dal sito www.milanday.it
PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-CELTIC
Emergenza, sirene accese. La settimana delle Nazionali e la serata di Torino, lasciano il Milan in panne. Di uomini, di gioco, di condizione.
Nel giro di una settimana, Allegri perde 7 giocatori per infortunio (Abate, Silvestre, DeSciglio, Montolivo, El Shaarawy, Niang e Kaka) da sommare ai 2 lungodegenti che già aveva (Bonera e Pazzini), all’acciaccato Poli e, per la gara di Champions di domani, altri due non ci saranno perché fuori dalle liste (Saponara e Vergara).
Allegri arriva quindi a Milan-Celtic con un intera formazione, e che formazione, in infermeria.
Situazione poco accettabile, dato che siamo solo al 17 settembre e che questo primo mese era definito da tutti il più importante “per partire senza handicap, come un anno fa”.
In realtà come da 6 anni a questa parte. Tanto bisogna andare indietro per trovare una partenza di stagione decente (decente, non buona… 5 punti in 3 gare) del Milan, che da tradizione è squadra che deve carburare. Quest’anno le due gare con il Psv erano gli snodi, ma non ci si può fermare a quelle.
Domani, infatti, arriva già una partita importantissima per il girone. Vincere in casa con il Celtic è di importanza capitale nell’ottica del complicato girone H con Barcellona ed Ajax, che vivrà su un equilibrio abbastanza netto fino alla fine. Lo scorso anno lo 0-0 interno con l’Anderlecht all’esordio costò alla fine il primo posto in un girone agevole. Non vincere quest’anno col Celtic, rischierebbe di essere un conto più salato da pagare.
Emergenza anche di schemi e di gioco, però.
Abbandonato il 4-3-3 che, seppur senza picchi clamorosi di gioco, aveva dato solidità alle prestazioni della squadra, il Milan è ora in cerca di nuovi equilibri e nuovi sincronismi con il 4-3-1-2, con conseguente inserimento di due giocatori come Matri e Kaka negli schemi offensivi e non solo.
Per ora la squadra non è sembrata assimilare bene il nuovo andazzo. 6 gol subiti in 5 gare ufficiali, contro Psv, Verona, Cagliari e Torino, infatti sono decisamente troppi. E anche il gioco mostrato è sembrato molto ma molto deficitario.
Non è un problema di difesa in se. I giocatori sono pressoché gli stessi di un anno fa, quando in un girone intero la squadra subì appena 6 gol su azione. Anzi, la presenza fissa di un ritrovato DeJong dovrebbe invece aiutare di più. Il problema è di squadra. Come far girare il pallone, come farlo arrivare alle punte, come posizionarsi in campo nelle due fasi. Per ora sono concetti che stentano ad arrivare ai giocatori. Allegri si deve sbrigare. Perché il campionato non aspetterà anche quest’anno.
Vedere un contropiede pericoloso ad ogni palla persa (e non sono state poche…) contro il Torino è stato troppo.
Il problema è che ora mancherà per parecchio Riccardo Montolivo, che per carisma e capacità tecniche, sapeva e poteva guidare questa squadra. Ora dovranno giocare sempre gli stessi 13-14 in maniera stabile. Se da una parte c’è il vantaggio della maggior conoscenza e sintonia, dall’altra c’è un rischio di sovraccarico ulteriore che può inevitabilmente portare ad altri problemi fisici.
La coperta corta e la mancanza di alternative, poi, certo noi aiuterà.
Ma bisogna lavorare e andare avanti, non si può far altro.
Anche il Celtic non ha iniziato benissimo la stagione. Il preliminare da brividi, con gol nel finale contro lo Shakhter Karagandy, che ha portato gli scozzesi a giocarsi la gara di domani, ha però fatto svoltare la squadra, ridando la serenità persa dopo lo 0-2 iniziale subito in trasferta.
In estate la squadra di Neil Lennon ha ceduto forse i suoi due migliori giocatori. Via, infatti, per la cifra importantissima di 22 milioni l’attaccante 25enne Hooper, finito al Norwich, e il centrocampista tuttofare Wanyama, finito anch’esso in Premier, al Southampton. Con loro, via anche l’esperto difensore Wilson.
Al loro posto, dal mercato, non è arrivato granchè. A sostituire Wilson sono arrivati Van Dijk e Mouyokolo, ma quest’ultimo ha già praticamente finito la sua stagione per infortunio.
A metà campo Lennon ha preferito far salire dalle giovanili un paio di giovani interessanti. Davanti, qualcosa si è mosso con l’arrivo di Pukki dallo Shalke 04 e di Baldè dal Vitoria Guimaraes. Ma Samaras resta sempre il punto di riferimento offensivo.
La squadra di Glasgow gioca il classico calcio britannico. 4-4-2 estremamente fisico. Gioco sulle fasce con gran corsa e palloni per le punte. Raramente l’azione si sfoga con azioni centrali e le occasioni arrivano sempre con palle alte, soprattutto sui calci piazzati. Questa ultima fattispecie, assieme ai buoni contropiedi della squadra di Lennon, devono impensierire Allegri.
La gara, come impostazione dell’avversario, non sarà eccessivamente diversa da Torino-Milan.
Il Celtic è bravo a chiudersi con le grande (ricordate il Barcellona un anno fa ?) e a ripartire veloce, cercando di sfruttare eventuali calci da fermo per far male. E questo farà.
Gli ultimi tre precedenti a San Siro tra rossoneri e biancoverdi fanno sorridere il Milan, suscitando gradevoli ricordi.
L’ultimo in ordine di tempo è l’1-0 firmato Pippo Inzaghi nella sesta giornata dei gironi della Champions 2007-2008. Un gol storico, per Pippo, che quella sera batteva un nuovo record di gol in Champions.
Come non ricordare, poi, l’1-0 del febbraio 2007. Gara ostica e collosa. Equilibrata fino alla fine, quando il Milan sfiora più volte il gol con Maldini, Kaka e Seedorf ma Boruc dice sempre no. Ai supplementari è poi Ricardo Kaka con una sgroppata memorabile a portare il Milan al turno successivo.
L’altro precedente, quello della stagione 2004-2005 dice ancora Milan, con il 3-1 finale nella terza gara del girone eliminatorio. In gol quella sera Shevchenko, ancora Inzaghi, e Pirlo.
Per quanto riguarda gli schieramenti, Lennon dovrebbe adattare il suo 4-4-2 classico, mascherando una punta. Di fatto giocherà con 5 centrocampisti, con le ali e uno dei 3 mediani, a turno, a supportare la punta.
In difesa, davanti a Forster, dovrebbero agire Lustig a destra e Izaguirre a sinistra, con la coppia centrale formata da Ambrose e Van Dijk, in vantaggio su Matthews.
Commons e Brown agiranno davanti alla difesa, con Ledley che giocherà più avanzato. Sulle fasce, Forrest agirà a destra, mentre a sinistra è dubbio tra il più difensivo Mulgrew e l’ala pura Boerrigter.
In avanti, Samaras dovrebbe essere preferito a Pukki e Stokes.
Allegri ha invece scelte abbastanza obbligate, visti gli assenti. Si lascia un piccolo dubbio per reparto.
Davanti ad Abbiati dovrebbero giocare Zaccardo, Zapata, Mexes e Constant, in vantaggio su Emanuelson per il maggior fisico.
A centrocampo andranno valutate le condizioni di Poli. La sensazione è che non lo si voglia rischiare. Dall’inizio allora Nocerino, assieme a DeJong e Munatari.
In avanti l’opzione più probabile è Emenuelson, alle spalle di Balotelli e Matri, in vantaggio su Robinho, e più abile a fare sportellate con la rocciosa difesa scozzese. Difficile infatti pensare subito alle 3 punte o, ancor meno, all’esordio dal 1’ di Birsa in Champions League.
In panchina non ci sarà granchè, anzi. Saranno aggregati alla rosa 3-4 primavera.
Il pubblico, almeno quello, non dovrebbe dare defezioni. Sono infatti attesi più di 60mila spettatori per la gara di domani sera. Molti, delusi, avevano acquistato il biglietto per vedere Kaka a San Siro.
Forse capiranno che una squadra si tifa a prescindere da chi gioca.
L’importanza, comunque, dello stadio praticamente pieno sarà basilare in un momento cosi’ complicato.
A dirigere la sfida sarà l’arbitro tedesco Wolfgang Stark. Uno tra gli arbitri più esperti del lotto dei direttori di gara europei.
Stark ha un precedente con il Milan in Champions League ed uno con il Celtic. Si tratta di Milan-Barcellona 2-3 del 23 Novembre 2011 e Celtic-MTK Budapest 5-0 del 27 Agosto 2003.
L’altra gara del girone sarà Barcellona-Ajax, al Camp Nou. Si fa subito sul serio. I punti contano già tantissimo.
Anche in emergenza, non c’è deroga ai tre punti in casa con il Celtic.
Il Milan chiede a chi resta di essere decisivo. Deve essere la notte dei Matri, dei DeJong, dei Robinho, dei Mexes. Di Balotelli. |