarità. È stupefacente perché la rinuncia a giocare da parte di Allegri è totale, e certificata dalla scelta di spedire Balotelli in panchina togliendo qualsiasi profondità alla formazione: il Milan consiste in due linee di difesa arretrate, compatte e vicine nelle quali la manovra del Barcellona, meno ispirata del solito, si impiglia per carenza di spazio, e soprattutto di ritmo. Per svilupparsi l'incendio catalano avrebbe bisogno di ossigeno, ma Allegri glielo risucchia in un modo persino più scientifico delle altre volte, quando pure il suo realismo - è notorio - non entusiasmò Arcore.
RIGORE INVISIBILE - Così coperto il Milan rischia di farsi male soltanto un paio di volte, quando Sanchez guadagna l'area piccola, e cade alla mezz'ora per un rigore francamente invisibile di Abate su Neymar. Messi lo trasforma palesando poi grande felicità, a conferma che la recente astinenza gli pesava non poco. Una reazione nervosa all'ingiustizia produce subito un palo di Montolivo - in pratica è la prima volta che il Milan fa capolino nell'altrui metà campo - ma al minuto 40 Busquets, in posizione apparentemente irregolare, chiude in porta di testa una punizione di Xavi sulla quale la difesa milanista se la dorme della grossa.
EXTRASMALL - Pare la sentenza capitale, e invece Kakà a pochi secondi dall'intervallo salta Alves con un'azionissima, e dalla linea di fondo calcia su Piqué, la cui deviazione beffa Valdes. Per quanto estemporaneo, il 2-1 restituisce un po' di fiato al Milan, e l'inserimento di Balotelli dopo l'intervallo è uno squillo di riscossa. Dura una ventina di minuti, come si diceva, e la cospicua serie di errori del Barcellona allarga lo spazio della speranza in un colpo che sarebbe il trionfo del calcio all'italiana di più antica ispirazione. Non finisce così, ma il successo dell'Ajax sul Celtic ribadisce il buon diritto del Milan - anche in questa versione extrasmall - a confidare nella qualificazione.
Paolo Condò


dal sito www.milannews.it

ABBIATI LIMITA I DANNI. DIFESA IN BALIA DEI CATALANI, KAKÀ L'UNICO A CREDERCI. BALO: L'IMPATTO È BUONO, POI IL CALO
LE PAGELLE di Antonio Vitiello
Abbiati 6 - Procura sempre brividi quando tocca palla con i piedi. Sul rigore di Messi viene spiazzato. Nella ripresa salva due volte, prima su Iniesta poi su Sanchez.
Abate 5,5 - La leggera trattenuta su Neymar causa il fallo da rigore che apre le marcature. Qualche buona diagonale sempre su Neymar ma in avanti non si vede mai. Nel finale cala vistosamente  
Mexes 6 Il suo rientro è abbastanza positivo, si disimpegna bene in più di una occasione, poi come tutta la difesa è in balia dell’attacco avversario.
Zapata 5,5 - Sbaglia sul terzo gol di Messi, e più di una volta si fa bruciare da Neymar e dall’argentino numero 10 del Barça.
Emanuelson 5 - Sempre in difficoltà contro Sanchez, impacciato con il pallone tra i piedi. Spesso spaesato in difesa.
Poli 5 - Molto timido, non entra quasi mai in partita. Sulla sua fascia ha un cliente scomodissimo come Neymar. Allegri lo sostituisce a metà ripresa.  Dal 28’ st Birsa sv
Montolivo 5,5 - Illumina pochissimo, quasi sempre in apnea. Solo nel finale prova ad innescare Muntari e Kakà, ma da lui ci si aspetta di più.
De Jong 6 - Gioca un’infinità di palloni, è lui che smista a destra e sinistra del campo. Aggressivo come pochi, unica pecca sul terzo gol di Messi, lo lascia andare indisturbato.
Muntari 5 - Si inserisce bene un paio di volte ma è sfortunato per l’intervento di difensori che gli sbarrano la strada. In mezzo al campo però perde troppi duelli.
Kakà 6 - Provoca l’autorete di Piquè, è uno dei pochi che corre e cerca di mettere in difficoltà la difesa del Barça. Lavora per due e alla fine non ha più benzina nelle gambe.Dal 39’ st Matri sv
Robinho 5 - Troppo isolato, il modulo di Allegri lo penalizza ma lui fa poco per incidere sulla partita. Nascosto tra le maglie avversarie si vede raramente. Dal 1’ st Balotelli 6 - Entra molto bene, di forza va via due volte agli avversari sulla parte destra dell’area e insieme a Kakà crea l’occasione migliore per pareggiare i conti.
Allegri 5 - Utilizza il materiale che ha a disposizione ma il primo tempo troppo rinunciatario è una grossa pecca. Meglio nella ripresa quando mette Balotelli.